Chi è colui così gagliardo e forte
che possa vivere senza poi morire
E da colei ch’è tutto, Madonna Morte,
l’anima sua possa far fuggire?
La Morte schifosa, la Morte lasciva!
La Morte! La Morte! La Morte che arriva!
La Morte, la Morte, dolcissima e amara,
la Morte che avanza nella notte chiara.
La Morte di pietra, la Morte di neve
la Morte che arriva con passo lieve.
Con queste parole iniziava nel 1987 La Ballata della Morte, una celebre poesia di Tiziano Sclavi che verrebbe subito in mente a chi visitasse, oggi, una controversa mostra d'arte ideata da Gunther Von Hagens.
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Body Worlds, il vero mondo del corpo umano
14 Settembre 2011. Questa è la data in cui è arrivata in Italia, ed in particolare a Roma, per la prima volta una esibizione unica al mondo, Body Worlds. Una rassegna artistica estrema che ha la pretesa di mostrare il corpo umano nei più raccapriccianti particolari. In mostra, infatti, c'è la vita, ma rappresentata, paradossalmente, dalla morte. Cadaveri. Persone che una volta erano vive come noi e poi sono passate dall'altra parte. Corpi inanimati eppure dotati di sguardo intenso, che ci ricordano che il destino di tutti è diventare come loro. Decomporsi piano e alla fine diventare solo polvere. Eppure questi cadaveri non sono semplici mummie o consunti scheletri, ma corpi senza pelle perfettamente conservati, con muscoli e tendini vibranti che a volte paiono essere vivi, in pose che ricordano la vita e le sue molteplici attività. Come è possibile un simile stato di conservazione? Grazie ad una particolarissima tecnica post-mortem ideata dall'autore della mostra, medico ed artista insieme.
I precedenti storici
Orrore e problemi etici. Questi sono i sentimenti che la mostra ha suscitato in moltissimi visitatori e critici durante il suo pellegrinaggio nel mondo. Eppure chi conosce il passato non deve assolutamente stupirsi. La Morte è sempre stata soggetto dell'arte, basti ricordare il tragediografo greco Sofocle e la sua opera Filottete o il pittore francese Jacques-Louis David che raffigura la morte di Marat su tela con un'incredibile intensità. Entrambe le opere sono citate nel bagaglio culturale di Von Hagens, che, a suo dire, non fa altro che continuare una tradizione compositiva antica che spesso rappresentava in sculture, opere letterarie e pittoriche la Morte. A volta anche con intenti didascalici oltre che puramente artistici. Ma non solo. Quanti artisti hanno dipinto o scolpito la Morte di Cristo, simbolo universale di catarsi simbolica e trasfigurazione? E che dire del Cimitero dei Cappuccini, situato nei pressi di Via Veneto a Roma? Alcune cappelle decorate con scheletri di monaci e centinaia di teschi ed ossa come ornamenti murali. Una nota opera d'arte creata per indurre la consapevolezza dell'aldilà ed indurre i visitatori a riflettere sulla brevità della vita, che si consuma come una candela in mano ad un monaco che prega lentamente, contrapposta all'infinito splendore della morte, faccia opposta eppure identica della vita eterna? E si potrebbero tirare in ballo le mummie egizie, create per dare vita eterna a faraoni e nobili dell'antico Egitto ed ora esposte come opere d'arte anch'esse ai Musei Vaticani... Si potrebbero. Ma essendo questo un sito di videogames forse sarebbe meglio restare in tema e parlare di Aeris, personaggio della saga di Final Fantasy, la cui Morte diventa un momento di altissima poesia, a dimostrare che spesso, la messa in scena della morte è arte. Per non parlare di Silent Hill... che mette in scena la morte e l'orrore per creare una fiaba nera indimenticabile...
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Gunther Von Hagens e la plastinazione
La particolarissima tecnica della plastinazione risale ai tardi anni settanta ed è stata ideata dal Dottor Gunther Von Hagens, uno specialista in anatomia patologica, noto ed attento studioso delle forme degenerative delle malattie che portano alla morte. L'anatomopatologo tedesco ha inventato, nel corso della sua lunga carriera di medico specialista, questo nuovissimo metodo di conservazione dei cadaveri che riesce a conservare integralmente tutti gli organi ed i tessuti del corpo umano, tramite un piccolo e semplicissimo trattamento chimico. Una evoluzione moderna delle antichissime tecniche di mummificazione egizie. Questa tecnica è stata denominata dal brillante studioso "plastinazione" e consiste nel sottoporre i cadaveri, o parte di essi, a piccoli bagni d’acetone con temperature molto basse per eliminare liquidi e grassi ed in seguito immergerli in soluzioni chimiche ricche di polimeri reattivi come il semplice silicone o le meno note resine epossidiche.
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L'idea geniale, dalla didascalia medica all'arte
Il Dottor Gunther Von Hagens ha inizialmente ideato questa procedura per poter avere delle perfette figure anatomiche da esporre in sedi universitarie od in generale di studi medici, mentre lavorava come anatomista presso l'Università di Heidelbergun, ma dopo averle create il novello "Frankenstein" si è accorto di quanta bellezza ci fosse dentro quei cadaveri resi immortali. Essi non si sarebbero più decomposti lentamente ma sarebbero rimasti perfetti per sempre a dimostrazione della perfezione della natura. Da lì a mettere i cadaveri in pose artistiche il passo è stato brevissimo e proprio da questo è nata l'idea di trasformare i morti plastinati in opere d'arte. A volte ache ispirare a note opere d'arte precedenti reinterpretate dai cadaveri che paiono a volte irriverenti come lo era "la monna lista coi baffi" di Duchamps, altre una semplice reinterpetazione macabra dell'arte classica.
La filosofia di Von Hagens
E' possibile creare arte con dei cadaveri? Secondo Von Hagens si. Cambia solamente lo strumento. Se Prassitele utilizzava pietra e scalpello e Caravaggio olio, tela e pennelli, perchè non si dovrebbero poter utilizzare cadaveri trattati chimicamente? Una nuova arte. Le sculture non sono più in marmo ma in carne, come nella trama di alcuni vecchi film horror, verrebbe da ribattere, nello stile del classico film del 1988 Waxwork diretto da Anthony Hickox dove le statue di cera nascondevano in realtà cadaveri... Eppure superando l'iniziale repulsione bisogna ammettere che la tecnica è decisamente valida. Le sculture umane hanno un impressionante realismo ed hanno un fascino superiore alle normali opere in pietra. Lo spettatore non vede più una sublimazione della natura, ma la natura stessa senza filtri d'alcun genere, non più mimesi naturistica ma corpo morto, trasfigurato, trattato e rinato alla vita eterna come l'araba fenice...
Ammiratori e detrattori del "Dottor Morte"
Dopo aver ideato la tecnica della plastinazione per scopi didascalici ed avere in seguito traghettato l'idea nel mondo dell'Arte, Von Hagens ha iniziato a fare una prima mostra in Germania, intitolata Korperwelten e l'ha presto importata in tutto il mondo col nome di Body Worlds. Cadaveri che giocano a scacchi o a basket, o che fanno il verso a reali opere d'arte notissime del passato... A quel punto critica e pubblico si sono letteralmente divisi, da una parte gli ammiratori incondizionati che lo hanno elevato a genio ed innovatore dell'arte e del verismo estremo e dall'altra i detrattori che lo hanno invece soprannominato Dottor Morte e hanno puntato il dito sugli interrogativi morali della liceità di poter esporre in pubblico cadaveri trasformati in manufatti, offendendo, secondo loro, la sacralità stessa della morte e della vita.
Il “Dottor Morte”, che a quanto pare è anche un appassionato di vecchi film horror, ha trovato divertentissimo il soprannome ed ha continuato fiero la sua opera, portando in tour in tutto il mondo i suoi cadaveri plastinati che, è importante ricordare, sono già 4000 (su ben 13.000 donatori) e si sono tutti offerti, da vivi, per essere sottoposti a questa macabra procedura, che avrebbe donato loro la vita eterna. O l'eterna morte.
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Il messaggio di Body Worlds
Queste le parole di Von Hagens riguardo alla sua bizzarra quanto affascinante mostra:
“La mostra anatomica di veri corpi umani ci permette di capire cose uniche del corpo sano e malato. Durante la visita si possono vedere i vari organi in una serie di circostanze differenti. Si possono imparare cose riguardo le loro funzioni e le malattie che li interessano. Infine si ha l'opportunità di studiare le diverse e complesse strutture anatomiche dei corpi interi e a sezioni trasversali. Oltre il 10% delle persone che visitano la mostra smette di fumare, e ben il 30% diventa donatore di organi. Questo salva molte vite, e da un senso alla mia mostra. Se volete essere anche voi utili agli altri, fatevi plastinare! Un foglio per diventare volontari è presente in ogni mostra!"
Un genio o un pazzo? Arte o trovata macabra? Difficile definire il confine tra arte estrema, opera didascalica e bizzarria allo stato puro...
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E' tempo di morire, è tempo di vivere per sempre, non più corpi morti di uomini anonimi, ma opere d'arte destinate all'immortalità, seppure dopo la morte.
SFB.
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Infatti mi chiedo: se queste opere fossero state realizzate senza utilizzare corpi umani, ma viceversa riproducendone fedelmente le fattezze tramite modelli anatomici, il clamore sarebbe stato il medesimo?