maxresdefault.jpgUn giorno non precisato di un bel po', ma veramente bel po', di anni fa un nostro conoscente ci prestò Bubsy 3D, platform poligonale, figlio di Mario 64, dedicato alla volpe che calcò i palcoscenici di 16bitiana memoria. Era un pomeriggio silenzioso per cui abbassamo il volume della TV per non disturbare. Il disturbo più grande invece arrivò joypad alla mano: le mani tremolavano, gli occhi bruciavano e le orecchie erano contente di sentire poco quel volume. In poche parole Bubsy 3D faceva cagare. Mia mamma, invece, incurante del silenzio che aleggiava in casa, decise bene di mettere su il CD di Adriano Celentano e la canzone L'arcobaleno, che tanto le piaceva. D'un tratto quei movimenti osceni di Bubsy si mischiarono alla musica di Celentanto, formando un connubio di rara bellezza ipnotica. Io e i miei fratelli, Roberto e Francesco, rimanemmo estasiati. Ecco, oggi mentre ero al mare, non sapendo che cazzo fare, mi è venuto in mente questo aneddoto e quindi ho deciso di condividere con voi la poesia dietro a Bubsy 3D e Celentano. Ovviamente il video se lo carico su youtube me lo "rasano" via in 1 millisecondo, quindi l'ho caricato sul sito e chissene: nessuno può fermare l'arte.
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In ogni modo è vero che i Bubsy bidimensionali erano titoli mediocri, ma quello 3D faceva così platealmente schifo da farli quasi sembrare accettabili