Recensione Action 52 Megadrive
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La maledizione dei 52 giochi tocca anche il Megadrive:
Nintendo alla fine degli anni 80, dominava incontrastata, era forte di diverse collaborazioni esclusive di terze parti, produceva console che tutti volevano e anche case indipendenti cercarono di aggirarne il controllo, pubblicando i loro titoli. Agli inizi del decennio successivo, Sega però, cambiò le carte in tavola e mise tutto in discussione, stipulando accordi con grandi colossi nipponici che prima lavoravano solo dall’altra parte della barricata (Capcom, Konami, Namco, Sunsoft, ecc…) e facendo una campagna marketing aggressiva, attirando così, altre case di sviluppo non autorizzate. Tra queste, c’era anche la Active Enterprises, memore dell’ infausta esperienza di Action 52 e dal fallimento dei suoi uomini ghepardo, che decise di tentare ancora una volta la sorte, affidando lo sviluppo ad un’ altra casa, la Farsight Studios, che nel suo curriculum vantava appena 2 titoli, entrambe giochi di disegno come Videomation per Nes e Art Alive uscito proprio sul Megadrive, tutti e due, classe 1991. Sarà bissato l’insuccesso oppure ci troveremo di fronte ad una sorpresa inaspettata?
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No originalità, no party:
Avviato il titolo, ci troviamo una schermata che vuole essere più onesta possibile, che ci indica con diversi colori, i generi di gioco che affronteremo, dopo qualche secondo parte la scena introduttiva, brutta e poco curata ma, almeno, non illusoria e in linea con le basse aspettative verso questa raccolta, che sembra essere una versione potenziata del fratello a 8-bit, ma in realtà è molto differente, via alla carrellata:
Go Bonkers: non me lo sarei mai aspettato di doverlo scrivere ma effettivamente questo gioco non è davvero niente male. Siamo una pallina verde che eliminare dei blocchi di un certo colore, possiamo assumere inoltre diverse colorazioni e fare attenzione alle croci nere, pena la perdita di una possibilità. Penso che questo titolo non sfigurerebbe sui telefoni cellulari.
Darksyne: che bello, uno shooter ingiocabile e incontrollabile, Weah! A quanto pare i bei giochi sono già finiti...
Dyno Tennis: carino, ma da giocare in due!
Ooze: meglio della versione Nintendo, come se fosse impresa ardua!
Star Ball: pinball piuttosto penoso e lo dice uno che adora i flipper.
Sidewinder: avete presente After Burner? Imbruttitelo graficamente, toglieteli animazioni e diminuite la velocità di gioco e otterrete Sidewinder!
Daytona: daytonaaaaaaaaaaaaaaaaa! Sì, magari... clone marcio di Outrun.
15 Puzzle: è il gioco delle tessere numeriche.
Sketch: versione tarocca di Art Alive o del Paint di Windows.
Star Duel: versione multiplayer di Darksyne, ricorda vagamente Lunar Lander.
Haunted Hill: Versione defecata di Castlevania, almeno nella controparte a 8-bit c'era una lady con dei bei argomenti.
Alfredo: avete presente la versione Nintendo? Bene, qui è totalmente cambiato, questa volta il nostro cuoco preferito deve riempire il pentolone con cibi strani, mani negli occhi tra 3, 2, 1.
Cheetahmen: si può fare peggio rispetto alla versione Nes? Tranquilli, si può!
Skirmish: scacchi con pedine raffiguranti la seconda guerra mondiale, prende anche ispirazione dal vecchio Archon.
Depth Charge: è talmente piatto, da far venir voglia di giocare a battaglia navale.
Minds Eye: è campo minato.
Alien Attack: Contra masticato e sputato.
Billy Bob: è uno sparatutto a binari alla Lethal Enforcers, rigorosamente senza animazioni, perché costano troppo.
Sharks: clone insipido di Jaws (ed è tutto dire...) per Nes, almeno ci sono più squali e sangue.
Knockout: boxe con pugili che saltano come se fossero sulla Luna. Gli anni passano e le mode cambiano, prima si moriva a mezz'aria ora si compiono salti disumani.
Intruder: un ibrido tra Quartet e Alien Syndrome, l’idea non è male, tutto il resto, sì.
Echo: bello riciclare il gioco di Simon e spacciarlo per titolo mai visto prima.
Freeway: gioco identico (con un cane) al suo omonimo su Atari 2600, che a sua volta era clone di Frogger.
Mousetrap: controlliamo un topo che deve raccogliere del formaggio evitando i gatti, ogni riferimento a Tom e Jerry è puramente casuale.
Ninja: simile al cugino a 8-bit, si può giocare anche bendati.
Slalom: sognate di diventare campioni di sci come Alberto Tomba? Bene, non è questo il gioco, anche perché nella pista si sono dimenticati di recidere gli alberi.
Dauntless: noiosissimo e banale shoot’em’up.
Force One: altro shooter spaziale facilissimo.
Spidey: come Mousetrap, ma con un ragno (ma non mi dire…) e delle mosche.
Appleseed: bello, per essere un gioco dell’Atari 2600, ma aspetta non è per Atari?
Skater: gioco di skate con radio da raccogliere, gatti morti e salti che voi umani non potete nemmeno immaginare.
Sunday Drive: titolo di guida, divertente come guidare in autostrada, prossima uscita? Segaville.
Star Evil: un asino non diventerà mai un cavallo, infatti, nonostante i miglioramenti rimane un gioco insufficiente.
Air Command: qualcuno spieghi agli sviluppatori, che uno shooter non è originale solo perché parte dall’ alto verso il basso.
Shootout: come suggerisce il titolo, è il classico tiro a segno del luna park, con effetti sonori inquietanti.
Bombs Away: un tizio che scappa dalle bombe che riesce a saltare oltre le capanne, stupido e facilissimo.
Speed Boat: controlliamo una barca che deve evitare gli ostacoli, dopo 1 minuto la noia prende il sopravvento.
Dedant: Migliorato rispetto alla precente versione, ma quando arrivano i giochi pensati per Megadrive?
G Fighter: meglio del predecessore aborto, bella anche la grafica per essere di un Master System.
Man at Arms: buon tower defense alla Space Invaders, approvato.
Norman: vi ricordate che nella versione a 8-bit, eravate invincibili? Bene, qui il vostro carro armato è talmente tenero che si taglia con un grissino.
Armor Battle: versione multiplayer di Norman.
Magic Bean: e salirò, salirò, salirò, salirò fra le rose di questo giardino, ah no aspetta è una pianta di fagiolo magico.
Apache: sparatutto in cui il nostro elicottero verrà distrutto da colpi invisibili.
Sky Avenger: vale lo stesso discorso di Air Command, come può essere originale uno shoot’em’up in cui il nostro mezzo si muove da destra a sinistra?
Paratrooper: shooter simile al precedente Crazy Shuffle con sprite più grossi.
Meteor: come il gioco Jupiter Scope, i meteoriti almeno sono un po' più imprevedibili.
Black Hole: la più grande sfida di questo titolo? Non vomitare mentre si guarda lo sfondo
The Boss: almeno stavolta si sono ricordati di vestire la lucertola da mafioso, da boss come nel titolo, il gioco è cambiato ma è rimasto lo stesso una fogna.
1st Game: è Pong.
Challenge: della serie originalità saltami addosso, affronteremo i livelli avanzati dei 51 giochi precedenti.
L’azione (non) è cambiata:
Il parco titoli come avete notato, non spicca né per qualità, né per originalità, diversi titoli hanno un sistema di controllo troppo semplice per una console a 16-bit, solo Darksyne utilizza i tre tasti presenti sul pad, mentre gli altri titoli, quando va bene ne utilizzano soltanto due. Ci sono un sacco di giochi giocabili solo con 2 giocatori, altri che riprendono applicazioni presenti sul computer o vecchi classici. I giochi del Nes, sono stati quasi tutti migliorati ad eccezione di Cheetahmen, che da gioco di punta è diventato un’immondizia qualunque. Il livello di difficoltà è anche più basso rispetto all’incarnazione precedente, molti titoli, infatti, si completeranno in men che non si dica, anche se i giochi impossibili non mancano. In questa collezione mancano le idee e si vede, anche se la Farsight Studios ci ha provato e alla fine sono uscite 2 piccole “perle” come Go Bonkers e Man at Arms che però, non bastano a risollevare una qualità generale molto bassa. Ci sono comunque meno bug e glitch, la colorazione degli sfondi e dei personaggi non è malaccio, peccato faccia a pugni con un aspetto stilistico sottotono e mancanza di animazione, la grafica quindi è decisamente sotto la media degli standard della console. Meglio invece, non parlare del comparto audio, pessimo sotto ogni aspetto, da effetti sonori messi a caso come le urla nelle “morti” di astronavi e palline, piccola nota di merito per il campionamento della voce della tizia che annuncia i vari livelli. Le musiche sono semplicemente inascoltabili, ammassi di note messe alla rinfusa nemmeno paragonabili ai brani di Streets of Rage o Sonic, i cui secondi capitoli sono usciti l’anno prima!
Commento finale:
Action 52 su Megadrive è meglio della versione Nes, ma è come dire che lo sterco di cane secco sia meglio di quello fresco, rimane sempre sterco. In questa collection manca l’originalità, troppi titoli sono imbarazzanti per la troppa facilità, diversi giochi sono troppo differenti dal titolo azione scritto sulla copertina e 2 titoli validi ma non esenti da pecche su 52, sono troppo pochi per giustificarne l’ eventuale acquisto, mi spiace, ma ancora non ci siamo.
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Informazioni:
Sistema: Megadrive
Anno:1993
Sviluppatore: Farsight Studios
Casa: Active
Genere: Shoot'em'up/Platform/Puzzle Game