TMNT Manhattan Project
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Cowbanga, let kick shell:
Tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, si era diffuso un fenomeno che faceva impazzire migliaia di adolescenti e non di tutto. Questi personaggi erano dei ninja, e non si comportavano proprio come tali, infatti, erano piuttosto fracassoni e spericolati. A dire il vero, non erano nemmeno umani, ma erano 4 tartarughe adolescenti, che avevano i nomi dei famosi pittori italiani del Rinascimento. Ora se non avete capito di chi sto parlando, ci sono due motivi: o non avete vissuto in quel periodo oppure vivevate in un eremo lontano da tutto e tutti. Ebbene, le tartarughe ninja nacquero come fumetto, ben presto, però ebbero un loro cartone dal successo planetario, che durò per ben 9 stagioni ed una serie di film di buon successo commerciale oltre ad avere dei videogiochi dedicati a loro.

Le avventure precedenti:
Nel 1989, le testuggini fecero il loro debutto con ben 2 titoli: il primo si chiama semplicemente TMNT, un titolo misto tra platform, avventura e beat’em’ up con avversari bizzarri. L’idea del gioco era anche buona, peccato per un gameplay talvolta troppo confusionario e per una difficoltà molto severa per un tie-in. L’altro aveva lo stesso titolo, solo che però era un beat’em’up a scorrimento molto divertente da giocare soprattutto in 4. Quest’ultimo ebbe una tale fama che fu convertito anche per NES, come secondo episodio ufficiale sottotitolato The Arcade Game. Una conversione con i fiocchi con alcune novità molto gustose (come il livello innevato) che lo distinguevano dall’originale da sala.

Arrivano pizze per tutti:
Come nei precedenti episodi, la trama è veramente molto semplice e s’ispira un pochino al coin-op Turtles in Time, le tartarughe si stanno godendo la loro vacanza in Florida, mentre guardano un servizio della giornalista April O’ Neil, Shredder interrompe il programma e dichiara di aver trasformato la città di Manhattan, in un’ isola galleggiante, i nostri eroi quindi dovranno fermarlo. Graficamente, oramai il NES non ha più segreti, infatti, la grafica è simile al precedente episodio, solo che è più colorata, le ambientazioni sono ancora una volta ben disegnate, anche se l’ultimo livello da una sensazione di deja-vù. Non ci sono grosse migliorie da segnalare nella caratterizzazione di personaggi primari e secondari, sono state aggiunte alcune animazioni carine. Buoni gli effetti grafici. Anche il sonoro è abbastanza simile ai precedenti con effetti sonori identici e nuove musiche che sono ottime per accompagnare l’atmosfera di gioco. Il gameplay ha subito anch’esso poche modifiche, comunque buone: abbiamo sempre un massimo di tre avversari per schermo ma questi sono più svegli e furbi di prima, divenendo anche più imprevedibili, ci sono molti più boss da affrontare rispetto a TMNT 2, le tartarughe hanno imparato nuove mosse e una volta che perderemo una vita, potremo scegliere un altro rettile. Il resto più o meno è rimasto immutato, ma se non è rotto perché aggiustarlo? Dice un vecchio detto. Manhattan Project è un titolo anche più longevo rispetto ai precedenti boss ed è più difficile di The Arcade Game (ma non frustrante quanto TMNT). Se adorate le mitiche Turtles, non dovreste farvi sfuggire quest’ottimo gioco altrimenti, se vi piace il genere, dategli comunque una possibilità, perché merita.

Commento finale:
Squadra che vince, non si cambia! Questo detto caratterizza bene TMNT 3: The Manhattan Project, un titolo che ha preso gli spunti vincenti dall’ottimo predecessore e li ha migliorati dove possibile. Un gioco consigliabile ai fan delle mitiche tartarughe, sia da soli, sia con un amico, per tutti gli altri merita almeno una possibilità. Probabilmente il migliore della trilogia su Nintendo.

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Informazioni:
Sistema: NES
Anno: 1992
Sviluppatore: Konami
Casa: Konami
Genere: Beat’em’up