Intro:
Anche questa volta ho preso tre titoli del Megadrive e li ho messi a confronto tra loro, i protagonisti però non sono animali antropormifizzati (Alex Kidd forse sì, perché dicono sia una scimmietta peccato somigli più a un ragazzino), godetevi questa recensione di tre titoli e ditemi cosa ne pensate.
3 in 1: Normal Version
Alex Kidd in the Enchanted Castle:
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Sonic non è sempre stata la mascotte della Sega, prima di lui c'era un personaggio simile a una scimmietta (anche se somiglia più a un bambino), Alex Kidd che debuttò nel 1986 con l’episodio Miracle World su Sega Master System. Dopo vari spin-off che non c’entrano nulla con la saga, nel febbraio 1989 uscì in Giappone, Alex Kidd in the Enchanted Castle che fu lanciato in Occidente con la console Megadrive come il predecessore assieme al Master System. La narrazione è abbastanza semplice, Alex vive sul pianeta Aries, su cui ora regna suo fratello, King Igul. Gira voce che loro padre, King Thor, sia ancora vivo e che si trovi sul pianeta Paperrock, così il nostro eroe decide di intraprendere un viaggio diretto su tutto il pianeta per andare a cercarlo. Graficamente si presenta carino e colorato, i personaggi sono caratterizzati in modo discreto così come le ambientazioni che sono fatte bene, il designer di questo gioco è un certo Yuji Naka. Passando al sonoro gli effetti e le musiche accompagnano senza essere troppo invasivi, tuttavia alcuni temi come quello del livello delle piramidi e quello del castello riescono a immergere meglio nell’atmosfera rispetto ad altri. Altro aspetto da notare la canzone del primo stage è stata copiata dall' intro di Miracle World (ovviamente sintetizzata meglio). Anche nella giocabilità, se avete almeno provato l’episodio su Master System, vi sentirete subito casa poiché è rimasta invariata da Miracle World, con tanto di collisioni imperfette e l’odiosa morra cinese che è molto casuale. Una piccola aggiunta è stata implementata nel salto difatti il nostro eroe mentre salterà, tirerà un calcio degno del miglior Bruce Lee, aggiunta carina ma un pochino macchinosa che aggiunta ai precedenti difetti potrebbe far storcere il naso ad un neofita qualunque. Un difetto presente nel capitolo 8-bit è stato corretto: la gestione dell’inventario, dove potremo portarci un numero di oggetti più o meno utili (quindi, non più solo uno), tra cui c'è la collana, utile per la morra cinese. Vogliamo parlare di quest’ultima? Ebbene vi posso dire che è sarà purtroppo il punto cardine del gioco, visto che dovremo scommettere dei soldi e poi carta, forbice e sasso e sperare in una botta di fortuna. Quest’aspetto rende la difficoltà molto altalenante alle volte lo potreste finire in un batter d'occhio in altre arriverete al Game Over che potrebbe provocarvi delle crisi isteriche. Insomma non un titolo lunghissimo ma nemmeno troppo abbordabile, se avete amato Enchanted Castle o non lo avete mai provato, accomodatevi, se non fate parte però di almeno di una tra queste due categorie, lasciate perdere.
Alex Kidd - Tenkuu Majou-1.png Alex Kidd - Tenkuu Majou-2.png
Informazioni:
Sistema: Megadrive
Anno:1989
Sviluppatore: Sega
Casa: Sega
Genere: Platform
Rolo to the Rescue:
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Passiamo a questo gioco poco conosciuto, che lo vidi per la prima volta a casa di un amico. Rolo è un cucciolo d’elefante che vuole salvare la sua adorata mamma dal circo, una storia molto simile a quella del film Dumbo della Disney. Non finisce qui, dovremo salvare anche altri animali come castori, conigli e talpe. Il comparto grafico è stato ben curato, il design degli stage è di un buonissimo livello così come sono ben definiti, Rolo, gli animali e i vari avversari che incontreremo nel corso dell’avventura, il tutto è anche ben colorato e ben animato. Non si può purtroppo dire la stessa cosa sul sonoro condito da fx nella norma ma da musiche ripetitive e infantili che risultano essere troppo invadenti, nonostante siano comunque orecchiabili, peccato. La giocabilità è abbastanza semplice e lineare il nostro elefantino deve saltare in testa ai nemici, recuperare una chiave, liberare gli animaletti e finire il livello. Ogni tanto però i suoi amici animali dovranno essere utilizzati per aggirare vari ostacoli che si presenteranno in ogni stage e non mancheranno i canonici boss di fine stage da affrontare. Insomma un po’ platform, un po’ avventura, un po’ puzzle game, un mix di generi interessante conditi però da una difficoltà non altissima ma che alle volte fa disorientare il giocatore, visto che non ci verrà mai spiegato cosa dovremo fare. Ci sono tuttavia diverse trovate divertenti come vedere Rolo gonfiarsi di elio e galleggiare nell’aria oppure aspirare nemici come un Kirby qualunque. La longevità è su livelli elevati e devo dire che la mancanza di una qualunque forma di salvataggio, infastidisce e non poco, sì in compenso ci sono dei continue ma sono pochi e non possono essere modificati. Anche perché il titolo è un po' confusionario, peccato.
rolo2.jpg Rolo_to_the_Rescue_1.jpg
Informazioni:
Sistema: Megadrive
Anno:1992
Sviluppatore: Vectordean
Casa: Electronic Arts
Genere: Platform
Kid Chameleon:
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Mi sono sempre fatto una domanda, ma come potrebbe essere Super Mario sul Megadrive? Ci ho pensato più volte, Alex Kidd in the Enchanted Castle è molto simile ma secondo me lo è ancor di più questo Kid Chameleon. Wild Side è un videogioco arcade che attira molti ragazzini, un certo Heady Metal li cattura, anche un giovane di nome Casey si fa catturare ma, per affrontarlo e sconfiggerlo, liberando così tutti i ragazzi intrappolati, una storia che per quanto sia banale, è molto accattivante.
Graficamente siamo su ottimi livelli ma non certo eccelsi, infatti, è tutto ben colorato, il character design è di ottimo livello e le animazioni vanno bene. I problemi risiedono più che altro nella mancanza di personalità nel personaggio principale e nei dettagli. Il sonoro purtroppo non è nulla di memorabile invece, anche perché risente del gracchiare del chip audio della console nera Sega e gli fx non sono certo memorabili. Vi chiederete come mai sto scomodando quell’idraulico baffuto: semplice perché il fulcro del titolo Sega sta proprio nelle trasformazioni del protagonista. Infatti, se Mario diventava più potente prendendo i funghi o i fiori, il nostro alter ego si potenzierà acquisendo diverse icone, ogni mutamento avrà i suoi pregi e difetti. In realtà la somiglianza con il titolo Nintendo non è necessariamente un difetto e soprattutto c'è ma non è troppo accentuata anzi, ci si rende conto che la struttura dei quadri, grazie alla presenza di numerosi sottopassaggi e vie alternative, è più interessante di quanto la schematicità del level design, lasci intendere. Sbloccando i mattoncini sovrastanti e liberandone i diamanti, questi andranno a incrementare un contatore che regola due tipi di arma supplementare; con 20 preziosi scateneremo una movenza super atta alla eliminazione istantanea dei nemici o a conferire poteri extra di limitata persistenza, mentre con 50 riceveremo doti ancora più efficaci. Ognuno di questi extra, a ogni modo, divergerà in base alla trasformazione conseguita. Nulla di troppo originale ma nemmeno banale e scontato. La caratterizzazione del protagonista è piuttosto anonima ma non è necessariamente un difetto anzi, Kid Chameleon rappresenta un eroe comune che può diventare un supereroe e salvare il mondo dei videogiochi. Il gioco è abbastanza lungo e pieno di segreti, peccato che come tanti titoli di questa piattaforma non abbia un sistema di salvataggio ed è un vero peccato giacché avrebbe costituito una bella comodità.
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Informazioni:
Sistema: Megadrive
Anno:1992
Sviluppatore: Sega Technical Institute
Casa: Sega
Genere: Platform
Commento finale:
Stavolta ci troviamo di fronte a 3 titoli validi ma nessuno di questi raggiunge lo status di capolavoro. Alex in Enchanted Castle è un platform piacevole che però è troppo simile a Miracle World, va bene che è uscito nel 1989, doveva mostrare le funzioni della console ed è contenuto in una cartuccia da 4 mega ma qualche novità in più non avrebbe guastato. Per Kid Chameleon, l’idea di potersi trasformare è molto interessante, anche se il titolo non spicca per qualità tecniche e manca una forma di salvataggio. Stesso difetto presente in Rolo to the Rescue, accompagnato per giunta, da musiche piacevoli ma troppo invadenti, compensato da una giocabilità che ne rappresenta mix di puzzle game e platform. Che dire? La scelta finale spetta a voi, anche se non posso negare che Kid Chameleon mi ha affascinato di più rispetto agli altri.
Rolo sembra proprio un gioco per me e ai tempi l'avrei anche preso in considerazione, ma avevo letto (probabilmente su Console Mania) una recensione che lo ammazzava proprio per la sua mancanza di salvataggi a fronte della notevole lunghezza... 60 livelli tutti d'un fiato?!