Super Thunder Blade
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Tre è il numero perfetto, tre lo sono i porcellini, i colori fondamentali, i tenori, Aldo, Giovanni e Giacomo, il trio Medusa e i titoli di lancio del Sega Megadrive. Avendo recensito già Altered Beast e Space Harrier II, non potevo esimermi dall' analizzare Super Thunder Blade, questa falsa conversione dell' originale arcade. Cosa dire? Da piccolo lo detestavo per la sua elevatissima difficoltà ma oggi riprovandolo più volte, ho deciso di valutarlo di nuovo.
Il Gioco:
La storia è abbastanza semplice: un esercito di rinnegati mira a conquistare il mondo e ha scatenato le sue letali truppe da una potente base segreta ad est. Noi siamo un membro dell' avizione e possediamo un elicottero, il Super Thunder Blade che è dotato di Cannoni Vulcan a 20mm e missili AATM. Dobbiamo scovare la base nemica centrale e farla saltare in aria.
Graficamente, dobbiamo considerare il fatto che è un titolo di lancio e che la cartuccia aveva solo 4 megabit di memoria, quindi le potenzialità sono sfruttate abbastanza bene, ci sono molti colori a schermo (nonostante il famoso limite dei 64 colori) ma le ambientazioni oggi appaiono un po' spoglie e prive di dettaglio ma che all' epoca erano molto valide. Anche il design degli elicotteri, dei carri armati e altri mezzi da guerra è molto curato. Da notare anche un basso frame rate che rende il titolo Sega piuttosto legnoso, peccato. Il sonoro è nel complesso buono, le musiche sono orecchiabili ma certamente non le più adatte al contesto del gioco mentre gli effetti sonori sono pochi e fanno il loro lavoro, senza infamia né lode. Sulla giocabilità, possiamo definire Super Thunder Blade uno shoot'em'up in pseudo 3D simile a Space Harrier e After Burner, con fasi in cui la visuale sarà invece a volo d'uccello e in cui dovremo sabotare le basi nemiche. In poche parole possiamo riassumemere così il gameplay del titolo Sega: spara a tutto ciò che si muove, prima con visuale pseudo 3D, affronta il boss, sabotaggio base navale (con cambio di visuale). Un gameplay semplice e ripetitivo oggi ma abbastanza vario all' epoca. L'elavatissimo livello di difficoltà compensa una scarsissima longevità. Abbiamo infatti, solo quattro livelli da affrontare, davvero molto poco. Da provare se amate gli sparatutto con aerei come G-LOC e Afterburner, per tutti gli altri, provatelo comunque, a meno che non odiate gli aerei. Un mio giudizio? Tra i tre titoli di lancio, questo è quello che mi è piaciuto di meno soprattutto se lo confrontassi con Space Harrier II
(confrontarlo con Altered Beast, non avrebbe alcun senso...), che ho trovato più veloce e immediato (anche se non molto meno difficile).
Commento finale:
Un classico Sega, perfetto per il lancio del Megadrive. Al giorno d'oggi però si dimostra per quello che è, un titolo che ha più di vent' anni oramai e che alle nuove leve potrebbe non piacere. Rimane comunque un titolo discreto, che merita di essere almeno provato una volta. Piacerà moltissimo a chi ha già apprezzato Afterburner e Space Harrier (sempre titoli Sega).
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Informazioni:
Sistema: Megadrive
Anno: 1988
Sviluppatore: Sega
Casa: Sega
Genere: Shoot'em'up
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#1Robbey ha commentato06-12-2011, 16:32Modifica di un commentobel giochino, a volte titoli di lancio posson non piacermi ma questo è buono devo recuperarlo
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#2AlextheLioNet ha commentato08-12-2011, 23:12Modifica di un commentoIl Mega Drive al tempo era un hardware "parzialmente inesplorato", per cui sviluppare un titolo del genere, che già metteva di fronte a grossi problemi tecnici nella migliore delle ipotesi, era assai arduo. Ricordo che mi piacque molto la velocità, enormemente superiore alle pessime comversioni di Thunder Blase su Amiga e Atari ST, e l'effetto "prospettico" del terreno. Per il resto era confusionario, ripetitivo e afflitto da uno scaling scattoso degli sprite. Tra i titoli in "3D" più datati della ludoteca Mega Drive preferisco Bimini Run per la migliore realizzazione tecnica.
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