Strider returns megadrive
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Il primo episodio di Strider è stato un vero e proprio successo tanto da essere stato convertito per diverse piattaforme. Io reputo Strider davvero un capolavoro, nonostante una longevità non molto alta. Si sa che i sequel dei vari giochi o film sono sempre molto attesi, spesso però deludono le attese; o sono troppo uguali ai loro predecessori oppure troppo diversi tanto da non centrare nulla con i primi episodi.
Strider returns sarà all’altezza del predecessore?
Partiamo da un presupposto: il gioco è multipiattaforma (le versioni disponibili sono per Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64 e ZX Spectrum rilasciate nel 1990 e i rifacimenti usciti per Megadrive, Master System e Game Gear nel 1992.)
Partiamo ad analizzare il gioco dalla copertina, davvero brutta e dico: “Vabbè magari il gioco è all'altezza del predecessore (la cui copertina è bruttina) ”, poi guardando meglio è la U.S.Gold a produrre il gioco(la US Gold convertiva i vari successi arcade della Capcom per computer) e non la Capcom. Già qui mi viene un brivido lungo la schiena ma non mi rendo conto che il peggio deve ancora venire (già l’idea di produrre un seguito è davvero una gran bella trovata in più con un team di sviluppo diverso... davvero non ho parole).
Inserisco la cartuccia nel Megadrive e capisco già che l'intro non è tra le migliori; è accompagnato da una musichetta ripetitiva e terribile, la trama poi è davvero banale con il Grandmaster Meio che rapisce la solita bella ragazza e toccherà al nostro Strider (che non sarà più Hiryu) salvarla dai cattivi di turno. Il protagonista del gioco è Hinjo, anonima controfigura di Hiryu che potrà usufruire nel corso del gioco di una tra le due spade: quella originale di Hiryu o una nuova spada personale. Cominciando a giocare si nota subito la povertà di dettaglio degli ambienti che sono spogli, scuri, deprimenti, va un po' meglio con il design di alcuni nemici che non sono fatti per niente male. Sul sonoro è meglio stendere un velo pietoso, le musiche sono fastidiosissime e davvero ripetitive con effetti sonori allucinanti per non parlare del terribile doppiaggio davvero sintetizzato male.
I controlli sono anche accettabili poiché questi sono rimasti invariati rispetto al primo capitolo. D’innovazioni però non c'è davvero traccia (veramente si può lanciare shuriken, sai che trovata“geniale” per un ninja) e sarebbero state comode soprattutto perché questo gioco è davvero difficile. I nemici si trovano nelle posizioni più scomode possibili, i trabocchetti sono all' ordine del giorno (per non parlare del secondo terribile livello che mi ha fatto imprecare più volte tanto da dover fare il record di confessioni in chiesa in una settimana), come se non bastasse la scena del Game Over è qualcosa di veramente terribile e umiliante (tanto che quel simpaticone del Gran Maestro vi dirà che siete degli incapaci e la ragazza che dovremo salvare ci dirà con un tono stupido e insipido di vivere per lei ), in poche parole ho tentato di finire questo gioco solo per poter sconfiggere quell'odioso di Meio ma più di una volta mi sono venuti terribili mal di testa . “Fortunatamente” il gioco non è nemmeno lungo visto che dovremmo affrontare solamente 5 piattissimi stage. Insomma di questo gioco c'è davvero poco da salvare; in fondo è una fotocopia malriuscita del primo splendido capitolo.
Fortunatamente Capcom non ha considerato questo titolo il seguito ufficiale pubblicando Strider 2 su psx nel 1999.

Commento finale:
Strider returns non è un gioco ma un vero insulto a quel capolavoro del primo Strider ma anche ai fan del primo gioco. Paradossalmente se il gioco non portasse il nome Strider, sarebbe solo un gioco (decisamente) brutto ma portando questo nome diventa un vero scempio.

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strider_returns.gif Strider Returns - Journey from Darkness-2.jpg

Informazioni:
Sistema:Megadrive
Anno:1992
Sviluppatore:Tiertex
Casa:U.S. Gold/Capcom USA
Genere:Action Platform