Recensione Rocky Sega Master System
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Intro:
Adriana! Adriana! Chi non si ricorda di questa mitica frase pronunciata da Rocky Balboa, un pugile italo-americano interpretato da Sylvester Stallone (il personaggio che l’ha reso famoso), che ha affrontato diversi avversari, conquistato e difeso la cintura di campione come una tigre. Penso che tutti voi almeno una volta, abbiate sentito parlare di questo personaggio e dei suoi famosi allenamenti come prendere a pugni la carne appena macellata come pungiball, acchiappare la gallina o la famosa scena degli scalini. Come non ricordare i mitici temi come “Gonna Fly Now” del compositore Bill Conti (il tema principale dei film dello stallone italiano) e “Eye of the Tiger” dei Survivor, canzoni leggendarie ancora oggi.
Insomma se non avete ancora guardato i sei film del famoso pugile di Philadelphia, vi consiglio caldamente di guardarli perché sono dei capolavori del cinema!
Rocky diciamolo, è un personaggio perfetto per essere protagonista di un videogioco, infatti, alla Sega hanno pensato di acquisire la licenza dei 4 film e poi, rilasciare nel 1987 un videogame intitolato semplicemente “Rocky”.

Il gioco:
Noi siamo Rocky Balboa, inizialmente un pugile sconosciuto di Philadelphia che deve affrontare i tre pugili visti nei precedenti film: Apollo Creed, Clubber Lang e Ivan Drago. Sì la trama è tutta qui, un pretesto per rivivere le emozioni dei fantastici lungometraggi.
Analizzando il titolo Sega, ci si può accorgere subito che la grafica è stata realizzata bene. Gli sprite dei personaggi sono abbastanza grandi e dettagliati, anche il ring è dettagliato e pure lo stadio da l'impressione di essere pieno. Una nota di merito soprattutto verso i pantaloncini dello Stallone italiano e dei suoi avversari riprodotti molto fedelmente dal film.
Di contro ci sono i movimenti un po' legnosi dei nostri pugili nei combattimenti. Nel complesso però anche le animazioni sono buone. Peccato che gli aspetti positivi di questo gioco si fermino qui. Il comparto sonoro è mediocre con pochi effetti messi comunque discretamente ma musichette anonime, ripetitive e scialbe. Tra l’altro manca anche il tema principale del film che nell’introduzione, è stato sostituito da una canzoncina che gli fa vagamente il verso.
Anche la giocabilità non è molto meglio, purtroppo. Il gioco è un picchiaduro a incontri intramezzato da minigiochi. I minigames sono anche carini, si trattano di allenamenti in cui il nostro pugile dovrà raggiungere un determinato score per potenziarsi, anche se si tratta di continuare a premere gli stessi tasti alternatamente. Gli incontri invece... non sono proprio il massimo, possiamo eseguire tre mosse: gancio, dritto (destro o sinistro) e un montante, il problema è che si può combattere premendo a caso i tasti, per esempio battere Apollo Creed è facile come bere un bicchier d’acqua mentre per battere Clubber bisogna sperare in un colpo di fortuna. Anche la difficoltà è quindi mal calibrata. A questo si aggiunge una longevità non elevata anzi diciamo pure che è scarsa. Eh sì un giocatore esperto riuscirebbe a finire questo gioco in una decina di minuti, se poi si aggiunge che questo titolo non invoglia a essere rigiocato, la vita di questo prodotto Sega dura davvero poco.

Commento finale:
Rocky per Master System è un titolo valido solo per la grafica. Per il resto è tranquillamente trascurabile. Ciò non vuol dire che sia un titolo disastroso, tuttavia è un gioco adatto solo per i più irriducibili fan della saga di Rocky, a patto che chiudano un occhio sulla miriade di difetti presenti.

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Informazioni:
Sistema: Master System
Anno: 1987
Sviluppatore: Sega
Casa: Sega
Genere: Picchiaduro a incontri (pugilato)