Credo che i giusti riconoscimenti verso i game designer più talentuosi e prolifici non manchino nemmeno in occidente... consideravo ora la notorietà di Warren Spector e quanto si dia credito al suo nome...
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L'importanza delle persone
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Replica dell'ospite...io direi di un'altra galassia
A volte sembrano degli alieni nel loro tram tram quotidiano, e nei loro stili di vita...
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Originariamente inviato da cpsteve Visualizza il messaggioquesto discorso vale per noi occidentali.
in Giappone chi fa un gioco (programmatore, musicista etc...) viene sempre riconosciuto e apprezzato per i propri lavori come singola persona gia dai tempi del Famicom.
basta pensare agli artbook, alle colonne sonore etc... che escono in quantità industriali. persino i doppiatori dei giochi hanno una importanza rilevante e sono ben conosciuti.
e non è un modo di dire
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questo discorso vale per noi occidentali.
in Giappone chi fa un gioco (programmatore, musicista etc...) viene sempre riconosciuto e apprezzato per i propri lavori come singola persona gia dai tempi del Famicom.
basta pensare agli artbook, alle colonne sonore etc... che escono in quantità industriali. persino i doppiatori dei giochi hanno una importanza rilevante e sono ben conosciuti.
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A proposito della Ubisoft ho letto che è in fase di sviluppo un nuovo titolo di Tetsuya Mizuguchi... e la Ubi ha dato un certo risalto al nome del game designer...
Poi va detto che le individualità tendono ad essere oscurate dall'esponenziale ampliamento dello staff... prima bastavano 4 gatti (un... "felino" molto noto in ambito C64, ad esempio, era Chris Butler...) per realizzare un videogioco e non mancavano gli one-man-game (anche di ottimo livello come Nebulus e Montezuma's Revenge)... altri tempi...
Oggi un game designer che può vantare un "peso mediatico" da "star videoludica" è Hideo Kojima... mentre Goichi "Suda51" Suda è una matricola particolarmente promettente...Ultima modifica di AlextheLioNet; 21-06-2010, 14:28.
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Probabilmente si. Già oggi si nota una certa tendenza a ricordare designer di successo come Fumitsu Ueda, Suda 51 e altri, ma non credo tuttavia che si raggiungerà il livello del cinema e della musica. Nella prima e, soprattutto, seconda arte il peso del singolo è massiccio: il regista può occuparsi nel dettaglio di quasi tutto, così come Bach ha composto da solo intere opere o De Andrè ha musicato le sue stesse poesie. Già quando si parla di band musicali si fatica a ricordare i nomi dei singoli se non ci sono interessi particolari.
Nei videogiochi si ragiona, giustamente, secondo me, in base ai team: un game designer si occupa della struttura del gameplay, della pianificazione, ma è impotente sulla realizzazione tecnica se non stilisticamente e nemmeno troppo nel dettaglio in quanto la modellazione tridimensionale, la programmazione degli shaders e tutto il resto non gli compete. Se invece parliamo di un gruppo, i Team 17 ad esempio, intendiamo la genialità ideologica di Martin Brown, le doti musicali di Allister Brimble, il talento programmatorio di Rico Holmes. Nel caso di Miyamoto, che secondo me è un perfetto sconosciuto fuori del mondo dei videogiochi, diversamente da registi come Spielberg o Fellini che sono entrati nella cultura popolare, egli lo identifichiamo più perchè simbolo della casa produttrice della categoria di maggiore successo, nonchè padre delle icone più care.
Credo sia giusto così, comunque. Gli interessati si informeranno sicuramente sugli autori più particolari, mentre i grandi ignoti, che magari realizzano sul campo i Metroid Prime, i Mass Effect o i Donkey Kong Country rimarranno famosi per il nome della meravigliosa squadra che formano.
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Secondo me (spcecialmente in Italia) siamo ancora ben lontani da questo traguardo, è già tanto se chi va al cinema (si parla sempre della massa) conosca il regista e lo sceneggiatore che ha realizzato il film, figuriamoci per quanto riguarda videogames...
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L'importanza delle persone
Apro questa discussione per far notare una differenza tra il mondo dei videogames e tutti gli altri settori dell'intrattenimento.
Il poco spazio lasciato dalle case produttrici alle singole persone che realizzano i videogiochi.
Anticamente i producers preferivano considerare i programmatori, i musicisti ed i vari artisti legati al videogioco come dei veri e propri "impiegati anonimi" che non apparivano nemmeno nei titoli del gioco. (Questo accadeva nell'epoca Atari tra inizio e metà anni 80 per intendersi)
Col tempo sempre maggior spazio è stato dato ai gruppi di sviluppo ed anche alle singole persone, ma siamo ancora lontanissimi da altri media come cinema o musica.
A parte pochissimi nomi noti anche al grande pubblico generalista, come potrebbero essere Will Wright o Shigeru Miyamoto, la maggior parte delle personalità di spicco dei videogames sono sconosciute ai più, per non parlare dei nomi meno noti. Se chiedete a qualunque PNG (persona non giocante) se conosce Ron Gilbert egli vi dirà "Ron chi???" o al massimo lo confoderà col regista Ron Howard...
Personalmente nei miei articoli cerco sempre di dare risalto ai singoli artisti legati al videogioco, perchè penso sia importante conoscere le menti dietro alle singole opere, e come me la pensa la maggior parte dello staff di RH...
Pensate che col tempo nel settore si darà più spazio alle persone, come in parte già è avvenuto?Tag: arte, atari, autori, band, cinema, cultura, donkey kong, donkey kong country, game, game designer, gameplay, mass effect, miyamoto, mondo, musica, nota, oggi, programmazione, regista, ron gilbert, secondo, successo, suda, team 17, tendenza, tridimensionale, videogiochi, will wright
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