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Horror e survival horror

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    In ogni modo sono d'accordo che la differenza tra "survival horror" e "horror" sia abbastanza futile, visto che basta il "Game Over" per eliminare il "survival" e trasformare il primo nel secondo

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  • Axe_N_Sword
    ha risposto
    Sinceramente non saprei distinguere con precisione un horror da un survival, posso solo avere qualche vaga idea ma niente che riesca a mettere un numero sufficiente di paletti per delinare il confine tra i due generi.
    L'unica classificazione che posso fare riguarda la distinzione tra horror esplicito (quello da salto sulla sedia che identifico con i vecchi RE) e quello psicologico alla Silent Hill.

    Ecco, diciamo che, in quanto a survival, il primo e forse l'unico che mi viene in mente è Dead Rising, il primo. Un solo blocco per salvare, all'inzio le caratteristiche del personaggio, Frank West, erano del tutto inappropriate per far fronte alla spaventosa mole di zombie presenti su schermo, spesso mi trovavo in situazioni critiche tipo aver ucciso un boss e pochissima energia rimasta, punto di salvataggio più vicino, neanche a dirlo, presidiato da una foltissima schiera di morti viventi che non attendevano altro che il mio passaggio per il colpo di grazia.

    Spesso arrivavo al tanto sospirato momento d'intimità nei bagni del centro commerciale col cuore a ritmo accelerato, di contro il gioco aveva un'atmosfera molto scanzonata con numerosi momenti demenziali all'interno dei vari negozi, persino nel vero finale c'erano dei momenti demenziali previsti da copione.
    Quindi non saprei come definirlo.

    Posso però affermare con assoluta certezza che è Silent Hill 2 il gioco che mi ha spaventato maggiormente, lo finii in un anno e mezzo perchè a volte, causa eccessiva tensione/angoscia, avevo dei veri e propri attacchi di colite nervosa O_ò
    Tutto in quel gioco aveva un qualcosa di malato, a partire dai volti dei protagonisti, personalmente lo preferisco anche al bellissimo primo capitolo.

    Dead Space francamente non mi ha spaventato per niente, l'ho finito tra uno sbadiglio e l'altro.

    Stupendo invece Dead Island, finito di recente. In quanto a difficoltà ha praticamente due facce, da una parte è difficilissimo riuscire a sopravvivere in mezzo ad orde di "zombie veloci" (i contagiati), soprattutto all'inizio quando le armi non sono molto efficaci e si rompono facilmente, dall'altra il game over rappresenta solo una piccolissima perdita di tempo in quanto il respawn avviene nei pressi dell'ultimo game over con danni provocati ai nemici memorizzati dal gioco, ah si perdono anche dei soldi, unica vera penalizzazione.
    Eppure riesce comunque a mettere un bel pò di strizza, gli zombie sono animati a mio parere in modo eccellente, ripresi direttamente da pellicole abbastanza recenti come il remake "L'alba dei morti viventi", urlano come dannati e spesso riescono a cogliere alla sprovvista. Da 10 e lode l'animazione relativa alla "frustrazione" delle "zombesse", una volta fermata la loro corsa disperata con un calcio, si fermano osservandosi le mani emettendo appunto grida di frustrazione XD


    Ps: dimenticavo, pollice assolutamente in su per chi ha citato il bellissimo The Suffering, malatissimo, stupendo! Straconsigliato ai fan dell'horror
    Ultima modifica di Axe_N_Sword; 01-11-2012, 23:31.

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    Originariamente inviato da MBry0 Visualizza il messaggio
    dopo aver riletto questo passo 3 volte a velocità decrescente, non ho capito comunque una mazza. A questo punto realizzo che a 36 anni ho meno neuroni del previsto e mi parte l'angoscia da demenza senile anticipata.
    questo è age horror!
    Alla fin fine il concetto si può anche chiarire così: bene o male la serie Resident Evil ha "individuato" il genere "survival horror" e, di conseguenza, il grande pubblico associa (associava?) questa categoria alla saga Capcom. Chiaramente gli episodi recenti, in cui si tende a "cambiare le carte in tavola" sul fronte delle dinamiche di gioco, hanno un po' disorientato i fan. A questo punto la casa di Osaka potrebbe anche inaugurare una nuova serie / filone di "dramatic horror" o action-tps con tematiche orrorifiche... rinunciando, così, a chiamare un po' abusivamente in causa la saga di Resident Evil. Il punto, però, è che un titolo della RE series dovrebbe avere comunque più appeal sugli acquirenti... da quì la controversa "politica di continuità" della storica casa giapponese.


    In ogni modo, l'annosa questione "action o survival horror?" riferita ai Resident Evil piu recenti è quasi un "classico":

    http://it.ibtimes.com/articles/28251...m-risponde.htm
    Ultima modifica di AlextheLioNet; 03-09-2012, 15:14.

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  • MBry0
    Replica dell'ospite
    Originariamente inviato da AlextheLioNet Visualizza il messaggio
    "Per quanto riguarda Capcom, la domanda è solo una... se sviluppi degli action con tematiche horror e contenuti gore o, in alternativa, punti sui "dramatic horror", perchè non inaugurare semplicemente una nuova serie sulla falsariga di Dead Rising, senza ricollegarti forzosamente a quella di Resident Evil? Anche la risposta è solo una: al richiamo dell'ormai storica saga non si rinuncia tanto facilmente."
    dopo aver riletto questo passo 3 volte a velocità decrescente, non ho capito comunque una mazza. A questo punto realizzo che a 36 anni ho meno neuroni del previsto e mi parte l'angoscia da demenza senile anticipata.
    questo è age horror!
    Di questo passo, fra due anni non capirò neanche la tabellina del due...

    Inviato dal mio GT-I9100 con Tapatalk 2

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    Originariamente inviato da Boyakki Visualizza il messaggio
    Capcom ultimamente mi è scaduta moltissimo [...] E pensare che si può quasi dire che avesse inventato i survival horror ai tempi del NES come faccio notare nella mia recensione di Sweet Home

    Forse Sweet Home "se la gioca" con il contemporaneo Project Firestart (1989 - Dynamix / Electronic Arts - http://www.lemon64.com/?mainurl=http...hp%3FID%3D2003 ) per Commodore 64... in un certo senso quest'"avventura dinamica" (etichetta d'annata) aveva una certa impronta da "survival horror ante litteram".

    Per quanto riguarda Capcom, la domanda è solo una... se sviluppi degli action con tematiche horror e contenuti gore o, in alternativa, punti sui "dramatic horror", perchè non inaugurare semplicemente una nuova serie sulla falsariga di Dead Rising, senza ricollegarti forzosamente a quella di Resident Evil? Anche la risposta è solo una: al richiamo dell'ormai storica saga non si rinuncia tanto facilmente.

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  • Cthulhu
    ha risposto
    Ma che bel topic!!!
    Comunque anche io mi aggiungo al coro di Silent Hilliani, ma ritengo il primo capitolo il più terrificante in assoluto, Ho adorato anche Project Zero, mentre la serie Resident Evil, per quanto l'abbia sempre apprezzata, non mi ha mai terrorizzato ed appassionato quanto Silent Hill... forse perché preferisco un contesto orrorifico più psicologico, alla giapponese insomma.
    Dead Space è un grande gioco (in particolar modo il primo), ma è survival solo se giocato a modalità difficile, nella quale DAVVERO scarseggiano le munizioni.
    In questo periodo poi sto giocando ad un grande... Beat em horror... Splatterhouse 3, ricordo che allora quando vidi la presentazione, nella mia stanza al buio, mi angosciò non poco ed in effetti...


    Secondo me anche la serie Splatterhouse, nel suo piccolo, aveva una dose di horror psicologico, ricordo ad esempio nel primo (arcade) uno dei boss era la moglie di Rick che implorava aiuto e si trasformava in un mostro deforme, o le inquietanti cut scene del 3...

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  • Boyakki
    ha risposto
    Originariamente inviato da AlextheLioNet Visualizza il messaggio
    Probabilmente Resident Evil 6 è stato classificato "dramatic horror" dalla stessa Capcom per non far arrabbiare troppo i fan della serie che si aspettano ancora un survival horror, quando la stessa casa nipponica ha detto che non li sviluppa, poiché non tirano più come una volta.
    Capcom ultimamente mi è scaduta moltissimo, sta facendo un mucchio di stronzate... E pensare che si può quasi dire che avesse inventato i survival horror ai tempi del NES, come faccio notare nella mia recensione di Sweet Home (non tanto per fami pubblicità ma per arrivare dritto al punto): http://www.retrogaminghistory.com/ho...-home-nes.html
    Quello sì era un gioco in cui si è circondati da spettri e creature, ma bisogna fare affidamento sul lavoro di squadra piuttosto che su armi o artefatti magici, per non parlare della tensione data dal fatto che una volta che un personaggio muore lo è per sempre... e stiamo parlando di un GDR a turni!

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    Originariamente inviato da MBry0 Visualizza il messaggio
    Le etichette diventano ridicole quando si comincia a parlare di "fps action rpg horror survival ma non tanto prechè in fondo quelle 2 munizioni in più lo rendono quasi un platform"

    Probabilmente Resident Evil 6 è stato classificato "dramatic horror" dalla stessa Capcom per non far arrabbiare troppo i fan della serie che si aspettano ancora un survival horror, quando la stessa casa nipponica ha detto che non li sviluppa, poiché non tirano più come una volta.

    In ogni modo, le etichette non fuorvianti (è tutto lì il "problema") in teoria dovrebbero essere un minimo d'aiuto per sapere in anticipo a quale sottogenere appartiene il prodotto videoludico che stai per acquistare. Si tratta pur sempre di un'informazione in più... ben poca cosa (supponendo che l'etichetta sia veritiera e calzante... il che non è affatto detto), ma comunque meglio di nulla.
    Ultima modifica di AlextheLioNet; 01-09-2012, 18:55.

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  • MBry0
    Replica dell'ospite
    Originariamente inviato da JoustSonic82 Visualizza il messaggio
    (anche se MBry0 si arrabbierà)
    infatti sono incazzato nero

    Le etichette diventano ridicole quando si comincia a parlare di "fps action rpg horror survival ma non tanto prechè in fondo quelle 2 munizioni in più lo rendono quasi un platform"

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  • JoustSonic82
    ha risposto
    Project Zero in effetti è un bel pò spaventoso: anch'io dovetti abbandonarlo dopo poco (parlo del secondo episodio, quello con protagoniste le due gemelline), anche perchè ho la (pessima) abitudine di giocare questo tipo di giochi da solo e al buio, preferibilmente di sera. Forbidden Siren me lo sono perso: lo voglio recuperare però sia perchè l'horror giapponese mi attrae sia perchè mi pare abbia una struttura narrativa episodica e frammentaria che trovo interessante.

    Comunque quasi dimenticavo quello che (ancor più di Dead Space) è l'horror forse più riuscito dell'ultima generazione e cioè il recente (è del 2010) Amnesia: The dark descent. Ecco, questo è un altro di quei pochissimi giochi che mi ha angosciato, oltre a Silent hill 2, anche se allo stesso tempo molto diverso dal capolavoro Konami sotto diversi aspetti: anch'esso però in grado di toccare le corde più profonde perchè suggerisce invece di mostrare, dando un perenne senso di angoscia e l'impressione costante che da un momento all'altro possa accadere qualsiasi cosa. Ha la visuale in prima persona e la scelta l'ho apprezzata perchè aumenta il senso di immersione. Ma l'aspetto più da rimarcare è che non ci sono cut-scene (che distrarrebbero e diminuirebbero l'atmosfera) e soprattutto non si hanno armi ma solo una lanterna e delle candele con cui cercare di illuminare l'ambiente altrimenti buio allo scopo di mantenere su livelli accettabili la nostra "sanità mentale" (la luce permette un controllo dell'ambiente, il buio ci lascia in balìa dell'ignoto). Volendo dare qualche etichetta (anche se MBry0 si arrabbierà), se Dead space è un action-horror e Silent hill un adventure horror, forse Amnesia è proprio quello per cui la definizione di survival horror calza meglio, ma in un senso lato: non si tratta di una sopravvivenza "fisica" ma più che altro "psicologica" perchè bisogna ricostruire una storia passata molto inquietante e allo stesso tempo evitare che questa storia ci porti alla pazzia (c'è un indicatore di sanità mentale che è l'elemento più importante dell'interfaccia). Veramente non riuscivo a giocarci per plù di mezz'ora alla volta anche perchè su PC, soprattutto rispettando i "consigli" degli sviluppatori che compaiono nella schermata iniziale (e cioè usare le cuffie e spegnere le luci), risulta ancora più "avvolgente" forse per via della ridotta distanza dallo schermo (non c'è controprova perchè è esclusiva PC). Comunque bello, davvero bello. Se poi pensiamo che è stato fatto da soli cinque sviluppatori ed è venduto a prezzo budget...
    Ultima modifica di JoustSonic82; 01-09-2012, 16:29.

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  • MBry0
    Replica dell'ospite
    seeeee... l'inferno delle etichette...

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    Sul significato del termine "survival horror", credo che ponga semplicemente l'accento sul fatto che il titolo così etichettato non si configura come un action orrorifico tout court, ma di un action-adventure con tematiche horror, dove lo scopo, a grandi linee, è quello di sopravvivere ad una situazione assai critica, contando su mezzi molto limitati.

    Tanto per fare un esempio, l'ultimo Resident Evil non è classificato come "survival horror", ma come "dramatic horror"
    Ultima modifica di AlextheLioNet; 01-09-2012, 13:19.

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  • musehead
    ha risposto
    Mi unisco a Mbryo, Joustsonic e a chi elogia Silent Hill 2 che rimane per me il punto più alto dell'horror videoludico. Poi, neppure io capisco il significato di survival, forse si voleva soprattutto creare un termine "cool" per rendere più carismatico un genere, ma non me ne sono mai troppo curato.

    Non sono un cuor di leone ed ormai evito i giochi a tema orrorifico, e ciò mi è stato causato proprio da SH2 che mi colpì tantissimo, anche a livello emotivo. Ebbi la fortuna di beccare il finale a mio avviso migliore proprio con il mio first run: era "in water", a mio avviso la conclusione più romantica ed opportuna per la vicenda di James.

    Ho giochicchiato senza troppo trasporto i successivi SH (il primo però è un altro capolavoro). Ho riprovato a cimentarmi nel genere con Project Zero e Forbidden Siren che ho abbandonato in fretta perché davvero mi terrorizzavano, soprattutto il secondo. Tuttavia, mancavano della componente emotiva e profonda della serie Konami.

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  • MBry0
    Replica dell'ospite
    Mio cugino è campione europeo di carling.

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  • AlextheLioNet
    ha risposto
    Originariamente inviato da JoustSonic82 Visualizza il messaggio
    senso di solitudine e di (survival) horror che va a farsi benedire. Il tutto nella speranza di attrarre la folta platea di adolescenti drogati di shooter.

    Verissimo... la stessa vice presidente al marketing di EA Games ha chiarito come questa "virata co-op" risponda ad "una precisa strategia di marketing [...] con l'esigenza di "liberare" il titolo dalla "scomoda etichetta" di survival horror, genere "troppo spaventoso" per essere giocato da un pubblico sufficientemente vasto.":

    http://www.retrogaminghistory.com/ho...-la-paura.html
    Ultima modifica di AlextheLioNet; 01-09-2012, 01:53.

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