Horror e Survival horror...
Non ho mai capito il senso della seconda. Esiste qualche horror in cui lo scopo non sia la sopravvivenza? E' forse un modo di differenziare un gioco che spaventa da un gioco che non lo fa nonostante il contesto?
Quali sono i giochi che spaventano davvero, ma soprattutto cos'è che li rende spaventosi? Ci sono molti giochi che hanno come fine lo stimolare una particolare emozione, fenomeno molto presente soprattutto in GDR e horror. Il tutto è un mix di contesto e contenuto. Moltissimi giochi oggi si fermano al contesto, mancando totalmente il contenuto.
Un gioco che mi ha lasciato un profondo segno è Silent Hill 2. Ma perchè mi ha spaventato? cosa lo ha reso interessante? La cosa particolare è che il contesto è una storia d'amore, dall'inizio alla fine, ambientata in un oscuro level design, con dei mostri angoscianti ed effetti sonori fuori dai soliti stacchi a volumi altissimi, in pratica lontani dallo stupido effetto "BU!" utilizzatissimo in molti videogiochi considerati horror, a partire da Resident Evil (bel gioco, ma mancava quasi totalmente della vera componente horror).
In SH2 i livelli si susseguono in maniera atta a metterti in una condizione di lento distacco dalla realtà, i mostri sono la rappresentazione delle emozioni del protagonista, e la musica rappresenta una struggente storia d'amore mixata all'introspezione crescente e continua di James.
Ogni singolo dettaglio era mirato a colpirti nel subconscio, cosa che i pigri disegnatori di oggi hanno ormai messo da parte. Ragazzi, io non spegnevo la luce la notte dopo una sessione di gioco.
SH2, a detta di aluni giocatori, aveva un grosso difetto: un sistema di combattimento legnoso e lento, rendendo a volte impossibile affrontare i vari mostri. Ma ragioniamoci un attimo: siamo sicuri che sia stato un difetto? Se fosse stato più facile affrontare i mostri, sarebbe subentrato un certo sentimento di sicurezza nel farlo, o sbaglio? L'effetto finale era che quando i suoni disorti e pieni di interferenze della radiolina (geniale!) segnalavano qualche mostro, cominciavi a sentire il pericolo, sapendo che probabilmente non saresti stato all'altezza di affrontare la minaccia, e che potevi morire di li a pochi secondi.
La storia è piena di situazioni claustrofobiche, agghiaccianti, ma anche struggenti.
Sono davvero pochi i giochi horror che mi hanno in qualche modo scosso emotivamente. The suffering, Condemned, il primo F.E.A.R., il primo Resident Evil, ma non posso paragonare nessuno di essi alla grandiosità di SH2.
Torniamo ad oggi. I cosiddetti giochi horror hanno un'ambientazione grafica di tutto rispetto (che manca però delle finezze citate prima) ma sono principalmente incentrati sull'azione, intermezzata qui e li da qualche filmatino di accompagnamento che ci prepara all'azione successiva. emozioni zero.
Questo è il mio punto di vista, e non avendo chiaramente giocato a tutti i titoli horror potrei sbagliarmi. Dopotutto la definizione stessa di Horror può essere estremamente soggettiva. Però devo dire che quando leggo critiche e recensioni di molti giochi "horror" non viene esaltata la componente "emotiva", ma esclusivamente il level design e il gameplay.
Cosa ne pensate?
Non ho mai capito il senso della seconda. Esiste qualche horror in cui lo scopo non sia la sopravvivenza? E' forse un modo di differenziare un gioco che spaventa da un gioco che non lo fa nonostante il contesto?
Quali sono i giochi che spaventano davvero, ma soprattutto cos'è che li rende spaventosi? Ci sono molti giochi che hanno come fine lo stimolare una particolare emozione, fenomeno molto presente soprattutto in GDR e horror. Il tutto è un mix di contesto e contenuto. Moltissimi giochi oggi si fermano al contesto, mancando totalmente il contenuto.
Un gioco che mi ha lasciato un profondo segno è Silent Hill 2. Ma perchè mi ha spaventato? cosa lo ha reso interessante? La cosa particolare è che il contesto è una storia d'amore, dall'inizio alla fine, ambientata in un oscuro level design, con dei mostri angoscianti ed effetti sonori fuori dai soliti stacchi a volumi altissimi, in pratica lontani dallo stupido effetto "BU!" utilizzatissimo in molti videogiochi considerati horror, a partire da Resident Evil (bel gioco, ma mancava quasi totalmente della vera componente horror).
In SH2 i livelli si susseguono in maniera atta a metterti in una condizione di lento distacco dalla realtà, i mostri sono la rappresentazione delle emozioni del protagonista, e la musica rappresenta una struggente storia d'amore mixata all'introspezione crescente e continua di James.
Ogni singolo dettaglio era mirato a colpirti nel subconscio, cosa che i pigri disegnatori di oggi hanno ormai messo da parte. Ragazzi, io non spegnevo la luce la notte dopo una sessione di gioco.
SH2, a detta di aluni giocatori, aveva un grosso difetto: un sistema di combattimento legnoso e lento, rendendo a volte impossibile affrontare i vari mostri. Ma ragioniamoci un attimo: siamo sicuri che sia stato un difetto? Se fosse stato più facile affrontare i mostri, sarebbe subentrato un certo sentimento di sicurezza nel farlo, o sbaglio? L'effetto finale era che quando i suoni disorti e pieni di interferenze della radiolina (geniale!) segnalavano qualche mostro, cominciavi a sentire il pericolo, sapendo che probabilmente non saresti stato all'altezza di affrontare la minaccia, e che potevi morire di li a pochi secondi.
La storia è piena di situazioni claustrofobiche, agghiaccianti, ma anche struggenti.
Sono davvero pochi i giochi horror che mi hanno in qualche modo scosso emotivamente. The suffering, Condemned, il primo F.E.A.R., il primo Resident Evil, ma non posso paragonare nessuno di essi alla grandiosità di SH2.
Torniamo ad oggi. I cosiddetti giochi horror hanno un'ambientazione grafica di tutto rispetto (che manca però delle finezze citate prima) ma sono principalmente incentrati sull'azione, intermezzata qui e li da qualche filmatino di accompagnamento che ci prepara all'azione successiva. emozioni zero.
Questo è il mio punto di vista, e non avendo chiaramente giocato a tutti i titoli horror potrei sbagliarmi. Dopotutto la definizione stessa di Horror può essere estremamente soggettiva. Però devo dire che quando leggo critiche e recensioni di molti giochi "horror" non viene esaltata la componente "emotiva", ma esclusivamente il level design e il gameplay.
Cosa ne pensate?
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