La ragazza del lago (2006)
http://www.mymovies.it/dizionario/re...e.asp?id=46437
Un film di Andrea Molaioli
Con Toni Servillo
Insolito giallo tra l'esistenziale e il crepuscolare che ricorda nel ritmo decisamente blando e negli accenti introspettivi lo stile di molti episodi della serie "L'Ispettore Derrick".
Nonostante sia stato apprezzato dalla critica, non mi ha convinto: troppo "lento", di taglio "televisivo" e tendenzialmente "distaccato" nella sua insistita atmosfera maliconica.
Toni Servillo conferma la propria caratura di interprete particolarmente flessibile e da vita ad un personaggio sostanzialmente convincente che ricorda a grandi linee Maigret e, per l'appunto, Derrick.
Nonostante non manchino idee azzeccate e sequenze di una certa suggestione (complici le locations), il film di Andrea Molaioli non "decolla" mai veramente e non riesce ad appassionare se non come rappresentazione di una dolente "tranche de vie" in cui il delitto sembra quasi un pretesto per mettere a nudo varie sfaccettature del male di vivere e sofferenze inconsolabili.
Probabilmente la vicenda narrata nella pellicola risulta più adatta al respiro letterario del romanzo della norvegese Karin Fossum che non alla poco incisiva trasposizione cinematografica del regista Modaioli.
http://www.mymovies.it/dizionario/re...e.asp?id=46437
Un film di Andrea Molaioli
Con Toni Servillo
Insolito giallo tra l'esistenziale e il crepuscolare che ricorda nel ritmo decisamente blando e negli accenti introspettivi lo stile di molti episodi della serie "L'Ispettore Derrick".
Nonostante sia stato apprezzato dalla critica, non mi ha convinto: troppo "lento", di taglio "televisivo" e tendenzialmente "distaccato" nella sua insistita atmosfera maliconica.
Toni Servillo conferma la propria caratura di interprete particolarmente flessibile e da vita ad un personaggio sostanzialmente convincente che ricorda a grandi linee Maigret e, per l'appunto, Derrick.
Nonostante non manchino idee azzeccate e sequenze di una certa suggestione (complici le locations), il film di Andrea Molaioli non "decolla" mai veramente e non riesce ad appassionare se non come rappresentazione di una dolente "tranche de vie" in cui il delitto sembra quasi un pretesto per mettere a nudo varie sfaccettature del male di vivere e sofferenze inconsolabili.
Probabilmente la vicenda narrata nella pellicola risulta più adatta al respiro letterario del romanzo della norvegese Karin Fossum che non alla poco incisiva trasposizione cinematografica del regista Modaioli.
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