copioincollo dal mio forum di cinema di fiducia
rage - fuoco incrociato
Discreto post-atomico diretto da Tonino Ricci e seguito di Rush (1983). Il film si articola sul più classico canovaccio del genere, e cioè quello dei sopravvissuti che vanno in missione per cercare energia e semi in posti contaminati. Difatti l'inizio mi ha ricordato molto da vicino "Gli Avventurieri Del Pianeta Terra" con Yul Brynner e Max Von Sydow. Le musiche sono di Stelvio Cipriani, di per sè non sono male ma sono inserite in un contesto dove non c'entrano assolutamente nulla. Un esempio è una canzone pseudo-tropicana che parte mentre Rage combatte con dei lebbrosi-cannibali, oppure un pezzo simil rockets sparato nel bel finale contraddistinto dall'inseguimento su un treno.
sileni aka lunacy
Il film si apre con un prologo dello stesso regista che anticipa le tematiche e le atmosfere blasfeme, gotiche e grottesche, ringraziando il marchese de sade e edgar allan poe dai cui racconti ne ha tratto ispirazione.
Sileni è un film piuttosto difficile, viaggia tra il disgusto e il capolavoro appartandosi però su una via di mezzo. La scelta di immagini forti e di intermezzi in stop motion con protagonisti lingue e carni sono solo uno dei mezzi ai quali il regista si affida per descrivere il viaggio psicologico di un ragazzo che, portato in un manicomio, non riuscirà ben a distinguere chi siano i veri matti tra i pazienti e i dottori.
Il film è molto più complesso di quanto appare, vi sono una miriade di messaggi criptati tra i quali la distruzione della morale cattolica, la paura del tradimento e dell'insicurezza. Ma nonostante le argomentazioni trattate il film non si perde in manierismi gratuiti ma, anzi, il tutto è servito in maniera piuttosto spartana e diretta.
fortàpasc
film che riporta alla luce la triste storia di Giancarlo Siani, una sorta di Saviano degli anni ottanta ucciso dalla camorra di Torre Annunziata.
Ottimo lavoro dal punto di vista registico, Risi riesce a narrare in maniera perfetta e non melensa le vicende del giornalista campano e riesce a ricreare l'atmosfera che si respirava negli anni 80 in quelle zone. Dalla mitizzazione di Pino Daniele (in quegli anni sulla cresta dell'onda), alla delusione del primo napoli di maradona fino ai disagi e gli imbrogli delle sovvenzioni statali per i terremotati. Buono anche il cast tra i quali spunta il piccolo, ma grande, Ernesto Mahieux.
Marco Risi dedica il film a suo padre Dino, morto pochi giorni prima l'inizio delle riprese
l'assassinio di jesse james per mano del codardo robert ford
buon film con una fotografia eccelsa ma dal ritmo un po' troppo lento il che, vista la durata, non lo aiuta di certo.
non mi sono piaciute alcune scelte come quelle di dar spazio a personaggi secondari che sono serviti solo a ingarbugliare un po' i fili della trama, ma tutto sommato posso dire che mi è piaciuto.
carina la comparsata di Nick Cave nel finale che canta la ballata del codardo Robert Ford.
jesus camp
documentario che mostra la pura follia raggiunta dagli evangelisti americani
bambini che piangono disperati chiedendo perdono a dio e che si gettano a terra parlando lingue sconosciute in preda a qualche mistica visione, idolatria di bush e distruzione dell'evoluzionismo, canzoni rap e balletti pro jesus con bambini vestiti da militari e ragazzine da ballerina, campagne contro l'aborto avanzate da bambini di 10 anni e la demonizzazione di harry potter sono solo alcune delle spiazzanti immagini di una realtà rappresentata da circa il 25% della popolazione statunitense
per pochi dollari ancora
spaghetti western con uno dei migliori gemma. il film non è malaccio e si avvanta delle musiche di morricone. consigliato solo ai cultori del genere.
rage - fuoco incrociato
Discreto post-atomico diretto da Tonino Ricci e seguito di Rush (1983). Il film si articola sul più classico canovaccio del genere, e cioè quello dei sopravvissuti che vanno in missione per cercare energia e semi in posti contaminati. Difatti l'inizio mi ha ricordato molto da vicino "Gli Avventurieri Del Pianeta Terra" con Yul Brynner e Max Von Sydow. Le musiche sono di Stelvio Cipriani, di per sè non sono male ma sono inserite in un contesto dove non c'entrano assolutamente nulla. Un esempio è una canzone pseudo-tropicana che parte mentre Rage combatte con dei lebbrosi-cannibali, oppure un pezzo simil rockets sparato nel bel finale contraddistinto dall'inseguimento su un treno.
sileni aka lunacy
Il film si apre con un prologo dello stesso regista che anticipa le tematiche e le atmosfere blasfeme, gotiche e grottesche, ringraziando il marchese de sade e edgar allan poe dai cui racconti ne ha tratto ispirazione.
Sileni è un film piuttosto difficile, viaggia tra il disgusto e il capolavoro appartandosi però su una via di mezzo. La scelta di immagini forti e di intermezzi in stop motion con protagonisti lingue e carni sono solo uno dei mezzi ai quali il regista si affida per descrivere il viaggio psicologico di un ragazzo che, portato in un manicomio, non riuscirà ben a distinguere chi siano i veri matti tra i pazienti e i dottori.
Il film è molto più complesso di quanto appare, vi sono una miriade di messaggi criptati tra i quali la distruzione della morale cattolica, la paura del tradimento e dell'insicurezza. Ma nonostante le argomentazioni trattate il film non si perde in manierismi gratuiti ma, anzi, il tutto è servito in maniera piuttosto spartana e diretta.
fortàpasc
film che riporta alla luce la triste storia di Giancarlo Siani, una sorta di Saviano degli anni ottanta ucciso dalla camorra di Torre Annunziata.
Ottimo lavoro dal punto di vista registico, Risi riesce a narrare in maniera perfetta e non melensa le vicende del giornalista campano e riesce a ricreare l'atmosfera che si respirava negli anni 80 in quelle zone. Dalla mitizzazione di Pino Daniele (in quegli anni sulla cresta dell'onda), alla delusione del primo napoli di maradona fino ai disagi e gli imbrogli delle sovvenzioni statali per i terremotati. Buono anche il cast tra i quali spunta il piccolo, ma grande, Ernesto Mahieux.
Marco Risi dedica il film a suo padre Dino, morto pochi giorni prima l'inizio delle riprese
l'assassinio di jesse james per mano del codardo robert ford
buon film con una fotografia eccelsa ma dal ritmo un po' troppo lento il che, vista la durata, non lo aiuta di certo.
non mi sono piaciute alcune scelte come quelle di dar spazio a personaggi secondari che sono serviti solo a ingarbugliare un po' i fili della trama, ma tutto sommato posso dire che mi è piaciuto.
carina la comparsata di Nick Cave nel finale che canta la ballata del codardo Robert Ford.
jesus camp
documentario che mostra la pura follia raggiunta dagli evangelisti americani
bambini che piangono disperati chiedendo perdono a dio e che si gettano a terra parlando lingue sconosciute in preda a qualche mistica visione, idolatria di bush e distruzione dell'evoluzionismo, canzoni rap e balletti pro jesus con bambini vestiti da militari e ragazzine da ballerina, campagne contro l'aborto avanzate da bambini di 10 anni e la demonizzazione di harry potter sono solo alcune delle spiazzanti immagini di una realtà rappresentata da circa il 25% della popolazione statunitense
per pochi dollari ancora
spaghetti western con uno dei migliori gemma. il film non è malaccio e si avvanta delle musiche di morricone. consigliato solo ai cultori del genere.
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