Mi sono spiacevolmente imbattuto su internet nella pubblicità di una nuova rivista chiamata ZZapp. Cosa sarà mai? Una ripartenza? Un'iniziativa di retrogaming? Magari...
Non avevo notato di prim'acchito la doppia P, che distingue il nome dalla nota rivista inglese poi importata da Bonaventura Di Bello anche dalle nostre parti. Scopro quindi che si tratta di un magazine che analizza i nuovi gadget tecnologici (come se Tom's Hardware o HWUpgrade non fossero validissimi oltre che gratuiti...).
Chi sarà mai l'editore? Proprio BdB di ZZap!
Che delusione. Non bastavano associazioni culturali tacciate di essere nate per far man bassa di contributi, non bastava un museo del videogioco fantasma ("la prima esposizione permanente europea", peccato che dagli annunci dell'epoca sia passato tempo e che tutta Europa abbia realmente fatto qualcosa tranne ovviamente gli autori di tali proclami), che ecco arrivare anche una nuova rivista che cerca di marciare sul nome di un prodotto amato da appassionati per racimolare qualche vendita in più, perchè di tributo a qualcosa spero proprio non si tratti vista la palese differenza col vero ZZap.
Che iniziative del genere accadano di certo non mi sorprende, ma dispiace veramente che arrivino da chi è stato amato in passato per il contributo che aveva dato al videogaming e che non mostra buon gusto nemmeno verso il proprio curriculum e per quello che dovrebbe fare: il direttore del fantomatico museo dei videogiochi. Molto probabilmente sbagliavamo prima, a considerare editori alla stregua di appassionati. L'editore cerca soldi, è sul campo per quello. Dalla fondazione di associazioni al recupero di vecchi marchi, rimane pur sempre un editore e non un appassionato. A prescindere dalla qualità del magazine (che non ho letto), un'amara delusione.
Non avevo notato di prim'acchito la doppia P, che distingue il nome dalla nota rivista inglese poi importata da Bonaventura Di Bello anche dalle nostre parti. Scopro quindi che si tratta di un magazine che analizza i nuovi gadget tecnologici (come se Tom's Hardware o HWUpgrade non fossero validissimi oltre che gratuiti...).
Chi sarà mai l'editore? Proprio BdB di ZZap!
Che delusione. Non bastavano associazioni culturali tacciate di essere nate per far man bassa di contributi, non bastava un museo del videogioco fantasma ("la prima esposizione permanente europea", peccato che dagli annunci dell'epoca sia passato tempo e che tutta Europa abbia realmente fatto qualcosa tranne ovviamente gli autori di tali proclami), che ecco arrivare anche una nuova rivista che cerca di marciare sul nome di un prodotto amato da appassionati per racimolare qualche vendita in più, perchè di tributo a qualcosa spero proprio non si tratti vista la palese differenza col vero ZZap.
Che iniziative del genere accadano di certo non mi sorprende, ma dispiace veramente che arrivino da chi è stato amato in passato per il contributo che aveva dato al videogaming e che non mostra buon gusto nemmeno verso il proprio curriculum e per quello che dovrebbe fare: il direttore del fantomatico museo dei videogiochi. Molto probabilmente sbagliavamo prima, a considerare editori alla stregua di appassionati. L'editore cerca soldi, è sul campo per quello. Dalla fondazione di associazioni al recupero di vecchi marchi, rimane pur sempre un editore e non un appassionato. A prescindere dalla qualità del magazine (che non ho letto), un'amara delusione.
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