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E' un mercato videoludico malaaato... e la sua malattia si chiama pirateria
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Originariamente inviato da bandito Visualizza il messaggiodaccordo anche io e raccomando se possibile di acquistare in uk
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D'accordo che la pirateria ora è più diffusa e i mezzi sono alla portata di tutti, ma non credo incida più di tanto sul guadagno delle software house, penso più che vogliano puntare il dito verso chi scarica per giustificare i guadagni ridotti. In un periodo di crisi generale TUTTO vende meno, e i videogiochi, diciamocelo, sono sempre stati un lusso, specie al lancio, ora con x360 e prima con il super nes.
I prezzi, a mio parere, la maggior parte delle volte sono prezzi proporzionati. Oggi i videogiochi hanno costi di produzione altissimi rispetto al passato, pretendete che vi vendano un gt5 costato 60 milioni di dollari a 20€? Ma dai! (poi si puo' discutere sul fatto che, che so, i giochi ds costino troppo, specie dopo anni dall'uscita).
inoltre, è un luogo comune che la pirateria danneggi enormemente il mercato: le SH sparano continuamente numeroni, milioni e milioni di modern warfare 2 e new super mario bros wii scaricati nel giro di pochi giorni, ma questi numeri non vogliono dire proprio un bel nulla. Il pirata medio scarica tutto, anche quello che non gioca, e probabilmente non comprerebbe un gioco neanche se costasse 1€. Se non potesse scaricarsi i giochi, semplicemente non li comprerebbe. Tutte le iso (o quel che sono, scusate non sono un pirata -_-) scaricate si tradurrebbero in una manciata di giochi in più, forse, ma neanche visto che una console ben protetta non vende di suo, quindi non vendono nemmeno i giochi.
E' una situazione che fa comodo a tutti ed è per questo che nessuno fa nulla di concreto per risolverla. Il pc non va perché è totalmente esente da protezioni e oramai le console offrono di tutto, non è visto come una macchina di gioco. Considerati anche gli elevati costi per nuove schede video, processori ecc ecc, ecco il quadro del tipico utente pc che spende 600€ l'anno per il pc mega POWAH e avrà sullo scaffale sì e no tre giochi pc. Se aggiungiamo anche che oramai le esclusive pc sono sempre meno e i giochi non vengono ottimizzati perché tanto hey, ci pensa la cpu, chi è che spende fortune in hardware E software? Almeno la console, metti il disco e via.
tranquilli la pirateria sarà con noi ancora per molto tempo.
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Originariamente inviato da Qwerty 9999 Visualizza il messaggiotranquilli la pirateria sarà con noi ancora per molto tempo.
La pirateria fa male alla SIAE in primis, che per quanto mi riguarda è un'organo inutile messo in piedi per lucrare anche su i peli del pube....
Mi dispiace ma certi discorsi per quanto mi riguarda sono ipocriti, la pirateria ha anche dei lati positivi, e poi fino a prova contraria grazie alla stessa non si sono persi nell'oblio molti ma molti giochi, che neanche avete idea, vuoi per i vecchi supporti scadenti (tape, floppy disk) vuoi per altri fattori. L'unica pirateria che bisognerebbe eliminare è quella del lucro e basta!
Per ultimo si cita sempre la pirateria per il fallimento di alcune software house, certo, si cerca sempre di addossare la colpa ad altri quando il problema è derivato da te (software house) che hai creato un prodotto pessimo.
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Originariamente inviato da Amiga1200 Visualizza il messaggioe meno male, così almeno compro solo giochi che meritano e non schifezze.
La pirateria fa male alla SIAE in primis, che per quanto mi riguarda è un'organo inutile messo in piedi per lucrare anche su i peli del pube....
Mi dispiace ma certi discorsi per quanto mi riguarda sono ipocriti, la pirateria ha anche dei lati positivi, e poi fino a prova contraria grazie alla stessa non si sono persi nell'oblio molti ma molti giochi, che neanche avete idea, vuoi per i vecchi supporti scadenti (tape, floppy disk) vuoi per altri fattori. L'unica pirateria che bisognerebbe eliminare è quella del lucro e basta!
Per ultimo si cita sempre la pirateria per il fallimento di alcune software house, certo, si cerca sempre di addossare la colpa ad altri quando il problema è derivato da te (software house) che hai creato un prodotto pessimo.
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Ciao a tutti !
Vi seguo da tanto tempo (vi ho visto praticamente nascere come sito !) e fin ora non ho mai pensato all'iscrizione perche' mi limitavo a leggere gli articoli, sempre molto interessanti.
Tuttavia oggi collegandomi sulla home page ho notato il titolo di questa discussione sul forum e, incuriositomi, ho incominciato a leggere e ad un certo punto ho sentito il bisogno di iscrivermi e poter dire anche la mia sull'argomento (per questo esistono i buoni cari vecchi forum !)
Prima pero' una breve presentazione: ho 36 anni e praticamente dall'eta' di 8 anni (alla comunione mi regalarono uno splendido ATARI 2600 ) sono un appassionato di video giochi. Ho avuto e giocato di tutto praticamente e quelle poche cose che non ho avuto le ho ritrovate da pochi anni grazie all'emulazione (ok ok non e' la stessa cosa direte voi, ma a me quello che importa sono sempre stati i giochi in se, non la macchina che li fa(ceva) girare !).
Nella mia lunga carriera di videogiocatore ho attraversato praticamente tutte le fasi di questa strana e affascinante industria. Dai tempi cosiddetti pionieristici, ricordo ancora nitidissimo il momento di quando inserii per la prima volta in assoluta la mia moneta da cento lire (!)nel cabinato di Space Inveders (a proposito complimenti al recensore per l'ultimo articolo) fino alle ultime console "next gen" come si dice in gergo che dico subito NON ho deciso di acquistare.
Non le ho acquistate per un unico e solo motivo: i video giochi non sono piu' quelli di una volta.
Ora vi spiego il senso di questa mia frase a dire il vero un po' perentoria ma che sento tutta.
E' vero, concordo in pieno con chi afferma che questo e' "un mercato malato", ma per tutto un altro tipo di ragioni secondo me, che con la pirateria hanno ben poco a spartire.
E' vero la pirateria e' un male, io consiglio sempre di acquistare giochi originali e seguo la "filosofia" del pochi ma buoni che molti altri utenti hanno rappresentato in precedenza e con i quali mi trovo perfettamente d'accordo.
Il male di questa fase dell'industria videoludica e' alla radice: i "videogiochi" non esistono piu'. Hanno subito una mutazione genetica che li ha portati ad essere semplicemente prodotto elettronico da vendere possibilmente con il maggior profitto possibile.
In pratica negli anni si e' passati da una sorta di "artigianato" videoludico (i mitici tempi del 64, che per noi vecchietti puo' significare solo una cosa, COMMODORE e degli altri sistemi a 8 e sedici bit, in cui un gioco capolavoro poteva anche essere il frutto del lavoro di un unico programmatore talentuoso) a quelli del cosiddetto "mercato di massa" dove invece i giochi non sono piu' tali ma solo prodotti assemblati in catena di montaggio (i team di programmazione) da vendere seguendo le tecniche piu' o meno raffinate del marketing e del corporate management.
Il mercato e' malato perche' l'unico obiettivo primario delle varie corporations non e' produrre videogiochi divertenti (come era una volta) e con divertenti intendo proprio divertenti, in grado di intrattenere, di far passare il tempo in modo piacevole, ma produrre videogiochi popolari, ovvero che piacciono ad un numero di persone sempre maggiore e in ogni caso piu' ampio possibile.
Voi direte che un gioco divertente deve necessariamente essere anche popolare (ed e' proprio su questo che scommettono le aziende del settore). Invece io vi risposndo che non e' cosi'.
Un tempo esistevano un incredibile varieta' di generi videoludici in cui ognuno poteva trovare il prorpio soddisfacimento.
Oggi i generi si contano sulle dita di una mano.
Perche'? Perche' i videogiochi sono diventati talmente complessi e costosi da realizzare che possono essere tranquillamente paragonati a dei film per produrre i quali occorrono decine e forse anche centinaia (nei casi piu' eclatanti) di persone e una organizzazione complessa.
Questo fa alzare in modo vertiginoso i costi di produzione e quindi comporta in ultima analisi che solo i prodotti commercialmente parlando piu' appetibili, ovvero quelli potenzialmente in grado di piacere al piu' ampio numero di consumatori possibile, ricevono l'OK dal Consiglio di amministrazione per essere messi in produzione.
Per tutto il resto scordatevelo.
"e' il mercato dolcezza" e non possiamo farci nulla.
La "malattia" del mercato e' il mercato stesso !
Anche ai tempi memorabili dell'"epoca d'oro" esistevano i casual gamers, tutti siamo stati casual gamers ! Si nasce casual gamers ma poi si diventa hardcore gamers con l'esperienza, si impara a scegliere tra le varie offerte, raffinando i propri gusti e imparando a distinguere il buon gioco da quello insulso.
Il problema non e' nel casual gaming in se (anzi piu' casual gamer ci sono e' meglio e'), ma nella mancanza dell'evoluzione del gaming (che da casual passa lentamente ad essere hardcore) stesso tutto per colpa del "mercato".
Infatti se i prodotti che vendono di piu' (quindi sono piu' popolari) sono quelli che rendono molto con il minor sforzo possibile ecco allora che il mercato si ammala.
Si ammala perche' si preferisce l'ennesimo clone/seguito/spin off/prequel/alpha-special version dello stesso concetto (di norma gia' pre-esistente e gia' popolare di suo) al prodotto "artigianale" frutto di passione, innovativo, sorprendente, complesso etc etc.
Siamo nell'epoca del fastgame (per assonanza col fastfood): meglio vendere un milione di "Mc Game" tutti standardizzati e dai costi di produzione irrisori, ma che piacciono molto e possono essere consumati in fretta, piuttosto che poche decine di ricette gourmet di qualita' eccellente e che richiedono calma e gusto per essere assaporate in tutte le sfumature possibili.
La massificazione del mercato ha portato ad un abbattimento non solo del gusto ma anche delle idee.
Perche' sforzarsi di inventare una nuova ricetta unica, miscelando sapientemente e lentamente gli ingredienti (troppo costoso la produzione e troppi miseri i ricavi) quando con 5 minuti e pochissimi ingredienti di base ti sforno un panino in grado di piacere a milioni di persone (dunque i ricavi sono altissimi e le spese pressoche' nulle)?
E' il "mercato" che ha fatto ammalare il mercato. La pirateria, o lo sviluppo tecnologico non c'entrano una cippa ! (scusatemi il termine).
Ai miei tempi la tecnologia attuale in grado di far girare miliardi di poligoni al secondo con centinaia di effetti grafici in grado di rendere la grafica davvero fotorealistica, erano un puro e incredibile sogno ! Fantascienza. Noi video-giocatori vedevamo al cinema Starfighter e ci sembrava un sogno irrealizzabile ed invece oggi e' qui a portata di mano.
Ad ogni nuova generazione di console, si illudono i videogiocatori che le nuove tecnologie finalmente disponibili saranno in grado di generare mondi e possibilita' del tutto nuove e incredibili e invece...poi ci ritroviamo con l'ennesimo Metal Gear alpha special 5 DX super luxe dove al di la' della grafica NULLA o pochissimo e' cambiato davvero (Metal Gear fu concepito nella sua forma originale sul finire degli anni '80 del secolo scorso su un misero computer MSX a 8 bit ed aveva gia' allora TUTTE, ma dico TUTTE le caratteristiche che resero i suoi seguiti (a partire da Metal gear Solid per PSX 1) cosi' di successo (tranne ovviamente i filmati e la grafica ultrarealistica).
Questo e' il vero problema. Non la pirateria (che incide e' vero ma neanche piu' di tanto). Non la tecnologia (oramai con la potenza e la duttilita' degli hardware odierni dovremmo gia' essere entrati nel Nirvana videoludico da un pezzo). Nemmeno i casual gamers (ripeto, lo siamo stati tutti casual gamers).
Il problema del mercato e' il mercato in se.
Io non ho acquistato consolo di nuova generazione e mi sono fermato alla precedente (PS2) perche' semplicemente non c'e' nulla di nuovo con cui giocare: non ci sono nuove avventure da vivere, non ci sono nuovi mondi possibili da esplorare, non ci sono nuove storie incredibili da raccontare, non ci sono nuovi suoni da ascoltare.
Tutto sa di vecchio, gia' visto, il solito rimescolamento di idee antiche (stermina l'alieno, arriva prima al traguardo, batti l'avversario nel modo piu' spettacolare possibile) nell'ennesimo seguito spin off prequel diuna storia specificatamente disegnata per non essere finita mai altrimenti non si avrebbe la scusa per far uscire "un nuovo capitolo della saga".
Tutto cio' semplicemente non ha senso.
Bene ha fatto in quest'ottica Nintendo ad abbandonare il videogioco "tradizionale" e a buttarsi a pesce sul fastgame.
Solo che Nintendo non avra' piu' i miei soldi.
Io voglio giochi veri non la versione cool e moderna della settimana enigmistica.
Se voglio fare sport mi compro una racchetta e vado a giocare a tennis, quello vero, non certo davanti al televisore col controller motion sensitive !
Lo capite che tutto cio' e' un non senso assurdo?
Io mi sono fermato alla PS2. L'ultimo gioco che mi ha dato emozioni straordinarie e' stato ICO che guarda caso, non ha subito degenerazione con una caterva di sequel su sequel inutile e artificiali.
Ma non perche' sono un idealista/purista/intelletualoide schizzinoso del cavolo, semplicemente perche' i "nuovi" giochi sono quanto di piu' vecchio si sia mai visto, o di quanto piu' inutile si sia mai visto.
Uno dei sintomi della malattia del mercato e' paradossalmente proprio il retrogaming !
Se i nuovi giochi fossero non dico superiori ma almeno tanto divertenti quanto quelli che li hanno preceduti, non esisterebbe nessun hardcore gamer (un tempo gli hardcore gamers erano i nerds, la "feccia" del popolo dei videogiocatori...ahaha) ma solo tanti videogiocatori soddisfatti che solo saltuariamente e solo ed esclusivamente per nostalgia riprenderebbero in mano i giochi antichi, quasi quanto un uomo adulto in grado di guidare una moto sportiva moderna, ripiagerebbe e tornasse ad utilizzare il vecchio ciclomotore a pedali (il mitico Ciao della Piaggio !)
E con questo vi saluto. Mi rendo conto di avervi annoiato gia' troppo e che questo mio intervento e' fin troppo prolisso !
Ciao a tutti
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grazie di questa tua strabiliante spiegazione arblu, forse è vero che non è la pirateria ad incidere sul mercato, è il mercato che non produce più giochi belli come una volta!
p.s= secondo me inoltre il mercato videoludico di oggi si sta appiattendo troppo verso gli sparatutto.Pong, il videogioco che rivoluzionò il concetto di "videogioco".
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ma noi che gioco vogliamo?
Se non c'è sceneggiatura, attori, special fx e confezioni deluxe, i giochi ormai fanno schifo.
Ci dimentichiamo che pacman ha regalato anni di divertimento con un solo quadro ed una grafica spartana, io nei giochi cerco divertimento, mi piace battere il record e così mi diverto, certo se il quadro cambia non mi dispiace, ma non è fondamentale, è questo che abbiamo perso, il divertimento che possa durare 5 minuti o ore (se siamo bravi), sparatutto? mi diverto ancora con doom e i suoi pixel in fullscreen, non mi cambia la vita se la texture del tappeto della stanza non è perfetta, tanto la voglio coprire di sangue!!!!
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L' eterna questione morale/economica del normalissimo utente di software, ove con "software" si intende qualsiasi cosa da "dare in pasto" ad un lettore CD e/o DVD piuttosto che a consoles da videogiochi o PC...
La pirateria fa ancora male ? In tutti questi anni, dal momento in cui se ne è iniziato a parlare sino al giorno d'oggi, avrà portato anche qualcosa di buono ?
Non ho le sufficienti competenze a riguardo per poter esprimere un parere esauriente...
Esauriente no, ma uno estremamente obiettivo però posso darlo.
I giochi per le consoles NextGen costano VERAMENTE TROPPISSIMO !!!
In ogni caso io NON acquisto videogiochi se non d'epoca, ma QUI su RH sappiamo tutti benissimo che questi hanno un mercato completamente "a parte" ( )... A volte mi capita di rovistare nei cestoni dei vari ipermercati, in cerca di qualche titolone "moderno" (che nel mio vocabolario significa "vecchio di almeno 2 anni" ) anche se alla fine non compro niente.
Discorso diverso invece per CD e DVD. Se riesco a "salvare" anche una 50ina di €uri al mese per le mie "cazzate" (e non devo accaparrarmi "anticaglie videoludiche"...) ne compro volentieri almeno uno. Non è SOLAMENTE per il fatto di avere una confezione originale quanto per il fatto che ULTIMAMENTE i prezzi sono scesi a tal punto da rendere l'operazione "scarica da internet+converti+compra supporto vergine+masterizza" quantomai poco "fruttuosa" e, comunque, sempre tremendamente ODIOSA ! [ vi posso tuttavia dire che santo non lo sono assolutamente, e credo anche che non lo sia nessuno, nemmeno chi si chiama così di nome... ]
CERTO che se fossi appassionato di musica "odierna" (ma fortunatamente NON lo sono...) avrei un po' di "risentimento" semplicemente nel trovarmi di fronte ad un cd di Jennifer Lopez, sapendo che se io acquistassi quel disco andrei ad arricchire ulteriormente una persona che ha persino un tizio che le toglie il cappotto quando entra in casa e che è pagato il doppio di quello che prendo io per lavorare in fabbrica !
A PROPOSITO di lavoro e di acquisti... volevo illustrarVi una mia piccola "ricerca" che feci tempo fa... Ad una prima occhiata sembra c'entri poco e niente con il topic, ma se ci pensate bene alla fine di tutto questo post potete trarre delle "insolite" conclusioni.
O perlomeno vi renderete conto che AL GIORNO D'OGGI, a che dir si voglia, NON SI STA PROPRIO COSI' MALE come tutti dicono...
Vediamo un po'...
Dall'inizio degli anni '80 sino a poco più della metà di quel favoloso decennio occorrevano, abbastanza approssimativamente, circa 15mila £ per comprare una AUDIOCASSETTA, 20mila per un DISCO IN VINILE, 25mila per un CompactDisc, 30mila per una videocassetta e dalle 29mila alle 89mila per un videogioco (su cartuccia, su cassetta o su floppy). Una console costava mediamente 300mila £ ed un home computer 500.
Il tutto riferito al SOLO mercato "interno", quindi NIENTE SUPERCOSTOSISSIMI oggetti di importazione...
Lo stipendio MEDIO di un lavoratore dipendente del Nord Italia si aggirava intorno alle 800mila lire e con questi soldi riusciva a campare pagandosi affitto, cibo, bollette varie, benzina per l'auto, sigarette, preservativi...
Ma si supponga ora che quel lavoratore abbia voluto dilapidare uno dei suoi stipendi SOLO per comprare CD, videocassette o videogiochi... vediamo allora COSA e QUANTO avrebbe potuto acquistare questo "pazzo" :
CD : 32 pezzi
videocassette : 26 pz.
videogiochi : dai 9 ai 30 pz.
consoles : 2
home computers : 1
Veniamo ai nostri giorni.
Un CD costa in media circa 15 €, un DVD 20, un videogioco dai 10 ai 60 €, una console 250€ e un computer dai 300 ai 600 €.
Un lavoratore dipendente "locale" (sempre qui al Nord...) percepisce uno stipendio MEDIO di 1100 €uro al mese, e con questa cifra riesce A STENTO a pagarsi affitto, cibo, bollette varie, benzina per l'auto, sigarette... mentre risparmia sui preservativi utilizzando la "tecnica del coito interrotto...
SUPPONIAMO ora che questo scellerato voglia acquistare le stesse cose che acquistò quel suo parente nell'85... EBBENE, ecco qui la "lista della spesa" :
CD : 73 pezzi
DVD : 55 pz.
videogiochi : dai 20 ai 100 pz.
consoles : 4
computers : dai 2 ai 4
.......................................
Nonostante l'odierno periodo di recessione economica globale ci si può accorgere che il potere di acquisto di questi generi NON primari (ma che MAGARI per qualcuno lo sono veramente...) è superiore di PIU' DEL DOPPIO rispetto a 25 anni fà...
Poniamio ora l'attenzione su un genere oramai considerato "primario": la benzina !
Nell'85, anno della liberalizzazione dei costi degli olii combustibili, un litro di Super costava 1200£ (e già era un costo esorbitante, se si pensa che solamente 5 anni prima costava 700£ al litro !!!), mentre un litro di "senza piombo" oggi costa 1.4 € .
Riprendendo il conto assurdo che ho fatto qualche riga più in alto possiamo vedere che il lavoratore dell'85 poteva acquistare 660 litri di super, mentre il lavoratore del giorno d'oggi di litri di "broda verde" ne potrebbe acquistare 780 !
Qualcosina in più, sì è vero... ma non regge il confronto con i generi da noi considerati prima.
Vorrei poterVi mostrare qualche altro bel calcolino assurdo...
Affitti (AH! ...l'equo canone...), generi alimentari, vestiti, preservativi (e ridaje) ! Magari anche sostituendo il dipendente, soggetto interessato alla questione da me sollevata, con un' imprenditore "medio"... con un pensionato...
NAH ! ... mi sembra di aver già esagerato con tutto ciò che ho appena detto !
In conclusione :
- Chi se lo può permettere compri pure "roba" originale, esattamente come compra "di marca" nei supermercati, nei negozi di abbigliamento, etc...
- Chi NON se lo può permettere, bè... allora faccia pure quello che vuole con il suo computer...
- Chi stà a metà tra i due... fa entrambe le cose, "con moderazione" !
... come diceva il Sig. Andenna :
"Meditate 'gggente... meditate !"
Ultima modifica di MacDLSA; 13-07-2010, 20:03.Marco"MacDLSA"Marabelli
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Originariamente inviato da arblu Visualizza il messaggioCiao a tutti !
Nella mia lunga carriera di videogiocatore ho attraversato praticamente tutte le fasi di questa strana e affascinante industria. Dai tempi cosiddetti pionieristici, ricordo ancora nitidissimo il momento di quando inserii per la prima volta in assoluta la mia moneta da cento lire (!)nel cabinato di Space Inveders (a proposito complimenti al recensore per ...
Iniziamo...
Hai scritto un post formato Encyclopaedia Britannica per dire cosa, che si stava meglio quando si stava peggio? Bella forza, se mi divertissi come un pazzo a giocare a Call Of Duty 542525 plus piuttosto che a Contra non starei qui, e penso che la cosa valga anche per tutti gli altri iscritti.
Sinceramente, l'unica cosa che mi sento in parte di condividere tra quelle che hai postato è il discorso sul videogioco come opera d'artigianato: è vero che una volta i giochi erano frutto dello sforzo di singoli o di piccoli teams che facevano tutto in casa, però per tornare a quando quel "modello di sviluppo" era dominante occorre risalire davvero alla preistoria.
Il mercato videoludico è di massa almeno da 25 anni, è aumentato a dismisura il giro d'affari ma il target è rimasto sempre lo stesso: il più ampio possibile.
Tolti i geni che lavorano da soli in cantina e partoriscono il capolavoro (Manfred Trenz, Jordan Mechner...), le grandi aziende come Atari prima e Sega & Nintendo poi hanno sempre avuto di mira il profitto. Per di più, viste le tecnologie in campo oggi, non credo che l'eroico "programmatore solitario" sarebbe in grado di uscirsene con un gioco in grado di suscitare appeal: vorrei ricordare che Turrican e Prince of persia (tanto per restare sulle opere dei geni citati prima) erano divertentissimi, ma anche tecnicamente sbalorditivi per i tempi.
Oltretutto, non condivido per niente il tuo discorso sull'appiattimento dei generi. Anche una volta funzionava così, oggi ci sono più FPS che avventure grafiche, ma si continua a salire sul carro del vincitore e a imitare lo stile di chi vende di più: una volta era la Nintendo di Mario o la Lucas di Monkey 2, oggi sono la ID di Quake e la Blizzard di Warcraft, ma il concetto non cambia.
Insomma, perdona la supponenza, ma secondo me hai costruito una "Teoria dell'Evoluzione del Videogioco" intorno a un luogo comune: fattore nostalgia? Anche a me prende il magone se penso a quanto ero contento la mattina di natale di tanti (troppi...) anni fa col mio Albatross saldamente in pugno mentre collegavo il C64 al televisore del salotto per giocare a Andrew Spencer Soccer, però è difficile ragionare realisticamente sotto effetto-ricordo.
Tanto per dire, non potrebbe essere invece la pirateria, piaga antica del mercato, a far pendere l'ago della bilancia verso una politica dell'investimento sicuro piuttosto che di sostegno alla rischiosa creatività?
Se poi vogliamo allargare il discorso alla crisi dell'Occidente e del Sistema Capitalistico facciamo pure, ma a quel punto dobbiamo coinvolgere TUTTA l'industria dell'entertainment: dal videogioco, al cinema, alla musica."QUANDO UN UOMO COL CROCIFISSO INCONTRA UN UOMO CON LA PISTOLA, L'UOMO COL CROCIFISSO E' UN UOMO MORTO!"
Dal Vangelo secondo Don Zauker
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Mi permetto di commentare l'analisi di Mac... il fatto del rapporto dei consumi non puo' essere considerato lo stesso, è cambiato il paniere, specie per l'elettronica di consumo dei nostri giorni...
esempio banale, nel 1985 non esisteva il cellulare per comuni mortali, ne le spese annuali di ricarica...per giocare con l'home computer non si comprava un monitor apposito ma si collegava al televisore, il cinema erain profonda crisi, quindi era uscito definitivamente dal paniere<(i cinema erano deserti e moltissimi hanno chiuso), per giocare conj titoli ottimi non si era obbligati a spendere ognio anno per una VGA...insomma, il famoso effetto di "sfrizionamento" dell' economia.
Volendo comprare tutti i gingilli divenuti di uso comune il potere d'acquisto salriale è piu' basso che negli ann'80...e vi sono molti studi riguardo a questo...
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Originariamente inviato da MacDLSA Visualizza il messaggioL' eterna questione morale/economica del normalissimo utente di software, ove con "software" si intende qualsiasi cosa da "dare in pasto" ad un lettore CD e/o DVD piuttosto che a consoles da videogiochi o PC...
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... come diceva il Sig. Andenna :
"Meditate 'gggente... meditate !"
Ah, altra cosa:lascia fuori dai calcoli le sigarette, che fanno male e costano assai! Scherzi a parte, nota di colore locale: il primo pacchetto di Marlboro l'ho pagato 4.400 lire, l'ultimo 3 euro e 50... e non fumo da quasi cinque anni!"QUANDO UN UOMO COL CROCIFISSO INCONTRA UN UOMO CON LA PISTOLA, L'UOMO COL CROCIFISSO E' UN UOMO MORTO!"
Dal Vangelo secondo Don Zauker
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piccola considerazione:se un gioco ha successo vende molto e viene in egual misura scaricato da chi nn può permetterselo.modern warfare 2 ha venduto un sacco e sono sicuro che in egual misura è stato molto scaricato.quindi anch'io sostengo che alla irateria nn si può imputare la colpa di rovianare le aziende.inoltre per le SH pirateria=giochi usati il che mi sembra triste perchè praticamente ogni bene materiale dalle macchine alle case può essere rivenduto quindi,riprendendo il titolo della discssione,forse anche le SH sono parecchio malate.invece che fare minaccie contro pirateria e usato ,a mio avviso ,basterebbe,per l'usato,vendere dlc a poco prezzo in modo da scoraggiare la rivendita del disco di gioco e per la pirateria mettersi il cuore in pace tanto cho scarica nn può permettersi di comprare il nuovo.infinity word,o quello che ne rimane dopo la sua lotta fratricida che l'ha fatta sciogliera, sosteneva che le dispiacesse di nn aver avuto ricavi dagli abbonamenti gold di xbox live guardate il link
http://www.tomshw.it/cont/news/cod-a...n/26117/1.html
ma che fa scherziamo!hanno venduto un sacco col gioco,hanno venduto pacchetti di 5 mappe (3+2 riciclate) a 1200 ms(15 euro) che io nn ho ovviamnete comprato(per la rpima volta anche gli utenti pc le hanno dovute pagare e nn c'erano neanche i server dedicati!)
in altre parole più qualcosa vende più ci vogliono mangiare e la pirateria nn ne ha colpa
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Ciao Lordbritish
ok in effetti l'entrata e' di quelle da cartellino giallo. Punizione e palla a me !
Forse non mi sono spiegato bene o il mio intervento e' troppo lungo, ma tant' e' eccomi qui a risponderti.
Io non volevo affatto dire che, generalizzando al massimo, "si stava meglio quando si stava peggio", anzi, tutt'altro !
Ho specificato che io ho giocato a tutto pressocche' su tutte le macchine e che mi interessano i giochi in se non le macchine che li fanno girare.
Non sono affatto contrario al progresso tecnologico, ci mancherebbe, se soltanto pero' questo venisse realmente sfruttato a dovere per creare nuovi stili di gioco, nuovi mondi virtuali mai visti prima, nuove meccaniche di gioco, etc etc.
Insomma sfruttare davvero e a fondo il nuovo hardware disponibile e non solo dal punto di vista del semplice realismo grafico.
E' chiaro che i tempi del mitico "programmatore geniale che costruisce giochi meravigliosi in cantina" e' finito per sempre e ti dico pure meno male !
Quindi sono d'accordo con te.
Quello che non hai ben compreso del mio discorso (o magari non mi sono fatto comprendere io appieno) e' che il progresso tecnologico e l'ampiamento delle risorse disponibili non ha portato all'ampliamento dell'esperienza video ludica, bensi' alla sua scomparsa o per non essere troppo tragico, al suo impoverimento.
Il mio discorso sull'artigianalita' dei giochi era piu' per cercare di far comprendere come un tempo (neanche tanti anni fa, diciamo fino all'avvento di PS2), per la creazione di giochi ci voleva "mestiere", nel senso di pensare e sviluppare meccaniche di gioco innovative (che sfruttassero la terza dimensione finalmente resa accessibile e disponibile senza svenarsi in schede accelleratrici costosissime e aggiornamenti annui), concepire e realizzare storie e trame affascinanti (FF VII su tutti !), e ci voleva abilita' di programmazione.
E' vero FF VII stesso e' stato sviluppato da un team di persone composto da diverse decine di persone, ma il concetto era quello "classico" di gioco "artigianale" ovvero
-inventarsi una storia e dei personaggi che incarnino la storia
-inventarsi un mondo in cui ambientare la storia
-programmare il tutto
-amalgamare le cose in modo che tutto funzioni a dovere per incollare il giocatore allo schermo per ore e ore.
E' chiaro che Atari, Nintendo, Sega etc etc anche ai vecchi tempi sviluppavano giochi per guadagnare mica per fare beneficenza, ma lo cercavano di fare sempre inseguendo la qualita' del prodotto prima di tutto. Il successo era una conseguenza della qualita' del gioco !
Al giorno d'oggi invece al primo posto si mette innanzitutto un'indagine di mercato: si cerca di capire quali sono i possibili gusti del giocatore (rigorosamente casual !) e si realizza il tutto in base alle stime di vendita.
E' chiaro che non tutti i casual gamers hanno il tempo, la voglia, o il gusto per apprezzare ore e ore di gioco alla FF VII. Anzi se fosse per loro, la maggioranza dei casual gamers, un FF VII manco sarebbe mai nato dato che che era "immediato", non era "facile", non era "divertentissimo" dall'inizio e soprattutto non era un'esperienza da "condividere con gli amici".
In pratica se fosse uscito al giorno d'oggi dove il Wii style regan incontrastato FF VII sarebbe stato un FLOP colossale.
Oggi il gioco deve essere veloce, breve, accattivante e immediatamente fruibile senza tempi morti. Opure deve essere un "party game" o un gioco per "tutta la famiglia" !
Non c'e' piu' spazio per i FF VII, gli ICO o via dicendo.
Mi fai l'esempio degli FPS. Sbagliando secondo me, perche' anche ai tempi di Manfred Trenz esistevano gli Shoot em up e circa 6 giochi su dieci erano di questa categoria. Ma esistevano tanti altri generi che adesso sono semplicemente scomparsi e non perche' non sono affascinanti, solo perche' non conviene investire su di essi !
Il problema e' tutto qua.
Allora se non conviene investire sull'originalita', l'innovazione, la qualita' che ci rimane?
Un mercato di 4 o 5 tipi di gioco, piu' o meno sempre uguali a se stessi, in cui la parte del leone la faranno i party games e/o quelli basati su controller motion sensitive sempre piu' specializzati e i sequel di concetti vecchi di almeno 15 anni, ovvero quelli che sono in grado di "vendere bene" perche' piacciono alla piu' ampia fetta di possibili utenti.
Al resto, cioe' al videogioco tradizionale, restano le briciole e tra un po' neanche piu' quelle.
La nostalgia (canaglia per definizione !) quindi, come spero di essere riuscito a spiegare questa volta, non c'entra proprio nulla.
Non sono ripeto un nostalgico bacchettone "pixels forever"...
Vorrei soltanto che il videogioco tornasse ad essere quello che era una volta, un mezzo per vivere "avventure" difficilmente (o pe rcerti versi) impossibili da vivere in altro modo e non una scusa per stare con gli amici o per valutare l'agilita' del prorpio cervello !
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