Cari amici collezionisti, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione riguardo un pensiero che mi ultimamente mi assilla.
Mi sto interrogando circa il futuro delle nostre collezioni e del videogioco in generale e lo faccio vivendo a stretto contatto con giovani esterni alla mia famiglia. Ultimamente sto facendo ordine tra i miei oggetti e amo avere tutti i pezzi fasciati per bene nel cellophane, così ogni giorno ne porto a casa qualcuno per prendermene cura, alcuni molto noti, tipo i vari Biohazard altri piuttosto insoliti tipo la Bandai Pippin per fare un nome. Noto che, di fronte a questi oggetti, la reazione dei giovani è di totale disinteresse salvo poi vederli passare ore attaccati a insulsi giochini da cellulare che mi fanno venire l'angoscia.
Persino mia figlia, pur disponendo di un parco titoli composto da TANTI pezzi, preferisce un giochino della fattoria sul telefono... Mi viene da piangere....
Siamo al punto focale del dilemma....una volta esaurita la nostra generazione, a chi importerà dei giochi che tanto avidamente, ostinatamente, incoscientemente abbiamo messo da parte?
A peggiorare le cose c'è anche l'evidente volontà dei produttori di consoles di portare il gioco interamente online, il che mi impedirà di acquistare nuove macchine da gioco.
Di fronte a tutto questo noto, dopo qualche anno di inattività, che i prezzi sono in costante ascesa, dovessi riacquistare tutto quello che ho accumulato negli anni non credo mi basterebbe il doppio di quanto ho speso ma tutto questo signfica che il futuro delle nostre collezioni è al sicuro?
Ho sempre acquistato per mio piacere personale, per la libidine del possesso, per essere arrivato dove pochi arrivano (e scusatemi se sono presuntuoso) mi ritengo più collezionista che videogiocatore, amo entrare nella stanza dei giochi e guardare i miei bambini allineati, in ordine, ciascuno al proprio posto ma ho sempre pensato a tutto questo ANCHE come ad un investimento...Ho sempre sbagliato?
A voi la parola, grazie!
Mi sto interrogando circa il futuro delle nostre collezioni e del videogioco in generale e lo faccio vivendo a stretto contatto con giovani esterni alla mia famiglia. Ultimamente sto facendo ordine tra i miei oggetti e amo avere tutti i pezzi fasciati per bene nel cellophane, così ogni giorno ne porto a casa qualcuno per prendermene cura, alcuni molto noti, tipo i vari Biohazard altri piuttosto insoliti tipo la Bandai Pippin per fare un nome. Noto che, di fronte a questi oggetti, la reazione dei giovani è di totale disinteresse salvo poi vederli passare ore attaccati a insulsi giochini da cellulare che mi fanno venire l'angoscia.
Persino mia figlia, pur disponendo di un parco titoli composto da TANTI pezzi, preferisce un giochino della fattoria sul telefono... Mi viene da piangere....
Siamo al punto focale del dilemma....una volta esaurita la nostra generazione, a chi importerà dei giochi che tanto avidamente, ostinatamente, incoscientemente abbiamo messo da parte?
A peggiorare le cose c'è anche l'evidente volontà dei produttori di consoles di portare il gioco interamente online, il che mi impedirà di acquistare nuove macchine da gioco.
Di fronte a tutto questo noto, dopo qualche anno di inattività, che i prezzi sono in costante ascesa, dovessi riacquistare tutto quello che ho accumulato negli anni non credo mi basterebbe il doppio di quanto ho speso ma tutto questo signfica che il futuro delle nostre collezioni è al sicuro?
Ho sempre acquistato per mio piacere personale, per la libidine del possesso, per essere arrivato dove pochi arrivano (e scusatemi se sono presuntuoso) mi ritengo più collezionista che videogiocatore, amo entrare nella stanza dei giochi e guardare i miei bambini allineati, in ordine, ciascuno al proprio posto ma ho sempre pensato a tutto questo ANCHE come ad un investimento...Ho sempre sbagliato?
A voi la parola, grazie!
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