Proteus:
wallpaper-2226534.jpg
LINK
Proteus è un interessante e particolare titolo indie disponibile su più piattaforme, ed incentrato sull'esplorazione ed il coinvolgimento audio-visivo. Come altri titoli di cui ho già parlato, si tratta a mio parere di un progetto coraggioso ed ambizioso, dato che partecipa con il suo essere avant-garde ad accendere (leggi: infiammare) una discussione molto in voga sulla Rete, negli ultimi tempi (complice l'ascesa della scena indipendente ed il successo di alcuni titoli per così dire "non per tutti i palati"): cosa è un videogioco per definirsi realmente tale? Titoli sperimentalisti ed originali come The Path, Gone Home, Dear Esther (tanto per citare quelli di cui brevemente ho riportato qualche sensazione personale sul forum) possono definirsi videogioco, anche se trascendono il senso a cui siamo sempre stati abituati?
Scusate la parentesi, magari prima o poi potremmo discuterne, mi sembra un ottimo ed interessante spunto di riflessione... ad ogni modo, in Proteus la nostra avventura comincia al largo di una misteriosa isola - ad ogni nuova partita, l'Isola viene creata proceduralmente, quindi sarà sempre differente ed in teoria non esploreremo mai la stessa due volte. L'intero ambiente che ci si parerà davanti sarà disegnato in stile pixel-art, che personalmente adoro. Da qui in avanti, e senza nessun obiettivo particolare, saremo liberi di esplorare a piacimento tutto ciò che ci circonda (abbracciando la logica sandbox) - il nostro alter ego non verrà mai realmente in contatto con i bizzarri animali che popolano l'isola, perchè non si faranno avvicinare... ma parteciperà in ogni caso alla vita ed al canto della stessa, in quanto ogni cosa (pianta o creatura che sia) ha una propria firma musicale che si attiva e modifica con la nostra vicinanza: è come assistere ad un surreale ed onirico concerto di suoni e sensazioni, ad ogni esperienza sempre diversa ed originale.
Assisteremo al ciclo giorno/notte ed al trascorrere delle intere stagioni, con tutto ciò che ne deriva: i colori dell'isola cambiano, come anche il suo canto; creature come alcuni insetti cadono a terra con il freddo; tutto si fa più o meno vivo e vivace, dinamico e meno dinamico. Potremo passare velocemente alla prossima stagione entrando ogni notte in un particolare turbinio di luci, come avremo anche la possibilità di prendere fotografie in-game.
Senza rivelare troppo, non vi nascondo che durante la prima notte trascorsa sull'isola, ho assistito ad un momento indimenticabile e quasi commovente, sempre coadiuvato sensorialmente da effetti musicali suggestivi che hanno reso lo stesso momento indimenticabile.
Al termine dell'inverno, l'isola scomparirà inghiottita dalle acque, ma avremo ancora la possibilità di darle un ultimo saluto mentre questa volta siamo in grado di volare.
wallpaper-2226534.jpg
LINK
Proteus è un interessante e particolare titolo indie disponibile su più piattaforme, ed incentrato sull'esplorazione ed il coinvolgimento audio-visivo. Come altri titoli di cui ho già parlato, si tratta a mio parere di un progetto coraggioso ed ambizioso, dato che partecipa con il suo essere avant-garde ad accendere (leggi: infiammare) una discussione molto in voga sulla Rete, negli ultimi tempi (complice l'ascesa della scena indipendente ed il successo di alcuni titoli per così dire "non per tutti i palati"): cosa è un videogioco per definirsi realmente tale? Titoli sperimentalisti ed originali come The Path, Gone Home, Dear Esther (tanto per citare quelli di cui brevemente ho riportato qualche sensazione personale sul forum) possono definirsi videogioco, anche se trascendono il senso a cui siamo sempre stati abituati?
Scusate la parentesi, magari prima o poi potremmo discuterne, mi sembra un ottimo ed interessante spunto di riflessione... ad ogni modo, in Proteus la nostra avventura comincia al largo di una misteriosa isola - ad ogni nuova partita, l'Isola viene creata proceduralmente, quindi sarà sempre differente ed in teoria non esploreremo mai la stessa due volte. L'intero ambiente che ci si parerà davanti sarà disegnato in stile pixel-art, che personalmente adoro. Da qui in avanti, e senza nessun obiettivo particolare, saremo liberi di esplorare a piacimento tutto ciò che ci circonda (abbracciando la logica sandbox) - il nostro alter ego non verrà mai realmente in contatto con i bizzarri animali che popolano l'isola, perchè non si faranno avvicinare... ma parteciperà in ogni caso alla vita ed al canto della stessa, in quanto ogni cosa (pianta o creatura che sia) ha una propria firma musicale che si attiva e modifica con la nostra vicinanza: è come assistere ad un surreale ed onirico concerto di suoni e sensazioni, ad ogni esperienza sempre diversa ed originale.
Assisteremo al ciclo giorno/notte ed al trascorrere delle intere stagioni, con tutto ciò che ne deriva: i colori dell'isola cambiano, come anche il suo canto; creature come alcuni insetti cadono a terra con il freddo; tutto si fa più o meno vivo e vivace, dinamico e meno dinamico. Potremo passare velocemente alla prossima stagione entrando ogni notte in un particolare turbinio di luci, come avremo anche la possibilità di prendere fotografie in-game.
Senza rivelare troppo, non vi nascondo che durante la prima notte trascorsa sull'isola, ho assistito ad un momento indimenticabile e quasi commovente, sempre coadiuvato sensorialmente da effetti musicali suggestivi che hanno reso lo stesso momento indimenticabile.
Al termine dell'inverno, l'isola scomparirà inghiottita dalle acque, ma avremo ancora la possibilità di darle un ultimo saluto mentre questa volta siamo in grado di volare.
Commenta