Atari, fine anni ’70. L’azienda fondata dal leggendario Bushnell non sembra più la stessa da quando Nolan è andato via. Tutto è meno amichevole, i dipendenti sono trattati come dipendenti e sistemi di sicurezza iniziano a essere usati per spostarsi tra gli uffici. Sembra esserci meno fiducia verso che lavora. La politica del nuovo presidente Ray Kassar è di non riconoscere ai programmatori nessuna royalty dei giochi venduti, che poi è il core dell’azienda, ma vieta di inserire la propria firma all’interno delle loro creazioni. I giochi sono fatti da Atari. Punto.
In Adventure per VCS si racconta di avventure medievaleggianti tra caverne e draghi e
La procedura per accedere alla stanza segreta era volutamente complessa, Robinett raccontava che la chiamò The Dot, cioè uno degli oggetti trasportabili dal giocatore era un insignificante pixel dello stesso colore di una parete, se lo si fosse riuscito a prendere comunque il giocatore avrebbe avuto tra le mani qualcosa di incomprensibile. “Il punto” non era nient’altro che la chiave della stanza segreta.
Il bello è che Robinett si tappo la bocca e non ne fece menzione con nessuno, neanche con i suoi amici più stretti. Immaginate che se fosse uscita fuori una cosa del genere sarebbe stato licenziato seduta stante. In più il messaggio segreto prendeva circa il 5% dello spazio di una comune cartuccia VCS perchè per ammissione dello stesso Robinet “(Il messaggio) …era in tutti i colori dell'arcobaleno
Adventure fu rilasciato nel 1979 e per un po’ non si sentì nessuno parlare di questa stanza segreta fino al 1980 quando un ragazzino di 12 anni non scrisse ad Atari chiedendo lumi su una strana stanza che aveva trovato nel gioco. Intanto Robinett aveva lasciato Atari, ma aveva creato intorno a questa stanza un grosso interesse tanto che alcuni redattori del magazine Electronic Games, Arnie Katz, Joyce Worley e Bill Kunkel pionieri della videogame critic, si riferirono ad essa come Easter Egg.
Non la presi, ero piccolissimo e mio padre logicamente mi diceva sempre "un gioco e basta, non due".
Recuperai i soldi con dei piccoli lavoretti a portata di bambino...ma fu venduta.
Ci rimasi male, mi piaceva troppo la copertina essendo già da piccolo amante dell'immaginario Fantasy.
Immaginate con quanta foga ho ricomprato la cara Atari Flashback 8 HD solo per giocarlo e scoprire l'Easter Egg, di cui ero a conoscenza già grazie ad un articolo presente forse su PlayStation Magazine!