Mentre la saga principale Pokèmon venne sviluppata sempre sulle portatili Nintendo da Game Freak, numerosi altri giochi e spin-off furono creati per svariate console, casalinghe e portatili. A differenza dei titoli principali, RPG tutti uguali ma sempre di buona fattura, gli spin-off sono molto più vari ma, spesso, molto più scadenti.
Pokèmon Trading Card Game (GameBoy Color 1998) (Hudson Soft)
Pokèmon Stadium 2 (N64 2000) (HAL Laboratory)
Pokèmon Channel (GameCube 2003) (Ambrella)
Pokèmon Colosseum (GameCube 2004) (Genius Sonority)
L'impressione che rimane è quella di un gioco non completo, o non studiato abbastanza a fondo: le premesse c'erano tutte, eppure la superficialità e l'estrema facilità rovinano molto l'esperienza di gioco.
Pokemon XD - Tempesta Oscura (GameCube 2005) (Genius Sonority)
Pokèmon Dash! (DS 2005) (Ambrella)
Nonostante l'idea originale di impersonare un Pokèmon e, finalmente, di abbandonare un po' lo schema fisso dei titoli principali della serie, questo Pokémon Mystery Dungeon risulta essere un esperimento mal riuscito: la grafica, bidimensionale, è carina ma anonima, i suoni e le musiche mediocri e la longevità minima, unita ad un senso di noia che si avverte già dopo le prime ore di gioco. Inoltre manca del tutto di multiplayer e, nella versione DS, il touch screen è più scomodo dei tasti del GBA...
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo & Esploratori dell'Oscurità (DS 2007) (Chunsoft)
Ovviamente, non poteva mancare un seguito... E se il primo non è stato un granché, non ci si sforza neanche per migliorarlo. Le novità sono infatti minime, cambia giusto la trama, leggermente più interessante della prima. Per il resto è identico: comparto tecnico arretrato e ripetitività assoluta. Ma si sa, i Pokèmon fanno vendere comunque...
Pokèmon Ranger (DS 2007) (HAL Laboratory)
Altri titoli:
Pokèmon Pinball (GameBoy Color) flipper con tema Pokèmon
Pokèmon Pinball Rubino e Zaffiro (GameBoy Advance)
Pokémon Puzzle Challenge (GameBoy Color) Puzzle game in stile Tetris con temi Pokèmon
Pokémon Puzzle League (N64)
Pokèmon Link! (DS) Altro puzzle game, leggermente più complesso e variegato dei precedenti
Tirando le somme...
Il brand Pokèmon tira ancora, e tanto. La serie, come avrete notato, segue alcuni schemi quasi fissi. I titoli principali, ad esempio, sono sempre su console portatili, RPG quasi identici: il gameplay è puntualmente lo stesso ma profondo, divertente e ben consolidato. I giochi escono sempre a coppie, seguiti a breve distanza da un terzo leggermente differenziato. Gli episodi sulle console casalinghe e, in generale, tutti gli spin-off non godono della stessa profondità e concretezza, perdendosi in concept troppo semplicistici o in realizzazioni tecniche frettolose. Rimane, quindi, l'impressione che il marchio venga sfruttato bene soltanto dai giochi principali, quelli sviluppati dalla “casa ammiraglia” dei Pokèmon, la Game Freak, mentre gli altri appaiono troppo spesso come prodotti commerciali poco ispirati e mal realizzati.
Eppure, nonostante i grandi alti e bassi, la serie continua ad essere una delle più redditizie per Nintendo. Le motivazioni possono essere molteplici, ad esempio la fascia d'utenza giovane, molto soggetta alla “moda” del gioco. Tuttavia, i giochi (quelli della saga principale) non sono del tutto “casual” come la maggior parte dei “best seller” di oggi: la difficoltà non è elevatissima ma ci vuole un discreto impegno e una buona dose di pazienza per portarli a termine. Il loro pregio potrebbe essere quella dipendenza che danno al giocatore... La Pokèmania, oggi, non è più ai livelli di follia collettiva di dieci anni fa, quando ero bambino e tutto ruotava intorno alle “simpatiche creature”: la saga comincia a sentire il peso degli anni ma, nonostante tutto, si conferma una delle pagine più importanti nel videogaming moderno, nel bene e nel male.