Pokèmon Rosso e Blu (e Verde) (Game Boy 1996)
Il primo titolo della lunga saga è un gioco di ruolo sviluppato per Game Boy. L'idea è piuttosto originale: il protagonista può scegliere all'inizio del gioco uno fra tre Pokèmon: Charmander (fuoco), Bulbasaur (erba), Squirtle (acqua). Con questo fedele compagno parte la nostra avventura nelle terre di Kanto alla ricerca di nuovi Pokèmon. Ma non basta: il nostro obiettivo è sconfiggere tutti i Capo-Palestra presenti in diverse città, allenando i nostri Pokèmon per diventare sempre più forti. Il gioco ha la struttura del classico RPG: incontri dei nemici casuali, combattimento a turni, accumulo dell'esperienza con le battaglie vinte. La visuale normale è bidimensionale dall'alto, mentre nella schermata di battaglia avremo il nostro Pokèmon di spalle e quello dell'avversario di fronte. Ciò che, invece, è una particolarità del gioco è la possibilità di catturare i nemici casuali (Pokèmon selvatici), poterli allenare ed utilizzarli, successivamente, nel nostro team composto al massimo da sei elementi. Il team potrà essere cambiato presso qualsiasi centro Pokèmon. Alla fine ci troveremo a sfidare i SuperQuattro della Lega Pokèmon e il Campione. Dopodiché il gioco potrebbe essere finito anche se, in realtà, per catturare tutti questi mostriciattoli e portarli al livello 100 ci vorrà grande pazienza e dedizione. Altra caratteristica interessante è l'evoluzione: crescendo di livello, il Pokèmon può imparare diverse tecniche, sempre se lo vogliamo, e, superato un certo limite, esso può trasformarsi in un'altra creatura più potente. In più tanti oggetti, tante città, tante diverse location e, soprattutto, tanti Pokèmon (ben 150), il cui design è sempre curato e originale. Un gioco tutto sommato complesso e profondo, molto originale, incredibilmente longevo e piuttosto divertente, per nulla privo però di bug ed errori, alcuni molto famosi. Le due versioni (blu e rosso, il verde uscì solo in Giappone) non contenevano tutti i Pokèmon, ed era quindi necessario scambiarli con un amico in possesso dell’altra versione tramite il Game Link, peculiarità che caratterizzerà tutta la serie. Dedicato ad un pubblico giovane, utenza ideale del Game Boy. Il fenomeno Pokèmon nasce da questo gioco, sicuramente un eccellente prodotto in grado di vendere milioni di copie.
Pokèmon Giallo
Pokèmon Giallo fu un sequel del '98 che cambiava pochissimo nella trama, dove l'unica differenza è l’assegnazione iniziale di Pikachu, al posto della rosa dei tre fra cui scegliere, che non può stare nella Pokèball come tutti gli altri (viziato!) seguendoci dappertutto a piedi. Inoltre, Pikachu non può neanche evolversi...
Pokèmon Oro e Argento (Game Boy Color 2000)
Il nuovo Millennio si apre con la seconda generazione, finalmente a colori!! 100 nuovi Pokèmon e un' intera nuova regione, Johto, che va a sommarsi alla vecchia Kanto. Longevità raddoppiata, dunque. La struttura di gioco rimane identica, a parte qualche piccola aggiunta: la possibilità di “accoppiare” i Pokèmon (che possono essere maschi o femmine) e allevarne la prole, i Pokèmon Shiny (rarissimi, di colore differente dal normale), più altri due nuovi tipi (Buio e Acciaio). Grafica migliorata, longevità enorme, maggior supporto del multiplayer via cavo, anche con i precedenti capitoli e con il Nintendo 64. Le meccaniche di gioco rimangono identiche ma le novità sono interessanti. Forse il miglior gioco della serie, più bello, più profondo e più ampio del primo, senza però cadere negli eccessi dei suoi successori (fermo restando, però, che i primi 150 Pokèmon sono i più belli come design, e l'originalità in questo titolo viene un po' meno rispetto al suo predecessore).
Pokèmon Cristallo
Praticamente identico a oro e argento, piccole migliorie grafiche e aggiunta di animazioni dei Pokèmon prima della battaglia, al posto della solita figura statica. E' possibile impersonare un ragazzo o una ragazza. Solo nella versione giapponese era possibile ottenere Pokèmon rarissimi collegando il GB ad un cellulare per mezzo di uno speciale cavo.
Pokèmon Rubino e Zaffiro (Game Boy Advance 2003)
Ancora Pokèmon. E con questa terza generazione sono 386. Cominciano ad essere un po' troppi. Nonostante tutto, il tentativo di svecchiare c'è sempre, il buon Satoshi Tajiri non ha intenzione di passare per uno monotono. Ecco che, oltre alle indubbie migliorie tecniche possibili grazie al passaggio su Game Boy Advance, vengono introdotte alcune novità: i Pokèmon appartenenti alla stessa specie non sono tutti identici e non hanno le stesse abilità e gli scontri non sono più soltanto singoli ma anche 2 contro 2. Nuovi effetti sonori, migliore resa delle condizioni atmosferiche. Aggiunte le “gare” tra Pokèmon: le creature si sfideranno anche per Classe, Bellezza, Grazia, Acume e Grinta. Trama leggermente più varia dei predecessori, ma gli obiettivi rimangono praticamente gli stessi. Gameplay identico.
Pokèmon Smeraldo
Solita versione migliorata dei precedenti capitoli. Le novità sono un minigioco e il Parco Lotta, arena di combattimento con regole leggermente diverse da quelle solite.
Pokèmon Rosso Fuoco e Verde Foglia (Game Boy Advance 2004)
Strano remake del primo titolo, Pokèmon Rosso e Blu: stessa trama, Pokèmon diversi (comprende anche tutti quelli della seconda generazione e tre della terza). Distribuito in bundle con il Game Boy Advance Wireless Adaptor. La maggiore novità è, infatti, la possibilità di sfidarsi a distanza via wireless. Dunque, nessuna introduzione davvero rilevante, l'era Pokèmon è ormai avviata verso una lenta fine...
Pokèmon Diamante e Perla (Nintendo DS 2006)
Nella Touch Generation non poteva certo mancare un titolo Pokèmon. Ecco che questo Diamante e Perla si ripropone sempre con la stessa ricetta e qualche ingrediente in più. La componente multiplayer diventa molto più corposa grazie alle potenzialità wi-fi del DS. La grafica diventa finalmente 3D, mantenendo comunque la tradizionale visuale dall'alto, la battaglia resta la stessa con l'unica differenza che i comandi ora sono sul touch screen. La gestione del tempo diventa più importante e la regione di gioco (Sinnoh) si arricchisce di un corposo e intricato sottosuolo. Nuovi Pokèmon, nuove gare, nuovi minigiochi e nuovi strumenti. Tante novità (alcune molto poco azzeccate a dire il vero) ma il gioco, a conti fatti, resta identico. E i Pokèmon sono diventati l'astronomico numero di 493 con la quarta generazione, perdendo man mano di bellezza e originalità. La retro compatibilità, in questo caso, è a senso unico: dalle cartucce del GBA si possono “prelevare” i Pokèmon ma non è possibile il processo inverso. Nonostante tutto, si rivela un bel gioco: longevo e tecnicamente pregevole, senza però avvicinarsi al fascino dei primi titoli. Sebbene il fenomeno Pokèmania sia ben più ridimensionato rispetto a qualche anno prima, grazie all'immensa diffusione del DS questo nuovo titolo ha incontrato un enorme successo, arrivando a 5 milioni di copie vendute, record assoluto della serie.
Link correlati : Pokèmania!!! - Seconda Parte
Simone "simo21" Peila
Ad ogni modo devo essere onesto ed ammettere che nelle mie sporadiche partite a pokemon blu sul game boy "ciccione" di un amico ai tempi delle medie (sigh) rimasi molto impressionato dalla cura con cui il giochino era svillupato, in particolare da una specie di enciclopedia dei mostriciattoli che mostrava in quale parte della mappa era stata avvistata una determinata specie etc.