Girando in lungo e in largo per seguire gli eventi videoludici in un ancora tiepido fine settimana d'inizio di Ottobre ci fermiamo a Monza, città alle porte di Milano che da quattro anni ormai è deputata a sede privilegiata per il retrogaming. Il Video Games History ci apre le sue porte, ed è come entrare nel paese dei balocchi...
La città di Monza
La città si trova a pochi chilometri da Milano, storicamente esisteva già ai tempi dell'impero romano, ed ha dato i natali a Teodorico e Teodolinda, noti regnanti medievali provenienti dai popoli nordici come Ostrogoti e Longobardi, alla leggendaria Marianna De Leyva, al secolo nota come la monaca di Monza, ad Umberto I re d'Italia ed a Morgan, ex leader del gruppo di musica elettronica Bluvertigo. L'elegante città conserva intatti molti monumenti storici legati al periodo storico comunale, come l'Arengario ed il Duomo. Monza ha prosperato fino ad oggi come luogo privilegiato per gli eventi culturali ed artistici, tra cui il nostro VGH.
Location ed organizzazione
Il luogo scelto per l'evento è azzeccatissimo, e si trova nelle immediate vicinanze della stazione, dando modo anche a chi proviene da fuori Monza, e magari non conosce bene la città, di trovarlo facilmente. Il VGH si svolge nel grande palazzo dell'Urban Center, uno splendido edificio di architettura razionalista tipica degli anni '30 del secolo scorso, all'interno del quale troviamo ben quattro piani totalmente dedicati alla manifestazione. L'organizzazione è curata dai colleghi di Games Collection, che l'autore di questo articolo ha avuto modo di conoscere bene durante un memorabile e divertente soggiorno presso il particolarissimo e crepuscolare ostello ufficiale dell'evento, quello all'interno del parco di Monza. L'ostello ha accolto gli stanchi retrogamers con una inquietante fila di cipressi all'ombra della pallida luna, immagine evocativa che non sfigurerebbe in un episodio qualunque di Castlevania.
Addentriamoci quindi all'interno del VGH come fosse un videogame, affrontandone i livelli fino allo scontro con il boss finale! Siete pronti? Per giocare inserite la monetina (virtuale, dato che l'ingresso è totalmente gratuito) e premete Start!
LEVEL 1: HISTORY OF GAMING
Ludo Museum
Appena varcate le soglie del museo ci si ritrova di fronte alla storia dei videogiochi, quella vera, fatta di uomini, sogni e grandi idee. Le macchine presenti spaziano dagli infiniti cloni di Pong alle più note macchine del passato remoto e recente. Nintendo, Sega, Sony, Nec, Commodore, Sinclair, Texas Instruments, SNK, Atari, Coleco e i tanti altri protagonisti del settore, nessuno è escluso dalla carrellata storica. Non mancano le console meno note e più esotiche come l'Apple Pippin, il Panasonic 3DO M2, l'Adventure Vision o le curiosità come il controller per mancini realizzato da Sega per il Mega Drive, rimasto purtroppo solo un prototipo. Nello spazio museale è raccolta l'intera storia del videogioco, e si possono trovare chicche archeoludiche interessantissime come Fairchild Channel F, la prima console a cartucce, presente sia nella versione originale USA che nella riedizione SABA, Bally Astrocade, V-Tech Creativision, sistema importato in Italia da Zanussi ed RCA Studio 2, oltre alle macchine più note dall'epoca post-crack fino ad oggi. La quantità di sistemi da gioco in mostra è enorme e copre davvero ogni epoca e tipologia... Interessantissima risulta inoltre la presentazione di esemplari prototype di giochi, demo version, samples, riviste del settore, pubblicazioni storiche e materiale promozionale di vario tipo, che fa la gioia di tutti gli amanti del collezionismo videoludico. Dove potremmo trovare l'impossibile Nintendo Love Tester, gioco elettronico ideato nel 1969 da Gunpei Yokoi, se non al VGH?
Spazio interattivo
Non è da meno l'area free gaming del VGH, che presenta oltre sessanta postazioni giocabili con i più importanti home computer e le più note console del passato, per dare modo di poter toccare con mano quello che è possibile solo ammirare nella parte museale. I giochi disponibili sono scelti con molta cura ed il pubblico mostra di gradire decisamente questo spazio. Cosa c'è di meglio per conoscere il videogaming del passato se non giocare?
Le console dello sperimentalismo eclettico
La strana coppia Vectrex-Virtual Boy, due particolarissime console accomunate da un destino simile, ha come sempre rapito il cuore dei partecipanti, incuriositi da tanto eclettismo creativo. L'MB Vectrex è una splendida macchina, affascinante quanto particolarissima, con uno schermo ad estensione verticale dove girano versioni molto caratterizzate di alcuni giochi classici come Scramble, visibili in bianco e nero o a colori tramite l'applicazione di particolari overlay, ovvero delle mascherine tematiche, ognuna diversa per ogni titolo, da applicare sopra lo schermo. La particolarità più evidente però è quella di usare una grafica vettoriale davvero evocativa, che negli anni '80 era altamente futuristica. Bizzarra la leggenda legata alla sua nascita. Pare che i produttori del Vectrex avessero una buona scorta di schermi a tubo catodico da 5 in bianco e nero, e abbiano deciso di utilizzarli proprio nel momento in cui il pubblico era preso dalle TV a colori e dai videogames. Sperimentando soluzioni ardite, Smith Engineering riesce ad ideare una console dal fascino unico, che oggi definiremmo retro-futurista. Posizionato proprio accanto al Vectrex si trova un altro sistema ispirato da un input creativo estremo simile. Il Virtual Boy è forse più conosciuto dal grande pubblico, e pur essendo stato un incredibile flop commerciale riesce ancora ad avere un discreto fascino sui temerari che decidono di immergersi nel suo mondo virtuale dipinto di rosso. La macchina, definita coraggiosamente da Nintendo un portatile, è in effetti scomodissima da usare all'aperto, e nessuno mai si sognerebbe di giocarci in metropolitana, eppure i suoi inconfondibili occhialetti a casco, dentro cui vengono generati giochi in 3D simulato con tonalità rosse e nere, sono ormai un'icona del lato oscuro dei videogiochi, quello in cui la sperimentazione è troppo ardita e non riesce ad entusiasmare il grande pubblico. Genio creativo o follia allo stato puro?
The Art of Games
Ci permettiamo di citare la splendida mostradi Debora Ferrari nel titolo del paragrafo per introdurre una evocativa sezione del museo dedicata agli artworks videoludici. In questo spazio sono infatti incorniciate le opere originali utilizzate per notissime copertine di classici del videogioco, come l'inconfondibile cover di Golden Axe, l'immortale classico di Sega. Ma non solo: sono presenti all'interno della galleria anche tavole di riviste storiche, loghi di software house ed altre illustrazioni storiche del settore, come gli schizzi preparatori per lo studio del personaggio Bubsy. Tra i quadri spiccano le opere di Steinar Lund, autore della cover di Attack of Mutant Camels per Llamasoft, e di molte altre note come quelle di Weird Dreams, Lords of The Realms ed Uridium 2. In questo luogo si ritrovano gli appassionati di iconografia retroludica.
Colpisce molto vedere finalmente trattati come vera arte icone realizzate per il videogioco. Questo non fa altro che aggiungere un tassello a quel percorso che il medium sta facendo verso il suo pieno riconoscimento come contenitore di molte diverse arti che convergono in esso: illustrazione, programmazione, musica e design, tra le più importanti. La mostra del titolo non è comunque stata citata per caso, poiché Fabrica Arte è presente al VGH con il nuovo progetto Game Art Gallery, ed offre nella galleria alcune immagini tratte dalle opere di Lorne Lanning, unite ad una galleria fotografica commemorativa della visita in Italia di Lorne. Il celebre autore del bizzarro immaginario creativo di Oddworld è infatti protagonista di alcuni scatti ambientati nei più suggestivi luoghi di Aosta.
Vintage Games
Accanto alla coinvolgente galleria d'arte videoludica trova posto anche lo stand di Vintage Games, un interessante libro dedicato al retrogaming di cui abbiamo già parlato sulle nostre pagine. Il volume è pubblicato da Edizioni Raganella e gli autori sono Bill Logiudice e Matt Barton. Della versione italiana del libro si sono occupati Claudio Todeschini e Stefano Gaburri, due nomi noti del settore delle critica editoriale del nostro paese.
LEVEL 2: INSIDE THE COMMUNITY
Nella grande sala posta al piano terra sono protagoniste alcune comunità del web dedicate al retrogaming, ognuna con il proprio stand, tra cui noi di Retrogaming History e Re.Bit. In questo spazio pssiamo trovare dei veri esperti del mondo coin-op che rispondono ai nomi di Arcade Extreme ed Arcade Shooting History. Al centro della sala troviamo lo stand di Tilt che presenta l'interessante progetto di un museo storico bolognese dedicato al flipper. Accanto a Tilt trova posto JagFest, spettacolare community di appassionati ed esperti conoscitori dell'ultima gloriosa console Atari, lo splendido Jaguar. Nella stessa ala ci sono infine anche il negozietto di Cotaku hop, da cui abbiamo adottato alcuni peluche di Mario e Yoshi, lo spazio MSI, produttore di computer all in one, un angolino Xbox 360 con lo splendido Bomberman Live, ed il chiassosissimo angolo Guitar Hero, attaccato al nostro stand che ci ha fatto perdere svariati decibel con le sue performance, ma che ci ha anche dissetato grazie al distributore a forma di lattina gigante di Red Bull, uno degli sponsor dell'evento.
Retrogaming History presenta... Halo 2600
Nel nostro stand è possibile giocare ad Halo. E qui molti lettori diranno, beh, certo Halo è bello, ma non è molto retro... E se vi dicessimo che si tratta della versione per Atari 2600? In esclusiva italiana, infatti, RH ha deciso di presentare al VGH Halo 2600, opera realizzata da Atari Age, un titolo appartenente al filone della retroprogrammazione, il fenomeno che vede sviluppare nuovo software per le vecchie macchine. Sulla stessa lunghezza d'onda sono gli interessanti titoli realizzati da Relevo, come Invasion of the Zombie Monsters, presenti nello stand di RH. In bella mostra anche un minicab Daphne dedicato a Dragon's Lair, che nessun visitatore può esimersi dal provare almeno una volta. Nel nostro spazio sono presenti sia sistemi storici più antichi come l'Atari Sears Pong o il Nintendo Color TV Game 15, sia altri appartenenti alla storia del videogioco come Atari 2600, NES, Master System o SNES. Nintendo è rappresentata anche con le edizioni speciali N64 Pokèmon e GameCube Resident Evil 4 già ammirate all' Acqui Games. Non mancano i portatili, con Watara SuperVision, Game & Watch, svariati Game Boy ed il raro Barcode Battler, consolina capace di farci giocare grazie ai codici a barre. Ben nutrita anche la rappresentanza home computer, con sistemi MSX, Commodore e Sinclair.
LEVEL 3: THE PEOPLE OF RETROGAMING
La sala delle conferenze
Dopo aver dato un grande spazio alla storia dei videogiochi con lo splendido museo interattivo da visitare ed aver stazionato a lungo nell'area community per conoscere dal vivo i tanti appassionati del settore che hanno dato vita a siti, blog, riviste e quant'altro serva a diffondere la conoscenza videoludica, è ora il momento degli eventi che il pubblico più attento aspetta forse di più. E' tempo di posare i joypad, sedersi ed ascoltare. Durante l'evento sono state infatti offerte dallo staff organizzativo ben due conferenze distinte dedicate ai videogames. Gli incontri hanno avuto un buon riscontro di pubblico, con domande ed interventi che facevano vedere il grande interesse che tutti avevano per l'approfondimento della storia dei videogiochi.
Sabato 2 Ottobre 2010
L'incontro di Sabato ha visto protagonisti alcuni personaggi leggendari del settore dell'editoria videoludica, come Bonaventura Di Bello. Il grande BDB ha raccontato al pubblico dei tempi in cui programmava le sue avventure testuali ed in seguito ha illustrato al pubblico il periodo pionieristico delle prime riviste di settore come la mai dimenticata Zzap! Da The Games Machine, a cui partecipava anche lui, proviene il secondo ospite Stefano Gallarini, uomo per cui il tempo pare non scorrere, poiché è identico a venti anni fa. Stefano ha fatto un discorso molto appassionate sui redattori dell'epoca, rimarcando il fatto che quando doveva scegliere uno di essi non si soffermava mai su quelli più preparati tecnicamente ma cercava invece chi scrivesse col cuore, le uniche persone in grado di far capire davvero le emozioni che un titolo era capace di dare. Non hanno certo bisogno di presentazioni Paolo Besser, che tuttora collabora con l'attuale TGM, Carlo Santagostino e William Baldaccini. Anche loro hanno dato una importante testimonianza storica con aneddoti del settore raramente conosciuti dal grande pubblico. La palla è poi passata nelle mani di due sviluppatori italiani, Federico Croci e Riccardo Cangini che hanno ricordato i tempi dell'amatissima Simulmondo, softco nostrana che tutti ricordano per le avventure dedicate a Dylan Dog o il famoso I Play 3D Soccer.
Domenica 3 Ottobre 2010
La seconda giornata è stata invece dedicata ai rappresentanti del web, ospitando alcune voci provenienti da essi. Ha aperto la conferenza Alessandro Il notturno Perlini del sito CyberLudus, con un intervento decisamente interessante sul ruolo dei PNG (personaggi non giocanti) nei giochi di ruolo, tirando in ballo ed analizzando opere ludiche fondamentali come Diablo e Zelda. Da Retrogamer arrivava invece Giulio Radical Dreamer Palermo, che ha fatto un intervento molto coraggioso e di protesta contro la casualizzazione dei videogiochi, tema a cui anche noi di RH abbiamo dedicato tempo fa un articolo. Altri rappresentanti di Retrogamer, come Mario Aio Morandi e Liliana Gazzetta erano presenti tra il pubblico in sala. Non potevano mancare due relatori provenienti dal sito che organizzava l'evento, Games Collection, nelle persone di Lucio Kienzan Campani e Marco Ceccarelli, il primo è una vera enciclopedia vivente ed ha stupito tutti ricordando alla perfezione impossibili ed impronunciabili titoli nipponici, mentre il secondo ha fatto una retrospettiva monografica su quel retrogioiello che è il Vectrex, presentandone caratteristiche, storia ed accessori. Hanno chiuso la conferenza due personaggi molto noti a chi legge le pagine di RH, ovvero Fabio SFB D'Anna, autore di questo reportage, che ha parlato di un tema spesso trascurato ma fondamentale, ovvero la necessità della presenza istituzionale nella salvaguardia delle opere videoludiche del passato e degli autori storici ad esse collegati. Il secondo rappresentante di RH è stato Francesco Gekido Ugga, che ha mostrato al pubblico la rivista Re.Bit parlando del grandissimo lavoro che c'è dietro, sia di elaborazione dei testi che di studio gafico ed impaginazione, e ricordando i tempi della leggendaria Zzap!, ispiratrice della sua opera. Per ultimo, ma solo per il fatto che fosse seduto in fondo al tavolo, Federico Wiz Croci, già presente nella prima giornata, ma stavolta in veste di responsabile del sito Tilt.it, che ha illustrato il suo interessantissimo progetto per Il Museo del Flipper.
Il punto di vista dello sviluppatore
Ai relatori provenienti dalle community si è unito un ospite speiale, lo sviluppatore Riccardo Cangini di Artematic, una delle più importanti software house italiane del nostro settore. Riccardo ha partecipato anche alla seconda giornata, ed ha esposto al pubblico una dettagliatissima analisi dell'attuale mercato dei videogiochi, soffermandosi sulla possibilità concreta di sviluppare per essi. Il discorso è stato a tratti molto tecnico, spiegando ad esempio ogni piattaforma che linguaggi di programmazione utilizza e che budget di investimento richiede, ma bisogna ammettere che raramente, soprattutto in Italia, si possono ascoltare interventi così interessanti che coprono il videogame da un punto di vista raramente considerato, quello dello sviluppatore. A conferenza chiusa c'è stato poi un interessante confronto extra tra Cangini e Palermo riguardo ai temi trattati. E' bello sentire tante opinioni di esperti del settore tutte insieme.
LEVEL 4: VGH ENTERTAINMENT SYSTEM
Are you ready for Pong?
Oltre alle due conferenze il VGH ha anche allestito degli interessanti eventi di e-sport, che per chi non lo sapesse sono le competizioni a sfondo videoludico, con appassionanti tornei sui titoli più amati dai giocatori. Tra essi spicca il primo torneo nazionale di Pong, organizzato da AIR, Associazione Italiana Retrogaming. Il gioco scelto è forse il simbolo stesso dei vecchi videogiochi, quell'immortale pietra miliare di Atari con cui il grande pubblico ha conosciuto il videogaming negli anni '70. Pong è l'essenza stessa del videogioco, insieme ad altri grandi classici del passato come Space Invaders, Pac-Man, Bomberman e Super Mario Bros. Ma non solo Pong è stato protagonista dei tornei, i ragazzi di Videogames Party, altra importante realtà del settore, hanno gestito il Fifa Challenge, torneo basato su Fifa 11, mentre grande successo ha avuto anche Guitar Hero: Warriors of Rock, con il pubblico sempre pronto ad improvvisarsi come rock star dell'ultim'ora!
Time for music!
Non solo giochi al VGH. La sera si è svolta all'ultimo piano del palazzo che ospitava l'evento una interessante performance che ha visto collaborare i talentuosi musicisti Paolo & Chiaro con VJ Visualoop, al secolo Paolo Branca, noto anche per essere autore del sito Mario Bros Italia, in un happening dedicato al retrogaming davvero coinvolgente. Un'ottima conclusione per la manifestazione, che ha visto un grande scambio di idee ed opinioni videoludiche tra i partecipanti, gli organizzatori e le special videogames guest come i leggendari Bonventura Di Bello e Stefano Gallarini, notissimi al grande pubblico per il loro contributo all'affascinante mondo delle riviste di settore dedicate ai videogiochi che hanno accompagnato l'adolescenza di moltissimi di noi.
LEVEL 5: THE GAME SHOPPING
Ogni appassionato di vecchia data ha un suo piccolo museo del retrogaming personale, a cui spesso aggiunge nuove chicche provenienti dal passato, ma se ad un visitatore più o meno occasionale fosse venuta voglia di acquistare proprio quei retrotitoli ammirati nel museo, nell'area free gaming e nella sala community? Il VGH ha pensato anche a questo! Al secondo piano dell' Urban Center trovano infatti spazio svariati stands di rivenditori nazionali specializzati in retrogaming e molto conosciuti nel settore, tra cui spiccano Ultra Games, anche fornitore dei premi per i tornei, e Retro Games Club, gestito da Aldo Torroni, un grande conoscitore ed appassionato del settore di Roma.
Spazio Radio Game
Il piano superiore non ospita però solo operatori commerciali, al centro della sala troviamo infatti il critico videoludico Mario AIO Morandi impegnato in veste di Retro-DJ che presenta al pubblico il suo progetto Radio Game, uno show che propone un intrattenimento basato su brani tratti dai classici del retroludo mixati in splendide performance. I pezzi sono introdotti con grande professionalità e precisione storica, comprendendo informazioni sugli autori dei brani. Chi ama i musicisti videoludici come Yuzo Koshiro,Chris Huelsbeck, Kinuyo Yamashita o gli arrangiamenti in stle OCRemix apprezzerà moltissimo l'iniziativa. Il progetto comprende alcuni podcast radiofonici dedicati al mondo dei videogiochi decisamente gradevoli che non possono che fare la gioia degli appassionati in visita al VGH.
FINAL BOSS: THE VISITING PUBLIC
Per chi, come noi, è appassionato del settore videogiochi, e soprattutto della nicchia retrogaming, il giudizio sulla manifestazione non può essere che positivo, poiché il VGH tratta il fenomeno retro a tutto tondo, dal punto di vista storico (museo), artistico (galleria d'arte), culturale (conferenze), gaming puro (area gioco), commerciale (rivenditori) e del divertimento (tornei, musica ed eventi dedicati all'intrattenimento), ma il vero boss finale da affrontare è il pubblico.... Ebbene il VGH esce vincitore! Tutti i visitatori, appassionati o casuali hanno dimostrato di gradire pienamente l'impostazione a 360 gradi dell'evento, decretandone il meritato successo.
Le nostre impressioni
Retrogaming History è intervenuto per la prima volta da protagonista a questo importante evento, che è giunto alla quarta edizione, mentre alcuni membri dello staff erano già andati da semplici visitatori gli anni precedenti. Il VGH è stato davvero una splendida esperienza sia per chi ha partecipato che per chi lo ha organizzato. Bisogna fare i più vivi complimenti ai colleghi di Games Collection, capitanati da Federico Salerno, i cui membri dello staff, di cui ricordiamo solo Nicola, Reno, Marco e Lucio per brevità, sono decisamente preparati, competenti ed appassionati. Personalmente ritengo che il VGH sia davvero la migliore manifestazione italiana a tema retrogaming, oltre che un ero e proprio contenitore in cui si possono incontrare le più diverse realtà nazionali del settore, sviluppatori, rivenditori, rappresentanti di siti web e community, storici, collezionisti e semplici appassionati.
GAME OVER, PLAY AGAIN?
Monza si è dunque trasformata per un fine settimana in capitale del retrogaming, con un evento divertentissimo che consigliamo caldamente a tutti gli appassionati italiani. Che il vostro titlo preferito sia Zork, Ultima, Pac-Man o Monkey Island poco importa. Nintendari, Segaioli, Sonari, Boxari, Sinclairiani, Commodoriani, MSXisti e Pcisti sono tutti uniti, senza distinzione, per questa grande festa dedicata alla cultura del videogioco.
Altre immagini:
Fabio "Super Fabio Bros" D'Anna
Grazie Fabio ...
mi ha fatto molto piacere anche conoscere alcuni membri dello staff di RH
alla prossima
Ottimo articolo Fabio e grande partecipazione di RH!
il 2011 speriamo di fare ancora meglio e sempre più uniti per il retrogaming
Per quello che riguarda il VGH devo dire che Fabio ha descritto in modo esemplare praticamente tutto ! Personalmente sono ABBASTANZA soddisfatto (e fiero ! ) dell' evento che vi mostro in questa foto :
Gallarini che gioca a Dragon's Lair sul MIO Minilith (!!!!!!), mentre il sottoscritto contravviene eloquentemente ( ) al divieto di nutrirsi e/o di abbeverarsi all'interno della zona espositiva....