Giro d'Italia videoludico
Aosta si è mossa con la mostra The Art of Games, interessantissima iniziativa culturale promossa da Fabbrica Arte che è riuscita con successo a dimostrare che Arte e Videogiochi possono tranquillamente convivere ed intrecciarsi. Roma con il suo Videogames Festival ci ha poi dimostrato che il videogaming puro sul campo serve ad unire tutti gli appassionati del settore e farli incontrare per scambiare opinioni e pareri. Acqui Terme, infine, con la manifestazione Acqui Games, a cui Retrogaming History ha partecipato in prima persona, ha ricordato che il “Gioco” è una parte fondamentale della vita delle persone, e che la sua branca più giovane, il videogame, ha già una storia ultradecennale da preservare. Nel nostro ideale giro d'Italia ci spostiamo stavolta nei dintorni della capitale per un piccolo evento dai grandi obiettivi, la Prima Serata Retrogiochi a Fiano Romano.
La città di Fiano Romano
Posto a 36 chilometri a Nord di Roma, il comune di Fiano Romano esiste già nel medioevo, ma le sue origini sono dubbie, alcuni storici le attribuiscono alla decadenza di Feronia, antico centro religioso, i cui cittadini assaliti dai barbari avrebbero costruito le prime costruzioni del futuro Fiano. Un'altra interpretazione vuole invece che la città nasca dopo la distruzione dell'antica Capena da parte dell'Impero Romano, e dalla conseguente fuga nei boschi da parte dei suoi abitanti.
La storia della città è legata a doppio filo al Fiume Tevere, la cui valle è ancora il luogo in cui si estendono i confini cittadini. Caratterizzata da splendidi panorami ed una tranquillità agreste, la città ha dato i natali sia ad un personaggio della letteratura, Francesco di Fiano, sia ad uno dello spettacolo, la brava attrice contemporanea Sabrina Ferilli. Del mondo della pittura invece ricordiamo il controverso artista Ettore De Concilis, che nella sua nota opera “il murale della pace” ha voluto mescolare personaggi all'apparenza opposti come Fidel Castro, Kennedy, Mao, il Papa ed il suo vescovado.
Location ed organizzazione
Un evento di natura essenzialmente privatistica come la Serata Retrogiochi necessitava di uno spazio adeguato, anch'esso in linea con l'idea di fondo, ovvero una tranquilla serata tra amici che condividono la stessa irrefrenabile passione per il retrogaming. Di conseguenza la location scelta è stata una elegante villa alle porte di Fiano Romano che ha ospitato al piano terra l'interessante iniziativa. L'evento è stato organizzato dalle stesse menti da cui è nato l'interessantissimo progetto del Dizionario dei Videogiochi, DVG per gli amici, un sito in formato wiki che contiene oltre 5000 voci dedicate ai videogames. L'intera organizzazione si deve ai creatori del Dizionario, ed è stata allestita da uno staff decisamente appassionato di videogiochi, tra cui spicca Andrea Pastore, ideatore dell'evento. Nulla è stato lasciato al caso, ed anche l'arredamento è stato curato nei minimi dettagli, grazie ad evocative stampe grafiche a tema ludico, tra le quali si riconoscevano subito icone classiche del retrogaming quali l'immortale Another World o Chuck Rock e persino un sottofondo musicale di game music, che aiutava i visitatori ad immedesimarsi nell'ambiente.
Assolutamente vietate PS3, Xbox 360 e Wii, solo roba vecchia!
Il simpatico slogan “ufficioso” della serata rifletteva bene lo spirito che la animava, un gruppo di amici con la passione comune per la “nobile arte” del retrogaming, riuniti non solo per giocare ma anche per esporre in un piccolo museo improvvisato alcuni pezzi storici che farebbero e fanno la felicità degli amanti del retrocomputing (and “retroconsoling”). Non solo quindi retrogiocare, ma anche retroammirare le macchine del passato, importante testimonianza storica dell'attività ludica dei bei tempi andati. Il piano terra della villa è stato interamente occupato da alcuni tavoli tematici dedicati ai videogames, ed ogni macchina era accompagnata dai titoli più rappresentativi legati ad essa.
L'epopea Commodore
Nell'angolo Commodore erano in bella vista due postazioni dedicate rispettivamente all'indimenticabile C64 e all'immortale Amiga, compagni fedeli di quasi tutti i retrogamers di vecchia data. Questi due home computers statunitensi sono ben più che retromacchine, sono un vero e proprio manifesto di due epoche indimenticabili, a cui i retrogiocatori commodoriani legano i propri ricordi più belli. Quante nottate a giocare a Bubble Bobble sul 64 e quanti pomeriggi a perdersi nel mondo alieno di Another World su Amiga pochi anni dopo? Ricordi ancora vivi nella maggior parte di noi, quelli per cui il retrogaming è ormai più che una passione, è un vero e proprio modo di essere. Off topic del tavolo, c'era un inaspettato Virtual Boy, atipica console della Nintendo, basata su una strana realtà virtuale monocromatica rossa da visualizzare tramite degli appositi occhiali. Forse troppo avanti coi tempi, forse troppo utopistico ed incompreso, di sicuro un clamoroso flop commerciale, comunque affascinante e bizzarro.
L'era moderna
In un tavolino era riassunta buona parte dell'era a 32-64 bit. Apre le danze un Sega Saturn con l'immancabile Nights, eclettico platform onirico troppo sottovalutato dal grande pubblico, eppure talmente bello da essere ancora oggi una grandissima icona creativa. Al 32 bit Sega era affiancato uno splendido Nintendo 64 bicolore, tonalità acqua trasparente, dove saltellava allegramente un certo idraulico... protagonista di Super Mario 64, uno dei giochi più innovativi mai creati. Chiudeva il settore più moderno un fiammante DreamCast con allegati i grandi titoli esclusivi usciti per questa sfortunata quanto affascinante console, la cui linea sinuosa è tuttora insuperata. La prima PlayStation, vincitrice storica della sua generazione, non era invece giocabile, ma faceva bella mostra di se nell'angolo museo, sia nella prima versione classica grigia, che nella più recente edizione One.
Game Music tra Vectrex ed Intellivision
Tra le tante macchine dedicate al gioco vediamo ad un certo punto un Apple iMac primo modello, il classico con schermo a tubo catodico, lettore incorporato e colori sgargianti dei primi anni 2000 che tutti ricordano con affetto. Molti si chiedono allora il perchè della sua sua presenza. L'Apple di inizio millennio non era certo nota per il suo parco software, anzi, i giochi sulla piattaforma non mancavano, ma il mercato era decisamente più orientato sui sistemi windows o verso il mondo console. Eppure appena ci avviciniamo al sistema della mela scopriamo una incredibile libreria musicale, contente le più famose “musichette” dei videogames del passato. Dentro quell' iMac c'è un gran pezzo di storia, ed è questa la colonna sonora migliore per la Serata Retrogiochi. Accanto al computer Apple fa bella mostra di sé una delle console più affascinanti mai prodotte, il Vectrex. Questa particolarissima macchina è stata distribuita in Europa nel 1983 dalla multinazionale MB ed ha delle caratteristiche uniche quanto interessanti. Immaginate di avere a disposizione uno schermo monocromatico con un rapporto simile a quello dei 16/9 ma con estensione verticale... poi aggiungete una grafica vettoriale totalmente basata su linee e punti, immersa in un evocativo e nostalgico bianco e nero. E se proprio non vi piace giocare in black and white, potete persino mettere una coloratissima pellicola, tematica per ogni gioco, detta overlay, che regala un nuovo volto al titolo appena caricato. Immancabili il classico Minestorm, vero simbolo della console o l'incredibile versione del frenetico Scramble. Unico, splendido ed eclettico, il Vectrex è uno dei simboli della creatività videoludica degli anni 80. Accanto al Vectrex, nello stesso spazio, è ospitato un evocativo Intellivision, sistema risalente al 1980, trentanni esatti dal momento in cui scriviamo questo articolo, e prodotto dalla Mattel. La console è una macchina che ogni retrogamer o aspirante tale dovrebbe possedere o perlomeno conoscere, dalla linea elegantissima e dal catalogo software magari ristretto per i moderni standard, con poco più di 100 titoli, ma con conversioni ben riuscite come Burger Time, Clody Mountain, uno dei primi giochi su licenza di D&D ed Utopia, del 1982, forse il primo titolo di strategia mai creato, ispiratore di futuri classici come Sim City e Civilization. In un piccolo angolo troviamo poi tre Nintendo Mini Classics, riproduzioni moderne dei classici Game & Watch degli anni 80 ed altri portatili non programmabili LCD dell'epoca.
L' angolo dei ricordi
Situato al centro della sala, ai piedi di un antico camino a legna, si trova il piccolo museo del retrogame, un vero e proprio angolo vintage in cui sono raggruppati sistemi da gioco storici appartenenti a diverse età dell'intrattenimento elettronico. Si spazia in maniera randomica dalle macchine più arcaiche ad alcune più moderne, ripercorrendo la storia dell'evoluzione videoludica. Si inizia con i Pong-based, i tantissimi cloni del leggendario Atari-Sears Pong, rappresentati dai rari Sands C 2500, Norda Colour T V Game H-925, completo di fucile, ed il coloratissimoNintendo Color TV Game 15. Andando avanti nel tempo incontriamo alcuni home computers, storicamente importantissimi al pari delle consoles. Iniziamo con la leggendaria Sinclair, una delle case più amate e troppo spesso oscurata da Commodore, presente nel mini museo con lo ZX80 e lo Spectrum. Accanto ad essi compaiono anche un classico TI-99 prodotto da Texas Instruments, un Acorn BBC Micro risalente al 1981, ed un Exelvision EXL 100 del 1984. Anche Sega faceva parte dell'esposizione, e troviamo un Master System, un Mega Drive primo modello con incluso il suo bel James Pond ed un Saturn bianco giapponese. L'eterna rivale di un tempo, Nintendo, risponde con un N64 Special Pikachu Edition ed un GameCube grigio dedicato a Resident Evil 4, all'epoca esclusiva della console. Chiudono la carrellata alcune interessanti console portatili come il Game Gear, il Neo Geo Pocket, il raro Bandai WonderSwan Crystal, con incluse le riedizioni dei primi Final Fantasy, e due diversi modelli di N-Gage, protagonista del prossimo angolo che incontriamo nella sala.
Il Totem Nokia
Un pezzo d'esposizione molto ingombrante che incontriamo è un totem dimostrativo della Nokia con all'interno un altro modello di N-Gage, noto ibrido tra console portatile e telefono con cui la casa finlandese ha testato il favore del pubblico verso prodotti che uniscono mobile e gaming. Nokia ha proposto un paio di modelli sul mercato, e ricordiamo anche ottime conversioni di titoli importanti, come Tomb Raider, che rendeva davvero bene sugli schermi del piccolo “giocofonino” ma ha poi deciso di abbandonare prematuramente il progetto, pur lasciando lo standard N-Gage incorporato nei successivi cellulari. Forse Nokia era troppo avanti con i tempi ed il settore non era sufficientemente maturo per accoglierlo, sta di fatto che una decina d'anni dopo Apple con la stessa formula lo ha conquistato. Proprio gli esperimenti Nokia dunque, insieme a quelli di molte case nipponiche, hanno spianato la strada al gran successo di iPhone, che molti, oggi, comprano anche per il suo valore ludico ed il suo buon catalogo software.
La stampa videoludica
Presenti nella serata vi sono anche le mitiche riviste dell'età d'oro dell'editoria di settore, come Zzapp, TGM, Consolemania, K, CVG, Mega etc, accompagnate da alcuni fumetti dedicati alla saga di Street Fighter, ormai introvabili. Questi indimenticabili ricordi cartacei sono lì apposta per ricordarci che quando non c'era internet, la cultura del videogioco, o perlomeno la sua conoscenza, partiva dall'irrinunciabile appuntamento mensile in edicola. Oggigiorno il ruolo della stampa che tratta di videogames è molto cambiato, poiché le riviste specializzate non ricoprono più il ruolo primario di veicolo di informazioni. La più grande scoperta moderna nel campo della comunicazione, ovvero Internet, ha tolto loro questo primato. Ciò che oggi appare in una rivista è una notizia già letta mille volte sul web, l'anteprima di un gioco, il gusto dell'attesa di mese in mese e i sogni fatti su foto di sistemi che mai avremmo toccato con mano sono ricordi ormai sbiaditi di un tempo che non tornerà mai. Il ruolo della rivista odierna è più critico che informativo, ma una volta in quelle riviste c'era un mondo intero.
L'importanza dell'evento
Pur essendo nato come piccola serata tra amici la Serata Retrogiochi ha una importanza fondamentale, poiché è proprio da queste semplici iniziative che si possono porre le basi per portare avanti il discorso legata alla “videogame culture”. Dall'incontro tra gli appassionati che hanno a cuore la preservazione della storia e della cultura dei videogiochi, possono nascere col tempo veri e propri istituti ufficiali atti a conservare le opere videoludiche, attraverso mostre, manifestazioni culturali ed infine veri e propri musei come quelli che già esistono in molti posti del mondo, tra cui Rochester, New York. Il videogioco nasce certo come intrattenimento, ma ormai è un media evoluto che spesso si avvicina all'arte e con una propria storia e cultura importantissimi da tramandare alle generazioni del futuro. Se non ci fossero stati appassionati di letteratura nella Firenze rinascimentale oggi avremmo perso opere letterarie uniche ed inestimabili. Se non si fosse lottato per affermare il cinema, anche quando all'inizio moltissimi detrattori lo vedevano come qualcosa di effimero e lo consideravano il fratello povero del teatro, oggi non avremmo avuto l'indimenticabile opera che risponde al nome di Blade Runner, una poetica ed appassionata metafora dell'umanità.
Le nostre impressioni
Retrogaming History si batte da sempre per far conoscere la storia dei videogiochi nel piccolo grande universo che è il web, avendo formato in pochi anni un vero e proprio polo del retrogaming, in cui si ritrovano moltissimi appassionati. Lo stesso fanno alcuni editori con interessanti libri sull'argomento, che contribuiscono alla diffusione della cultura retroludica. In egual modo bisogna dare il massimo spazio alle iniziative “sul campo” che servono a far conoscere il passato del videoludo. La Serata Retrogiochi è una di queste, è ci è parsa oltretutto organizzata con molta passione e competenza. Gli amici del Dizionario dei Videgiochi hanno inoltre annunciato che questa è solo la prima di una serie di serate dedicate al retrogaming, quindi, se abitate nel Lazio o avete possibilità di passarci, non avete scuse, vi aspetta prima o poi una Serata Retrogiochi tra amici. Che la vostra console preferita sia il Master System o il Vectrex, ci sarà da divertirsi.
Altre immagini:
Fabio "Super Fabio Bros" D'Anna
A proposito di retroriviste, io avevo il numero di CVG della foto, quella con Soccer Kid. Sapete dirmi che fine ha fatto? E' stata la mia prima rivista!
@Axe, è fallita miseramente, il che non è stata una grossa perdita visto che quando andava bene traducevano recensioni inglesi, quando andava male le scrivevano loro e quando andava malissimo le facevano basandosi su immagini arrivate per posta (non è uno scherzo!). Peccato perché c'è passata gente effettivamente in gamba di lì, ma il numero con Soccer Kid era già nella fase di declino.