Le origini
Il debutto di Eye Toy
Presentata sul mercato nel 2003, l’innovativa telecamera Sony si basa su una tecnologia già esistente, simile alle classiche webcam diffusissime sui personal computers, ma ne esplora totalmente le sue applicazioni ludiche con risultati, bisogna riconoscerlo, davvero ottimi. Eye Toy è stata realizzata dallo sviluppatore interno Sony Computer Entertainment Europe Studio London ed è stata mostrata al pubblico poco più di un anno prima della sua commercializzazione, durante un evento dedicato al mondo Sony, chiamato PlayStation Experience, riscontrando da subito un enorme successo di critica e pubblico.
Le caratteristiche
Eye Toy, colpo di genio o casual game ante litteram?
Molto controversa è l'attribuzione dei titoli per Eye Toy ai generi tradizionali, poichè essi di fatto rappresentano un genere a se stante, con poche reminiscenze dai gameplay più tradizionali. Ad una prima occhiata si potrebbero semplicemente catalogare come casual games, data la loro semplicità ed estrema fruibilità immediata, eppure dietro la progettazione di un Eye Toy Game c'è molto di più. Una vera scintilla geniale nel voler utilizzare strumenti già esistenti per nuove finalità ludiche.
La serie degli Eye Toy Games
I titoli sviluppati espressamente per la periferica sono davvero tanti ed esplorano le molteplici potenzialità della telecamera. La serie principale griffata Eye Toy comprende una decina di giochi, realizzati tra il 2003 ed il 2008, ma nel catalogo Sony è possibile trovare oltre 60 titoli che supportano la periferica, inclusi i titoli classici col solo supporto alla periferica. I più noti sono senza dubbio i tre Eye Toy Play, serie che ha dato notorietà alla camera, presentando divertentissime raccolte di minigiochi basati sull’interazione visuale. Variazione sul tema è l’ottimo Eye Toy Play Sports che offre ben 100 minigames incentrati sul tema sportivo, che permette a ben otto amici di gareggiare in un divertentissimo multiplayer. L’interessante Eye Toy Chat è un programma di comunicazione via webcam che permette di usare la PS2 come fosse un PC collegato con MSN. Dedicati ad un pubblico “esteso”, lo stesso, per intendersi, che è il bacino di utenza tipico del Nintendo Wii, troviamo anche titoli espressamente creati per il gentil sesso, come Eye Toy Play: Pom Pom Party, che emula gli esercizi delle ragazze Pom Pom tipiche degli sport statunitensi. La musica è la protagonista assoluta di altri due giochi: Eye Toy Groove, che mette la danza sotto i riflettori, e Rhythmic Star, che prevede nel suo gameplay la sistemazione ritmica di coloratissime stelle cadenti con una ricchissima colonna sonora composta da 25 celebri brani pop, tra cui quelli di Madonna e Kylie Minogue. Altri giochi esplorano temi fantasy, come Astro Zoo, che propone al giocatore la cattura di alcuni animali scappati da uno zoo spaziale a causa di una cometa. Presenti in catalogo anche prodotti dedicati ai più piccoli come Thomas & Friends, che racconta le peripezie di un simpatico trenino, oppure il divertente Bob L’Aggiustatutto (Bob the Builder), che insegna ai più piccoli a fare i lavori di manutenzione ordinaria che la loro moglie imporrà dopo sposati! (la trama reale vede il giocatore incaricato dal sindaco di una città di occuparsi della costruzione di un parco giochi in un solo giorno, attraverso 10 differenti prove da superare) Spesso la periferica è il banco di prova per sperimentazioni ludiche di vario tipo: Spy Toy, conosciuto fuori dall’Europa come Eye Toy: Operation Spy, ad esempio, offre un sistema di riconoscimento facciale mentre si gioca ad impersonare un agente segreto. Titolo lievemente più tradizionale, poiché ispirato dalla serie Ape Escape, è Monkey Mania che presenta altri 50 minigiochi con protagoniste le simpatiche scimmiette.
La trilogia di Eye Toy Play (SCEE Studio London)
Eye Toy: AntiGrav (Harmonix)
Anche lo sviluppatore Harmonix, già noto per gli originalissimi Frequency ed Amplitude o il classico Karaoke Revolution, ha voluto sperimentare nel 2004 nuove strade con il suo AntiGrav, in cui propone qualcosa che va ben oltre le pur divertenti raccolte di minigiochi: stavolta il gameplay prevede dei veri e propri circuiti da percorrere su un hoverboard a tempo di musica. Il comparto sonoro, come è lecito aspettarsi visto il nome dello sviluppatore, è davvero curatissimo ed il gioco risulta originale e divertente. Per molti versi AntiGrav ha anticipato l’idea che poi si concretizzerà nella Balance Board di Nintendo, pur senza un riconoscimento fisico dei movimenti ma solo visuale.
Eye Toy Play: Hero (SCEE Studio London)
Forse spinta dal gran successo dei giochi basati sul Wiimote, Sony pubblica nel 2008 un titolo espressamente dedicato all’Eye Toy dalle aspirazioni più ampie, Hero. Questo prodotto si distingue subito dagli altri della sua serie, poiché punta molto sulla trama e sull’immedesimazione del giocatore in essa. Non troviamo più una semplice sequenza di minigiochi, ma ben trenta livelli che compongono una discreta avventura. Si deve impersonare un “eroe” dotato di spada, realmente fornita col gioco, con una visuale in soggettiva, ed anche una modalità per due giocatori. Hero offre una grafica cartonesca molto ispirata ed un buon gameplay che ha l’unico limite nell’essere forse troppo sbilanciato verso un'impostazione ideata per il pubblico più giovane, ma che dimostra, ancora una volta, l’estrema duttilità della simpatica fotocamera. I dubbi precedentemente espressi sull’applicabilità dell’Eye Toy a qualcosa di più profondo, paiono ormai del tutto fugati.
Eye Toy Kinetic (SCEE Studio London - Nike Motionworks)
Sega SuperStars (Sonic Team)
Non solo Eye Toy Games
Il buon successo della periferica ha portato molti produttori a sperimentare delle nuove idee ludiche legate alle particolari feature dell’Eye Toy. Tra gli oltre sessanta titoli che sono usciti sul mercato col supporto alla telecamera Sony, è possibile trovare prodotti anche diversissimi dalla serie ufficiale di giochi ideati appositamente per lei, poiché le potenzialità dell’ottima periferica sono davvero infinite. Tra i tanti troviamo The Sims 2, The Urbz, Dance Dance Revolution, Buzz, Harry Potter, Tony Hawk e quasi tutti i giochi della serie musicale dei SingStar. Ibn particolare per quest'ultimo franchise il supporto era quasi obbligato, poichè la serie SingStar è realizzata dal medesimo sviluppatore dell'Eye Toy, ovvero SCEE Studio London. La febbre dell’Eye Toy si è estesa ovunque nel parco titoli PS2, fino a due titoli estremamente generalisti come L’Eredità e Chi vuol esser milionario, basati sui noti telequiz televisivi.
Un caso emblematico: Lemmings per PS2
Il celeberrimo Lemmings, gioco strategico del 1991 basato sul salvataggio di moltissimi esserini con tendenze suicide, è stato riproposto, negli anni successivi al suo debutto, su praticamente tutte le maggiori piattaforme, compresa l’inossidabile PlayStation 2. In questa particolare riedizione sono stati implementati dei livelli giocabili grazie all’Eye Toy. Pur diversissimo da un approccio di tipo visuale, il divertente gameplay originale di Lemmings è stato adattato alla perfezione alla poliedrica periferica. L’idea è semplice, utilizzare il nostro corpo come oggetto di scena per aiutare i piccoli omini ad arrivare sani e salvi al termine del livello. Se ad esempio vogliamo costruire un ponte tra due sponde, basterà piazzare in modo strategico le nostre braccia di fronte alla telecamera per farci letteralmente camminare sopra, all’interno dello schermo, tutti i buffi protagonisti. L’intuizione è davvero geniale e dimostra come Eye Toy possa andare ben oltre i limiti stessi del gameplay di base per cui è stata creata, ovvero i contenuti tipici di un Eye Toy Play qualunque. Moltissimi altri titoli potrebbero sperimentare dei livelli “Eye-only”, ma forse per non scontentare chi non possiede la telecamera, le software house hanno raramente pensato di supportare a dovere il piccolo occhio magico targato Sony.
Possibili ispirazioni per l’Eye Toy
Questa interessante periferica era stata progettata per l’hardware del primo Game Boy, ma è stata scarsamente sfruttata e supportata sia da Nintendo che dalle case esterne. Molto diversa da quello che poi si è rivelato il progetto Eye Toy. GB Camera ha il merito di aver aperto la strada a tutto ciò che riguarda l’idea di un controllo alternativo al classico pad. Anche Sega si era mossa, ai tempi del Dreamcast, in una direzione simile con la DreamEye, una webcam da utilizzare per comunicare via internet e scattare fotografie distribuita nel solo territorio giapponese, ma con poche applicazioni ludiche. La risoluzione era di ben 3 Megapixel, molto alta per l’epoca, ma valeva solo per l’uso in locale, poiché per poter spedire le immagini il Dreamcast doveva forzatamente ridimensionarle. Richard Marks forse ha più o meno consciamente preso spunto dalle intuizioni Nintendo e Sega, ma ha di certo la paternità di Eye Toy e meriterebbe di essere un nome più conosciuto nel panorama videoludico, anche in vista dei recenti studi sul PlayStation Move, sistema di controllo Sony modellato sul Wiimote, il cui maggior responsabile della progettazione è proprio il nostro Richard Marks. Il progettista è tra i più convinti sostenitori dell’interazione dei movimenti reali del giocatore, strada intrapresa con successo, ma anche fra molte polemiche, dalla concorrente Nintendo.
Gli eredi: PlayStation Eye
Gli eredi: Nintendo DSi
Proprio a Nintendo dobbiamo un altro erede, esterno a Sony, che viene subito in mente pensando all’Eye Toy, ovvero l’ultima incarnazione del Nintendo DS: il DSi. Penultima se consideriamo il gemello DSi XL, che presenta solo dimensioni decisamente maggiori ma stesso numero di pixel. Questa console permette, grazie a due fotocamere integrate, di interfacciarsi con la macchina che ricorda molto l’idea di fondo della periferica per PlayStation 2, anche se i vertici Nintendo, ovviamente, considerano il progetto come un’evoluzione della Game Boy Camera che a sua volta è uno degli ispiratori proprio dell’Eye Toy. Il cerchio si chiude. La fotocamera del DSi arriva a 0,3 Megapixel, ma è più che sufficiente per le applicazioni ludiche. I primi giochi proposti per il DSi tramite il canale download chiamato DSiware sono decisamente divertenti. Avete sempre sognato di interagire col delirante mondo di Wario Ware con la vostra faccia e le vostre mani? Bene, ora è possibile. Il limite del DSi è ovviamente lo stesso dell’Eye Toy, ovvero che solo certe tipologie di generi videoludici sono adatte ad un'approcciarsi dell’utente finale via telecamera. Come del resto via pennino o Wiimote, a dirla tutta.
Gli eredi: Project Natal
L'ammissione postuma di Microsoft
Aggiungiamo questo nuovo paragrafo all'originale articolo sull'Eye Toy poichè nel frattempo l'atteso Project Natal è finalmente stato rilasciato sul mercato, insieme ad una manciata di divertenti, seppur limitati, titoli. Microsoft ha abbandonato l'evocativo nome di sviluppo in favore di un più semplice Kinect... ma dove avevamo sentito qualcosa di simile? Ebbene proprio uno degli ultimi titoli ufficiali sviluppati da Studio London per Eye Toy si chiamava Kinetic, l'assonanza è quanto meno sospetta. Si tratta di un caso o di una vera e propria ammissione di ispirazione da parte di Microsoft? Noi comunque, come nel caso di Revolution abbandonato per Wii, preferivamo il nome originale!
Benvenuti nel futuro
E’ indubbio che dall’idea “in germe” gettata da Game Boy Camera e da progetti paralleli come il Tilt Motion, ispiratore forse del Wiimote, abbiano poi preso piede tutti i progetti successivi, magari anche a livello inconscio. L’Eye Toy di Sony è senza dubbio uno dei passi più importanti nel cammino dell’evoluzione tecnologica dei sistemi di controllo e racchiude in sè molte trovate decisamente interessanti e sviluppabili in molteplici direzioni videoludiche.
Le tecnologie che si stanno sviluppando in questi ultimi anni legate a motion sensor, puntamenti, riconoscimento vocale e visivo sono senza dubbio affascinanti, ma pongono un importante problema: la scarsa compatibilità con i generi tradizionali. Dobbiamo aspettarci uno Street Fighter 5 da combattere facendo realmente delle combo virtuose e strizza muscoli davanti a delle telecamere che osserveranno divertite i nostri complicati movimenti? Il recente Kung Fu Live sviluppato per PS3 farebbe pensare di si... Giochereste mai un RPG con un controllo totalmente visuale? Difficile crederlo, ma magari un FPS imbracciando un fucile virtuale è già un’idea meno campata in aria. Satoru Iwata, presidente di Nintendo, ha dichiarato di essere affascinato dalla tecnologia olografica vista nel telefilm di fantascienza Star Trek, in cui, grazie a delle proiezioni di fotoni, è possibile creare paesaggi, oggetti solidi e persino persone con cui interagire in un mondo totalmente virtuale. Tale tecnologia è per il momento relegata alla pura fantascienza ma indubbiamente moltissimi sviluppatori di videogiochi attuali vorrebbero realizzare, prima o poi, qualcosa di simile per poterci dire, fieri, “videogiocatori, benvenuti nel futuro”.
Altre immagini:
Fabio "Super Fabio Bros" D'Anna
Evidentemente la periferica non è divertente per il solo pubblico di bambini o ragazzi.
Il mio preferito, principalmente per motivi di nostalgia e di prestigio del brand, è Sega Superstars (mitiche tra l'altro le musiche sbloccabili di Afterburner e Out run).
Come vedi il battage pubblicitario e sociale attorno al Wiimote è oramai terminato, ed anche quello - come altre valide periferiche tra cui eyetoy - si avvia sulla strada dell'invecchiamento e dell'abitudine del pubblico.
Dico una banalità ? Mi sembra che con Eyetoy si faccia un movimento più faticoso che con il Wiimote. Quindi mi sembra un vantaggio non da poco per tutti i retrogamer con pancetta incipiente ....
Comunque i gusti sono gusti
E i movimenti il piu delle volte venivano riconosciuti male o non venivano interpretati affatto
Con la Wii una serata tra amici per divertirsi la si passa tranquillamente, con l'EyeToy... Era difficile superare i 10 minuti
Giochi come "Agita le mani per scacciare le vespe" son degne del muse degli orrori videoludici