Nel 1986 raggiunge l'America e nella seconda metà del 1987 anche l’ Europa.
Nel “trasloco” dall’ Asia all’ Europa e all’America il gioiellino 8 bit Sega, ora chiamato Sega Master System, subisce un deciso restyling nella forma, ma mantiene identiche specifiche hardware.
Le differenze a livello estetico tra Sega Master System e Sega SG-1000 Mark III sono piuttosto evidenti: il Mark III è grigio molto chiaro con rifiniture nere, squadrato e con una forma piuttosto rettangolare, il Master System è nero con rifiniture rosse ed ha una forma quasi a “piramide schiacciata” con base e vertice rettangolari che gli conferiva un aspetto “spaziale”.
Questa console poteva disporre sia di specifiche card, economiche ma dal basso contenuto di RAM, che di normali cartucce, più costose ma anche più capienti. Le cartucce si inseriscono nello slot posto sulla parte superiore della console mentre le card si inseriscono nell’apposita fessura posta nella zona frontale.
Quest' ultimo tipo di standard (le card), fu utilizzato pochissimo dalla casa giapponese e cadde in disuso per la limitata capacità di archivio dati.
Tecnicamente l’8 bit in questione è più potente del NES e di altri suoi avversari contemporanei, l’architettura interna poggia su un processore Zilog Z80 a 3.579545 mhz, un processore molto diffuso e condiviso con molti home computers come Amstrad CPC, MSX o Spectrum, benchè con differenti velocità di clock.
Per l'impianto grafico la SEGA scelse, invece, una strada più personale, partendo da un chipset Texas Instruments TMS9918 identico a quello di MSX e Colecovision per poi aggiungervi nuove modalità grafiche e nuovi registri. La nuova modalità grafica più importante è senz'altro lo scrolling via hardware con la possibilità di visualizzare 32 colori da una palette di 64.
L’impianto sonoro contava sul chip sonoro della Texas Instrument SN76489, un generatore di suoni ampiamente programmabile in grado di supportare fino a 4 canali. Nel 1987 Sega decise di migliorare l’impianto audio del Mark III e aggiunse quindi un ulteriore processore. Questo processore aggiuntivo, da comprare a parte come espansione, è lo Yamaha OPLL fratello minore del ben più famoso OPL2 caratteristico delle Soundblaster. La versione per l'8-bit di casa SEGA era priva del supporto stereo e, a causa della rimozione di alcuni registri per contenere i costi di produzione, poteva riprodurre un solo suono personalizzato alla volta, utilizzando per gli altri canali gli strumenti già presenti in memoria.
Quest’ ultima modifica non fu mai realizzata per il Master System!
Nel 1985/86 questa console era in grado di generare immagini più colorate, definite e ricche di particolari delle console avversarie mentre il sonoro, senza il chip Yamaha, non era effettivamente nulla di rivoluzionario.
Negli anni successivi si sono susseguite diverse versioni del Sega Master System che comunque tenevano inalterate le specifiche tecniche.
Nel 1990 uscì il Sega Master System II, ovvero un restyling del prodotto che presenta dimensioni compatte e la privazione dello slot per game card e del pulsante reset; una rivisitazione all’insegna del risparmio.
Per il mercato brasiliano, dove il Master System ha fatto davvero un successone, fu prodotta una versione wireless "Super Compact" in grado di trasmettere il segnale tramite radiofrequenze e ancora più piccola e compatta per quanto riguarda la forma. Pochi sono a conoscenza del fatto che, in seguito al grande impatto sul mercato sudamericano, il Master System è TUTTORA (2008) in produzione e viene attualmente venduto sotto il nome di Master System 3, benché identico alla seconda versione a parte l'inclusione on-board di numerosi giochi, 115 nella versione più ricca.
Nelle varie edizioni della console è sempre stato presente almeno un gioco incluso nel bios, disponibile quando nessuna cartuccia era inserita. I giochi in questione sono Snail Maze, un gioco di labirinti estremamente semplice, Alex Kidd in Miracle World, un ottimo platform di discreto successo, Hang-On un gioco di corse motociclistiche e Safari Hunt, uno sparatutto progettato per essere utilizzato con la “pistola” a raggi infrarossi.
Questa fantastica macchina per videogiochi fu altresì arricchita di alcuni accessori come controller a 6 pulsanti (molto simile al controller per Mega Drive), light gun (Sega Light Phaser), autofire aggiuntivi (Sega Rapid Fire Unit), joiystick (the Sega control Stick), jopad con autofire incorporato (SG Commander), volanti/manubri (Sega Handle Controller), trackball (SegaSport Pad) e soprattutto, occhiali 3D (3D Glasses) da usare con giochi appositamente studiati. Il joypad standard (Sega Control Pad), invece, è dotato di soli due pulsanti, senza pulsante start e quindi la “pausa” dei giochi viene attivata tramite un tasto apposito posizionato sulla console.
Nonostante un concreto successo in Europa e in altri mercati minori, il Master System ha perso lo scontro con il Nintendo NES nella scena mondiale.
Ciò fu dovuto probabilmente a una distribuzione già capillare del NES e senz'altro anche ad una aggressiva strategia di mercato a suon di diritti operata da Nintendo che scoraggiava le terze parti a produrre software per la console SEGA. In ogni caso vista la produzione totale di console che si stima attorno alle 13 milioni di unità vendute in tutto il mondo, il risultato ottenuto dalla casa di Sonic e Shinobi non può essere considerato un fallimento (il NES vanta circa 49 milioni di unità vendute).
Di fatto il Sega Master System è la più famosa console “da casa” a 8-bit prodotta dalla SEGA.
In Italia venne distribuito da Giochi Preziosi la quale associò alla console Walter Zenga e Jerry Calà come testimonial.
Il Sega a 8 bit ha dato la vita a moltissimi capolavori nonché a titoli mediocri e giochi da lasciare sugli scaffali dei negozi. Soffermandoci sui giochi di classe vanno ricordati: Alex Kidd in Miracle World, Alex Kidd in Shinoby World, Sonic the Hedgehog 1 e 2, Shinobi, Out Run, R-Type, Street of Rage, Phantasy Star, Golden Axe Warrior, Rastan, Super Monaco Grand Prix, Double Dragon, Golvellius, Psycho Fox, New Zeland Story, Bubble Bobble, Robocod, Ghouls ‘n Ghost, Black Belt, Bomber Raid, Master of Darkness, Tennis Ace, Fantasy Zone 1 e 2, Ninja Gaiden, Micro Machine, Power Strike 1 e 2, i 4 capitoli della saga di Wonder Boy e le saghe di Mickey Mouse, Donald Duck, Asterix e molti altri titoli di classe.
Tra i giochi da evitare sono da mettere in evidenza: Back to the future 1 e 2, Running Battle, Strider 1 e 2, Ghost Busters, The Incredibile Crash Dummies, Alf (in ogni caso i gusti personali possono modificare qualunque classifica o parere).
Per finire lo speciale vorrei aggiungere alcune curiosità:
-I primi control pad venivano forniti con una piccola manopola da avvitare direttamente sulla croce direzionale, diventando piccoli stick.
-La pistola a raggi infrarossi era notoriamente “sfasata”, lo sparo era visualizzato e “percepito” dal Master System un pochino più a destra del dovuto.
-Il tasto “reset” posto vicino al tasto “pause” sulla prima versione della console era davvero scomodo; mi è capitato di premere “reset” al posto di “pause” più di una volta. Sarà stato per la fretta, o per mia incuranza ma vi assicuro che mi sono incavolato non poco. Fortunatamente il Sega Master System 2 era sprovvisto del tasto reset.
-I primi modelli avevano un trasformatore più pesante e con un filo più lungo.
-Questa console Sega è davvero resistente. Il primo modello mi cadde dalla mani più volte, è stato usato per molte e molte ore e funziona ancora. I punti deboli stanno nelle connessioni; sia con le cartucce che con il cavo video e alimentazione. Per le connessioni con le cartucce e sufficiente tener puliti i connettori (sia cartuccia che console) con i prodotti specifici, per quanto riguarda i cavi video e alimentazione è sufficiente usarli con cura e non “forzarli” mai.
-Il Sega Control Stick oltre a non possedere delle ventose che lo avrebbero reso stabile è anche montato al contrario. Lo stick è a destra e i pulsanti a sinistra. Forse l’unico joystick veramente utile a un mancino, ma io lo ho sempre trovato scomodo, anche “girando” il Control Stick, il problema non si risolve perché il filo, che in questo caso passa dal sotto, da fastidio. Come se non bastasse, l’impugnatura posta in alto allo stick rotea su se stessa!!! Secondo me davvero una periferica mal riuscita.
-Molti giochi, soprattutto quelli realizzati tra l’87 e l’89 con qualche strascico nel 90, soffrono di un difetto chiamato flikerio o sfarfallio degli sprite (veloce sparizione e riapparizione degli sprite senza apparente motivo). Anche altri sistemi hanno sofferto di questo problema, ma vista l’alta frequenza della presenza di questa noia, posso dire che il flickerio, è un difetto “tipico” della prima parte della produzione di giochi per la console qui presa in esame.
-La TecToy che distribuisce il Sega Master System in brasile ha dato la luce ad alcuni giochi interessanti e disponibili solo per il mercato brasiliano; il più delle volte sono conversioni da Game Gear i più interessanti sono: Street Fighter 2, Sonic Blast e Fire and Ice.
-Sega volle rendere i formati Mark III e Master System incompatibili, quindi non è possibile utilizzare una cartuccia del Mark su Master System e viceversa.
Specifiche tecniche
Generali:
-CPU: Zilog Z80, 3.546893 Mhz per la versione PAL - 3.579545 MHz per la versione NTSC;
-RAM: 8 kByte;
-ROM (integrata sulla piastra madre): 8KByte;
Video:
-VDP derivata dal Texas Instruments TMS9918;
-16kByte RAM;
-massimo 32 colori contemporaneamente da una palette di 64 (che potevano essere visualizzati tutti tramite “trucchi” software);
-risoluzione video selezionabile tra le 2 disponibili: 256x192 o 256x224 – la versione pal supporta anche 256 x 240;
-sprites: massimo 64 oggetti in movimento di grandezza 8x8 o 8x16 pixel;
-“effetti” hardware: scrolling orizzontale, verticale, diagonale e misto;
-caratteri 8x8 pixel, massimo 463;
Sonoro (PSG):
-Texas Instruments SN76489;
-4 canali mono, 3 generatori sonori a 4 ottave, 1 generatore di rumore bianco.
ROM dei giochi:
- 32 KB, 128 KB, 256 KB, 512 KB, 1024 KB;
Caratteristiche tecniche del Sega Mark III
Identiche al sega master system fino a quando nel 1987 venne fatta una modifica, sotto forma di espansione da comprare a parte, all’impianto audio destinata al solo mercato asiatico:
Sonoro (FM):
-Yamaha YM2413;
-9 canali mono.
-questo chip era aggiunto a quello già presente prima del 1987 ed era opzionale;
-non è supportato da tutti i giochi.
Altre immagini:
Dario "Dariolino78" Lanzetti