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ID: 253290I videogiochi sono sempre stati la mia passione a partire dal 1986 circa, quando mi regalarono il mio primo Home Computer 8 bit (Atari 800 XL). Parallelamente sono stato per molto tempo un videogiocatore "da sala" che ha sempre concepito il videogioco con un'ottica rigorosamente arcade. Ho posseduto anche un Atari 1040 STFM che, pur essendo stato un ottimo home computer a 16 bit, non poteva garantire, per motivi tecnici, la gioia dell'arcade at home. Poi nel 1990 ho acquistato un Sega Mega Drive NTSC che è stato, senza alcun dubbio, l'hardware che mi ha dato più soddisfazioni attraverso i suoi numerosissimi titoli (ne ho comprato davvero parecchi tra nuovi e usati e molti di quelli che non ho acquistato li ho noleggiati o avuti in prestito). Al Mega Drive è seguito un apprezzato Nintendo 64 e, poi, un Dreamcast PAL che, però, non è stato adeguatamente "sfruttato" per varie ragioni (minor disponibilità dei giochi, lentezza rispetto al NTSC e calo d'interesse). Naturalmente mi sono divertito anche con il PC a partire dal 486 con i mitici Doom per proseguire con il Pentium con Quake e Duke Nukem e arrivare ai modelli più recenti con la preferenza a titoli come Unreal Tournament 2004 e Doom 3. Il divertimento videoludico vero e proprio, però, è rimasto, per quanto mi riguarda, strettamente legato alla console e ad una tipologia di videogiochi che privilegia azione, riflessi e dinamismo e, con pochissime eccezioni, si limita a tre generi (shoot 'em up, picchiaduro a scorrimento e ad incontri -privilegiando quelli con tecniche relativamente basilari- e platform game).
Dal 2002 circa ho smesso di stare al passo con l'evoluzione videoludica tenendomi, comunque, abbastanza informato delle ultime tendenze relative all'hardware e ai videogames. Contemporaneamente ho iniziato a "guardarmi indietro" e a sviluppare un forte interesse per la storia dell'intrattenimento elettronico e per l'evoluzione di hardware, generi e tipologie di gameplay. Questo nuovo interesse è, in un certo senso, supportato da quello per la game music che risale agli inizi degli anni '90, quando ho avuto modo di apprezzare la straordinaria chip music del Commodore Amiga e ho cominciato ad ascoltare le migliori colonne sonore dei suoi giochi (registrate da un amico su musicassetta). Dato che al tempo possedevo un Atari ST (il cui hardware audio PSG è paragonabile a quello di MSX e Master System), è ovvio che la qualità audio dell'Amiga non poteva che suscitarmi una notevole impressione. Da quella prima musicassetta è iniziata la mia passione per chip music e game music che si è concretizzata in un forte interesse verso le colonne sonore dei videogiochi a partire dalle origini e, quindi, dai primi chip audio polifonici che permettevano le prime "melodie" realizzate tramite toni ad onda quadra. Questa passione è, ovviamente, intrecciata con quella dell'evoluzione hardware dedicato alla generazione e gestione dell'audio (in sintesi e tramite campioni digitalizzati) e all'interesse per la musica elettronica in generale (con particolare attenzione per i formati "modulari" per Amiga e PC e i vari standard "storici" del MIDI).
Scrivere recensioni di vecchi titoli ha, in un certo senso, tutto il piacere di una riscoperta. Recensire un videogioco di una o più "generazioni hardware" fa consente di apprezzare l'evoluzione (o l'involuzione) di un genere o di una tipologia di gameplay che, magari, non esiste più o è stata inglobata in una serie di dinamiche più complesse che vanno attualmente per la maggiore. Il giudizio "a distanza" permette di collocare il titolo in una panoramica molto più ampia che deriva dalle conoscenze del recensore e dalla volontà dello stesso di ricercare e approfondire. Così, nel recensire un "vecchio" videogioco coesiste la scoperta con la riscoperta, la nostalgia con l'eventuale rinnovarsi del divertimento a partire da un nuovo punto di vista, una nuova ottica di giudizio che deriva dalla conoscenza di un numero molto più nutrito di giochi che possono appartenere agli anni del gioco recensito, come del resto a quelli precedenti e futuri. E forse una scoperta importante potrebbe essere quella che il "vecchio" videogioco è meno "invecchiato" di quanto ci si aspetterebbe e, magari, è ancora divertente e rimane una fonte di emozioni ancora "viva" e capace di suscitarie degli stimoli che la new generation non riesce del tutto a fornire. Altra soddisfazione la si ritrova, paralleleamente, negli aspetti tecnici (hardware e software) di recensioni e speciali, dove, grazie alla rete (con tutte le cautele e i riscontri del caso...), è finalmente possibile "ricostruire" il passato e dare molte delle risposte che, al tempo, non siamo riusciti ad avere.
Sono felice che questo sito permetta di dare voce alla mia passione e a quella di tutti gli altri redattori. Ognuno può riscoprire (e scoprire) molto nel proprio passato videoludico e, soprattutto, condividere la propria esperienza con tutti gli interessati per giungere, magari, a ricavare l'impressione che, in molte occasioni, la fretta per l'incalzare nella prossima generazione tende a generare una sorta di frenesia consumistica che appanna la fruizione di quella attuale. Per quanto mi riguarda ho smesso di avere fretta e ho deciso di soffermarmi di più e prendermi tutto il tempo che voglio... Chi vuole prendersi una pausa di riflessione pacatamente nostalgica troverà in questo sito sezioni e redattori più che felici della reciproca compagnia.

Nome e Cognome: Alessio Bianchi
Nickname: AlextheLioNet
Email: a.bianchi@arch.unipi.it
Hobby: Videogames e dintorni (retrogaming, game music, storia hardware e evoluzione dei videogiochi)
Videogiochi preferiti: Arcade fine ’80 e prima metà anni ’90 (in particolare shoot ‘em up -Flying Shark, Twin Cobra, Twin Eagle, Gradius II, Aero Blasters, Raiden, Raiden II, Ashura Blasters, Outzone, Hellfire, Lightning Fighters / Trigon, Detana Twinbee, Prehistoric Isle, Last Resort, Alpha Mission II, Andro Dunos, Zed Blade), picchiaduro a scorrimento -Final Fight, Warriors of Fate, Cadillac & Dinosaurs, Capitain Commando- e cute games –Bubble Bobble, Rainbow Islands e Liquid Kids-), arcade seconda metà anni ’90 (in particolare picchiaduro a scorrimento Capcom -The Punisher, Dungeons & Dragons Tower of Doom e Alien vs Predator-, beat 'em up ad incontri Capcom e SNK -in particolare i picchiduro ad incontri delle serie Fatal Fury e King of Fighters- e ancora sparatutto) e alcuni titoli su console (Megadrive: The Super Shinobi, The Super Shinobi II, Devil Crash, Street Of Rage 2, Thunder Force III e IV, MUSHA Aleste, Gunstar Heroes, Micro Machines 2 e 96, Mega Bomberman, Dynamite Headdy, Aladdin e tutti i Sonic; Nintendo 64: Goldeneye, Perfect Dark, Mario Kart 64 e Zelda 64), Dreamcast (Sonic Adventure, Power Stone II e Ikaruga) e PC (Doom I e II, Duke Nukem 3D, Quake II, Unreal, Soldier of Fortune, Unreal Tournament 2004 e Doom 3).