La prima volta che incontriamo Nina è nel periodo in cui la sua psiche è ancora controllata dall'organizzazione segreta Rave War che la convince a tentare di assassinare l'organizzatore del torneo, il noto Heihachi Mishima. Seppur affascinante nelle sue movenze e nel carisma, il debutto di Nina non è esteticamente esuberante, principalmente per un problema tecnologico che le dona un look fin troppo plasticoso. Da subito si mostra ambiguo il rapporto con la sorella Anna, con la quale si concede un simpatico siparietto alla conclusione del primo episodio del gioco. La rivalità, tuttavia, non tardò per riaccendersi con rinnovato fulgore durante una missione di Nina alla volta dell'omicidio di Kazuya Mishima, figlio di Heihachi, missione fallita proprio per l'interferenza di Anna. Si incontra ancora con Anna sulla tomba del padre, ma entrambe decidono di darsi battaglia in un altro momento e, soprattutto, in un altro luogo, tradendo un amore ed un rispetto che, in realtà, ancora persistono dentro i loro cuori. Furono anche gli anni della criogenazione, ben diciannove, durante i quali venne fecondata artificialmente per dare alla vita suo figlio Steve. Come effetto collaterale dell'esperimento, Nina soffre di una completa amnesia, dalla quale fatica a venirne fuori nonostante il supporto della sorella, e subisce il controllo mentale dell'Ogre, dio del combattimento, che la usa per uccidere Jin, nipote di Heihachi Mishima. Alla conclusione del terzo capitolo riacquista parte dei poteri della memoria visitando la tomba del padre e riaccendendo, con la paradossale gioia di Anna, la rivalità tra le due sorelle. Nina ritorna al lavoro di assassina che aveva un tempo, ricevendo una proposta apparentemente normale, quella di uccidere Steve Fox, un boxer per lei sconosciuto. Viene a conoscenza del legame di sangue con il suo obiettivo e, pur non mostrando coinvolgimenti emotivi, trova difficoltà ad eliminarlo tramite un fucile di precisione. Alcuni eventi cambiano le carte in tavola e può fare a meno di portare avanti il suo omicidio, liberando la sua anima da un grave peso.
Arriva il tempo di uno spin-off, intitolato Death by Degrees, che, a dispetto di un giudizio critico mediamente non eccezionale, offre degli approfondimenti sulla vita delle sorelle Williams. Nina, al momento di più alto splendore fisico, viene ingaggiata dalla CIA per infiltrarsi su una nave sulla quale era previsto un torneo di combattimento. Immancabile la presenza di Anna che andrà persino affrontata come boss finale. La parte più gustosa, tuttavia, sono i ricordi che ci illustrano gli antefatti alla base della rivalità tra le sorelle e la dinamica della morte del padre, che vede Nina parzialmente colpevole per non avergli passato subito una pistola.
Mentre Nina è presa dal tentativo di recupero completo dei suoi ricordi, si apre il quinto torneo del King of the Iron Fist, evento al quale le due sorelle si danno appuntamento dopo aver combattuto per giorni in seguito ad un loro incontro. Riesce finalmente ad avere la meglio su Anna, destando l'interesse di Jun Kazama che decide di assumerla come guardia del corpo e, per tenere sotto controllo tutti gli avversari decide di partecipare ancora una volta al torneo del pugno di ferro. Il resto è tutto da aspettare...
Gianluca "musehead" Santilio