Indiano, classe 1952, segno del Sagittario. Prima che un lottatore, Dhalsim è un uomo dall'animo profondo. La sua crescita spirituale affonda le radici nella più tradizionale società indiana, lungo un percorso fatto di povertà e fame. Entrambe queste afflizioni convicono Dhalsim ad esibirsi in combattimenti mortali per racimolare quanto necessario alla sopravvivenza del suo villaggio. Un legame pressochè viscerale quello verso la sua gente, come testimoniato dai tre teschi che porta al collo, appartenenti a tre bambini del suo villaggio falciati da una terribile piaga, monito dell'ineluttabile brutalità della natura.
L'approccio alla lotta di Dhalsim è lontanissimo da quello baldanzoso e spaccone dei suoi avversari. Il suo stesso fisico, di soli 44 chilogrammi di peso, testimonia una scuola fatta di mente piuttosto che muscoli. I suoi occhi apparentemente senza pupille per l'intenso stato meditativo nel quale il lottatore si espande, le tre strisce rosse sull'asciutto cranio e le vesti essenziali di cui si copre ci restituiscono l'impressione di un avversario incomprensibile, insolito, temibile. Il suo stile è figlio dello yoga, pratica che Dhalsim conosce da tempo immemore. Questo particolare allenamento gli ha conferito un controllo sul suo corpo che sovrasta i limiti fisici dello spazio: Dhalsim può allungare i suoi arti per colpire da distanze insospettabili, rendendolo duro da affrontare tramite tecniche tradizionali. La carenza di massa muscolare lo aiuta anche a librarsi in aria per un tempo maggiore, e riesce persino a lanciarsi a mò di lancia verso il suo nemico. La meditazione di cui è capace gli permette anche di intersecare piani d'esistenza ulteriori per letteralmente teletrasportarsi alle spalle dell'avversario e colpirlo di sorpresa.
La forza bruta, tuttavia, è un elemento al quale non è facile rinunciare e, per colmare tale mancanza, Dhalsim decise di impadronirsi del controllo dell'elemento del fuoco: lo Yoga Fire e lo Yoga Flame sono due attacchi noti, il primo una fireball a lunga gittata e il secondo un'enorme fiammata per seccare il nemico a corto raggio, mentre con lo Yoga Blast può colpire avversari in aria.
Di tutto il roaster di Street Fighter, Dhalsim occupa sicuramente uno dei posti più celebri. Lo si è visto per la prima volta nel popolarissimo Street Fighter II che rese subito famosa la sala piena di elefanti nella quale attendeva i suoi sfidanti e riuscì a prolungare la sua presenza anche in moltissimi spin-off, tra i quali il secondo ed il terzo Alpha, i tre EX ed in quasi tutti i crossover Capcom. A sorpresa, fu escluso dal terzo Street Fighter, con grande delusione per molti, per essere poi ripescato ancora una volta nel quarto capitolo.
Memorabile, purtroppo per quanto ridicola fosse, la sua apparizione nel film di Street Fighter, dove Dhalsim viene trasformato in uno scienziato assoldato da M. Bison per lavorare all'arma umana perfetta. L'indiano è alle prese con la rieducazione ed il potenziamento di un ragazzo a fini bellici, il cui risultato altri non è che colui che abbiamo conosciuto col nome di Blanka. L'attore che lo ha impersonato è Roshan Seth, meglio noto dalle nostre parti grazie al successo di Monsoon Wedding. Speriamo che nelle prossime, inevitabili pellicole il caro Dhalsim venga omaggiato da parti migliori...
Videogames Celebrities: Dhalsim
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- Pubblicato: 15-07-2009, 10:12
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Se c'è il primo Rastan poi, non so resistere!
5720 yen per 10 titoli di quasi 40 anni fa' però... Non ce lo vedo un giocatore di nuova guardia...
Una qualsiasi Taito Memories...-
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Alla fine quando perdevi contro qualche Dhalsim-esperto la cosa sembrava inevitabile e inesorabile come la sconfitta con un giocatore di scacchi molto più bravo di te...
E' anche vero che chi sapeva usarlo, sapeva anche fartelo odiare ancor di più
Personaggio mitico e per nulla banale...Peacez!
quindi stimerai anche mr. fantastic dei fantastici 4?