Ma dopo due settimane di lavoro si decise di riscrivere alcune sequenze di gioco, fatto che avrebbe ritardando sicuramente l’uscita. Intanto, nel 1997, Lucas lancia The Curse of Monkey Island e d’un tratto Warcraft Adventures diventò per la Blizzard un gioco superato. A sorpresa, prima dell’E3 1998, fu annunciata la cancellazione del progetto, che praticamente era pronto all’80%, mandando i numerosi fan di Warcraft su tutte le furie, tanto da portarli a mettere su una petizione online. Sono emblematiche, però, le parole dell’allora direttore della Blizzard Bill Roper che in un’intervista dichiarò che ad un certo punto si resero conto che Warcraft Adventures sarebbe stato bello tre anni prima, invece così come lo stavano realizzando era già un’avventura grafica vecchia.
Eppure, nonostante le parole di Roper, è difficile non provare curiosità per questo esperimento, anche perché qualche anno fa è apparso su youtube un utente che ha pubblicato vari filmati di una beta di Warcraft Adventures (Link) che fanno proprio da walkthrough dimostrando non solo lo stadio avanzato di programmazione, ma anche una qualità sopra la media rispetto a molte avventure grafiche del periodo. Purtroppo di questa beta non si ha traccia sul web tanto da far girare la voce che l’utente youtube fosse uno degli ex programmatori della Animation Magic. Pensando alle numerose risorse che Blizzard dedicò al progetto e alla popolarità di Warcraft, sembra strano che abbia rinunciato comunque ad un sicuro ritorno economico. Blizzard non gettò la sceneggiatura di Warcraft Adventures ma decise di ingaggiare la scrittrice statunitense Christie Golden (autrice di molti romanzi dedicati a Star Trek, Warcraft e Starcraft) che adattò la storia dell’avventura grafica in un romanzo pubblicato nel 2001 intitolato, appunto, Warcraft: Lord of the Clans.
Giochi di una bruttezza rara a dir poco...
Sarei stato molto curioso di vedere il risultato finale anche di questo gioco
Quantomeno le animazioni seppur non eccezionali, non sono ai livelli di oscenità dei loro altri lavori
Comunque bella rubrica!
Cosa che la Gearbox, con Duke Nuke Forever, non ha avuto il buon senso di fare...
Dubito fortemente che questo gioco sarebbe stato meglio dei loro altri "capolavori"...
Si saranno immaginati Arthas roteare gli occhi e dire con voce fastidiosa "Gee, it sure is boring around here!"
a parte gli scherzi, visto dalle immagini non sembra brutto