Alla fine degli anni 90, esattamente nel 1997, Blizzard decise di portare Warcraft, il suo famoso RTS, nel mondo delle avventure grafiche. Warcraft Adventures: Lord of the Clans doveva essere un classico punta e clicca dark/ironico (previsto su Windows 95 e Macintosh in formato CD-ROM) che dava il seguito a Warcraft 2 e raccontava la storia dell’orco Thrall e della sua ascesa a comandante dell’Orda. Blizzard affidò il titolo ad una compagnia esterna, gli Animation Magic (autori degli obbrobriosi Link: The Faces of Evil e Zelda: The Wand di Gamelon) che si dovevano occupare della maggior parte del codice del gioco, delle sequenze animate e degli enigmi, mentre la stessa Blizzard si occupò nella stesura della trama e nel fornire i disegni nonché della registrazione del doppiaggio. Fin dalle prime immagini apparse sulle riviste del settore dell’epoca, si poteva notare una certa cura. I programmatori promettevano 22 minuti di sequenza animate in stile cartone animato, enigmi coerenti con il mondo di Warcraft e una storia matura ma con un pizzico di ironia che tanto andava di moda nelle avventure grafiche. Tutto ciò non mancò di generare il consueto hype tra gli amanti della saga e i fan delle avventure grafiche. Le difficoltà di comunicazione tra la Blizzard e Animation Magic, però, fece slittare l’uscita di Warcraft Adventure dal previsto fine 1997 all’ipotetico fine 1998. Il ritardo non era altro che l’inizio del calvario per il titolo. Blizzard non era assolutamente soddisfatta degli enigmi e di alcune porzioni di codice e nonostante il gioco fosse quasi pronto, decise di ingaggiare Steve Meretzky, game designer e veterano delle avventure grafiche in forza in Activision e Infocom, per perfezionare e rendere più omogenei gli enigmi con la trama.
Ma dopo due settimane di lavoro si decise di riscrivere alcune sequenze di gioco, fatto che avrebbe ritardando sicuramente l’uscita. Intanto, nel 1997, Lucas lancia The Curse of Monkey Island e d’un tratto Warcraft Adventures diventò per la Blizzard un gioco superato. A sorpresa, prima dell’E3 1998, fu annunciata la cancellazione del progetto, che praticamente era pronto all’80%, mandando i numerosi fan di Warcraft su tutte le furie, tanto da portarli a mettere su una petizione online. Sono emblematiche, però, le parole dell’allora direttore della Blizzard Bill Roper che in un’intervista dichiarò che ad un certo punto si resero conto che Warcraft Adventures sarebbe stato bello tre anni prima, invece così come lo stavano realizzando era già un’avventura grafica vecchia.
Eppure, nonostante le parole di Roper, è difficile non provare curiosità per questo esperimento, anche perché qualche anno fa è apparso su youtube un utente che ha pubblicato vari filmati di una beta di Warcraft Adventures (Link) che fanno proprio da walkthrough dimostrando non solo lo stadio avanzato di programmazione, ma anche una qualità sopra la media rispetto a molte avventure grafiche del periodo. Purtroppo di questa beta non si ha traccia sul web tanto da far girare la voce che l’utente youtube fosse uno degli ex programmatori della Animation Magic. Pensando alle numerose risorse che Blizzard dedicò al progetto e alla popolarità di Warcraft, sembra strano che abbia rinunciato comunque ad un sicuro ritorno economico. Blizzard non gettò la sceneggiatura di Warcraft Adventures ma decise di ingaggiare la scrittrice statunitense Christie Golden (autrice di molti romanzi dedicati a Star Trek, Warcraft e Starcraft) che adattò la storia dell’avventura grafica in un romanzo pubblicato nel 2001 intitolato, appunto, Warcraft: Lord of the Clans.
Giochi di una bruttezza rara a dir poco...
Sarei stato molto curioso di vedere il risultato finale anche di questo gioco
Quantomeno le animazioni seppur non eccezionali, non sono ai livelli di oscenità dei loro altri lavori
Comunque bella rubrica!
Cosa che la Gearbox, con Duke Nuke Forever, non ha avuto il buon senso di fare...
Dubito fortemente che questo gioco sarebbe stato meglio dei loro altri "capolavori"...
Si saranno immaginati Arthas roteare gli occhi e dire con voce fastidiosa "Gee, it sure is boring around here!"
a parte gli scherzi, visto dalle immagini non sembra brutto