Questa game label era essenzialmente una sotto-etichetta della tedesca A.U.D.I.O.S. (Art Under Design, Imaginations Of Sound), compagnia riferibile agli stessi Huelsbeck, Thierolf e Matze.
L’idea di “travestire” la A.U.D.I.O.S. in un team giapponese focalizzato sulla scena Amiga era di Frank Matze che aveva, così, riversato nella grafica dei giochi la sua passione per i manga. Si cercava, in questo modo, di creare nel videogiocatore un’aspettativa favorevole dovuta all’associazione automatica, diffusa nell’immaginario videoludico del periodo, tra sviluppatori giapponesi e “qualità arcade”. Sia Matze che Huelsbeck, poi, ritenevano che la “scuola giapponese” fosse sinonimo di qualità nell’ambito degli action e dei puzzle games.
Il nome dell’etichetta “nippon”, Kaiko, poteva, fra l’altro, ricordare sia la Taito che la Kaneko.
Sarà un caso, ma il titolo più noto e di maggior successo riferibile alla sotto-etichetta Kaiko è Apidya (1992 Kaiko - A.U.D.I.O.S. / Blue Byte), ottimo shoot ‘em up a scorrimento orizzontale ispirato al coin-op Taito Insector X e, per certi versi, assimilabile ad un Darius (altro sparatutto Taito) in cui il soggetto ittico è sostituito da quello entomologico.
Nei titoli Kaiko stile e connotazione giapponesi sono evidenziate dal design manga/anime e dall’inserimento di kanji. Lo sparatutto Apidya sfoggia il tocco “made in Japan” nel titolo (dove, espediente per alimentare la curiosità del videogiocatore, è anche presente un “II”, come se si trattasse di un seguito) e lo ribadisce nella sequenza d’apertura in perfetto look anime.
Gli altri titoli Kaiko sono divertenti puzzle games ideati dal coder Thorsten Lamparter e caratterizzati dalla presenza di simpatici disegni di “hentai-like manga ladies” poco vestite, inseriti a mo’ di incentivo per il giocatore.
Tutti i games Kaiko, grazie alla presenza del musicista Chris Huelsbeck (e Rudolf Stember per Software Manager), vantano un comparto audio curatissimo.
Gem’X (1991 Kaiko - A.U.D.I.O.S. / Demonware) è un piacevole rompicapo dalla meccanica semplice e, per certi versi, geniale che gli è valso consensi pressochè unanimi e tre conversioni per Commodore 64, Atari ST e PC (DOS).
Super Gem’Z (1992/1993 Kaiko - A.U.D.I.O.S. / Software 2000 ) è il seguito di Gem’X in cui la Kaiko sviluppa e combina in un gameplay unico elementi di Bomberman e Sokoban, riproponendo una veste grafica rigorosamente nippon style che include le solite pseudo-hentai girls a gradito contorno.
Purtroppo Super Gem’Z non vide mai la luce. Le versioni previste, Amiga e C64 (era in programma anche una successiva versione PC), pur essendo state completate, non furono messe in commercio dalla Software 2000 a causa del furto di una copia del gioco perpetrato nella sede della Kaiko a Colonia.
Interessante è Software Manager (1994 Kaiko - A.U.D.I.O.S.) per Amiga e PC. Si tratta di un simulatore di sviluppo di videogiochi in cui è possibile creare il proprio team e pianificare un titolo con l’occhio alle problematiche tecniche, al budget disponibile e ai compensi per i membri dello staff. Software Manger, titolo originale e validamente realizzato, era, però, confinato al mercato tedesco e testimoniava le difficoltà economiche della Kaiko che già nel 1993 navigava in cattive acque e non riusciva a trovare un partner commerciale che ne risollevasse i bilanci in rosso.
L’ultimo progetto della Kaiko è stato Record of the Elf Saga per Sony Playstation. Lo sviluppo di questo action game 2D di ambientazione fantasy, iniziato a metà 1994, fu interrotto dalla Software 2000 a fine 1995, anno che segnò la fine della breve vita di questa software house.
Alessio "AlextheLioNet" Bianchi
@Bert
In realtà copie di Gem’z complete già si trovano in rete…Cerca “bene” che trovi… (PS: C’è anche un video su Youtube).