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ID: 254706Il ritorno dalle vacanze nasconde gradite sorprese, ma solamente un titolo riesce a distinguersi dalla massa in ambito Windows: è Commandos 2, valido seguito dello strategico targato Pyro Studios.
La rimanente offerta è senza acuti ed è più seriosa del solito: F/A 18 Precision Strike della GSC è un simulatore dell'omonimo aereo militare che non offre grandi spunti né tecnici né tantomento ludici; Open Kart è un racing game di origine teutonica non malvagio, ma fin troppo standard, con una tecnica funzionale ed un gameplay poco coinvolgente; Far Gate viene visto come il rivale segnato di Homeworld, strategico spaziale, ma rispetto a quest'ultimo pecca di spettacolarità e passione nelle missioni; Shattered Galaxy è un RTS di massa che ancora oggi gode di un piccolo seguito anche grazie al netto taglio al prezzo, ma l'invecchiamento è palese.
Sembra essere un po' più originale Primal Prey, ma in realtà copia da Carnivores, che già ci aveva messo a caccia di dinosauri, ma qui, nei cinque episodi proposti, bisogna fare i conti con una grafica alquanto modesta ed un modello comportamentale delle nostre prede molto umile. Molto coraggioso è inventarsi uno sport futuristico, come fa Clusterball, in cui ci tocca raccattare palle in un'arena 3D per poi riposarle nei luoghi adatti e, pur non essendo nulla di clamoroso, si lascia giocare anche grazie ad un discreto supporto online. Monopoly Tycoon è un gestionale insolito, dove la Infogrames ci permette di costruire edifici e gestire città nei confini della prestigiosa licenza di base.
Un paio di giochi tradizionali ci sono: Road to India è un'interessante avventura grafica che sfrutta con profitto la suggestiva ambientazione scelta, mentre va molto peggio a Dragon Riders, un action adventure Ubisoft dal ritmo lento e macchinoso che non rende giustizia al gioco da tavolo da cui trae ispirazione.

Commandos 2: Men of Courage

Ritorniamo negli anni Quaranta per controllare, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, il nostro manipolo di eroi che, nel frattempo, si è allargato fino a sette individui. Le missioni sono splendide come al solito, forse anche migliori di quelle già valide del predecessore, ma anche questa volta non si tratta di un titolo per tutti: la pianificazione di ogni spostamento richiede moltissima attenzione

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Il Nintendo 64 viene abbandonato a sé stesso, ma la motivazione c'è: il 14 Settembre viene lanciato in Giappone il Gamecube, nemico giurato della Playstation 2 che, a dispetto della qualità media dei suoi giochi, risulterà il fanalino di coda dell'intera generazione in quanto a vendite.

Rassegnata, anche per vie ufficiali, ad una fine inesorabile c'è anche la Sega con la Dreamcast che perlomeno s'impegna a sparare tutte le cartucce rimaste per salutare onorevolmente la sua carriera di produttore hardware. Ooga Booga è davvero originale e rappresenta uno dei maggiori sforzi della compagnia giapponese sul fronte del gioco online: bisogna controllare un character a nostra scelta in alcune competizioni che si svolgono su isole tropicali, quasi come un Bomberman in 3D che rende alla grande in multiplayer. Heavy Metal Geomatrix, della Capcom, ha invece di buono soprattutto la licenza e la colonna sonora griffatissima, mentre il gameplay vagamente riconducibile a Virtual On, in stile picchiaduro ad incontri in scenari ampiamente percorribili, è certamente discutibile. Mat Hoffman's Pro BMX è un degno rappresentante della categoria “sport estremi”, ed anche se non vanta particolari meriti tecnici propone una giocabilità profonda, capace di premiare soprattutto i giocatori più assennati. NFL 2K2, poi, è un capolavoro assoluto, una simulazione quasi esente da difetti al punto che la Sega, per cercare di limitare il rosso in bilancio, ha scelto di convertirla anche per formati economicamente più remunerativi come Xbox e PS2. Il sapore di operazione commerciale ce l'ha un po' Phantasy Star Online ver. 2 che non è un gioco inedito, ma un aggiornamento più o meno corposo dell'originale che porta opzioni, aree ed armi nuove.

Se la Playstation di prima generazione segna una sola ma significativa presenza con Tales of Destiny 2 (che poi in realtà è Tales of Eternia “ribrandizzato” per qualche strana ragione in Occidente, ottimo JRPG ad opera della Namco), la sua succeditrice piazza due capolavori chiamati ICO e Silent Hill 2 che fanno il botto sul mercato.
Fra gli altri, troviamo la giusta quota di seguiti: un nuovo episodio relativo ad Armored Core 2, sottotitolato Another Age che si ricollega agli eventi del predecessore espandendolo con ben cento missioni; Silent Scope 2, invece, ci permette di vestire di nuovo i panni del cecchino, ma l'esperienza da salotto, senza la riproduzione del fucile e con partite decisamente di breve durata, tolgono quasi completamente senso alla produzione; l'ultimo è Monster Rancher 3 che appartiene ad una saga nata in scia ai Pokémon ma con validi argomenti inediti, come la possibilità di generare mostri inserendo qualunque disco nella console, oltre ad un gameplay davvero ben congegnato ed una longevità pressappoco infinita.
Spy Hunter sarebbe in teoria un remake di un arcade del 1983, ma l'edizione PS2 è come si può immaginare del tutto differente grazie alla tridimensionalità assoluta che ben si adatta a questo divertente titolo di guida in cui ci tocca controllare un'avanzatissima automobile trasformabile e armata fino ai denti. C'è spazio, purtroppo, anche per una Treasure delle peggiori, considerando che Freak Out (Stretch Panic in USA) è un platform game con alcune idee simpatiche (un braccio “estendibile” da controllare in maniera dedicata) che si scontra con meccaniche che in fondo non funzionano a dovere. Anche un altro grande produttore di shooter, la Cave, dà una pessima prova di sé con Yanya Caballista: City Skater, un Jet Set Radio dei poveri, con una protagonista poco accattivante e stage nettamente inferiori all'ispiratore. La Midway, nel frattempo, cerca di inserirsi nel sempre florido filone di sportivi americani con NHL Hitz 20/02, preparando una simulazione inferiore alle concorrenti più accreditate, ma di certo non disprezzabile. La palma del peggiore forse va Portal Runner, ennesimo spin-off di Army Men che ci cala nei plasticosi indumenti di una soldatessa che, attraversando un portale, finisce in una terra sconosciuta, ma con il solito discutibile level design e tutti i problemi che affliggono da lungo tempo la serie.

Nota di merito per il GameBoy Advance, che pur ricevendo tre soli titoli ne piazza uno di tutto rispetto: Advance Wars. Ci sono però anche il simpatico Tang Tang, in cui un emulo di Bomberman deve liberare alcuni fixed-screen tra platform e puzzle-game, e ESPN X Games Snowboarding che ci lancerà su discese innevate alla ricerca del tempo migliore.

ICO

Se il videogioco è stato ufficialmente riconosciuto come una possibile forma d'arte è anche grazie a prodotti come questo, che hanno interpretato il divertimento come piacevolezza di gioco in senso più ampio. Fumito Ueda ha trovato il perfetto equilibrio tra immagini e suoni per raccontare una storia di superstizione, isolamento e solidarietà. Un bambino con le corna e una ragazzina fatta di luce si muovono verso l'ignoto.




Silent Hill 2

James Sunderland riceve una lettera da sua moglie, che lo invita a cercarla nel loro “posto speciale”. Peccato che lei sia morta da tempo. E' l'incipit del seguito di uno dei survival horror più influenti di sempre che è riuscito a sua volta ad imporsi al top della categoria. L'orrore non è solo esplicito nei mostri che percorrono le strade nebbiose della cittadina, ma si annida anche nell'animo del protagonista che deve affrontare un doloroso ed emozionante viatico di redenzione.




Advance Wars

Agli occhi di molti il GameBoy Advance è stato una sorta di successore portatile del Super Nintendo, forse anche a causa della massiccia quantità di conversioni da esso, ma non sono mancati anche veri e propri seguiti. Tra quelli pubblicati nel primo anno di vita della console fa la parte del leone proprio Advance Wars, uno strategico dal look molto “cute”, noto dagli anni Ottanta come Famicom Wars, ma dal gameplay estremamente profondo per quanto accessibile. Ci sono molti elementi della tradizione classica come le mappe a caselle e lo storico sistema a turni, ma il tocco nintendiano è un plus imprescindibile.

Gianluca "musehead" Santilio