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ID: 253908E' tempo di andare online!


La gente comincia a prendere confidenza con il cacofonico acronimo MMORPG, che identifica le attività ruolistiche di massa su internet, e le software house intuisconosubito quanto remunerativo possa rivelarsi questo nuovo modo di intendere il videogioco.
Il caso più curioso è di Anarchy Online: la Funcom lancia questo prodotto con la certezza di avere fra le mani qualcosa di estremamente valido, ma all'arrivo sui mercati il loro software si mostra orribilmente bacato ed instabile, beccandosi tutta l'ira della critica. Negli anni successivi, però, la Funcom è stata capace di recuperare mercato grazie alla prima strategia del “free play”, molto apprezzata dal pubblico. Primo MMORPG del genere fantascientifico, Anarchy Online può vantarsi di essere ancora oggi seguito da un bel po' di giocatori.
Passando al fantasy, quella di Legendsof Might&Magic è stata una vera e propria involuzione: nato per unire elementi da gioco di ruolo con sfide online, il titolo della 3DO si è visto costretto a cambiare in corsa numerosi elementi, trasformandosi in un banale deathmatch game a causa di una struttura originale poco valida. Su internet, però, possono spassarsela anche gli amanti dell'FPS, dato che dalla lontana Corea del Sud arrivaSting: the Secret Operations, basato sul Source Engine della Valve,ma non si può dire che abbia riscosso grandissimo successo in Occidente.


E' un buon mese per i titoli strategici su PC, dato che la critica coccola sia Desperados: Wanted Dead or Alive che MechCommander2. Il primo somiglia molto ad una “total conversion” di Commandos nel vecchio West, ma si tratta di due progetti indipendenti. E' tuttavia presente anche in questo caso una curva di difficoltà assai ripida che scaturisce dall'elevatissima attenzione da dedicare alla pianificazione delle missioni, quasi come dei rompicapo da risolvere per ingannare la scaltra intelligenza artificiale messa a punto dal team Spellbound. MechCommander 2 trasferisce nella tridimensionalità integrale le meccaniche già molto apprezzabili nel predecessore. La grafica perde un po' di carisma ma la giocabilità rimane elevata grazie alla spettacolarità congenita di questi robot di fantasia e dal gameplay dalla complessità non esasperata.


Tra i “vari ed eventuali” troviamo una bizzarra avventura, disponibile anche su Dreamcast, intitolata Stupid Invaders e basata sul cartone animato “Vicini Troppo Vicini”. La critica l'ha accolta con pareri contrastanti,evidentemente per un umorismo demenziale non adatto a tutti e per un ritmo di gioco troppo spesso tendente al noioso. C'è anche una collezione di vecchi classici: è la Atari Anniversary Editionche raccoglie alcuni tra i più noti classici della compagnia americana comparsi nelle sale giochi tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, da Asteroids a Millipede.


Sono altre, però, le vere star del mese: l'ambizioso ed originale Anachronox ed il rivoluzionario MaxPayne!


Anachronox


C'era una volta la Ion Storm, una compagnia simile ad una reunion di guru del game-design. Tra essi c'era anche Tom Hall, co-fondatore della id Software, che decise di progettare un titolo ambizioso capace di metabolizzare i dettami del gioco di ruolo alla Final Fantasy per riproporlo secondo il gusto occidentale. L'obiettivo fu centrato anche se le vendite non furono straordinarie, ma Anachronox, a distanza di così tanto tempo, appare ancora oggi molto più fresco di quanto non lo siano esponenti moderni della sua stessa categoria. La trama, però, è rimasta sospesa in attesa di un secondo episodio mai programmato.








Max Payne


L'arrivo di questo videogioco fu un vero e proprio evento. Da un punto di vista strettamente ludico, esso riuscì a donare una forte iniezione di popolarità ai “third-person shooter”, offrendo missioni spettacolari e difficili al punto giusto. Fu stilisticamente, però, a lasciare davvero senza fiato: la narrazione avveniva tramite un'impostazione da graphic novel e riguardava temi profondamente “noir”, ma clamorose risultavano le sparatorie, impreziosite da un “bullet time” preso in prestito da John Woo e reso celebre proprio in quegli anni da Matrix. Tutti si accorsero immediatamente che era nato un nuovo classico.





Tempi di vacche magre su Dreamcast. Abbiamo già parlato di Stupid Invaders poco più sopra, che sulla console Sega deve anche fare i conti con dei controlli poco appropriati, e dal mondo PC arriva anche la conversione di un titolo molto controverso: parliamo di Soldier of Fortune, un buon sparatutto che aveva fatto parlare di sé principalmente per l'inaudita crudezza che caratterizzava le uccisioni, con tanto di possibilità di infierire sui cadaveri. Titoli originali purtroppo non ce ne sono considerando che l'ultima uscita del mese, Outtrigger, è una conversione di un prodotto arcade: il gameplay prende spunto dagli FPS/TPS online e mette il giocatore in un'arena con l'obiettivo di fare fuori chiunque altro. L'esperienza è molto più frenetica del solito, ma certamente anche più limitata rispetto a quanto offriva la varietà di mappe per i vari Quake III e Unreal Tournament.
E il Nintendo 64? Questo mese non s'èvisto...


Sulla Playstation 2 impazzano le corse di ogni genere. Vi piacciono le auto? Gran Turismo 3 fa per voi e soprattutto per la Sony, che prende definitivamente il decollo; nel caso abbiate gusti più ricercati, NASCAR Heat 2002 della Atari si rivela una valida simulazione di questo campionato pur non vantand ouna grafica pazzesca; di nicchia è anche Le Mans 24 Hours, già visto su Dreamcast, PC e PS1, qui caratterizzato da qualche introduzione, ma nulla di significativo per un racing game decente e poco più; passando ad altri mezzi, riscuote un buon successo MX 2002ft. Ricky Carmichael, riproduzione più accurata di quanto possa sembrare delle corse di motocross.Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 253909
Chi ha nella distruzione la propria vocazione potrebbe trovare qualche buona ragione per acquistare World DestructionLeague: War Jetz, secondo episodio di una serie dall'azione molto arcade incentrata interamente su velivoli. C'è da devastare molto anche in Gundam: Journey to Jarubo, una via di mezzo tra Virtual On, Armored Core e Zone of the Enders assolutamente incapace di competere con qualunque dei nomi citati: grafica davvero brutta e longevità da ridere per un'altra bella fregatura servita ai fan.
In City Crisis, della Syscom per la Take Two, c'è da badare ad una città, dal salvataggio dei residenti in difficoltà all'inseguimento di pericolosi criminali, ma tutto da fare a bordo di un elicottero, sfruttando un gameplay non troppo complicato e per questo divertente. Nel frattempo, alcuni dissidenti del gruppo creativo alle spalle di Resident Evil si mettono a programmare Extermination, pubblicato da una Sony in cerca di un proprio survival horror: alcuni ci vedono molti elementi in comune con “La Cosa” di Carpenter, ma l'opinione più diffusa è che si tratti di un collage poco ispirato di idee altrui. Per fortuna ci sono i platform, che con Klonoa 2 hanno un vero sussulto.



Gran Turismo 3: A-Spec


Se alla PS2 mancava il blockbuster definitivo, l'attesa finisce qui: questo driving game della Polyphony prende da più parti un “perfect score” e piazza qualcosa come quindici milioni di copie. La formula è quella collaudata delle tante automobili da collezionare, a partire da quelle di piccola cilindrata per consentire agli utenti di correre magari con la vettura che usano per recarsi a lavoro, fino alle supercar, tutte da modificare e da calibrare alla ricerca dell'assetto perfetto. Mettiamoci pure la migliore grafica mai vista in un gioco di corse fino ad allora...







Klonoa 2: Lunatea's Veil


Il 2D è bello, ma a volte le tendenze hanno imposto la tridimensionalità a prescindere. Poco male per la Namco che utilizzando una grafica interamente poligonale resta ancorata a meccaniche del tutto bidimensionali. Lunatea's Veil ci mette ai comandi di un character dotato di piccole ali che gli permettono di fluttuare per qualche attimo e su questo vengono messi a puntino una serie di livelli particolarmente riusciti. Klonoa 2 ci costringe a divertenti virtuosismi col pad, meritandosi di appartenere all'elite dei grandi giochi di piattaforme per la console Sony.






Non dimentichiamoci che esiste ancora una PSOne, magari vecchia e stanca, ma troppo diffusa nelle case dei videogiocatori per essere dimenticata dai publisher. La Agetec prepara un gioco di ruolo strategico intitolato Battle Hunter piuttosto complesso che mescola tanti ingredienti conosciuti nel tempo dai JRPG, dai dadi alle carte,disegnando tutto in 2D, trovando un look molto vicino al Super Nintendo per un titolo che rimane indirizzato solo ai fan del genere. Con le carte (virtuali) va ovviamente affrontato anche Digimon Digital Card Battle, ma la critica ci mette poco a liquidare questo ennesimo flop della Bandai. La Squaresoft, nel frattempo, mostra diavere l'occhio lungo sui remakes e prepara una compilation con Final Fantasy IV e Chrono Trigger intitolata Final Fantasy Chronicles, nella quale troviamo i due capolavori citati in forma ancora più smagliante grazie all'inserimento di intro e cut-scenes realizzate in computer-grafica. Per concludere, la Take-Two porta su PSOneMotocross Mania, il debutto di una serie che conoscerà ulteriori episodi nonostante le pessime impressioni suscitate nella critica.


Concediamoci un focus sul mercato portatile, monopolizzato dal Game Boy: i vecchi modelli possono godersi Tomb Raider per il Color, con una Lara generosamente animata (con tanto di ballonzolamenti) infilata in meccaniche ispirate a Prince of Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 253910Persia; c'è anche Pokémon Crystal, una rivisitazione del Gold/Silver con poche novità che solo gli irriducibili dell'originale possono apprezzare. Il predestinato campione d'incassi Advance presenta un'offerta più ricca, a partire dall'originale Hot Potato, nel quale bisogna marciare lungo una strada “spazzandola” dalle varie creaturine che l'affollano tramite gli abbinamenti di colore; Bomberman Tournament è una delle migliori uscite di sempre per il character giapponese che in questa occasione espande il proprio gameplay lasciandosi influenzare da Pokémon e Zelda, sdoganandosi dalle ristrettezze delle arene per abbracciare scenari assai più ampi, ma senza dimenticare un multiplayer fino a quattro giocatori con una singola cartuccia; con Pac-Man Collection ilmangiapalline della Namco riunisce tre suoi storici episodi con un remix inedito che rappresenta un bell'incentivo all'acquisto; chiudiamo con un ultimo nome relativamente noto, visto che ritornaTop Gear con Championship Edition, simulazione di guida non troppo riuscita, con un Mode-7 piuttosto incerto ed una generale inferiorità al cospetto di GT Advance.

Gianluca "musehead" Santilio