La punta di diamante dell’offerta PC è senza dubbio il terzo capitolo del criptico Myst, sottotitolato Exile, ma tra i nomi nuovi ci si può ben accontentare. Rune è il debutto nel mercato dei grandi numeri della Human Head, successivamente famosa per avere portato finalmente nei negozi Prey, e si presenta come un action-adventure con più di qualche punto in comune con Tomb Raider, non fosse per un burbero vichingo come protagonista: peccato per gli spunti platform non molto ottimizzati, perché la parte da hack’n’slash funziona piuttosto bene. Dalla fredda Russia, nel frattempo, giunge un simulatore di volo futuristico tecnicamente spettacolare e con ottimi argomenti persino in campo ludico: è Echelon della Buka, fortemente debitore verso Wing Commander, ma col merito di trasferire le spettacolari battaglie spaziali sulla superficie di un pianeta, con risultati apprezzabili. La Rebellion abbandona temporaneamente la serie Alien vs Predator per tuffarsi nell’inflazionato universo degli RTS con Gunlok, provando a cambiare un po’ le carte in tavola, concedendoci il controllo di un umano per tutta l’avventura (pur permettendoci di impartire ordini a dei robot), imponendo un approccio decisamente insolito al genere, anche se la critica lo ha accolto solo tiepidamente. Una delusione arriva, invece, da Fly! II, seguito di un simulatore di volo non bellico impreziosito da una grafica curata e gradevole, ma ricco di bug e difettucci di giocabilità. Off-Road Redneck Racing, per concludere, è un gioco di corse arcade, perfettamente in linea con la politica del suo produttore Rage, ambientato in contesti rustici, con tutte le peculiarità delle competizioni su questi terreni, peccato che fondamentalmente fosse un titolo abbastanza dozzinale.
Myst III: Exile Myst fu uno straordinario campione di vendite e impose un modello di avventura strettamente puzzle-oriented che divise il pubblico di appassionati. Con Riven furono toccati nuovi massimi artistici, ma questo particolare genere videoludico cominciava a diventare più di nicchia, così la Ubisoft decise di rinfrescarlo affidando il terzo episodio ad un team diverso: i Presto Studios, esperti nel campo grazie alla saga di The Journeyman Project. Una cura massiccia per l’estetica ed un livello di sfida ridimensionato rispetto al passato mantengono Exile al passo coi tempi, portandolo successivamente anche su console. |
Mario Party 3 è l’ultimo party game dell’idraulico per il Nintendo 64, sempre più prossimo alla chiusura di carriera ed al passaggio di testimone col Gamecube. La formula è la stessa, ma la casa di Kyoto ha provato a rendere più divertenti i numerosi minigiochi, arrivati a 70, risultato notevole per le cartucce della console. Grazie a modalità apposite per due giocatori, non c’è bisogno di radunarne quattro per godersi per bene il titolo, mentre è ovviamente sconsigliabile giocarlo da soli. Vicino al commiato c’è anche la Dreamcast e, purtroppo, non per morte naturale, ma a causa della lunga lista di errori commessi da Sega da tanti anni. La console dalla spirale arancione, però, è riuscita spontaneamente a ritagliarsi un posto d’onore fra gli amanti degli sparatutto ed anche questo mese vi è un esponente della categoria: si tratta di Giga Wing 2, shoot’em up targato Takumi e distribuito da Capcom che, pur non infilandosi tra i capolavori per la piattaforma, è capace di appagare gli appassionati del genere. Ancora una volta dallo stesso publisher giapponese arriva Project Justice, seguito di Rival Schools, un picchiaduro ad incontri ambientato in una scuola giapponese: sul fronte della giocabilità non c’è motivo di lamentarsi, peccato invece per la grafica, mutuata dal coin-op che era molto meno performante della Dreamcast. La Sega, comunque, segna una presenza sulla propria macchina grazie a Crazy Taxi 2!
Crazy Taxi 2 Già dal debutto nelle sale giochi era evidente che ci si trovava di fronte ad un “instant classic”, infatti la sua diffusione divenne ben presto capillare. Su console, invece, la Sega doveva venire a capo di una distribuzione scarsa della sua Dreamcast, ormai ufficialmente dichiarata morta dallo stesso produttore giapponese. Rimaneva solo lo spazio per titoli a basso budget e dagli incassi garantiti, ma, pur rimanendo un “more of the same”, Crazy Taxi 2 è ancora un capolavoro di giocabilità. |
Sulla Playstation 2, la serie di Cool Boarders, che aveva reso celebre lo snowboard fra i videogiochi, ritorna a godersi un episodio di buona qualità, anche se inferiore ad SSX della Sony: i controlli sono molto migliori che in passato, così come la grafica che si avvantaggia del salto di generazione, mentre la colonna sonora conferma la presenza di firme prestigiose. Ce n’è anche per gli appassionati di automobilismo con Tokyo Xtreme Racer Zero, prima installazione Sony di questa saga nata su Dreamcast che presenta la solita restrizione sui circuiti (si circola sempre per la capitale nipponica), ma che offre una gamma di automobili da collezionare e modificare molto più ampia, spuntando buoni riscontri dalla critica. La sensazione più strana ce la offre Crazy Taxi, che migra a sorpresa sulla PS2 per raccogliere quei successi di vendita mancati a causa del triste destino della Dreamcast, sua piattaforma d’elezione. Ad attirare la maggiore attenzione, però, ci si mettono Gauntlet: Dark Legacy e Red Faction.
La prima Playstation, come al solito, porta sugli scaffali dei negozi ancora qualche titolo, ma la migrazione delle attenzioni verso la seconda macchina Sony è più che evidente. Mat Hoffman’s Pro BMX è solo uno dei tanti, dei soliti sport estremi in cui prodigarsi in acrobazie assortite, ma almeno si rivela superiore al diretto rivale Dave Mirra’s Freestyle BMX. I fortunati possessori di un bel pistolone per la PSone possono godersi il terzo capitolo di Point Blank, il delirante tiro a segno della Namco che ha l’indiscutibile merito di unire all’azione di gioco un umorismo a tratti irresistibile. Ultimo in ordine di citazione e… anche di qualità, probabilmente, è Kiss Pinball, un tavolo virtuale dedicato alla celebre rock band che ha il demerito di far apparire i ben più anziani flipper per Amiga delle perle di generazioni future.
Red Faction Fino ad allora, il team Volition era completamente a digiuno di FPS, dato che aveva programmato un simulatore di volo spaziale (Freespace) ed un RPG (The Summoner). Nonostante ciò, Red Faction si rivelò un prodotto di qualità, portatore di idee nuove come gli scenari ampiamente distruttibili che offrivano nuove strade al mission design. Questo FPS, inoltre, fu uno dei pochi della sua generazione a sfondare in maniera eclatante sulla PS2, mentre incontrò maggiori difficoltà nel suo porting per Windows. Gauntlet: Dark Legacy L’arrivo di Gauntlet sulle macchine di nuova generazione (al loro arrivo, verrà convertito anche per Xbox e Gamecube) non fu pirotecnico come si poteva credere. Il punto è che questo Dark Legacy è strettamente legato al precedente Legends, rappresentandone quasi un’espansione stand-alone, con significative introduzioni nei controlli ma con una grafica palesemente obsoleta. Qualcuno ha comunque preferito elogiare le buone note provenienti dalla giocabilità, mentre altri hanno conferito maggior peso al mediocre reparto tecnico. Per i fan, tuttavia, può costituire un titolo interessante. |
Gianluca "musehead" Santilio
Io ho giocato un po' a Red Faction quando arrivò sul PC, ma, pur non essendo malaccio, c'era già troppa roba migliore su Windows. Mi sono cimentato anche in Rune con risultati discutibili, anche perché andavano dosati i salti al pixel e precipitavo con una frequenza imbarazzante...