Cominciamo la panoramica dei titoli mensili con uno scorcio di futuro, dalle produzioni caratterizzate da grafica poligonale: la più originale è Cybercon III, del team The Assembly Line, che ci mette nella cabina di controllo di un robot, alle prese con comandi piuttosto impegnativi ma regalandoci grande atmosfera; Mig-29 Fulcrum arriva dalla Domark, ma non c'è da spaventarsi dato che si tratta di una simulazione di volo godibile, non esasperata e realizzata in collaborazione con le forze aeree britanniche; Red Baron della Dynamix continua a farci volare, ma decisamente in un'altra epoca, in una Prima Guerra Mondiale dominata da Fokker e Sopwith Camel, nella quale dovremo affrontare numerosi duelli fino a fronteggiare il leggendario Barone Rosso; Hard Drivin' 2, infine, è un seguito esclusivo firmato Domark per computer dell'innovativo coin-op Atari, del quale propone un “more of the same”, compreso un editor piuttosto complicato da sfruttare, peccato che già la formula originale non rendesse alla grande fuori dalle sale giochi.
Per quanto riguarda il buon vecchio 2D, invece, non ci sono molte presenze, ma valgono quelle di Last Ninja 3 e SWIV, e per gli appassionati c'è una lungamente attesa conversione di Mighty Bomb Jack.
Last Ninja 3 La System 3 chiude la sua trilogia, dopo numerosi successi e riconoscimenti. L'ultimo ninja Armakuni deve viaggiare attraverso cinque livelli che corrispondono agli elementi dell'universo, nella solita inquadratura isometrica che sfrutta dignitosamente l'anziano Commodore 64, che ci regala anche una presentazione molto gradevole. SWIV Lo hanno chiamato per un sacco di tempo Silkworm IV, ma non c'è nessun legame ufficiale con il validissimo shooter della Tecmo. I punti in comune, invece, si sprecano, a partire dalla jeep e dall'elicottero da controllare fino alla possibilità del gioco in contemporanea, per non parlare dei palesi ammiccamenti nel titolo. Ottima grafica, personalità occidentale e multiplayer divertente, anche se chi controlla la jeep ha sicuramente qualche grana in più. |
Mentre il Super Nintendo rimane ancora lontano dall'Europa, sulle riviste spuntano comunque foto e dettagli di quanto accade oltreoceano, dove si parla di due nuovi capolavori: Pilotwings e Actraiser. Nel frattempo, su Megadrive spopolano gli sport americani, con una sfida per il titolo di miglior simulatore di pallacanestro fra Lakers vs Celtics della EA e Super Real Basketball della stessa Sega, ma il colosso californiano dimostra di avere sempre avuto una marcia in più nel genere. La sfida tra i due si rinnova anche nel football, perché la Sega lancia Joe Montana Football, ma senza insidiare il già consolidato trono di John Madden. Chi ama qualcosa di più rilassante, invece, può dedicarsi a PGA Tour Golf, fedele conversione della simulazione già apprezzata sui computer a 16-bit.
Fra le altre categorie spicca la valida trasposizione da coin-op di Atomic Robokid, uno sparatutto molto particolare; Dick Tracy non va confuso con l'omonimo per computer, ma nemmeno questo tie-in della Sega può vantare grandi doti, presentandosi come un run'n'gun che fatica a destare interesse dopo le battute iniziali; Blue Almanac, infine, appartiene al non molto florido genere degli RPG per Megadrive, del quale è un esponente decente, che si ispira a Phantasy Star nelle ambientazioni.
I fortunati possessori di PC Engine possono godersi un bel mese: Jackie Chan è un platform/picchiaduro molto simpatico, che vanta come protagonista il celebre attore in versione SD, ed è caratterizzato da sprites molto grandi e grafica generalmente molto colorata; Override è invece uno shooter a scorrimento orizzontale tecnicamente piuttosto anonimo, ma valido sul fronte del divertimento col suo gameplay veloce; chiudiamo con due conversioni piuttosto ben fatte, quelle di Special Criminal Investigation, un gioco di inseguimenti armati a bordo di auto e seguito di Chase HQ, e Cadash, un action adventure molto originale, con inquadratura laterale e quattro personaggi ben diversificati fra i quali scegliere.
Il Nintendo ad 8-bit non riceve nulla di memorabile, sebbene i due titoli offerti non siano malvagi. The Adventures of Rad Gravity ha un certo carisma trash, col suo protagonista ispirato a Bruce Campbell che si aggira in scenari da platform 2D fortemente debitori verso la fantascienza B-movie. Al Unser's Turbo Racing, poi, è un valido gioco di corse, programmato decisamente bene ed in grado di offrire una grafica fluida e veloce di cui il gameplay può giovarsi.
Per Sega Master System si tratta fondamentalmente di un mese di conversioni, fra l'altro molto ben fatte, a partire da R-Type fino a Ghouls'n'Ghosts, passando per Heavyweight Boxing. L'unico titolo originale, tuttavia, è degno di menzione: Golden Axe Warrior è la risposta a The Legend of Zelda, e bisogna dare atto alla Sega di aver preparato un gioco migliore tecnicamente, molto valido anche sul fronte del gameplay anche se forse senza raggiungere i fasti del capolavoro Nintendo.
Nella guerra degli handheld, il Lynx non segna nemmeno un gettone di presenza, lasciando terreno sgombro al Game Boy. Balloon Kid non è straordinario, ma si mostra un platform game carino, originale nell'idea di sfruttare dei palloncini per aumentare le capacità di salto; Bomber Boy altro non è che un episodio dedicato di Bomberman, programmato dalla stessa Hudson, che qui deve anche affidarsi allo scrolling per ottenere un'area di gioco di dimensioni accettabili; Kwirk è un puzzle game in cui lo scopo del giocatore è semplicemente quello di raggiungere l'uscita, e per farlo deve azionare e spostare oggetti; Revenge of the Gator è un insospettabile flipper della HAL Laboratory che riesce nel compito di offrire un tavolo ampio, molto simpaticamente animato e pieno di trovate geniali, in perfetto stile Nintendo.
Le ultime parole le spendiamo per una veloce passeggiata nelle sale giochi, dove troviamo Robocop 2 della Data East, un run'n'gun insolito per la possibilità di muoversi anche in profondità nello schermo come in Final Fight, con un'interessante modalità a due giocatori. Nemo, infine, è forse il titolo meno noto per l'acclamata scheda CPS-1 della Capcom: anch'esso da giocare possibilmente in due, è un platform hack'n'slash carico di “tenerosità”, ma alle sue buone qualità tecniche e ludiche non affianca il giusto carisma.
Pilotwings Una simulazione di volo dove non si spara e senza aerei? Un'idea improbabile per un videogioco che invece viene perfettamente sublimata dalla competenza del designer Tadashi Sugiyama, che riesce a divertire il giocatore imponendogli gli obiettivi di passare attraverso anelli e compiere atterraggi impeccabili, dando inizio ad una serie di ampio successo. Actraiser Dalle foto, ciò che traspariva da questo prodotto della Enix era una certa epicità delle sezioni di combattimento, offerte con inquadratura laterale e raffiguranti un avventuriero armato di un temibile spadone. In realtà, Actraiser aveva anche una seconda anima, solo apparentemente meno affascinante, che ci imponeva di controllare i villaggi nei quali passavamo e di aiutare la popolazione con le nostre doti divine. |
Gianluca "musehead" Santilio
Swiv lo ricordo volentieri nella notevole versione Amiga... ma so che Random Access convertì questo vertical shooter anche per Atari ST ( http://www.atarimania.com/game-atari-st-swiv_11483.html )... un ottimo porting che valorizzava al massimo il 16 bit Atari.
Da notare come Swiv utilizzasse una sorta di loading progressivo per visualizzare il fondale, caricando, cioè, in "real-time" gli elementi grafici che lo componevano... questa tecnica è usata anche nelle conversioni di Ninja Warrior e, se non vado errato, di Saint Dragon.
Pilotwings (Nintendo EAD) e Actraiser (Quintet) sono stati tra i primi titoli che ho visto su Super Famicom... da un amico che lo comprò d'importazione parallela spendendo una biga.
In entrambi i giochi venivano sfoggiate le doti grafiche della nuova console Nintendo: Actraiser brillava nei livelli action e stupiva per lo zoom & rotazione applicato sulla mappa (ai tempi era ) e Pilotwings per l'innovativa impostazione pseudo-3D permessa dall'uso estensivo del Modo 7.
Il titolo Quintet, peraltro, si faceva notare la raffinatezza delle musiche che beneficiavano del raffinato chip sonoro del Super Famicom, valorizzato in pieno in virtù di una soundtrack d'eccezione firmata da Yuzo Koshiro.
Bellissimo Last Ninja 3 ultimo capolavoro per CBM64 , bello anche per Amiga...
E pensare che all'inizio non pensavo fosse un granche... Quanto mi ci son divertito