Non è un mese straordinario per i computer, nemmeno per un Amiga lanciatissimo se non fosse per un titolo, uno solo, che rimarrà negli annali: Lemmings. Il resto non è nulla di eclatante, quando non si tratta addirittura di prodotti da dimenticare il prima possibile. Car-Vup è uno dei platform più oscuri della Core Design, nel quale ci tocca impersonare una macchinina e passare su dei piani per tutta la loro lunghezza, proprio come accadeva tempo prima in City Connection, ma con risultati meno convicenti. Sempre di auto, ma in un contesto del tutto differente, tratta Jupiter's Masterdrive, che immagina la solita corsa con veicoli armati con inquadratura top-down, a metà tra Supercars e Badlands, non centrando la qualità né del primo né tantomeno del secondo. Un racing game molto più insolito è STUN Runner della Atari e convertito dalla tragicomica Tengen, sensazionale in sala giochi e caratterizzato da una scattosissima grafica vettoriale su computer (sprite sugli 8-bit). Sempre poligonale, ma decisamente di un'altra dimensione qualitativa è Team Suzuki della Gremlin, simulazione motociclistica curata e interessante nelle performance grafiche, soprattutto su Atari ST, dove guadagna qualche frame in più rispetto al rivale Commodore, così come se giocato su un buon PC, dove bisogna però fare i conti con un sonoro drammatico.
Gli altri generi offrono poco e forse il migliore è il puzzle game Chip's Challenge, in cui bisogna affrontare la bellezza di 150 livelli zeppi di rompicapo a sfondo tecnologico in cui dobbiamo muoverci correttamente, usare tools disparati e pensare fino a fondere le meningi. Spicca anche una conversione ben riuscita: è quella di Exterminator, bizzarro coin-op in cui lo scopo del giocatore è di schiacciare letteralmente il maggior numero di insetti... L'importante è che tecnicamente sia gradevole e che il gameplay, almeno per un po', sia divertente.
Nella spazzatura ci finiscono tre giochi, oltre al già citato STUN Runner: Total Recall è un pessimo tie-in del film “Atto di Forza” con Schwarzy, un platform noioso come pochi con l'unico pregio di avere alcune sezioni alternative, tra l'altro neppure molto ben fatte; Edd the Duck è anche lui un frutto della televisione, questa volta per bambini, che ha dato luogo ad un gioco a sviluppo verticale molto vicino a Rainbow Islands, ma solo concettualmente, visto che qui non c'è molto con cui divertirsi; chiude la carrellata Judge Dredd, altro tie-in ma da fumetto, un gioco d'azione per cui l'aggettivo “noioso” sarebbe eufemistico.
Lemmings Il puzzle game, fino all'arrivo di questo titolo, era poco più di un concetto che riguardava pezzi da incastrare e gemme da combinare. I DMA Design lo stravolsero del tutto, immaginando una squadriglia di lemmings infilata nei contesti più improbabili, lungo scenari irti di pericoli affrontati dagli animaletti con totale noncuranza della morte. Abbiamo tutti subito capito che questo gioco sarebbe entrato nella storia, e col tempo è stato capace di invadere ogni computer o console fino alle generazioni attuali. Un classico senza tempo. |
Passiamo alla valanga di roba per console. Cominciamo dal basso della gerarchia, dalla piattaforma più scarognata della storia: il GX4000. Il goffo tentativo Amstrad di conquista dell'universo dei videogiochi si traduce nel lancio di quattro titoli di modesta attrattiva: Gazza's Football non è affatto un gioco di calcio memorabile, nonostante la prestigiosa firma di Paul Gascoigne; Navy Seals è un buon action game che sfrutta decentemente le potenzialità tecniche della macchina, ma nulla di paragonabile a quanto presente sulla circuiteria rivale; Switchblade è un classico dei computer, ma su GX4000 non offre nulla di più rispetto allo standard CPC; anche World of Games della Epyx (ma, attenzione, sviluppato dalla Tiertex) appare sottotono, tutt'altro che pari al glorioso standard imposto in altri tempi dal publisher.
Tra le console “alternative” vale la pena sottolineare il Lynx che si segnala per due uscite: la prima è Paperboy, conversione del popolare arcade in cui recapitare dei giornali, e l'altra è Zarlor Mercenary, uno sparatutto verticale pieno di zoomate, scenari devastabili ed altra roba assolutamente sorprendente per un handheld.
Sui lidi più celebri c'è di che rallegrarsi. Il Sega Master System presenta uno dei migliori titoli della sua rispettabile carriera, Mickey Mouse: Castle of Illusion. Più che decente è Dick Tracy, una sorta di run'n gun realizzato dalla Sega anche in versione Megadrive, assolutamente da non confondere con l'omonima uscita per computer 16-bit targata Titus. Neanche Moonwalker va confuso col suo omonimo coin-op, piuttosto va accostato alla versione Megadrive che non è altro che un platform-picchiaduro. Molte le conversioni: Gain Ground può piacere in relazione all'appeal dello stesso arcade, ma come trasposizione è valida; dai computer arrivano invece Speedball, che si presenta con grande fedeltà all'Amiga, ed Impossible Mission, che si gode anche un piccolo ma gradevole restyling grafico. Unico titolo esclusivo per il Master System è Cyber Shinobi, l'episodio più oscuro e probabilmente meno riuscito dell'intera serie.
Ottime notizie anche per i possessori di Nintendo NES che possono godersi due titoli oggi considerati veri classici: Mega Man 2 e Snake Rattle'n Roll. Da non sottovalutare anche la contromossa giapponese al genere dominato da Tetris: da Kyoto arriva Dr. Mario, un puzzle game più che famoso, molto giocabile ma comunque un gradino sotto il capolavoro russo. Rescue è la conversione che non t'aspetti, tratta addirittura dal complesso multievento Hostages per Amiga, qui opportunamente rivestito da un look più consoleggiante. Arriva anche una trasposizione di Dragon Ninja, rinominata Bad Dudes, ma non si tratta di un lavoro encomiabile. Molto carino, invece, il tie-in del film Gremlins 2, operato dalla Sunsoft, che ci cala nel ruolo del gremlin Gizmo in un action game multidirezionale, anche questo da non confondere con l'omonimo gioco per computer vari. Chiudiamo con Pin-Bot, seconda uscita mensile della Rare che riproduce per filo e per segno uno dei migliori tavoli da flipper di sempre della Williams.
Mickey Mouse: Castle of Illusion Ben prima dell'avvento di Sonic, fu questo gioco di piattaforme col più celebre personaggio Disney a sbancare il mondo delle console. Tanto su Master System quanto su Megadrive poteva vantare una grafica molto curata ed un gameplay forse lento, ma certamente godibile. Inappuntabile quasi sotto ogni aspetto, rimane ancora oggi un prodotto molto gradevole da giocare. Qui in basso nella sua veste per Master System. Mega Man 2 Arrivato con un ritardo di quasi tre anni dal debutto in Giappone, Mega Man si ripresenta in forma smagliante, caratterizzato ancora una volta dalla sua disonesta difficoltà. Il Dr. Wily crea nuovi pericoli e ben otto nuovi robot da sconfiggere con la giusta dose di imprecazioni. Per molti si tratta del migliore episodio della serie ed in effetti bisogna riconoscere la straordinaria ispirazione di Kenji Inafune in alcuni stage, così come l'ottimo livello della soundtrack. Snake Rattle'n Roll Una Rare in stato di grazia s'inventa questo strepitoso action game isometrico nel quale cercare di raccogliere “pezzi” del corpo di un serpente per aiutarlo a suonare una sorta di gong. L'impostazione grafica è insolita ma funzionale ed estremamente ben fatta, il sonoro orecchiabilissimo, la giocabilità fresca e tutto è condito da una simpatia straripante. Snake Rattle'n'Roll è uno spasso assoluto ancora oggi! |
Passiamo al Sega Megadrive, la cui offerta è costituita soprattutto da conversioni, vere e “finte”, come quelle di Shadow Dancer o E-SWAT, che condividono le meccaniche platform delle controparti arcade, ma presentando dei veri e propri episodi alternativi, tra l'altro di buon livello anche se probabilmente inferiori agli originali. Tra i porting reali: quello del coin-op di Hard Drivin' di Atari, la cui grafica tridimensionale è lontana parente del coin-op, che non riesce per forza di cose a restituire il coinvolgimento dell'accuratissimo cabinato; Crack Down era assai meno diffuso in sala e forse anche meno giocato, ma il suo particolare gameplay è stato trasferito piuttosto bene sulla console Sega. Non mancano arrivi dai computer: Sword of Sodan ha ancora degli sprites di grandezza spropositata e una totale assenza di giocabilità che lo caratterizzava pure su Amiga, ma guadagna qualche frames al secondo, peccato che poi soffra di tagli vari ed un sonoro deficitario; migliore, anche per meriti dell'originale, è Battle Squadron, uno shooter verticale complessivamente buono capace di vantare anche una mai troppo presente modalità di gioco a due in contemporanea. Fra i titoli originali, invece, fanno bella figura Mickey Mouse: Castle of Illusion, proprio come su Master System, e Musha Aleste!
Concludiamo la nostra escursione mensile come di consueto con un giro in sala giochi dove vale pena provare Outzone della Toaplan, ma non è l'unico a richiamare l'attenzione: Edward Randy è uno spettacolare titolo della Data East che ci permette di vivere le avventurose gesta di quest'eroe immaginario, rappresentate sotto forma di una struttura multievento alquanto varia ed impegnativa; Double Dragon III, invece, è una brutta sorpresa per gli amanti della saga, con la Technos che concepisce il picchiaduro peggiore della sua carriera, molto distante in troppi sensi dai due grandi classici che lo avevano preceduto.
Musha Aleste Fra i top team della categoria shooter si deve necessariamente citare la Compile, sviluppatore giapponese capace di tirare fuori da ogni piattaforma prestazioni di rilievo. Non è da meno il Megadrive, che con Musha parte con un velocissimo e fluidissimo scrolling verticale per riempire ben presto lo schermo di nemici, bonus e proiettili senza mai battere ciglio. La giocabilità è notevole, l'azione appassionante ed anche l'accompagnamento sonoro svolge doverosamente il suo compito. Outzone Altro sparatutto, altro sviluppatore d'elite. Stavolta tocca alla Toaplan per questo arcade che, malauguratamente, non è mai giunto sui sistemi casalinghi. Il nostro avatar, questa volta, è appiedato, con tutti i bonus e i malus del caso, nella fattispecie la possibilità di fare fuoco in tutte le direzioni (con le armi giuste) e alcuni problemi “ambientali” con lo scenario. Azione frenetica ed appassionante, con un impianto tecnico adeguato ad ogni occasione. |
Gianluca "musehead" Santilio
Davvero niente male anche la conversione di Battle Squadron su Genesis che, pur soffrendo di un comparto audio davvero mediocre, si riscattava grazie ad una perfetta fluidità (con tanto di parallasse nei livelli sotterranei) e in virtu della "peculiarità" costituita dal 2-player cooperative mode... caratteristica che, come giustamente è ricordato nell'articolo, era rara in uno shoot 'em up a scorrimento verticale su Mega Drive (un'altra "rarità "di questo tipo è costituita da un'ulteriore "conversione" -questa volta "reinterpretata"- da Amiga e Atari ST: Mega SWIV).
Outzone, poi, è sicuramente un vertical shooter di altissimo livello che conferma il talento degli sviluppatori; la Toaplan aveva senz'altro firmato uno dei titoli migliori della sua maturità (eccellente la grafica e godibilissima la colonna sonora)... almeno in attesa di quel "canto del cigno" che si chiamerà Batsugun.
Una curiosità... ma, per quanto riguarda l'anno di realizzazione dei titoli per Mega Drive / Genesis citati nell'articolo e del coin-op Outzone, non sarebbero tutti vg il cui sviluppo è riferibile al 1990?
Ripeto, la cronologia mensile non è e non potrebbe essere del tutto precisa. Si riferisce alla redazione di articoli riguardanti i giochi sulle riviste, che grossomodo corrisponde al periodo in cui noi giocatori europei ne abbiamo goduto.
E' un gioco davvero divertente tutt'oggi!
ottimi titoli entrambi!
All'epoca fu giudicato un gioco davvero originale, ma ricordo di avere trovato, molti anni prima, in una cassetta da edicola del C64 un gioco davvero simile, in cui c'erano dei personaggi che avanzavano su un percorso con scrolling da destra verso sinistra e nel quale si doveva intervenire creando o distruggendo pezzi di scenario per evitare che morissero.
Non ricordo assolutamente che gioco era e anche su c64 lemon non lo trovo... Forse era stato programmato in casa da qualcuno e mai messo in commercio. Boh?