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ID: 249904Numericamente parlando, questi trenta giorni sono ben lungi dal poter essere definiti avari. Ogni piattaforma ha la sua mano di titoli che abbraccia generi diversi, ma se le console con l'offerta meno esaltante sono Dreamcast e Playstation 2 vuol dire che Febbraio rappresenta un giro a vuoto per la nuova generazione.

Meglio partire dal sempreverde PC, che col suo zoccolo di hardcore gamers rimane costante anche nella bontà dei prodotti. Risaltano su tutti Undying, realizzato con la collaborazione di Clive Barker, e Severance: Blade of Darkness, un hack'n slash come non se ne vedevano da tempo per Windows. I veterani delle simulazioni di volo, invece, possono trastullarsi con Rowan's Battle of Britain, che porta il nome del team nel titolo del gioco proprio per ricordare i fasti del passato con Overlord o Dawn Patrol, confermando la qualità di un tempo alla pari di alcuni difetti storici dei loro prodotti.
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ID: 249905Superfluo sottolineare come nemmeno questo mese manchi di un videogame strategico: è il turno di Age of Sail 2, che rispetto al suo predecessore può vantare una grafica poligonale di qualità dignitosa che ancora più risalto dona alle affascinanti battaglie navali che questo software ci riserva. Nemmeno l'altro genere storico dei PC, le avventure grafiche, rimane all'asciutto grazie a Stupid Invaders (successivamente portato anche su Dreamcast), piuttosto apprezzato grazie alla sua overdose di demenzialità che copriva le magagne di un gameplay un po' goffo e decisamente lento.
Chiudiamo con un racing game, ma non dei migliori: la Konami tenta di sfruttare la licenza di Woody Woodpecker anche nelle corse, col solito riferimento di Mario Kart, ma quel che ne viene fuori sono un gioco e una conversione (da Playstation) palesemente svogliati.

Clive Barker's Undying
Con la sceneggiatura gentilmente fornita dal celebre autore di Hellraiser, Undying si poneva come uno dei primi esempi di FPS horror con una spiccata componente narrativa. E così eccoci arrivare nella dimora dei Covenant per aiutare il nostro amico Jeremiah, morente e convinto che la sua casa sia perseguitata dagli spiriti dei suoi familiari. In nome del legame che ci stringe a questo pover'uomo sin dai tempi della guerra, ci avventuriamo nella follia che pervade le singole stanze dell'edificio.




Severance: Blade of Darkness
L'hack'n slash era tutt'altro che popolare sui PC ed all'uscita di questo Severance fu per molti amore a prima vista. Duro da gestire per le macchine dell'epoca, il titolo Codemasters vantava una grafica affascinante con splendide ombreggiature e coinvolgenti atmosfere fantasy. C'erano quattro personaggi da controllare (uno per volta) per sconfiggere il male in una serie di lotte ad elevato tasso di sfida e di sangue. Oggi può essere persino considerato un cult game.


La migliore console del mese è... veramente difficile stabilirlo, ma per il piattume generale. La palma forse è giusto assegnarla al Nintendo 64 che, pur assieme a vera spazzatura, lancia il migliore gioco di Febbraio: Paper Mario! Il resto è meglio dimenticarlo, dato che c'è una brutta conversione di un titolo mediocre come Polaris SnoCross e due “perle” dell'infame publisher francese Titus, ma se Blues Brothers 2000 è un platform complessivamente sufficiente, di certo non lo è il tie-in di Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 249906Hercules, un hack'n slash proprio da dimenticare.
L'altra nemica del dominio Sony, la Dreamcast, fa molta più fatica sul mercato, al punto che è stato difficile scegliere quale titolo mostrarvi in video per questo mese. Poi la scelta è ricaduta su Charge'n Blast, ma solo perché insolito. Anche il resto è poca roba e legittima la scarsa performance della macchina Sega nelle vendite: Iron Aces è un po' come immagineremmo Ace Combat nella Seconda Guerra Mondiale, ma rimane un gioco semplicemente medio, pur avendo generato un seguito qualche tempo dopo; Disney's Dinosaur è invece il tie-in che non ti aspetti, un po' gioco di ruolo e un po' avventura, ma non riesce a centrare la qualità in nessun campo specifico; il migliore è forse Kao the Kangaroo che, pur rivelandosi un platform piuttosto dozzinale, ha un character simpatico e scorre via senza tanti problemi.

Paper Mario
Una vera summa della creatività Nintendo. Qualche anno prima, la casa di Kyoto aveva pubblicato tramite una collaborazione con Square lo splendido Super Mario RPG. Molti non lo sanno, ma Paper Mario riparte proprio da lì, da quelle meccaniche ruolistiche, ma stravolgendo l'impianto tecnico ed immaginando gli eroi come sagome di cartone che si muovono in un ambiente tridimensionale. Un esempio di come l'abilità artistica possa sopperire a qualche limite nell'hardware e di come il divertimento non sia solo una questione di poligoni.




Charge'n Blast
Nato come arcade basato su hardware Sega, questo lavoro della Xicat preferiva mantenersi ad un gameplay semplice, addirittura debitore verso i fixed shooter di un tempo. Qui è diversa la prospettiva, è diversa la grafica e soprattutto lo schema di movimento, che richiederà una certa pratica, ma non potremo che slittare a destra e sinistra di una ben definita linea orizzontale. Tutt'altro che un capolavoro, ma un gioco senza pretese che potrebbe interessare agli amanti degli shooter alternativi.


Se Atene piange, Sparta non ride (era così?), ed anche sulle sponde Sony c'è poco di che stare allegri, anche se di uscite drammatiche per fortuna non c'è nulla. C'è una palese poca voglia di rischiare ed una tendenza a campare di inerzia fintanto che l'entrata in scena di Microsoft e il rilancio di Nintendo rimangono remoti. Sulla PS1, però, c'è almeno Fear Effect 2 che diverte il pubblico per l'eccellente coding che lo caratterizza. I due racing game per questa console prossima alla pensione sono profondamente diversi: Ducati World Racing Challenge mira a sfruttare la prestigiosa licenza per la Acclaim, ma il team Attention to Detail non è stato capace di tirar fuori un prodotto in grado di competere con Superbike; più apprezzato è invece Toy Story Racer dei Traveller's Tales, pur essendo il solito clone di Mario Kart (ma quanti ne hanno fatti?!?).
Chiudiamo la rassegna della prima Playstation con due grandi nomi del passato: il primo è Megaman col suo X5, quinta installazione, appunto, di questa saga parallela che raggiunge in questa occasione forse il suo punto più basso, sebbene non si tratti affatto di un brutto gioco; fa sicuramente peggio Speedball 2100, una delle Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 249907esperienze più infelici per i leggendari Bitmap Brothers, che collassano nel tentativo di rinfrescare uno dei più grandi classici del loro passato.

La piattaforma “da salotto” più venduta della storia (quando ancora doveva saperlo) fa la pigra ed il mercato PS2 difetta anche questo mese di prodotti memorabili, sebbene scenda in campo il glorioso marchio di Star Wars con l'episodio Starfighter. Una piacevole sorpresa è ATV Offroad Fury, che vi pone alla guida di minuscoli fuoristrada su tracciati impervi, inaugurando una serie di buon successo e decisamente longeva, pubblicata dalla Sony stessa. Ugualmente dignitoso è Knockout Kings 2001 di Electronic Arts, da sempre legata alla disciplina del pugilato e che mostra grande dedizione nel debutto sulla nuova generazione. Un altro grande publisher al lavoro è la Ubisoft, che preferisce andare sul sicuro e riproporre la sua mascotte più pregiata in Rayman 2: Revolution, un aggiornamento allo strepitoso platform uscito qualche tempo addietro che vanta piccoli upgrade grafici di qua e di là senza tralasciare il riuscitissimo gameplay. Chiudiamo con la pecora nera del gruppo, ovvero RC Revenge Pro della Acclaim, che illustra molto bene come lanciare un vasto numero di automobiline telecomandate su un'ampia scelta di tracciati SENZA divertire.

Fear Effect 2: Retro Helix
Il team Kronos conosceva la PS1 come le proprie tasche. Una spiccata amichevolezza verso i programmatori ha permesso di vedere quasi da subito ottime prestazioni dalla scatolina Sony, ma forse nessuno poteva credere che si sarebbe arrivati a tanto. Fear Effect 2 è un survival caratterizzato da un'inverosimile grafica in cel-shading e da un elevato tasso di spettacolarità che onora i circuiti sui quali gira, riuscendo ad aggradare anche il giocatore con un'avventura difficile ma divertente.




Star Wars: Starfighter
Le battaglie aeree e spaziali di Guerre Stellari hanno rappresentato terreno più che fertile per i designer di videogiochi, Lucasarts in testa. Questo tipo di combattimento è anche il fulcro di questo spin-off che non attinge dalla sceneggiatura dei film classici, ma dal più recente Episode One. Una straordinaria fluidità ed un accompagnamento sonoro inappuntabile catalizzano il coinvolgimento, anche se non si può trascurare una longevità limitata ed un pizzico di ripetitività.