Cominciamo dal sistema operativo dello zio Bill, il quale non rischia e presenta titoli per le categorie che lo hanno fatto tanto apprezzare ai giocatori. Il più famoso è Red Alert 2, spin-off di Command & Conquer, un RTS di scuola classica, mentre Steel Beasts inorgoglisce gli appassionati di cingolati con una simulazione di carri pesanti piena di ottimi spunti strategici. Wizards and Warriors è un gioco di ruolo in stile occidentale che, pur realizzato dignitosamente, rimane confinato nell'ombra. Per rimanere in tema fantasy, citiamo Rune, un “third person shooter” della Human Head che affonda la sua sceneggiatura nella mitologia nordica: il motore grafico svolge molto bene il suo dovere, ma il gameplay è afflitto da alcune imprecisioni nelle fasi più da platform. I gestionali trovano un esponente di rilievo in Zeus della Impressions Games e nemmeno le simulazioni di volo, genere storico del panorama PC, rimangono a secco grazie Combat Flight Simulator 2, basato sul tema della Seconda Guerra Mondiale, concentrandosi sugli avvenimenti che hanno riguardato la zona dell'Oceano Pacifico con una cura a tratti maniacale. Tra i racing game, infine, fa il suo debutto 4x4 EVO dei Terminal Reality, che ci offre gustose corse su fuoristrada senza perdersi in eccessi di realismo.
Red Alert 2 L'eterna rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica continua negli studi della Westwood che ci propone uno strategico in tempo reale che in termini di popolarità rivaleggia con lo stesso Command & Conquer del quale rappresenta uno spin-off. Le dimensioni della grafica sono ancora due, ma il coinvolgimento è come sempre elevato forse anche grazie ai curatissimi filmati d'intermezzo. Zeus Lo sviluppatore Impressions Games si è sempre distinto per l'equilibrio dei suoi prodotti, mai da affrontare a cuor leggero ma accessibili a qualsiasi giocatore. Dopo avere simulato varie epoche e varie popolazioni, si concede uno strappo alla regola del realismo per indagare sugli accadimenti del Monte Olimpo, insegnandoci quanto siano gravosi gli impegni di Zeus... |
La Nintendo non intende ancora cominciare il countdown per il Gamecube e spara una cartuccia (in tutti i sensi) veramente importante: è Majora's Mask, il seguito di Ocarina of Time da giocare solo con l'Expansion Pack. Tutt'altro che secondario è Ogre Battle 64 della Quest, per molti giocatori il massimo esempio di J-RPG strategico. Gli altri titoli del mese possono essere considerati secondari, ma il tie-in di The World Is Not Enough, ennesimo film di 007, si presenta molto bene pur non riuscendo ad insidiare Goldeneye. Decisamente più trascurabili sono Sarge's Heroes 2, un episodio di Army Men non annoverato tra i più felici, e Cruis'n' Exotica, terza puntata per questi racing game mai troppo amati da pubblico e critica.
Il Dreamcast suggerisce ottime ragioni per accenderlo, come il gioco di ruolo Skies of Arcadia, forse il migliore assieme a Grandia II per la console Sega. La Konami prova a dire la sua con ESPN International Track'n Field, un'edizione al passo coi tempi del suo celebre multievento sportivo, e Silent Scope, conversione dell'omonimo coin-op in cui impersonare un cecchino, ma pur rimanendo due buoni prodotti non sono mai stati considerati capolavori. Un'altra compilation di discipline sportive è quella offerta da Sydney 2000, nientemeno che la simulazione ufficiale delle Olimpiadi e, sorpresa delle sorprese, non è affatto male. Spuntano anche due dignitose conversioni da PC come Railroad Tycoon 2 e Quake 3, e soprattutto quest'ultima è molto significativa per esprimere il potenziale tecnico della console con il motore grafico più in voga del periodo. Chiudiamo con Buzz Lightyear of Star Command, dedicato alla serie animata avente come protagonista uno dei più amati character di Toy Story, e Demolition Racer, gioco di corse con la vocazione degli incidenti passato senza infamia e senza lode.
Zelda: Majora's Mask Le maschere che aveva potuto solo assaggiare in Ocarina of Time assumono qui un ruolo centrale, così come il ciclo dei giorni, conferendo a questo Zelda una personalità tutta particolare, ritenuto da alcuni l'episodio più oscuro dell'intera saga Nintendo. Non solo: esso vanta anche un impianto tecnico notevole grazie all'Expansion Pack, necessario per giocare. Ogre Battle 64 Mai arrivato in Europa, questo episodio della serie della Quest ha un merito inestimabile: è l'unico JRPG di grosso spessore sul Nintendo 64. Ogre Battle è nato sul Super Nintendo, imponendosi subito per la qualità della sua sceneggiatura e per l'estrema longevità. Tutto ciò è stato portato con cura in questa grossa cartuccia da 40 megabytes, imperdibili per gli appassionati del genere e della console. Skies of Arcadia Realizzato dalla Overworks per la stessa Sega, Skies of Arcadia sposta le nei cieli le terre esplorabili, immaginando città e continenti da raggiungere grazie a navi volanti. Portava una ventata di freschezza all'interno di un genere che cominciava già a somigliarsi troppo ma non è stato capace di gareggiare in popolarità con i lavori della Square. Rimane un gioco da scoprire, magari anche nella riedizione per Gamecube. |
Il fronte Playstation porta una novità a dir poco rilevante: la seconda macchina della Sony trova la sua distribuzione negli USA, il maggiore mercato mondiale. Affianco ai giochi di provenienza nipponica come Mechsmith Run=Dim (uno strategico a tema spaziale) e G-Saviour (basato sul film con attori reali su Gundam), compaiono i primi titoli sviluppati su misura per il pubblico occidentale. Partenza spedita per i giochi di corse: SSX è l'ingresso ufficiale della Sony nel mondo dello snowboard, sicuramente molto positivo; Midnight Club spalanca ai videogiochi il mondo delle corse clandestine con buoni risultati, avviando una serie di buon successo ed illuminando anche la via che seguirà a lungo Need for Speed; ci sono anche Surfin' H3O e Smuggler's Run, ma passano ampiamente in secondo piano. La Playstation 2 può dire la sua anche nel campo dei FPS ed è quello che hanno forse voluto dimostrare Unreal Tournament e Timesplitters, ma non viene snobbato un genere videoludico dei più anziani come quello degli shoot'em up che conoscono il seguito ufficiale di Silpheed, sottotitolato Lost Planet. Alquanto trascurabile è, invece, l'action game X-Squad.
SSX Gli sport estremi hanno sempre avuto una certa presa sul mercato dei titoli per console, compresi quelli relativi allo snowboard. Su PS1 aveva conosciuto una discretà popolarità Cool Boarders ed il Nintendo 64 aveva fatto centro con 1080° Snowboarding, quindi questo SSX, lanciato assieme alla nuova macchina Sony, aveva una buona platea ad accoglierlo. Fu un successo ed i seguiti non mancarono. Midnight Club Partendo da banali tassisti, veniamo inghiottiti dalle folli notti newyorkesi fatte di corse al ritmo dell'illegalità. Vetture sempre più potenti da vincere con gare da consumare nelle strade percorse tutti i giorni per lavoro, queste sono le basi di questo best-seller Rockstar. Graficamente non è un bijoux, ma l'atmosfera è quella giusta. Timesplitters Primo gioco del team Free Radical, ma non si tratta certo di un manipolo di novellini: nel curriculum di questi signori compaiono due pesi massimi come Goldeneye e Perfect Dark, infatti alcuni membri della squadra erano parte attiva della migliore Rare di sempre. Timesplitters è un gioco meno serioso di quelli citati ed anche più vario grazie alle beghe temporali da affrontare che ci sbalzeranno da un'epoca all'altra, ma la genialità dei capolavori del Nintendo 64 è qui in forma meno cristallina. Silpheed: the Lost Planet Lo splendido shooter conosciuto sul Mega CD non aveva ancora ricevuto alcun seguito, nonostante il grande attaccamento dei fan. Un'inverosimile collaborazione tra Working Design, Game Arts e Treasure partorisce The Lost Planet, uno sparatutto riuscito, abbastanza spettacolare anche se non d'impatto quanto il suo predecessore. |
Pur potendosi considerare una console di “vecchia generazione” a tutti gli effetti, la PS One non demorde e vanta una volta di più la line-up mensile più affollata. Analizziamo la lunga lista partendo dalle corse che ne hanno davvero per tutti i gusti: F1 2000 non sarà all'altezza delle simulazioni del vecchio Crammond, ma sfrutta bene la licenza pagata cara dalla Sony; Muppet Racemania non ha alcuna pretesa di realismo, piuttosto prova ad allinearsi al racing game spensierato à la Mario Kart, infilandoci dentro pezzi di filmati riguardanti i celebri protagonisti; Rollcage 2, infine, porta a maturazione gli stilemi di Wipeout applicati alle quattro ruote, sebbene le vetture controllate dal giocatore siano tutt'altro che convenzionali. A metà tra guida e azione casca di diritto Thunder Tanks, difatti basato sul combattimento veicolare con risultati accettabili.
Chi cerca emozioni forti può affidarsi ad Alien Resurrection, un FPS piuttosto riuscito anche se di minor successo rispetto al Trilogy. Sulla Playstation ritorna anche Duke Nukem con uno dei suoi spin-off: nello specifico si tratta di Land of the Babes, un TPS difficilmente assimilabile allo status di capolavoro.
L'attenzione verso i big del passato continua lentamente ad imporsi ed anche questo mese possiamo trovare qualche vecchia gloria intenta a riesumarsi: va maluccio a Galaga, che con Destination Earth si trasforma in una sorta di Star Fox poco entusiasmante; migliore è il risultato conseguito da Breakout, il cui remake è umile nelle intenzioni ma efficace nel divertimento; anche se non può essere considerato un big, torna su Playstation anche Army Men con Air Attack 2, che senza voler diventare un classico ci fa proprio divertire.
Se questo mese incontriamo un successo garantito come il terzo Spyro, non difettano neanche i titoli più coraggiosi come Spin Jam, un puzzle game originale ma non trascendentale, o Incredible Crisis, un rhythm game che fa della demenzialità e dell'ironia le sue armi migliori, accostate da un gradevole impianto tecnico.
Tra i soliti noti, infine, troviamo MegaMan Legends 2, che consolida la convivenza tra il robot Capcom e i giochi di ruolo, e Jedi Power Battles della LucasArts, un'altra escursione nell'Episode One di Star Wars.
MegaMan Legends 2 Chi ha giocato ai classici platform aventi come protagonista questo simpatico robottino difficilmente riuscirebbe ad immaginarselo in meccaniche da gioco di ruolo. Eppure, grazie alla fantasia del designer Yoshinori Kawano, lo spin-off Legends ci riesce, meritandosi anche questo secondo episodio. Le atmosfere dei MegaMan per NES semplicemente non esistono, ma la qualità di certo non manca. Spyro 3: Year of the Dragon La Insomniac regala alla sua mascotte un ultimo tributo con questa terza installazione della saga. Tutto ciò che Spyro è stato fino a questo momento viene portato al massimo splendore, dall'estensione delle mappe alla perfezione tecnica fino ai gustosi minigiochi che sempre lo hanno caratterizzato. Dopo questo Year of the Dragon diverrà proprietà della Vivendi e si aprirà al multipiattaforma, senza più offrire uscite di alto profilo. |
Gianluca "musehead" Santilio
Ho giocato un bel po' anche a Silpheed, ma con quel connubio di sviluppatori doveva uscirne il gioco più bello di sempre.