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ID: 242847L’aria di mondiali è ancora forte e non è certo una sorpresa ritrovarsi con un paio di esponenti di massimo rilievo tra le mani. La Audiogenic decide di convertire finalmente per i computer a 16-bit un suo classico, Emlyn Hughes International Soccer, dalla peculiare inclinazione allo spettacolo grazie ad una gustosa visuale laterale. Un ottimo prodotto che, nonostante tutti i pregi, è stato nella storia oscurato da un contemporaneo devastante: Kick Off 2 del mitico Dino Dini!
L’estate non deve fare particolarmente bene alle conversioni da coin-op, visto che su computer l’unico esemplare è Midnight Resistance, apprezzato principalmente per il valido adattamento allo ZX Spectrum. Rimane spazio abbondante per prodotti pensati ex-novo o quasi, come Paradroid 90 dell’eclettico Braybrook, versione aggiornata ed adeguata tecnicamente ai 16-bit del classico Paradroid conosciuto su Commodore 64 che non ha tuttavia ricevuto eguale gloria.
Su Amiga ed ST la Electronic Arts pubblica Flood di una giovane Bullfrog, originale e sicuramente più facile di Yolanda, un platform che oggi può ricordare molto da vicino I Wanna Be the Guy, praticamente un “trial and error” dei più spietati pronto a torturare qualsiasi giocatore. Almeno l’eroina meritava…
Agosto è un mese florido anche per i multievento di azione, infatti Venus the Flytrap della Gremlin alterna originali sezioni platform con tanto di camminate sul soffitto a più tradizionali scampagnate da horizontal shooter, tutto puntando su una tecnica dignitosa. E’ tuttavia Unreal della Ubisoft a colpire ancora di più per l’abilità programmatoria.

Kick Off 2
Com’è possibile che un gioco di calcio in cui è impossibile controllare il pallone risulti uno dei più gettonati della storia? Com’era possibile divertirsi a queste condizioni? La giocabilità impressa da Dino Dini alla sua “simulazione” era un’imprevedibile vittoria del masochismo che finiva col premiare gli utenti più tenaci, i quali potevano dare vita a delle sfide memorabili dal profondo gusto hardcore.

Flood
Che la Bullfrog fosse uno dei più talentuosi team di programmazione del pianeta fu riconosciuto grazie a Populous, uno dei “god games” più influenti della categoria. Tuttavia, Molyneux e soci non disdegnarono delle capatine in generi più tradizionali come i platform, ma cercando puntualmente di trovare un twist tutto loro: Flood, per esempio, è un titolo che gioca con la capacità di arrampicarsi del suo protagonista che apre le porte ad un gameplay insolito.

Unreal
Quando i segreti delle macchine a 16-bit cominciarono ad essere svelati, una tecnica stupefacente bastava a giustificare la pubblicazione di un gioco. Gli Ordilogic tentarono di offrire anche meccaniche di gioco varie e godibili, raggiungendo buoni risultati. Di Unreal, però, tutti ricordano principalmente la grafica mozzafiato, la qualità sonora e gli impressionanti stage in pseudo-3D.



Ferragosto in pace per NES e Master System, ma quest’ultimo almeno tenta di stupire nel genere sparatutto con Aerial Assault, ma senza centrare obiettivi straordinari. Sulla stessa console ci si può anche gustare Ultima IV nella sua ambiziosa trasposizione, ma non era forse la stagione adatta per qualcosa di così impegnativo…
E’ il Megadrive a stupire davvero quando le riviste europee cominciano a parlare e recensire in anteprima per il continente un campione degli shooter: Thunder Force III. Chiudiamo con l’offerta delle sale giochi, dove il motociclistico Racing Hero, pur non passando alla storia per il divertimento, si fa notare alla grande per i virtuosismi tecnici. Sicuramente più significativo è Smash TV, seguito spirituale di Robotron 2084 di grande successo.


Thunder Force III
Lo shoot’em up su 16-bit conosce uno dei suoi rappresentanti storici. Thunder Force III impone un nuovo standard per l’homegaming, con i suoi cinque stage (più uno) selezionabili, armi intercambiabili e tantissima frenesia. Molto è differente dal suo pur dignitoso predecessore, ma nessuno sembra sentirne la mancanza.

Smash TV
Robotron 2084 espresse molto bene le potenzialità di uno sparatutto in cui fosse possibile sparare e muoversi in direzioni differenti. Per molto tempo non vi furono eredi di grande spessore, capaci di trapiantare in una nuova generazione gli stilemi dell’originale, fino proprio a questo Smash TV che, a causa dei soggetti umani (era ambientato in un inquietante show televisivo), divenne noto anche per merito delle immancabili polemiche.