Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714747317.jpg  Visite: 0  Dimensione: 77.6 KB  ID: 285171È proprio così, Resident Evil mi fa ancora paura, paura vera. Tirare fuori la custodia dal mio scaffale e tenerla tra le mani, mi permette di sentire ancora quelle straordinarie sensazioni adolescenziali, miste di felicità, eccitazione, curiosità e anche timore. Quel timore di non sapere cosa ti aspetta, la curiosità che ti trasmettono le poche immagini sul retro della custodia, l’eccitazione di poter subito mettere il cd nella Playstation e partire all’avventura!

Resident Evil è uno di quei giochi che probabilmente potrei giocare una volta al mese senza mai stufarmi. A parole è difficile spiegarlo, ma quando cerchiamo di abbinare la parola emozioni al termine videogiochi… beh, questo è uno di quei casi. Capcom ha creato decine di capolavori nel corso dei suoi anni d’oro (dalla fine degli anni ’80 ai primi anni del Nuovo Millennio) e penso che questo primo capitolo di Resident Evil sia uno dei più rappresentativi in assoluto. E i motivi sono molteplici: ha creato da zero il genere dei survival horror, ha fatto vedere al mondo di che pasta era fatta la PS1, ci ha lasciato letteralmente a bocca aperta con quella incredibile grafica poligonale, i personaggi avevano delle voci reali, la trama era eccezionale. E da tutto questo è nato uno dei brand videoludici più conosciuti in assoluto. Vi basta?

Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714747310.jpg  Visite: 0  Dimensione: 78.9 KB  ID: 285172Parlare del gioco dal punto di vista tecnico credo sia abbastanza superfluo, tutti lo conosciamo probabilmente a menadito. Ma insomma, come si fa a non farlo? L’introduzione in FMV (Full Motion video) è ancora oggi uno dei migliori esemplari di quegli anni, introduceva alla trama generale come nessuno aveva mai osato fare. Una volta entrati nella villa con Barry e Wesker (chi mai l’avrebbe detto?), le voci e quel silenzio assordante che mi pietrifica ogni volta che lo vivo. Poi arriva la scena emblematica dello zombie bianco, diventata senza indugio l’icona più rappresentativa dell’intero marchio di Resident Evil. Da quel momento in poi, l’apoteosi di un’avventura senza precedenti: lo era nel 1996, ma lo è ancora oggi nel 2022. I cani zombie che spuntavano all’improvviso devastando le finestre della villa, i terribili Licker che solo un potente shotgun poteva stanare, una gigantesca pianta velenosa all’interno di un luogo misterioso e i ragni giganti. Madre mia, i ragni giganti, ero, e sono, letteralmente terrorizzato da quelli! E poi il T-002, il Tyrant che tanti incubi ha “regalato” a noi adolescenti dell’epoca.

Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714747306.jpg  Visite: 0  Dimensione: 66.8 KB  ID: 285173Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714771903.jpg  Visite: 0  Dimensione: 72.1 KB  ID: 285174Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714771908.jpg  Visite: 0  Dimensione: 64.4 KB  ID: 285175Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   1643714771913.jpg  Visite: 0  Dimensione: 67.4 KB  ID: 285176

Sapete, a volte mi fermo a guardare il mio scaffale pieno di retrogames (mi sento una persona decisamente fortunata) e mi chiedo quali giochi riescano a regalarmi le stesse emozioni di Resident Evil. Sapete qual è la mia risposta? Resident Evil. Sì, il remake creato per il GameCube e che ritengo il miglior Resident Evil mai creato. Hanno preso un capolavoro senza tempo e ne hanno creato uno ancora più leggendario. E con quello, Resident Evil mi fa ancora più paura. Ma viverne di paure così…
Alessandro “AleRetroGamer” Pugliese