Ace Combat Joint Assault CoverAce Combat è una saga di successo che oramai si appresta a festeggiare i venti anni di onorata carriera. Il tutto nacque con Air Combat, coin-op del 1993 (non 1992 come spesso riportato erroneamente), già conosciuto come Ace Combat in Giappone. Dopo due anni, la saga venne trasportata su console domestiche e qui vi rimase fino ai nostri giorni. Ace Combat Joint Assault è il secondo titolo della saga pubblicato per Sony PSP, dopo Ace Combat X: Skies of Deception. Il titolo Namco, in particolare dopo il passaggio Arcade/Console, è rimasto sempre identico a se stesso, sia concettualmente sia dal punto di vista del gameplay, tranne che per piccole migliorie e variazioni.

Ace Combat in effetti è orgogliosamente un titolo arcade e anche un titolo che ha sempre spinto gli hardware dal lato tecnico. Tutto ciò rimane inalterato nell’ultima incarnazione portatile, tralasciando piccole migliorie, ma con una gustosa novità per la serie. Andiamo con ordine. In Joint Assault ci troviamo ad affrontare una serie di missioni con aerei da guerra. Le missioni variano da azioni di bombardamento a dogfight, da missioni miste terra-aria a particolari ed inaspettati bonus stage. Prima di una missione possiamo scegliere il velivolo tra 43 modelli realmente esistenti. Ogni caccia presenta le proprie peculiarità e non tutti sono subito disponibili. Una volta scelto il mezzo, dopo un breve briefing della missione siamo catapultati nel campo di battaglia, o meglio nel cielo di battaglia.

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Il movimento in volo è affidato o tutto allo stick analogico o alla combo stick più croce direzionale. In quest’ultimo caso, scomodo ma più performante, il rollio ed il beccheggio sono affidati alla levetta analogica, mentre l’imbardata alla croce direzionale. Nell’altra configurazione, semplificata ma più efficiente, i tre movimenti sono invece gestiti con un solo comando. In questo caso ovviamente il gioco addolcisce e guida il movimento dell’aeromobile. Personalmente, pur riconoscendo una maggiore agilità al tipo di controllo stick più croce, ho preferito i comandi semplificati per via della naturalezza e comodità. La manetta è regolata tramite i due dorsali. Il quadrato ci permette di switchare l’arma, principale e secondaria, il triangolo di cambiare bersaglio, il cerchio di fare fuoco con missili o bombe selezionate e la croce è il comando della sempre utile mitragliatrice. Ogni missione presenta obiettivi principali, la cui distruzione permette il completamento della missione e obiettivi secondari, facoltativi, che innalzano il punteggio assegnato ad ogni distruzione. Alla fine di ogni missione veniamo ricompensati, a seconda del tempo impiegato e dei target distrutti, da denaro da spendere in nuovi aeroplani, armi o miglioramenti tecnici per il nostro velivolo. Tutta questa struttura poggia su una trama che certo non brilla in originalità, ma è sicuramente raccontata con grande emotività e un ottimo sfoggio di tecnica.

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Alcune parti della storia infatti vengono raccontate tramite filmati provenienti da telegiornali ed in altri casi con delle bellissime scene in computer grafica semi-statiche. La più grande novità a cui si accennava in precedenza è la modalità on line classica, che segue a ruota quella di Ace Combat 6 per Xbox 360, con una quanto mai azzeccata modalità cooperativa fino a quattro giocatori (on line o in multiplayer locale). La peculiarità di questa co-op è che ogni partecipante ha compiti differenziati a seconda della missione. Ogni utente infatti ha un proprio obiettivo a se stante da completare per venire a capo della missione. Valutare un Ace Combat in generale è abbastanza difficoltoso, per via di una somiglianza di fondo con tutti gli altri episodi molto marcata. Ma questa iterazione si differenzia per varietà e sfida. Alcune missioni sono ardue già a livello facile, grazie ad un’intelligenza artificiale complessa e ben strutturata, che permette però dopo accaniti scontri in quota di essere pervasi da un forte senso di soddisfazione. La difficoltà aumenta soprattutto nel caso non si disponga di molto denaro e non si badi a sbloccare upgrade e nuovi caccia. Tecnicamente il titolo si pone ai vertici per quanto riguarda la piccola di casa Sony. Gli aerei sono splendidi, dettagliati e riprodotti con grande fedeltà. L’impatto visivo in quota è d’effetto, grazie a scenari mozzafiato (per la prima volta voliamo su città esistenti realmente) e giochi di luce che rendono il tutto un’esperienza fantastica per gli occhi.

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Ovviamente il terreno a quote basse perde di definizione, ma ciò è inevitabile e non compromette nulla. Joint Assault inoltre accompagna il giocatore con musiche davvero ben realizzate che il più delle volte vi spingeranno a collegare gli auricolari per sentirle in tutta la loro "orchestralità". Le note dolenti sono relative sia alle fasi di decollo sia di atterraggio, ancora viste come missioni bonus piuttosto che come parti integranti delle missioni vere e proprie.

Ho inoltre notato un’estrema fantasia in fase di decollo. Insomma anche se votato all’arcade, vedere un jet che decolla dopo tre secondi a 1200 km/h mi ha fatto un po’ storcere il naso. I difetti non minano la giocabilità, ne' compromettono il giudizio finale, che fa di Joint Assault un titolo imprescindibile per i fan della serie ed un titolo sopra la media per tutti i possessori di PSP.


COMMENTO FINALE


"Joint Assault in valore assoluto è un gioco eccellente ma non si discosta minimamente dal leitmotiv della storica saga. Non per questo può essere valutato un gioco noioso o inutile, anzi riesce ad eccellere grazie ad un coinvolgimento raro per un titolo portatile, musiche di alta classe e una grafica da urlo che vi farà capire che forse non è ancora arrivato il momento di mandare in pensione la vostra PSP. Assolutamente un must per i fan di Ace Combat, un titolo da avere nella vostra collezione di UMD."