Non volendo assolutamente stravolgere una formula unanimemente ritenuta vincente, la software house nipponica ripropone praticamente inalterato il gameplay dell’episodio precedente, “limitandosi” però ad approfondirne ogni singolo aspetto e ad aggiungere qua e la qualche piccola ma significativa novità (che poi, come vedremo in seguito, tanto piccole non sono).
Lo scopo del gioco rimane perciò quello di condurre la nostra agguerrita tribù fino alla fine di numerosi livelli, impartendo gli ordini necessari digitando apposite sequenze di tasti al ritmo della musica in 4/4 di sottofondo.
A partire da queste sue meccaniche fondamentali Patapon 2 mostra già alcune nette migliorie rispetto al suo predecessore. Com’era logico aspettarsi sono infatti stati aggiunti un paio di nuovi comandi, utili a fronteggiare degli avversari in possesso di pattern d’attacco nettamente più vari ed articolati, ma, cosa assai più significativa, il gioco è ora in grado di riconoscere l’accuratezza con la quale rispetteremo la musica d’accompagnamento, premiando una nostra maggior perizia con un più rapido accesso alla modalità “fever”, la quale farà letteralmente esplodere il vero potenziale dei nostri tondeggianti combattenti.
Logicamente non potevano mancare nuove e più potenti unità, fra cui spiccano certamente i Patapon volanti e quelli in grado di utilizzare la magia, nonché miracoli aggiuntivi con cui alterare le condizioni ambientali e di riflesso anche l’efficacia di talune armi. Ma ad aver subito l’upgrade più sostanzioso è sicuramente la parte gestionale che, guarda caso, nel passato episodio risultava essere proprio la meno approfondita e perciò meritevole di maggiori attenzioni. Non solo adesso avremo a disposizione un più alto numero di minigame utili a rimpinguare un inventario di oggetti infinitamente più vasto, ma lo sviluppo dei nostri Patapon risulterà incredibilmente ampliato e razionalizzato, per mezzo di un apposito diagramma ad albero che ci indicherà con esattezza gli item necessari a far evolvere ciascuna delle nostre unità.
Nonostante l’incredibile lavoro di upgrade fin qui elencato, il vero fiore all’occhiello di questo fortunato seguito è comunque rappresentato dall’inserimento dell’eroe, ossia un combattente munito di maschera in grado di resuscitare in caso di sconfitta e dotato di attacchi speciali nettamente più potenti. Il nostro paladino (che potrà essere selezionato fra una qualsiasi delle unità che avremo precedentemente sbloccato e/o potenziato) dovrà però essere scelto con cura, in quanto, al di là delle inevitabili preferenze personali, una decisione ben ponderata potrà rappresentare la differenza che separa una cocente sconfitta da un’agile vittoria. L’introduzione di tale figura ci consegna anche un’altra significativa novità, ossia la modalità multiplayer, tramite la quale potremo unirci ad altri tre amici ed affrontare con i nostri quattro eroi uno qualunque degli stages precedentemente completati. In tal modo saremo in grado di ottenere nuove maschere dai diversi poteri nonché gli items più rari e preziosi. Nel caso in cui non si disponga di compagni in carne ed ossa in numero sufficiente sarà ovviamente la cpu a prendere il controllo dei restanti personaggi, restituendoci però un’esperienza che, come potete ben immaginare, risulterà decisamente meno coinvolgente ed innovativa di una vera e propria scorribanda fra amici.
Come ormai avrete sicuramente intuito le migliorie introdotte in questo Patapon 2 vanno ben oltre quel minimo sindacale che per decenza si richiede ad un seguito degno di questo nome. Merito dunque alla Pyramid per aver saputo sfornare un titolo che, pur non tradendo se stesso, risulta infinitamente più ricco, profondo nonché accessibile. Infatti, la maggior parte degli “spigoli” presenti nel primo Patapon, capaci di generare una spiacevole sensazione di spaesamento e/o frustrazione nel giocatore meno esperto, sono stati tutti accuratamente smussati, senza però compromettere una difficoltà che si mantiene sempre su dei livelli medio-alti.
Sotto il profilo prettamente tecnico rimane invece confermato lo splendido stile bidimensionale basato su linee essenziali e tinte uniformi tendenti al pastello che rendono il titolo Pyramid praticamente unico nel suo genere. Significativi passi in avanti possono invece essere riscontrati sul versante audio, grazie ad una più marcata diversificazione delle musiche d’accompagnamento e ad campionario di esclamazioni sapientemente ampliato, capace di rendere i nostri piccoli Patapon ancor più irresistibili. Ottima anche la longevità, che trae un indiscusso giovamento sia dal moltiplicarsi delle unità da far evolvere in un maggior numero di combattenti dalle differenti caratteristiche, che da una ripartizione più equilibrata fra gli stages, ora ottimamente suddivisi fra battaglie, scontri con i boss e territori di caccia.
Altre immagini: