Scar tissue that I wish you saw
Sarcastic Mister know it all
Close your eyes and I'll kiss you 'cause
With the bird I'll share
With the bird I'll share
This lonely view…


Winning Eleven 4 - PlaystationWinning Eleven 4 - PlaystationWinning Eleven 4 - Playstation

Mentre verso la fine del 1999 MTV faceva girare il video della bellissima Scar Tissue dei Red Hot Chili Peppers, la storica Playstation di milioni di appassionati di calcio faceva girare Winning Eleven 4, per noi occidentali International SuperStar Soccer Pro Evolution. La sensazione è strana da spiegare, ma quando prendo in mano il CD del calcio Konami e chiudo gli occhi sento questa canzone e rivivo le sensazioni incredibili che WE4 ha saputo trasmettermi, mai come pochi giochi dedicati al calcio. Si, perché quando si scrive di WE4 è inutile raccontarvi delle 50 e passa squadre nazionali, della presenza di 22 team “under 22” e le classiche modalità tipiche del calcio videoludico dell’epoca. È inutile stare lì ad elencarvi i pregi grafici, i suoi limiti tecnici, le sue mancanze, il buono e il cattivo.

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Bisogna raccontare di emozioni, divertimento, stupore, adrenalina, vittoria e sconfitta. Sono sicuro che chiunque abbia avuto modo di mettere le mani su WE4 all’epoca può capire di cosa stia parlando. Perché Winning Eleven 4 abbandonava la legnosità dei movimenti dei suoi precedenti capitoli, utile solo a rendere il gioco più difficile artificialmente, e non abbracciava la filosofia “arcade spettacolare” del suo cugino Perfect Striker, ma iniettava nel pallone i primi cenni di fisica, impostava un ritmo più lento e ragionato all’azione e faceva del passaggio e del gioco a centrocampo il fulcro, il tutto condito da un’aleatorietà degli eventi in campo stupefacente. I primi passi della simulazione calcistica, e per l’epoca non era poco, anzi. Winning Eleven 4 è stato la rottura con il passato con gli occhi spalancati sul futuro: il presente calcistico che viviamo adesso.

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Per chi ha consumato il CD a furia di giocarci, il titolo Konami era la felicità per un goal su punizione, lo stupore per una spettacolare rete avvenuta a caso su un cross sbagliato, un’azione di prima con serie di passaggi e lancio lungo a scavalcare la difesa e con stop e tiro in diagonale dell’attaccante che di poco sfiora il palo e va fuori ma si è soddisfatti ed eccitati come se si fosse fatto goal. WE4 era una marcatura in rovesciata su cross da calcio d’angolo da far venire i brividi. WE4 era una rinfrancante scivolata in difesa sull’attaccante avversario che di poco non ci castigava. WE4 era una bordata da fuori area che si infilava nel sette. Era la soddisfazione di aver fatto sedere il difensore avversario con una finta di crossare. Era la consapevolezza che evitare il gioco di squadra e involarsi con il giocatore palla al piede era la via più facile per una sconfitta (solo Maradona può!). WE4 era impegno, dedizione e allenamento per padroneggiare i calciatori, il campo e l’imprevedibilità della palla. Era l’imprecazione per un goal subìto per uno stupido errore fatto con il difensore. Winning Eleven 4 era assuefazione, un’altra partita e poi smetto e stavi attaccato alla tv per 5 ore a sfidarti con i compagni di scuola o i tuoi fratelli. WE4 era la Master League, adesso scontatissima modalità, ma all’epoca un altro attentato alla vita sociale: 16 squadre di club, Juventus, Milan, Parma, Barcellona, Ajax ed altre, rigorosamente senza diritti (la Juve in WE4 è Torino!), ma con tutte le rose aggiornate a quell’ epico periodo del calcio mondiale.

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Selezionavi una squadra di club preferita e trovavi tra le mani una manica di “scarpari”: altro che Del Piero, Maldini, Rivaldo, qui si iniziava con Miranda, Castoro, Hespinas. All’inizio orrore, raccapriccio e sgomento che poi lasciano il posto alla consapevolezza di ciò che era la Master League: il divertimento allo stato puro. Vuoi avere una squadra più forte? Inizia a vincere sul campo e guadagnerai crediti per comprare i giocatori che vuoi. Più vinci, più guadagni crediti. Più guadagni crediti e più hai la possibilità di portare nella tua squadra i grandi campioni, i più costosi. Ogni partita diventerà un’avvincente finale. Ogni sconfitta la consapevolezza di aver sprecato un’occasione. Le vittorie porteranno a pianificare se comprare un buon difensore subito o un grande attaccante poi. E Come non citare il leggendario Babangida, il nigeriano che imperversava in qualsiasi squadra di qualsiasi giocatore che affrontava la Master League. Costava poco e dava tanto con la sua velocità. Lacrimuccia!

E se tutto quello che vedete scritto sopra può sembrare una banalità se confrontato ad oggi, nel 1999 era tutto maledettamente intrigante, nuovo, stupefacente, RIVOLUZIONARIO. E forse nessuno se ne rendeva conto all’epoca mentre impugnava il joypad. Con questo episodio la Konami aveva azzerato la concorrenza: FIFA e il suo teatrino di video spettacolari e licenze potevano solo accompagnare.

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E mentre il mitico commentatore del gioco, un ispirato Jon Kabira, urla insegnando ancora oggi cosa vuol dire esultare per un goal mentre lo stadio si riempie di tifo in festa, apriamo gli occhi e non possiamo far altro che guardare l’anonimo ma iconico calciatore giapponese digitalizzato in copertina che come un novello Tardelli corre ed esulta per un goal che sa proprio di nostalgia, alla faccia delle facce di merda di calciatori vip che ci propinano al giorno d’oggi.

… With the bird I'll share, this lonely view…
Assolo di chitarra di John Frusciante.


ISS PRO Evolution Gameplay

COMMENTO FINALE


"Conosciuto da noi come International SuperStar Soccer Pro Evolution, il mitico WE4 ha allietato le mie, e non solo, giornate con interminabili partite fatte di divertimento e stupore, competizione e adrenalina, gioia e rabbia. Forse lì per lì, nessuno o in pochi si resero conto della svolta storica che il titolo Konami stava apportando sui campi virtuali di tutti gli appassionati. Senza mezzi termini WE4 è stato l’inizio di una nuova era del calcio videoludico, staccandosi con coraggio dal passato e compiendo il primo vero passo verso la simulazione come la intendiamo noi adesso, con il pregio che è simulativo quanto basta per restare ancora un VIDEOGIOCO. Un capolavoro ancora oggi nonché uno dei migliori calcistici della storia dei videogiochi."