Nel corso della storia videoludica abbiamo assistito al continuo mutare del genere RPG. Siamo passati da un classico Final Fantasy ad un più “movimentato” Alundra, classificandolo come action-rpg. Ecco, se a questi giochi dessimo un’aria più Survival Horror, cosa ne potrebbe venir fuori?
La risposta ce l’abbiamo già da un paio di anni, ovvero dal lancio di Koudelka, un rpg con elementi survival horror sviluppato dalla Sacnoth, team capeggiato da Hiroki Kikuta, autore delle musiche di Secret of Mana e di altri lavori Squaresoft. Considerando infantili e stagnanti i soliti giochi di ruolo, Kikuta decise di creare un proprio team di sviluppo, composto perlopiù da persone che già lavoravano nella Squaresoft, per trovare una strada alternativa per gli rpg. koudelka venne così pubblicato il 16 dicembre 1999 in Giappone, il 29 Giugno 2000 in Nord America e il 29 Settembre dello steso anno in Europa.
Koudelka Iasant, giovane zingara con poteri sovrannaturali, viene guidata verso il Monastero di Nemeton, nel Galles, da uno spirito femminile. Qui incontra e salva la vita per ben 2 volte al giovane Edward Plunkett, prima braccato da un mostro e successivamente vittima del premeditato avvelenamento da parte di 2 vecchietti, finti ospitali: Ogden e Bessy. Poco dopo i ragazzi incontrano un prete, Padre James, inviato dal vaticano per cercare il “Documento di Emigre”, un libro che racchiude il potere della resurrezione, potere che solo Dio deve avere. Si scoprirà più avanti che lo spirito guida colpevole d’aver portato Koudelka al monastero altri non è che Elaine, una ragazza che venne uccisa anni prima gli eventi del gioco e che Ogden e Bessy, insieme all’ex marito di Elaine, tale Patrick, volevano far resuscitare usando il Documento di Emigre e mediante il sacrificio di donne, bambini ed innocenti d’ogni tipo. Patrick era un grande amico del prete James e anche quest’ultimo era innamorato di Elaine, ma alla fine si rassegnò al matrimonio dell’amico con la ragazza. Il fantasma di Elaine ammette dunque di aver convocato Koudelka e chiede ai tre di distruggere l'abominio creato dal marito pochi anni prima, ovvero il mostro Elaine riportata in vita da Patrick. Ma l'impresa si rivelerà ardua, poiché va contro ogni logica, a meno che non si utilizzi una reliquia molto antica: il braccio mummificato nascosto in una statua di San Daniel Scotus, colui che fece erigere il monastero.
L’esito della battaglia determinerà quale dei due finali verrà sbloccato.
Koudelka si pone a metà fra il Survival Horror, il classico gioco di ruolo e il GdR tattico, proponendo così un mix di generi che ha generato valutazioni negative da parte della critica. I combattimenti, completamente casuali, si svolgono su un piano tridimensionale suddiviso secondo una scacchiera 5x5. Gli scontri, classicamente a turni, sono strutturati esattamente come in un videogioco tattico, consentendo il movimento entro un numero limitato di caselle e gli attacchi all'avversario previo l'avvicinamento di questi ai protagonisti. Il sistema di crescita dei personaggi lascia poi grande spazio alla personalizzazione di questi da parte del giocatore, fermo restando che ogni protagonista è fortemente predisposto per un determinato ruolo (padre James, ad esempio, è un ottimo curatore, adatto per le magie di supporto e recupero). La percentuale di incontri non è alta e questo ci lascia spazio all’esplorazione, a discapito però degli incentivi ad aumentare di livello. La strategia di gioco, inoltre, è maggiormente orientata verso le arti magiche.
La pecca più grande di Koudelka sta nella durata dei caricamenti e delle battaglie. Tra un’azione e l’altra, infatti, ci toccherà aspettare molto di più rispetto ad un semplice rpg a causa di una inefficiente gestione delle animazioni poligonali, difetto facilmente notabile fin dalle prime battute del gioco e anche in movimenti basilari come correre o camminare. L’acquisizione di oggetti e armi avviene solamente dopo aver sconfitto qualche nemico e con probabilità molto basse. Non vi sono, infatti, negozi o venditori dentro il monastero, per cui dobbiamo affidarci alla nostra fortuna. A lungo andare, le armi si distruggeranno senza preavviso, lasciandoci spesso a mani vuote nel bel mezzo di una battaglia. La durata massima di un’arma semplice va dai 15 ai 30 colpi e dai 100 ai 255 per un’arma speciale.
Il comparto grafico è ricco di poligoni e i disegni dei personaggi sono molto buoni, eccezion fatta per qualche nemico, la cui estetica risulta veramente ridicola. Proprio questa bellezza artistica, come detto sopra, è causa di un rallentamento del sistema che finisce per influire negativamente sull’intero gioco. Le ambientazioni sono ottime, ma poco luminose, forse anche per generare un look più dark, complicando però la visuale di alcuni punti delle scenografie. I filmati sono uno dei punti forte del gioco, risultando davvero ben realizzati (forse proprio dai video si nota la mano di Square). Le musiche del gioco, create dallo stesso Kikuta, sono però molto fuori luogo e ripetitive, al punto da dare un senso di noia. Per fortuna non vi sono brani musicali al di fuori delle battaglie e dei filmati, probabilmente per sottolineare maggiormente la componente survival horror.
Un punto forte di Koudelka è senz'altro il doppiaggio, grazie ad un'ottima recitazione degli interpreti vocali. La versione PAL-ITA del gioco è completamente localizzata in italiano e i dialoghi fra i personaggi sono tutti recitati. In Giappone il doppiaggio è interamente in inglese, probabilmente per rispettare la locazione del gioco (Galles).
Il gioco, seppur diviso in 4 CD, è molto corto regalando un massimo di 20 ore di giocabilità.
Come in ogni RPG che si rispetti, anche in Koudelka è presente un boss opzionale: un Gargoyle. Per quanto affrontabile fin dal terzo disco, questo mostro è praticamente impossibile da battere in quel momento e conviene perciò attendere fino al quarto disco per sfidarlo. Ci sono tre modi per sconfiggere questo potente nemico. Il primo è quello di combatterlo con un livello alto e schierando per primo Edward, con alle spalle James e Koudelka, creando così con questi due una sorta di supporto magico ad Edward e scatenando con il giovane biondo tutta la nostra forza. Il secondo modo è quello di trovare la Gargoyle Killer, potente spada che si romperà dopo 3 attacchi fisici, cui seguirà la morte del potente nemico (potremo ottenere questa potente spada solo dopo aver sbloccato uno dei segreti, ovvero salvare quando il tempo di gioco è 11-11-11 o simile). Infine, potremo sconfiggere il nemico utilizzando il Roger’s staff, un bastone infrangibile che, con qualche attacco in più della Gargoyle Killer, ci darà la soddisfazione d’aver battuto il nemico. Sconfiggendo il Gargoyle, poi, otterremo la Sacnoth, la spada più potente del gioco, ma anch’essa vittima della rottura dopo i 100 o 255 colpi.
Koudelka è il predecessore della serie Shadow Hearts della Sacnoth. Ambientazioni e personaggi vengono sì ripresi dalla saga per PS2, ma dando vita ad una trama completamente differente e lasciandosi alle spalle la componente horror.
Il gioco ebbe successo anche in altri media, ovvero in veste di manga, dove però l'estetica dei protagonisti presenta delle differenze (ad esempio Koudelka, nel primo volume del manga, ha i capelli lunghi).
La pubblicazione europea di Koudelka è stata affidata ad Infogrames, etichetta già conosciuta per aver pubblicato altri Surival Horror come la saga di Alone In The Dark.
Koudelka - Playstation
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- Pubblicato: 04-04-2014, 18:50
- 7 commenti
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Koudelka
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Me lo ricordo, a me piaceva questo gioco
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Per certe cose era indovinato, ma alla fine non sono mai riuscito a farmelo piacere
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Interessante, una specie di jrpg alla Mario Bava.
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Ricordo quando usci Koudelka e ne lessi una recensione poco entusiasmante su Playstation Power.Sinceramente, anche non avendolo più provato, mi affascinò l'idea di fondere l'rpg con l'horror, nonché mi destò attenzione lo stile grafico cupo e l'intera traduzione in Ita. Boh, secondo me Koudelka è un titolo che va giudicato soggettivamente, da giocatore a giocatore,restando nel mio campo Amighista, un po' come accade con gli Shadow of the Beast.
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Nemmeno mi ero accorto della pubblicazione della recensione. Comunque ha sempre avuto giudizi discordanti, ma a me è sempre stra piaciuto. Ho avuto pure la fortuna di trovarlo a 20 euro, che è un prezzone. 4 dischi di puro stupore. Senza esagerazione.
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Lo abbandonai ai suoi tempi per via dei continui combattimenti casuali a raffica (anche all'interno di un misero sgabuzzino perchè non l'ho "esporato" in un battito di ciglia)...
Peccato, perchè grafica e storia sono davvero belli!
P.S. La musica dei combattimenti è degna di un calcio agli zebedei con gli stivali da alpinista...
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