Chi conosce la saga di Ridge Racer, sa che i vari capitoli del titolo Namco si sono sempre distinti, nel genere dei giochi automobilistici, per l’impostazione molto arcade, puntando tutto su un’eccellente realizzazione tecnica e l’immediatezza del gameplay, piuttosto che sulla simulazione accurata del comportamento delle automobili virtuali rispetto a quelle reali (features tipiche dei vari Gran Turismo, Toca e GTR). Non fa eccezione questo quarto capitolo apparso nel 1999 su PSX, che si rivelò un autentica esperienza audiovisiva notevole per quel tempo. Ma andiamo con ordine…
Come in tutti i titoli Namco, il filmato che fa da introduzione al gioco si segnala per l’ottima realizzazione tecnica, forse uno dei più bei FMV apparsi su PSX. Il perfetto montaggio delle scene, l’adrenalinico accompagnamento musicale e la qualità dei disegni in computer grafica, vi faranno rimanere a bocca aperta. Vi assicuro che lo rivedrete anche più di una volta (io per esempio lo rivedo sempre con piacere, sono colpito dalla simpatia della protagonista, Reiko Nagase, caratterizzata così bene da sembrare vera). Anche i menù di gioco risultano essere particolarmente curati, presentando schermate piene di animazioni e simpatici effetti grafici.
Le opzioni disponibili, oltre ai classici settaggi audio/video, sono simili ai titoli analoghi. Potrete decidere di fare alcuni giri di prova alla ricerca del tempo migliore (il classico Time Attack), di partecipare alla modalità “Gran Premio”, vero fulcro di questo RRT4, o di sfidare un amico grazie alla modalità “Testa a Testa” via split screen, opzione presente per la prima volta in questa saga. Inotre è presente anche una modalità extra che lascio a voi scoprire.
A differenza dei capitoli precedenti, la modalità “Gran Premio” è stata completamente cambiata. All’inizio del campionato vi è data la possibilità di scegliere tra quattro scuderie diverse che fungeranno da livello di difficoltà (Easy: Pac Racing Club e R.C. Micro Mouse Mappy. Medium: Racing Team Solvalou. Expert: Dig Racing Team) e subito dopo tra quattro case costruttrici (Assoluto Motor, Age Solo, Lizard, Terrazi). A seconda della combinazione scelta, si avranno a disposizione diversi tipi di auto, in quanto ogni scuderia dispone di dodici macchine con caratteristiche e prestazioni diverse. Alcune vi metteranno a disposizione modelli più guidabili, altri punteranno sulla potenza del motore. Va segnalato che a seconda della squadra scelta, si avrà una specie di tutor che, durante il campionato, commenterà le vostre prestazioni sui circuiti di gara innescando anche piccole trame da seguire.
Il Gran Premio è diviso in otto circuiti e quattro tappe di difficoltà crescente (per qualificarsi nelle prime due gare basterà arrivare terzi, nelle ultime due invece bisogna tagliare per forza per primi il traguardo), completando le quali, si avrà una nuova macchina bonus più potente e la possibilità di salvare i progressi. In RRT4 vige la mania del collezionismo in cui ampliare il vostro Garage vincendo le varie macchine bonus (se ne contano ben 321!) completando più volte la summenzionata modalità Gran Premio. In più è possibile personalizzare le carrozzerie delle proprie auto.
Passando al puro gameplay, tutto dipende dai gusti di chi gioca. Se vi aspettate un simulatore GT style o perlomeno un minimo di realismo, avete sbagliato gioco, in RRT4 le auto si comportano in maniera tutt’altro che reale (le curve da affrontare in derapata a tutta velocità ne sono l’esempio). C’è da dire però, che rispetto ai precedenti capitoli, il controllo dell’auto è migliorato leggermente (curiosità: l’uscita del gioco corrispose con il lancio del Jogcon, un controller Namco simil DualShock, con la differenza che nel Jogcon era presente, tra le due impugnature, un mini-volante capace di simulare, non troppo efficacemente a dirla tutta, le sensazioni di feed-back, cioè quella resistenza che un volate imprime durante una curva particolarmente impegnativa).
Sul fronte longevità c’è da dire che nonostante il gioco prometti lo “sblocco” di trecento e passa automobili, il ripetere più e più volte la modalità Gran Premio (continuando a vincere campionati su campionati solo variando le combinazioni tra scuderie e case costruttrici) può portare alla noia.
Una volta scesi in pista, però, non si può che rimanere piacevolmente colpiti dalla bellezza della grafica e dalla fluidità dell’engine poligonale di cui RRT4 è dotato: tutto, dall’auto agli elementi che compongono la pista, è realizzato con grande cura (bellissimi i tocchi di classe come l’elicottero che sorvola la pista mentre gareggiate o i fuochi d’artificio che illuminano il cielo notturno dell’ultima pista). Da notare l’impressionante fluidità con cui “gira” il tutto: per rendervene conto vi basterà utilizzare l’ottima visuale interna per avere una sensazione di velocità notevole. Pollice verso invece per la visuale esterna, un po’ bruttina da vedere, in quanto il mezzo sembrerà “incollato” al margine inferiore dello schermo.
Ad affiancare l’ottimo comparto grafico c’è un altrettanto valido reparto sonoro: l’energica soundtrack (dove spicca l'adrenalitico brano “One More Win”, cantato dalla “nippo songer” Kimara Lovelance) vi aiuterà non poco a coinvolgervi nell’ azione, con canzoni ritmate da selezionare liberamente all’inizio di ogni gara tra le 14 disponibili.
Ridge Racer Type 4 - PSX
Comprimi
- Pubblicato: 04-02-2010, 16:24
- 5 commenti
-
X
Comprimi
-
Ridge Racer Type 4
-
Questo gioco è carino ma non ha quel senso di velocità di Rage racer che considero il miglior capitolo della saga
-
Concordo con la recensione. Titolo molto semplice ma confezionato assai bene. L'ho sviscerato in ogni suo anfratto quindi ci sono affezionato.
-
Già il primo Ridge Racer, rispetto al Revolution, sembrava poco più che una buona demo, ma i veri botti la Namco li ha cominciati a fare dal terzo episodio in poi. Ai tempi si aspettavano i nuovi giochi Namco, nn solo per la loro qualità garantita, ma anche per vedere come sarebbero riusciti a migliorare ulteriormente, la qualità delle loro intro, da sempre le migliori viste sulla console Sony. Questo quarto capitolo, seppure ai tempi, ero assorbito completamente da un certo Gran Turismo, e colpa sua (o merito a seconda dei punti di vista), mi aveva fatto quasi schifare i racing game, senza auto vere e una parvenza di credibilità in pista, riuscì ad appassionarmi tanto, da portarlo a termine. Conservo ancora oggi la confezione cubo (limited jap) con JogCon e T-Shirt... più che un arcade racing, un esperienza, questo Type4.
L'invio di commenti è disabilitato per i non registrati. -
ULTIMI ARTICOLI
Comprimi
Non ci sono risultati che soddisfano questo criterio.
widgetinstance 209 (ULTIMI COMMENTI) skipped due to lack of content & hide_module_if_empty option.