Presentandosi con un impianto ludico del tutto equivalente, Point Blank 2 lascia subito intendere di non volersi minimamente discostare dal sentiero tracciato dal suo predecessore. Celando maldestramente l’eccessiva somiglianza dietro l’innesto di alcune piccolissima novità, le quali, diciamolo pure, non sempre si dimostrano dei veri passi in avanti.
Dopo una simpatica intro in cui i nostri due esploratori si esibiranno in una sequela di gag, verremo catapultati all’interno del menù principale, tramutato per l’occasione in un allegro parco giochi.
Qui faremo subito una poco gradita scoperta: In Point Blank 2 non vestiremo i panni degli scanzonati Dr. Don & Dr. Dan, che svolgeranno per l’occasione l’improbabile
L’unico aspetto in cui si avverte un qualche tipo di cambiamento è il livello di difficoltà, che subisce invece un decisa impennata. Constatazione avvalorata non solo dall’innalzamento delle percentuali necessarie al completamento dei differenti stages, ma anche dalla maggior precisione richiesta in fase di puntamento. Se il primo episodio si dimostrava assai generoso nell’assegnarci un bersaglio colpito anche di striscio, in PB2 avviene esattamente il contrario. Tanto da suscitare a più riprese la spiacevole sensazione di aver centrato l’obiettivo senza che questo ci venga giustamente assegnato. Naturalmente si tratta solo di un’impressione fuorviante, e una volta fatta l’abitudine con la nuova impostazione la G-con 45 tornerà a dimostrarsi più affidabile e precisa che mai. Rimane comunque fuori
Anche questa volta i programmatori della Namco non hanno voluto perdere l’occasione per inserire nella versione casalinga una cosiddetta modalità “avventura”, in grado di offrire, almeno sulla carta, un’esperienza più complessa e longeva della controparte arcade. Nella pratica ci toccherà vestire i panni del già menzionato bamboccio e affrontare una serie di quattro giostre, la cui funzione è come al solito quella di collegare fra loro gli stessi quadri della modalità originale. Purtroppo a causa di una realizzazione tecnica tutto sommato approssimativa e di un gameplay scialbo e poco ispirato, tale sezione non solo non si rivela all’altezza delle aspettative, ma risulta persino inferiore all’equivalente del primo episodio (che per la cronaca era un interessante mix fra uno shooter e un rpg).
Emiliano "MasterGen" Valori