La musica non è cambiata rispetto al predecessore. Ci ritroviamo infatti ancora una volta di fronte ad uno sfrenato carrozzone automobilistico arcade. Inoltre, nonostante si parli di un capitolo prodotto apposta per la console Sony, tutto sembra mantenere la stessa identica impostazione ludica delle piattaforme coin-op: la super-sbandata è ancora lì, le stesse vetture del primo Ridge Racer (anche se esteticamente rifatte) sono ancora lì, l’unico circuito a disposizione è ancora lì senza contare le poche opzioni di contorno che, tanto per cambiare, sono ancora lì. A questo punto la domanda che sorge spontanea è questa: che c’è di nuovo a livello di gameplay rispetto al passato? Effettivamente non tanto ma si nota però quel tocco in più sufficiente ad ampliare l’adrenalinico appeal già ammirato nel primo capitolo della saga. La velocità delle singole vetture è stata infatti estesa ulteriormente in modo da imprimere alle gare un ritmo davvero sfrenato. Incrementata anche l’intelligenza artificiale degli avversari, ora più furbi ed ostici da sorpassare. Al di là della fortissima vena arcade del tutto è presente comunque una differenziazione delle singole auto che saranno caratterizzate da diverse velocità, grip e stabilità. Selezionare vetture più o meno performanti non andrà comunque ad inficiare sul divertimento generale che si manterrà ad alti livelli sia nel primo che nel secondo caso. Si registra poi la felice introduzione dello specchietto retrovisore il quale ci permetterà di tenere sott’occhio gli avversari che, famelici, saranno intenzionati a sorpassarci. Infine, per mezzo dell’ apposito cavo, sarà possibile giocare in due, elemento che andrà a giovare sulla longevità purtroppo scarsa vista l’aridità quantitativa di piste e modalità aggiuntive.
Sotto il profilo grafico si può affermare che è stato tutto pompato a dovere con il numero dei poligoni che è piacevolmente aumentato rispetto a Ridge Racer. Come già accennato, le auto sono state rifatte e qui si presenteranno parecchio più dettagliate. Migliorate anche le scenografie e i paesaggi che faranno da sfondo alle nostre corse con piccole chicche come ad esempio il cambiamento dal giorno alla notte. Non parliamo poi delle texture, vero cavallo di battaglia della serie Namco, qui ancora più brillanti e colorate che mai quasi a sottolineare il fatto che, giocando a Ridge Racer Revolution, si tratti alla fine di salire a fare un giro su una pazza giostra, su un elettrizzante carosello motoristico. Anche il comparto animazioni sembra sottostare alla legge della famigerata giostra visto che, oltre ad attestarsi sui soliti 30 fps, tutto appare decisamente più fluido e dinamico rispetto al passato. Per quanto concerne il sonoro ritroviamo nuovamente le stesse musiche del predecessore perciò: o vi sono piaciute la prima volta oppure alla lunga vi annoieranno.
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