Di shoot’em up a scorrimento ne sono usciti tantissimi nei bei tempi, tanto che ognuno di noi avrà sicuramente il suo personalissimo titolo di riferimento, un gioco di questo genere che ritiene il capolavoro, il non plus ultra. E’ bene dirlo subito: Soldner X 2 non è un mostro di originalità (né vuole esserlo) e molto probabilmente fra qualche anno molti di noi se lo saranno tranquillamente dimenticato ma questo non vuol dire assolutamente che sia un brutto gioco.
Ad una prima occhiata Soldner X 2 è quanto di più dozzinale e derivativo si possa immaginare (anche se, è bene segnalarlo, la sua scintillante grafica in HD non potrà passare inosservata), con i suoi mezzi dalle forme essenziali (alcuni nemici sono poco più che forme geometriche elementari), con le sue armi già viste, con il suo essere così fondamentalmente vecchia scuola, ma per chi avrà la voglia di sondare i suoi segreti e le sue doti nascoste il titolo potrà offrire qualcosa, specie a chi avrà voglia di mettersi alla prova. Final prototype ha infatti alcuni elementi precipui che lo rendono, se non unico, quantomeno interessante e che potrebbero addirittura finire per spaccare in due la critica, tra chi lo adora e chi lo detesta. Ma procediamo con ordine.
Sicuramente molti di voi avranno già sentito parlare di livello di difficoltà dinamico, soprattutto per quanto riguarda titoli di questo genere: detto in estrema sintesi, più bravi sarete e più tempo resisterete senza morire, più la difficoltà del gioco aumenterà (è presente un “rango”, in alto a destra, che aumenta col tempo e che vi informa di quanto siete bravi; se il rango raggiunge la S siete decisamente bravi e la difficoltà salirà di conseguenza). Determinati nemici particolari si manifestano solo in determinate situazioni, quindi cercare di giocare al meglio non è solo un fatto di orgoglio personale, ma premia anche con elementi come questi (oltre alla presenza delle tabelle dei punteggi online, comunque presente). Sono inoltre presenti vari livelli di difficoltà; il gioco è decisamente accessibile, in ogni caso – non siamo ai livelli di alcuni bullet hell visti sul finire degli anni 90- ma in determinate situazioni il titolo può decisamente mettere in difficoltà anche i giocatori navigati. Ogni navetta (2 all’inizio del gioco più una sbloccabile) è dotata di alcune armi predefinite (di norma 3 ma ci sono delle eccezioni), liberamente selezionabili e potenziabili durante la partita. Due armi sono fisse mentre per la terza potrete scegliere di volta in volta una di quelle che troverete all’interno dei livelli.
Non solo Sonic
Un’altra particolarità del gioco è data dalla “chain”. I nemici abbattuti lasceranno dietro di loro una serie di anelli dorati che, una volta raccolti, andranno ad incrementare un indicatore posto in basso a destra sullo schermo; riempito tale indicatore sarà possibile ottenere un bonus più o meno raro. Ovviamente, come nel caso delle combo dei giochi “stylish”, la barra della catena tende a svuotarsi se non si raccolgono altri anelli per un lasso di tempo prolungato.
All’interno del gioco troverete anche delle chiavi; la loro funzione è quella di sbloccare l’accesso ai quadri più avanzati – all’inizio, infatti, se non si raccogli alcuna chiave si avrà accesso solo ad alcuni dei quadri della versione base del gioco (argomento questo che mi riservo di approfondire tra poco) mentre agli altri si avrà accesso solo dopo aver raccolto un quantitativo sufficiente di tali oggetti. Se da una parte è vero che a forza di giocare e rigiocare il titolo si finirà presto o tardi per avere un numero sufficiente di chiavi (trovarle tutte resta una cosa decisamente impegnativa) dall’altro è decisamente seccante sapere che un gioco comprato e pagato non può essere affrontato nella sua interezza se prima non si sono raccolti determinati oggetti. Esistono libri che vi pongono un test prima di accedere all’ultimo capitolo? O film che vi impediscono di vedere la scena finale? Sarebbe una vera assurdità, ma qui purtroppo succede. Come dicevo, il titolo non è poi cosi difficile, ma un conto è arrivare alla fine di un livello per il rotto della cuffia mentre magari un giocatore bravo lo fa senza patemi ma un altro è affannarsi a cercare un oggetto che può essere ovunque (letteralmente) mentre si attraversa un campo di asteroidi cercando contemporaneamente 1) di evitare le rocce 2) di evitare il fuoco nemico 3) di trovare quella dannata chiave. Che i programmatori vogliano offrire una sfida col loro titolo lo capisco e posso approvarlo, che precludano l’accesso ad una parte dello stesso in una maniera simile è un po’ meno comprensibile. A scanso di equivoci: io ho completato il gioco raccogliendo quasi tutte le chiavi (credo me ne manchino tre )quindi non si parla di un’impresa impossibile e di conseguenza ho sbloccato tutti i sette livelli ma quanto su detto vuol essere un avvertimento per i giocatori meno pazienti che rischiano seriamente di trovarsi bloccati e non poter andare avanti in un titolo regolarmente comprato e pagato.
Nel gioco vi capiterà inoltre di imbattervi nel fuorviante Berserk mode: a differenza di quanto si potrebbe credere non si avrà la possibilità di attaccare con furia devastante. Semplicemente, se la vostra energia scende al di sotto di una determinata soglia la musica del livello cambierà (anche questo è un concetto già testato da altri anni fa, vedi il caso Imuse della Lucasarts) e se riuscirete a sopravvivere abbastanza a lungo la vostra barra di energia verrà rimpinguata, anche se di poco, offrendovi di fatto una sorta di ultima possibilità. Non ci sono limiti alle volte che questo berserk mode può essere attivato, quindi giocando “sul filo del rasoio” potreste vederlo attivarsi più volte di fila.
Final prototype propone anche una modalità coop (solo in locale, niente online) ma anche qui la reinterpreta un po’ a modo suo. A differenza di quasi tutti i suoi colleghi, Soldner X 2 vi permette di affrontare la partita in compagnia di un amico ma mettendo in comune tutto: energia, armi, smart bomb e potenziamenti sono condivisi, in modo tale che un errore di uno dei giocatori finisca per riflettersi anche sull’altro. Mai come in questo caso è necessario quindi fare gioco di squadra, nel senso più stretto del termine. Anche qui ovviamente ci potrà essere chi apprezzerà l’idea e chi invece urlerà allo scandalo.
Oltre alla modalità principale è presente anche una modalità Sfida che di fatto vi chiede di portare a termini determinati compiti (come ad esempio affrontare dei livelli potendo contare solo un determinato tipo di arma oppure sopravvivere senza sparare un colpo o cose del genere). Oltre ad aumentare la longevità ognuna di queste sfide (17 in totale), una volta superata, vi premia con vari extra, come un numero di crediti maggiori, armi o altro. E’ bene notare come queste sfide siano per la maggior parte decisamente impegnative e completarle richiederà una pazienza ed una capacità non comuni.
I livelli sono abbastanza vari come ambientazioni (tra città, jungle e fondali marini) ed è interessante notare la velocità con la quale gli sfondi scorrono, sia in orizzontale che in verticale, dando un effetto dinamico degno di nota.
La musica si adatta perfettamente allo stile di gioco, proponendo temi che variano dalla musica elettronica a temi più “datati” – il terzo livello presenta un accompagnamento sonoro anni ’80 che non potrà non rimanere impresso, specie a chi “ai tempi c’era”.
Il gioco base è composto da 7 livelli a sbloccaggio progressivo, come spiegato sopra, ma presenta anche un dlc nella forma di tre livelli extra dei quali però non posso parlare non avendoli provati.