Innanzitutto le mie più vive congratulazioni ai doppiatori, che non si sono tirati indietro, nonostante i potenziali acciacchi dovuti all’età. Fra poco ci arriveremo... ma non potevo esimermi dall’iniziare la recensione citando il loro lavoro. Davvero, sono stati riuniti i doppiatori storici della serie animata risalente a diversi anni fa. In gamba, eh! Nulla vieta un remaster anche di DuckTales 2 e, visti i risultati sul fronte del di doppiaggio, sarebbe un’ottima cosa…
E già qui possiamo trovare la prima differenza tra questa versione, ampliata e potenziata, e l’originale DuckTales, uscito su NES a inizio anni ’90. In realtà venne già reso disponibile nel settembre 1989 negli Stati Uniti, dove il cartone animato da cui era tratto il gioco spopolava; nel gennaio dell’anno successivo sbarcò in Giappone, per arrivare, infine, in Europa a dicembre.
Ne venne realizzata anche una versione per Game Boy, ma curiosamente essa venne distribuita con tempistiche molto diverse: prima arrivò da noi europei nell’89, e solo nell’autunno del ’90 sbarcò in America e in Giappone. Cosa si inventavano per non includere il cross-buy!
Comunque si parlava dei doppiatori. Premettiamo che questo DuckTales Remastered è in tutto e per tutto una versione espansa ma fedele del classico per NES. Assurto appunto a classico del platforming, il gioco portava Zio Paperone ad esplorare diverse aree (il cui ordine era liberamente scelto dal giocatore), per poi giungere allo scontro finale.
Anche la struttura di gioco è abbastanza canonica. L’esplorazione degli scenari, infatti, si presentava piuttosto lineare le “mosse” disponibili tutt'altro che numerose (famosissimo rimane l’attacco in salto col bastone). Non si poteva attaccare in altre direzioni, ma solo saltando addosso agli avversari. Eseguendo la mossa a mo’ di “pogo”, tuttavia, si potevano raggiungere, grazie ai rimbalzi, altezze notevoli: era quindi possibile colpire anche i nemici posti in zone apparentemente irraggiungibili col primo salto. Nella versione originale bisognava saltare, premere il pulsante d’attacco e premere anche in giù con la levetta digitale; in questa edizione Remastered è sufficiente saltare e premere il pulsante di attacco, senza necessità di direzionare (certo, questa semplificazione non vale in modalità estrema…)
Tra le varie aggiunte contenutistiche, una delle innovazioni più evidenti di questo remaster datato 2013 riguarda l’inserimento di alcune scene animate, che introdurranno le varie avventure e renderanno così molto più organico il proseguimento dell’avventura. Ogni sequenza è fedele alla serie animata DuckTales, gli scambi di battute tra i protagonisti che ricordano proprio lo stile della famosa serie televisiva (di cui si vocifera un possibile ritorno nei prossimi anni).
Come anticipato in apertura, un’aggiunta di classe consiste appunto nell'inserimento di sezioni narrative, e nella sopraffina scelta dei doppiatori, dato che si tratta di quelli originali. Capcom ha infatti richiamato in servizio – nei limiti del possibile – tutto il gruppo storico di venticinque anni fa. Tra questi spiccano gli eccelsi Alan Young e June Foray, voci ufficiali di Zio Paperone e di Amelia, nati rispettivamente nel 1919 e nel 1917. E scusate se è poco. E la loro carriera prosegue, eh... hanno diversi progetti in cantiere per gli anni a venire! Si è trattato magari di poche decine di minuti di parlato, visto che in fondo le scene non rubano molto tempo all’azione, ma sono comunque esemplificative della cura che Capcom ha chiesto a WayForward di profondere in questa nuova versione.
Non si è trattato di un “compitino”, quindi, ma di un vero e proprio ammodernamento tecnico di uno dei titoli di punta per NES. Parliamo dell’aggiunta di un paio di livelli, di un miglioramento generale dei nemici e dei boss (nuovi pattern d’attacco rendono il tutto più vario e imprevedibile!), di scene extra doppiate dal cast storico e anche di un sistema di controllo migliorato. Oltre, ovviamente, ad un comparto tecnico totalmente rimesso a nuovo, sua sul lato grafico che su quello sonoro!
Gli sviluppatori assoldati da Capcom, ovvero WayForward, hanno svolto un ottimo lavoro, migliorando tutto quanto fosse possibile migliorare, ma senza stravolgere il gioco originale. Il restauro che ha interessato il fronte audiovisivo è totale: la pixellosa grafica del titolo per NES si trasforma in un ricco 2.5D per quanto riguarda i fondali, la cui gamma di colori è sempre calda e apprezzabile. Si è poi pensato bene di popolare questi bellissimi background con personaggi dalle flude animazioni realizzate a mano. Scelta ottimale, a mio parere, che rende ancor più vicino il comparto visivo del gioco ad una puntata della serie TV originale, realizzando un effetto cartoonesco nel senso migliore del termine! La parte audio è a sua volta un tripudio di qualità, visto che, oltre al già citato doppiaggio con gli interpreti originali, sono anche presenti delle musiche strepitose, basate sì sui temi sull’originale avventura di ormai quasi 25 anni fa – platform che già allora beneficiava di brani davvero ottimi –, ma riarrangiate da Jake Kaufman in maniera davvero sublime. Questo compositore è al soldo di WayForward, e ha curato molte delle loro produzioni, dai vari Shantae a Mighty Switch Force, da Double Dragon Neon a Shovel Knight, da Retro City Rampage a Darkstalkers Resurrection... insomma, un tipo da tenere d’occhio!
Ebbene, da non esperto di musica posso dire che ogni brano è stato davvero tirato a lucido ed ogni musica riarrangiata come meglio non si poteva, rimanendo totalmente fedele all’originale. I brani risultano però notevolmente più corposi grazie ai molti strumenti utilizzati, perfetti per rendere ancor più immersiva l’esperienza, con un occhio rivolto al passato e uno al futuro. Le tracce remixate da Kaufman, dunque, sono sempre azzeccate al contesto e non fanno rimpiangere l’audio originale, comunque selezionabile nella schermata delle opzioni! Agli integralisti delle chiptune, in ogni modo, rivolgo un consiglio: date una possibilità anche alla nuova OST, è più che degna dell’originale. Di tracce memorabili, infatti, ce ne sono molte e non si tratta solo di remix orchestrali. L'autore ha svolto un ottimo lavoro creando anche diversi pezzi extra, tra cui il remix della sigla di Ducktales, ora più esplosiva che mai; per non parlare di una versione adattata al pianoforte, delicata ed evocativa, che quasi commuove in chiusura. Altre nuove tracce le troveremo nelle nuove aree, come quelle che potremo ascoltare nel Vesuvio… I brani inediti che accompagnano le nuove aree, poi, sono stati a loro volte “8-bittizzati”. Scegliendo di giocare con l’audio originale, quando saremo in una delle nuove aree sentiremo infatti un classico audio ad 8-bit, celebrando un connubio che non si può non definire riuscito.
A proposito dei livelli nuovi di zecca, ne possiamo contare due e ci imbatteremo nel primo, il Deposito di Zio Paperone, subito all’inizio del gioco. Quest'area fungerà da efficace tutorial e le diverse scene animate presenti, che introdurranno l’avventura, ci daranno la sicurezza che, sì, davvero, siamo totalmente tornati allo spirito avventuroso ma scanzonato del DuckTales, che non può non suscitare un pizzico di nostalgia per chi ha vissuto quegli anni.
Se il Deposito farà da introduzione ai 5 livelli che ben conosciamo: la Foresta Amazzonica, le Miniere Africane, l’Himalaya, il Castello del Conte Dracula Duck in Transilvania e… la Luna! E, oggi come allora, sarà il giocatore a scegliere con quale ordine giocare in queste aree. L’altro nuovo stage sarà il Vesuvio! E si tratterà di un livello non certo semplice, in linea con lo standard del gioco.
Ecco, questa ultima area sarà inattaccabile anche dai più affezionati ai vecchi pixel. Essi, infatti, ricorderanno che nel classico NES il finale era quasi “sbrigativo”, con un rapido ritorno in Transilvania per attaccare il boss finale e annessa rapida scalata su una corda per riaccaparrarsi la Numero Uno, la monetina portafortuna di Zio Paperone. Eh... ma in DuckTales Remastered le cose non saranno così facili, visto che bisognerà attraversare tutto il Vesuvio e non sarà affatto una passeggiata, considerando anche la compagnia di Cuordipietra Famedoro (e le pungenti frecciatine che zio Paperone e il suo rivale sudafricano si scambieranno in questo frangente valgono da sole il prezzo del gioco, a pari merito con quelle che sentiremo tra loro e Amelia!), che qui ha molto più spazio rispetto al DuckTales originale. Zio Paperone dovrà poi confrontarsi con Dracula Duck, come allora (ma ora il boss sarà mooolto più pericoloso oggi rispetto a quanto non lo fosse in passato) e quindi affrontare un percorso mortale decisamente più complesso di quello di epoca NES: la tensione della corsa, coi salti tra le corde inseguiti dalla lava... con quella musica incalzante in sottofondo… Una tensione addosso da film d’azione con salvataggio-di-mondo incluso!
In effetti i più sprezzanti del pericolo potranno scegliere di affrontare il gioco in modalità estrema: farcela diventerà un’impresa da raccontare ai nipoti! Beh, forse senza arrivare a tanto, ma… per chi fosse nostalgico anche dell’arduo livello di difficoltà dei bei tempi andati, sappia che la modalità estrema è lì bella pronta! Una manciata di vite, pena il Game Over, il salto col bastone (detto pogo) reso ancora un po’ macchinoso proprio come allora (ovvero con l’obbligo in inclinare la levetta verso il basso per poter attaccare). In aggiunta, una quantità di “malus” che non siamo proprio più abituati a dover affrontare, a partire dalla scarsità di vite ed energia extra. Ma, me lo si lasci dire, che soddisfazione completare il gioco in tale maniera! E qui bisogna rendere merito ai Trofei, od Obiettivi: se da una parte questi premi possono essere visti come solo una serie di “coppette”, buone per mettersi in mostra con gli amici, altre volte sono dei veri premi ottenuti col sudore della fronte, da esporre gonfiandosi il petto d’orgoglio.
Comunque, non ci sono quasi scuse per evitarlo, dato che potete giocare a questo titolo su PS3, XBox 360, Wii U e PC: di recente, striderhyriu mi ha fatto notare che il gioco è uscito anche su sistemi iOS e Android. Lo ringrazio per la segnalazione, ma condivido il suo giudizio: per gustarsi un platform serio come DuckTales dotarsi di un pad è davvero consigliato...
In questo caso, chi vorrà il 100% dei trofei dovrà faticare non poco: personalmente, ho ottenuto questo risultato solamente grazie allo studio meticoloso di ogni livello dalle molte partite precedenti; dopo una partita ero arrivato a confrontarmi col boss finale, e – pur conoscendone i pattern d’attacco – stavo faticando sul serio e perdendo tutte le vite che avevo faticosamente accumulato nell’ora precedente di gioco, fino a quel momento quasi impeccabile. Non avevo perso alcune vita prima di arrivare al boss. Perfino le sezioni del Vesuvio erano andate via lisce. Perdo una vita, un’altra, un’altra ancora… e le speranze si sgretolano… Ultima vita... non so se lasciar perdere o provarci. E il conte Dracula Duck non è quello che un giocatore navigato può ricordare, ripensando ai tempi del NES! I suoi attacchi, grazie alle malefiche pozioni di Amelia, si sono moltiplicati e bisogna essere pronti a rispondere colpo su colpo. E non è l’unico boss “rimasterizzato”. Ma come si diceva prima, anche gli altri boss di fine livello presentano marcate differenze con le versioni di 25 anni fa. Nuove animazioni, nuovi attacchi, nuovo aspetto… Basti vedere il boss himalayano: allora a misura di papero, ora un vero titano!
Ma eravamo dinanzi al Conte. Ero praticamente a terra, senza più vite, senza più nulla! Ma… non è finita finché non è finita, diceva un fine pensatore... e allora mi convinco di tentare un’ultima volta, pur sapendo che, anche in caso di insperato successo, in seguito avrei pure dovuto affrontare “la scalata”... e quella è tremenda! Solo per quella fase davo per scontato la perdita di diverse vite... me ne rimaneva solo una! Bene, in modalità normale avrei avuto pochi problemi, ma qui la faccenda era diversa. Non più vite infinite, non più il salto semplificato (solo X per saltare e quadrato per attaccare? Non qui!), non più i cuori extra, non più i checkpoint vicini tra loro, neppure una mappa, nemici più veloci e più letali e pochissimi oggetti curativi sparsi per i livelli. Questa era la modalità estrema... ovvero la modalità normale per un gioco di era NES, ammettiamolo. Nonostante tutto, ero alle ultime fasi di gioco, ma qui la difficoltà di impenna ancor di più... scoramento! Insomma, dico tanto di amare i platform, ma poi non sono al livello di un ragazzino degli anni ’80? Forse con la forza della determinazione, ma chiamiamola disperazione, riesco a sconfiggere il boss, benissimo... ma resta ancora la corsa verso l’alto contro il malvagio duo Amelia/Cuordipietra Famedoro. Non ce la farò mai, pensavo, ed era l’unico pensiero, in quel momento (a parte cercare di ricordarmi al meglio il livello, e domandarmi se rischiare di prendere “la scorciatoia”), ero infatti totalmente concentrato. Ricordo solo di aver avuto le dita estremamente sudate – e non mi capita davvero mai! – e di domandarmi se fosse il caso di tagliare il percorso con un salto kamikaze, che mi avrebbe fatto guadagnare qualche secondo in caso di successo. Sarebbe stato uno smacco fallire i pochi salti che rimanevano proprio dopo tutta quella fatica. Un salto che mi era riuscito pochissime volte, e che, in modalità normale, mi era costato molte vite (tanto sono infinte, mi dicevo). Ora no. Un salto sbagliato e via da capo. Lo evito, faccio il percorso “corretto” e muoio? O mi getto, con un “salto della fede” che potrebbe portarmi in un attimo alla vittoria o nella polvere? La seconda ipotesi ha avuto la meglio.
Per fortuna la buona sorte ha evitato che lanciassi il controller dalla finestra: arrivai in vetta al Vesuvio in estrema tensione, poiché il percorso non era ancora finito! Che momenti indimenticabili! Beh, pure atrofizzato dai timidi livelli di difficoltà dei giochi odierni, aver finito DuckTales Remastered in modalità estrema può rincuorarmi del fatto che non sono proprio da buttare. Ecco, questo per me rappresenta un bel ricordo che un buon gioco ti può lasciare, e anche solo codesto fatto, a mio parere, fa meritare la piena promozione a quest'ottimo remaster, titolo realizzato davvero col cuore! Alla fine, cosa rimane? Beh, col denaro che metteremo da parte nelle molte partite (e ne raccogluerete, siatene certi!) è possibile acquistare diversi extra nell’hub del gioco. Quando saremo nel deposito potremmo sì scegliere il livello da affrontare, ma anche andare a farci una nuotata tra le monete del Deposito (“come un pesce baleno”) e andare a investire quanto guadagnato nelle nostre peripezie in bozzetti, fondali, disegni, musiche originali…
DuckTales Remastered
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- Pubblicato: 02-04-2015, 22:12
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DuckTales Remastered
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... e ora esigo la versione "remastered" di QuackShot
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Originariamente inviato da AlextheLioNet... e ora esigo la versione "remastered" di QuackShot
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Secondo me il genere dei platform 2D 3 2.5D ha ancora un notevole potenziale (se qualcuno avesse dei dubbi, basterebbero alcune partite a Rayman Legends per fugarli in via definitiva ). L'importante è che non vengano sviluppati troppo "al risparmio". Questo ottimo articolo testimonia chiaramente come dinamiche tendenzialmente retrò possano rendere ancora benissimo anche su hardware moderni.
D'altra parte ormai sono anni che una sostanziosa e sempre più "visibile" fetta del retrogaming è ospitata su sistemi più o meno "attuali".Ultima modifica di AlextheLioNet; 03-04-2015, 15:14.
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Ecco, questo è un altro Remake che acquisterei
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Volevo segnalare che di recente è uscito anche su Android ed iOS (iPhone, iPad), ovviamente con supporto ai pad bluetooth e non.
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Bellissimo gioco, io sono più portato ai platform 3D piuttosto che a quelli 2D, ma questo, nonostante certi punti bestemmiosi, l'ho giocato volentieri!
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Molto carino questo Remastered! L'ho giocato su PS3 grazie al Plus e devo dire che mi ha piacevolemente intrattenuto (e anche in alcune fasi dato un bel livello di sfida). E' piaciuto pure al mio nipotino di nemmeno 4 anni Il doppiaggio originale è un valore aggiunto (non sapevo che i doppiatori di Amelia e zio Paperone fossero quasi novantenni ). Anch'io aspetto un bel remake di Quackshot, dopo avere di recente giocato con piacere anche il remake di Castle of illusion.
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