Quando per i club calcistici inizia la nuova stagione, per gli appassionati di questo sport l’estate è idealmente già finita. Per l’appunto, sembra sia già passata una vita dagli ultimi campionati europei che hanno visto la nazionale spagnola trionfare sulla nostra amata e odiata compagine italiana, arrivata in finale dopo un cammino non esattamente esaltante nella fase a gironi. Tuttavia, come sempre, la fame in buona parte irrazionale dei tifosi non può assolutamente placarsi e, con le prime piogge ormai autunnali, si ripropone il duello videoludico tra le due simulazioni per antonomasia: Fifa e Pes. Electronic Arts contro Konami. Nonostante il passato decennale ricco di arcade, la serie canadese si è dovuta reinventare in favore della simulazione, terreno che aveva invece portato la casa nipponica ha conquistare con merito lo scettro del settore. A loro volta, come in un eterna staffetta, i giapponesi sono successivamente calati per farsi nuovamente superare negli ultimi tre anni dai ragazzi nordamericani i quali sono riusciti a sfornare un prodotto perennemente nelle classifiche settimanali di vendita fino alla pubblicazione del capitolo successivo. L’ultimo Fifa, il dodicesimo capitolo, è stato un successo fuori misura. Forte di un gameplay sostanzioso, in parte rivoluzionario grazie all’inserimento della difesa manuale, e forte di una componente online senza rivali, non poteva che essere vittoria per il lavoro EA. Sbaragliata la concorrenza, in attesa del prossimo verdetto nello scontro con Pes, è quindi la volta di Fifa 13.
Oggettivamente, a causa della forzata serialità che contraddistingue i giochi di calcio, è molto difficile rinnovare annualmente delle giocabilità che, solo l’anno prima, sono sembrate quasi perfette. Questo è quello che è successo in sostanza con l’ultimo lavoro della compagnia canadese, lavoro nel quale si è profuso comunque molto impegno, non solo sul lato puramente inerente le partite, ma anche sul contorno. In ogni modo rimaniamo proprio sul fronte, diciamo, sportivo. La prima differenza che viene a galla, rispetto al recente passato, è il sistema di impatto col pallone: il cosiddetto First Touch Control. In parole povere, stoppare la sfera è un’azione maggiormente imprevedibile a causa di un sistema delle collisioni arricchito da ulteriori algoritmi che non hanno fatto altro che ottenere un senso di controllo ancora più esteso rispetto a quello già fluido proveniente da Fifa 12. Tutto ciò implica ovviamente una maggior concentrazione da parte del giocatore qui chiamato, oltre ad una maggiore abilità nel ricevere palla, a conoscere a fondo le caratteristiche degli atleti decidendo di rischiare o meno nell’impostazione della manovra. Ricevere un passaggio, crossare, stoppare o scoccare un tiro di prima non è quindi la stessa cosa se una volta a farlo è l’arcigno Chiellini mentre, la volta dopo, è “piede fatato” Iniesta. Questa feature va ad influenzare direttamente anche i falli. Al riguardo, molti utenti, ancora al tempo della demo, si sono subito accorti che è molto frequente cadere nel fallo sistematico: non è un caso e la colpa va assegnata al comparto collisioni nettamente più sensibile.
Purtroppo, parte dell’irritazione scaturita è giustificata in quanto l’IA, a differenza nostra, sbaglia mediamente molto meno risultando indirettamente avvantaggiata anche sul fronte arbitrale. Tale difetto è destinato comunque ad eclissarsi non appena avremo accumulato sufficiente esperienza.
Nel penultimo capitolo erano invece nati degli screzi proprio per via dell’intelligenza artificiale la quale, in fase di non possesso, era in grado di ergere muraglie difensive di pari caparbietà indipendentemente dall’effettivo valore dell’undici antagonista. In Fifa 13 la situazione si è evoluta in positivo anche se non troppo. Questo grazie ai nostri compagni virtuali i quali, quando attacchiamo, aggrediscono molto più frequentemente gli spazi concedendoci di conseguenza più linee di passaggio in verticale. In passato, al contrario, eravamo costretti ad arretrare in favore di un noioso giro palla forzato dall’eccessiva staticità propositiva della nostra squadra. Sia chiaro, ciò non significa che segneremo facilmente, ma che principalmente avremo più respiro nelle trame offensive. Sfortunatamente, tuttavia, anche in questo contesto l’intelligenza apparentemente superiore della CPU ci mette lo zampino: l’impressione, infatti, che le nostre mosse siano quasi previste è ancora piuttosto vivida. Anche sul piano atletico, a volte si insinua il dubbio che i giocatori avversari siano più reattivi. La nostra squadra, per esempio sui ribaltamenti di fronte, sembra assai perforabile in termini di copertura del campo mentre quella manovrata dall’IA è quasi sempre impeccabile riuscendo a rimanere compatta pur passando indifferentemente da offesa a difesa. Probabilmente qui risiede il maggior neo di Fifa 13, il medesimo difetto del prequel anche se in questo caso più attenuato.
Per il resto nulla da dire. Il prodotto EA mantiene ancora il primato simulativo per il senso di padronanza dello sport football che viene conferito all’essere umano dotato di pad: i fondamentali, la costruzione e lettura corale delle azioni, le collisioni, la fluidità, i comandi a 360°. C’è da dire che, avendo come modello soprattutto il calcio inglese, abbiamo tra le mani un gioco generalmente votato all’attacco e non tutti gli utenti italici potrebbero continuare a sopportare match dal ritmo globalmente alto, seppur comunque ragionato grazie alle peculiarità fin qui esplicate. Nel multiplayer, come del resto l’anno scorso, questa propensione diventa particolarmente nitida. Un avversario umano, infatti, non ha certo il rigore sopracitato dell’IA e, tendendo fisiologicamente a cercare di segnare il più possibile, concede allo stesso tempo un’infinità di spazi in più che premieranno colui che alla fine si sarà dimostrato più esperto e scaltro. La rinnovata fisica del pallone ha portato poi a rendere maggiormente palpabile il senso di fisicità dei calciatori che, storicamente, sono sempre sembrati un po’ “leggeri” sia in termini di conclusioni che in termini di contrasti. In questo frangente Pes è sempre stato superiore e molto probabilmente lo è tutt’ora. A voler essere schietti lo è dai tempi del Super Nintendo. Comunque sia, Fifa è migliorato anche sotto questo aspetto. L’ultimo aggiornamento, inerente le partite, che va infine menzionato è il capitolo legato ai calci di punizione, completamente rivisti al fine di garantire un ventaglio di opzioni invidiabile tra conclusioni dirette, indirette, con finta, senza finta. Ce n’è insomma per tutti i gusti.
Discusse le qualità puramente ludiche, passiamo alle offerte di contorno. Nel bene e nel male ritroviamo le stesse modalità dell’edizione precedente. Quello su cui ha puntato EA con Fifa 13, piuttosto, è stato l’incremento della proposta online. Le semplici amichevoli infatti, in quest’ultima edizione, sono accompagnate da un aggiornamento chiamato Match Day, non più mensile o settimanale, ma addirittura quotidiano della condizione individuale di tutti giocatori in base alle loro più recenti prestazioni. Aumenti o abbassamenti della forma degli atleti, nuovi moduli da adottare, titolari e membri della panchina: tutto sarà riveduto con cadenza giornaliera in base alle partite disputate sia nei campionati nazionali che nelle coppe. Oltre al resto, sarà anche possibile rigiocare le partite più importanti realmente disputate negli ultimissimi giorni, sfide ovviamente selezionate dalla EA. Stesso trattamento riservato alla rinomata modalità Ultimate Team, probabilmente uno dei pilastri alla base della longevità degli ultimissimi Fifa nel bene e nel male. Al di là di confrontarsi in tornei e stagioni online tramite la rosa che riusciremo ad imbastire nel corso dei mesi, tramite la compravendita di carte corrispondenti a calciatori, allenatori, moduli, ecc., potremo ora cimentarci anche in sfide settimanali che vanno a rompere la routine oppure utilizzare la nostra squadra contro amici ed anche offline, collaudando al meglio i nostri punti di forza e debolezze. Dicevamo nel bene ma anche nel male. Per l’appunto, giocando partite su partite nell’Ultimate Team, alle volte si ha la certezza, perché di certezza si tratta, che in taluni match (per non dire serie in blocchi) si è svantaggiati rispetto all’avversario. Non si capisce se ciò dipenda dalla connessione o ancora peggio da imposizioni dell’IA, sta di fatto che gli opponenti correranno il triplo rispetto ai nostri atleti i quali saranno messi sotto anche nei contrasti. Passando oltre, l’ultima novità, si fa per dire significativa, del lotto riguarda l’inserimento delle prove abilità ovvero una serie di minigiochi dove ci cimenteremo con i fondamentali: tiro, passaggio, cross, dribbling e così via. A differenza di Pes, dove questa modalità ha finalità didattiche, in Fifa si è votati puramente al divertimento. Il titolo Konami, infatti, mette a disposizione questa opzione per insegnare delle vere e proprie giocate extra le quali, all’interno di una partita, possono sancire il distacco tra utente esperto e dilettante. Nell’opera canadese, invece, il superamento delle prove abilità comporterà solamente l’accumulo di punti spendibili successivamente nel negozio presente nel gioco. Si va dalle magliette alternative, come quelle dei Fifa storici degli anni ’90, a dei bonus veri e propri sfruttabili nelle altre modalità, vantaggi che lasciamo scoprire a chi avrà tra le mani Fifa 13. Per il resto si registrano piccole novità sparse in tutte le offerte di contorno, come ad esempio una sezione di mercato maggiormente affinata nella modalità Carriera, ma nulla di rivoluzionario.
Esteticamente il titolo EA è migliorato ma non aspettatevi chissà cosa: graficamente si notano upgrade nella modellazione dei visi e nei corpi degli atleti. Purtroppo, come già accennato nel corso della recensione, i campionati esteri hanno ricevuto un occhio di riguardo maggiore rispecchiando la nostrana situazione a livello di club. L’Arsenal stesso ad esempio, società non di primissima fascia almeno nel paese d’origine, possiede più dettagli nei propri calciatori rispetto a qualsiasi altra compagine italiana. In questo senso Pes fornisce qualcosa di meglio. Mentre la riproduzione degli stadi è perfetta, anche se non sempre fedele al 100%, il pezzo forte della cosmesi di Fifa 13 consiste piuttosto nel reparto animazioni, eccezionale. La plasticità dei movimenti e il sistema di contrasti corretto (niente più contatti erronei al limite del ridicolo salvo le eccezioni) rasentano l’eccellenza. Ovviamente l’assenza di errori non è di questa terra ma la fluidità e l’armonia che si percepisce giocando ad un match è il massimo termine di paragone del genere. Rigiocando al penultimo capitolo, lo stacco a livello di motion capture è ben visibile non permettendoci più di ritornare al vecchio. Coloro che invece si lamentano della mancanza di un clima partita, continueranno a farlo.
Fifa rimane un gioco freddo e, non a caso, nella recensione del prequel avevamo parlato di ciclicità estetica da moderno gioco di calcio. Vertendo quasi completamente sul multiplayer online consumistico, parallelamente al genere dei FPS, viene trascurato in realtà ciò per cui gli appassionati amano irrazionalmente questo sport: l’essere popolare, l’amore per la giocata, il tifo, il senso di vittoria e sconfitta. Le speranze di vedere innovazioni in questo senso sono purtroppo flebili dato che i dati di vendita continuano a dar ragione al Fifa pensiero.
FIFA 13 - PS3
Comprimi
- Pubblicato: 25-10-2013, 14:20
- 4 commenti
-
X
Comprimi
-
FIFA 13
-
Beh... per tanti sarà una transizione... obbligata
-
...e ormai siamo a 20 anni di FIFA: un'istituzione... e quasi una tassa (TRISE, TARI, TASI... FIFA)
-
Originariamente inviato da AlextheLioNet...e ormai siamo a 20 anni di FIFA: un'istituzione... e quasi una tassa (TRISE, TARI, TASI... FIFA)
L'invio di commenti è disabilitato per i non registrati. -
ULTIMI ARTICOLI
Comprimi
Non ci sono risultati che soddisfano questo criterio.
widgetinstance 209 (ULTIMI COMMENTI) skipped due to lack of content & hide_module_if_empty option.