In un'epoca in cui i titoli “tripla A”, come morti viventi famelici, dilaniano senza pietà le carni del mercato videoludico, fino ad arrivare alle bianche ossa, dove i giochi “free to play”, come un branco di piranha, ne provocano piccole lacerazioni in profondità, consumandolo lentamente, mentre le altre produzioni, come avvoltoi, tentano di ripulire i resti, si fa strada una piccola luce, calda e avvolgente. Il suo richiamo è flebile, a volte appena percettibile, eppure per certi versi intenso e potente.
E così, come sacche di resistenza che agiscono nel sottosuolo, le case indipendenti, le menti di programmatori che scoppiano di idee, a volte, vengono ascoltate anche dai potenti e fanno sì che da uno spesso criticato ed umiliato PSN nascano e crescano, come piante nelle spaccature del grigio asfalto, piccole opere a rappresentare l’urlo disperato, dei segni di vita in una Tabula Rasa che fa del numerino a fondo titolo, a volte mascherato malamente con un sottotitolo, la sua ferrea legge nonché ragion d’essere.
La resistenza esiste, lo abbiamo visto più volte nei lidi Sony, grazie a titoli come Flower, Journey, il recentissimo The Unfinished Swan e tanto altro, ma in questo caso parliamo di qualcosa di più carnale, realistico, vivo, nonostante le sue minime concessioni alla schematicità ed all'ironia prettamente nipponica.
Ambientato in un futuro piuttosto prossimo, Tokyo Jungle ci catapulta nel quartiere di Shibuya, mostrandoci un’ambientazione urbana ormai decaduta. La causa di tutto ciò è ovviamente l’Uomo. Il suo desiderio di conoscenza istantanea è ben chiaro e l’apparente altruismo della procreazione è solo un’illusione, il singolo individuo sogna di vedere i risultati, rispondere alle proprie domande durante il proprio personale ciclo vitale, vuole vedere la vita, l’evoluzione, ma anche la morte, la distruzione, la FINE. Palazzi sgretolati, crollati in balia delle intemperie e del tempo, abbandonati a loro stessi, lasciano via via spazio alla natura, che spietata richiede nuovamente il suo posto in un mondo dominato per troppo tempo da un animale, l’essere umano. Questi, infatti, per soddisfare la sua ambizione e il suo egoismo l’ha tenuta incatenata, ma alla fine è stata l'ambizione stessa a causare la sua estinzione.
L’atmosfera è di certo riuscita, nonostante il comparto grafico sia alquanto discutibile per una console della corrente generazione, in special modo nel design degli animali che risulta piuttosto spartano. In compenso, però, troviamo zone sempre varie ed interessanti da esplorare, cornici sempre colme di sorprese e fascino, con il passaggio dal giorno alla notte e le saltuarie piogge che non faranno che aumentare la bellezza di tali ambientazioni. La scelta della colonna sonora, poi, risulta alquanto particolare, presentando tracce elettroniche sempre ritmate, peculiari ma comunque adatte alla frenesia dell’insieme.
Il gioco si dipana in due modalità, Storia e Sopravvivenza; la prima ci racconta spaccati di vita, immergendoci nei panni di vari animali, tutti impegnati nel controllo del territorio, impegnati a sopravvivere in una giungla selvaggia immersa in un’ambientazione urbana post-apocalittica.
Partiremo così dalla metafora incarnata da un piccolo e apparentemente ridicolo volpino. Questo inizio racchiude in se il concetto di liberazione da una vita di libertà illusoria. Il volpino, infatti, considerato alla stregua di un giocattolo, coccolato e viziato, si ritrova improvvisamente obbligato ad affrontare la vita vera e, dopo aver assistito alla morte dei suoi padroni, è costretto ad uscire dal suo piccolo mondo morbido ed accogliente quando i morsi della fame iniziano a tormentare il suo stomaco, nonché, in seguito, a combattere, cacciare, fuggire, a riscoprire, in fin dei conti, la sua originale natura selvaggia.
In seguito saremo protagonisti nelle lotte di territorio tra i Beagle e i Tosa, passando per i capitoli in cui impersoneremo una iena, nei quali la fase stealth risulta fondamentale, o per quelli in cui saremo coinvolti nelle lotte di potere dei leoni e così via. In questa modalità non dovremo preoccuparci di sopravvivere nelle varie zone o di riprodurci, avendo obiettivi specifici ad ogni capitolo, ma saremo immersi in una storia affascinante e a tratti commovente che ci racconterà le ragioni della scomparsa dell’uomo e le cause del disastro, facendoci riflettere non poco su quanto un animale peculiare come l’essere umano possa essere effettivamente nocivo per la terra. Saremo così portati a prendere una decisione fondamentale sul destino del mondo e di tutti gli esseri viventi che lo abitano.
È la modalità Sopravvivenza però, a fare la parte del leone. Una volta selezionato un animale tra una rosa di carnivori ed erbivori che si farà via via sempre più ampia, ci ritroveremo al centro della stazione di Shibuya e da questo momento starà a noi prendere l'iniziativa ed utilizzare l’astuzia per sopravvivere il più a lungo possibile.
La vita: In alto sullo schermo troviamo tre barre, con la prima che rappresenta la nostra energia vitale. Essa si consumerà subendo attacchi nemici o a causa dei morsi della fame, mentre si autorigenerà nei momenti di calma o utilizzando appositi item consumabili.
La fame: In caso decidessimo di impersonare un carnivoro, saremo alla continua ricerca di prede che sazino la nostra fame. Il metodo più veloce è quello di trovare animali più piccoli ed assalirli alle spalle con un attacco critico, uccidendoli così all’istante. Non di rado, però, ci ritroveremo costretti ad inseguimenti e combattimenti serrati. Nel caso degli erbivori, viceversa, la ricerca di piante commestibili risulta fondamentale, così come il mantenersi sempre all'erta, per non farsi cogliere di sorpresa da qualche predatore nelle vicinanze. Potremo comunque tenere sempre sott’occhio il livello di fame tramite l’apposita barra posta sotto a quella della vita, abbassandolo tramite vari item che troveremo lungo il cammino, quali cibi di vario genere e bottiglie d’acqua, utilizzabili a nostro piacimento.
Lo stealth: Nella giungla di Tokyo è importante anche sapersi nascondere, camminare lentamente, evitare pozze d’acqua ed infrattarsi nelle zone di erba alta. Questa abilità infatti risulta fondamentale per non farsi sorprendere dai predatori o cogliere alla sprovvista una preda succulenta.
Il combattimento: Un luogo selvaggio è sempre popolato da bestie affamate pronte ad uccidere per mangiare o mantenere saldo il predominio di un territorio. Cruento e selvaggio, il sistema di combattimento si riassume in un tasto per le zampate ed uno per gli attacchi critici (effettuabili quando appare il segno del morso rosso su un nemico), mentre tramite la leva analogica destra è possibile effettuare schivate, utili anche quando un nemico sta per azzannarci, attivando una sorta di “bullet time” e permettendoci di azzannarlo a nostra volta. I combattimenti si riveleranno quindi crudi e spettacolari, specialmente quando ci troveremo circondati da interi branchi. In questo caso si farà strada timidamente la componente RPG, essendo infatti possibile indossare vari tipi di vestiario trovato per le strade, il quale ci garantirà un aumento delle nostre caratteristiche di attacco, difesa e resistenza.
Il rango: La legge è semplice, più cibo ingeriamo più il nostro rango sale, passando da Novellino a Veterano ed in fine Boss, requisito fondamentale per attrarre le femmine alfa.
La riproduzione: La mappa di Tokyo Jungle è divisa in zone, ognuna caratterizzata da quattro punti da “segnare” ai fini della sua conquista. Dal momento che il territorio sia controllato, inizieranno ad avvicinarsi alcune femmine e, se il nostro rango è abbastanza alto, potremo accoppiarci con un'alpha, che darà alla luce più cuccioli. A questo punto inizieremo a giocare con la generazione successiva: saremo quindi a capo di due o più animali della nostra specie, che ci seguiranno fedelmente, combattendo o sacrificandosi per noi e garantendoci quindi una sorta di riserva di vite extra.
La dura legge della Giungla:
Sopravvivere in Tokyo Jungle risulta un’impresa sempre più ardua. Non vi è spazio per la pietà o la compassione. I territori, infatti, si faranno via via più ostili e, lentamente, solo le razze più forti sopravvivranno, mentre sarà sempre più difficile trovare prede facili o zone sicure da grossi predatori. Contribuiscono a rendere ardua la sopravvivenza le forti piogge e l'inquinamento che offuscheranno il nostro fiuto e ci uccideranno lentamente. I piccoli spunti di ironia nipponica, quali gesti, versetti e vestiti a volte ridicoli, quindi, non andranno ad intaccare minimamente il realismo e la crudezza dell’insieme.
Tokyo Jungle - PS3
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- Pubblicato: 04-05-2013, 17:45
- 8 commenti
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Tokyo Jungle
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In effetti, già dai primi trailer, questo titolo mi era subito sembrato un gioco... bestiale!
A quanto pare... le buone impressioni sarebbero confermate! Questo curioso pseudo “Survival Action Adventure” dimostra che un certo margine per i titoli originali è tuttora presente. Tutto sta ad avere abbastanza coraggio per proporre qualcosa di nuovo che possa considerarsi come realmente valido e "non allineato" a "mainstream gaming" & dintorni.
Gran bella recensione... e con un cappello introduttivo davvero di gran classe!
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Non lo so... Avevo già letto qualcosa su questo titolo ma proprio non mi attira
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Ho letto solo ora la bella recensione di Cthulhu perchè ho reinstallato il gioco da pochissimi giorni, dopo averlo comprato alcuni mesi fa, giocato poche ore e cancellato per motivi di spazio dell'hard disk oltre che per la frustrazione derivante da alcune morti di troppo nelle prime fasi di gioco. Ora non solo l'ho rivalutato, ma la frustrazione si è trasformata in appagamento. Evidentemente è un gioco molto originale e che necessita che tu vada incontro a lui, e non l'opposto, come accade in molti giochi moderni. Interessante il fatto che apparentemente è un gioco ripetitivo, ma a ben vedere invece è molto vario, perchè scegliendo i vari tipi di animali si trasforma quasi in un gioco diverso (action, platform, stealth, survival, addirittura quasi survival horror a tratti, come quando nelle vesti di un placido cerbiatto ti trovi di notte all'interno di una fogna inquinata con la strada sbarrata da lupi famelici...)
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Originariamente inviato da CthulhuSono contento che lo hai recuperato, ti consiglio di portare a termine la modalità storia perché, ti assicuro, ne vale davvero la pena.
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