La serie di God of War può essere ormai considerata come l'emblema del videogioco moderno. Sia chiaro: non stiamo parlando a nome di tutto il mercato, ma ad oggi il lavoro firmato dai ragazzi californiani di Sony è sicuramente un degno rappresentante dell'andamento del settore, nel bene e nel male. Nella nostra contemporaneità, God of War è infatti ritenuto come uno dei migliori esponenti del genere action e la sua evoluzione, nonostante il passaggio tra la seconda PlayStation e la successiva, lo dimostrerebbe coi fatti, sia nei contenuti, sia in termini puramente commerciali. Tuttavia, indipendentemente dal genere di appartenenza, la trilogia del guerriero Kratos riflette tutti i crismi dell’odierno prodotto ludico di successo: potenza visiva, approccio immediato, difficoltà limata ed un protagonista azzeccato. Poco importa se l'architettura di fondo è esattamente la stessa da cinque anni. Partiamo però con ordine.
Come già detto, dopo circa 60 mesi di vita, la saga approda nel 2010 su PlayStation 3 attraverso il terzo capitolo. La trama riparte dove il secondo episodio c'aveva lasciato: Kratos, perseguendo il desiderio infinito di vendetta contro le divinità olimpiche, libera i Titani, accomunati allo spartano dal medesimo sentimento di rivalsa. La regia, nonostante la spettacolarità delle scene messe in atto, ci collocherà ben presto nel cuore dell'azione, dove, giocatori esperti o meno, il processo di adattamento ai comandi sarà quasi inalterato grazie alla loro intrinseca semplicità. Inizialmente useremo le famigerate Lame dell'Esilio, ovvero le armi di base conquistate nella fase finale del prequel. Analogamente al passato, sconfiggendo man mano i vari boss presenti nel corso dell'avventura, otterremo successivamente ulteriori armi, oggetti e capacità che influenzeranno significativamente il gameplay. In questo senso, va fatto un applauso agli studi di Santa Monica per la capacità di contemperare strategia e frenesia. L'arsenale di Kratos, infatti, non funge solo da mera estensione scenografica, ma è realmente costituito da una serie di strade differenti, rigorosamente ad alta velocità, che il giocatore può scegliere a piacimento per affrontare qualsiasi nemico. Il rapido adattamento al sistema di controllo completa il tutto, garantendo fin da subito anche all'utente dell'ultima ora la capacità di danzare tra colpi, combo e repentine decisioni. God of War III non mostra quindi alcuna traccia di macchinosità e conferma, se non amplifica, la fluidità dei capitoli precedenti: un unico filone da completare senza respiro, dove non c’è spazio per la schematicità o per l’attesa.
Le fasi di lotta, per il resto, tengono fede alla linea tracciata dal passato. Come già anticipato, dopo aver sconfitto particolari boss o le divinità stesse nel proseguo dell'avventura, collezioneremo sempre più armamenti ed equipaggiamenti. Partiremo con le Lame dell'Esilio, adatte sia per il combattimento corpo a corpo che per gli attacchi a lunga distanza, per poi ottenere upgrade che andranno a potenziare entrambi gli approcci offensivi. Ritorna anche la possibilità di incrementare le capacità di Kratos, quali energia, munizioni e mana, mosse incluse. Oltre a ciò, gli oggetti conquistati non saranno unicamente destinati agli scontri, ma si riveleranno anche elementi necessari per l'esplorazione di determinate ambientazioni. E l'esplorazione stessa, interrotta nuovamente da puzzle basilari ma non noiosi, beneficia di un valido level design.
Più la saga è andata avanti, maggiori sono state la spettacolarità e la cura raggiunte nell’architettare il complesso scenico. Ambientazioni molto varie e soprattutto immense, tendenti all’infinito nella finitezza dello schermo televisivo. Gigantografie tridimensionali in grado di rafforzare quel senso di continuità e circolarità avvertibile negli scontri. Lo scopo è la creazione di un grande carrozzone che non permetta la riflessione o l’immaginazione al giocatore, il quale, a sua volta, subisce passivamente tutti gli input audio-visivi lanciati dal gioco. God of War III è la massima espressione della serie in quanto è massimo il senso di imposizione comunicato all’utente. Il sistema alla base della trilogia, peraltro, è esattamente il medesimo, da cinque anni. Moralmente è uno scandalo se si pensa al costo del prodotto in questione. Eppure a Santa Monica, sono riusciti ad indorare a tal punto la pillola da ingerire che non ce ne rendiamo conto: orde di nemici da annientare tramite riflesso condizionato, eventi Quick Time da seguire alla lettera, sangue e ancora sangue, un minigame erotico potenzialmente senza fine nella sua logica, per concludere, infine, con il classicismo greco rivisto dai californiani filtrato a sua volta dal dark che sfocia nel kitsch. Anche nei momenti di pausa, non c’è posto per la razionalità.
Il disco blu-ray viene divorato di getto da una fame sintetica. Un tempo eravamo abituati ai picchiaduro a scorrimento, anch’essi perpetui nella loro ripetitività del gameplay, ma esenti da un tale consumo quasi rabbioso del videogioco. Si percepiva una sequenzialità di fondo, una costruzione, ogni stage era quasi un rituale indipendente, diversificato dalle proprie capillari sfumature. Niente di tutto ciò nella storia di Kratos, votata all’effimera meraviglia e ad un modo di concepire il game, oserei dire ormai banale nella sua standardizzazione nel vuoto. Un piatto confezionato dal consumismo che puntualmente viene consumato senza pause razionali. God of War III è un velocissimo giro in giostra, al termine del quale tutto si spegne. Spetta all’utente, nel 2012 videoludico, stabilire se ciò sia un merito, un difetto o se sia puramente un riflesso di altro.
Tecnicamente siamo a livelli ineccepibili. Alta definizione mescolata a visione imponente e dettagliata, gestita costantemente a 30 fotogrammi al secondo e in assenza di caricamenti. Personaggi definiti, buoni (che non ci sono) o cattivi che siano. Animazioni molteplici che orbitano contemporaneamente, rari rallentamenti, effetti luminosi egregi come tradizione vuole. Probabilmente, nel genere action, il terzo gioiello di Kratos detiene attualmente il primato per l'eccellenza grafica in ambito PlayStation 3. Completa l’opera, poi, la già menzionata maestosità delle ambientazioni. Una sorta di film peplum interattivo in grado di conferire una sensazione di potenza da regime dittatoriale. Lo stesso comparto audio asseconda con le musiche questa percezione di forza, ricreando il ritmo di quella che, nella sua bieca sete di morte, è una marcia nazista. L’incedere tra i nemici, il calpestare i vinti, la purificazione tutta soggettiva del mondo. Il doppiaggio, invece, nuovamente non è il massimo. Non si riesce ancora a comprendere come, pure in produzioni di tale portata, si trascuri la cura del parlato e il mixaggio di quest’ultimo, con il risultato di interpretazioni incolori e dal volume mal calibrato con i restanti effetti sonori.
God of War III - PS3
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- Pubblicato: 01-03-2013, 19:30
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God of War III
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Visti i temi e il gameplay, quella di God of War è senz'altro la trilogia che, non avendo mai posseduto console Sony, più mi è mancata... essendomi esaltato oltre misura per il bellissimo film 300, infatti, avrei apprezzato sicuramente questi titoli (ho come l'impressione che già il primo GoW non sia del tutto esente da "sirene frankmilleriane" -la graphic novel "300", infatti, è datata 1998... per cui una qualche influenza sul gioco non è poi così improbabile-).
Sulla tendenziale ripetitività del gameplay non saprei dire... ma penso che in titoli come questo sia un po' da mettere in conto e, alla fin fine, l'importante è mantenere una certa soglia di diversificazione, affidandola ad armi, potenziamenti, combo, nemici ed ambientazioni.
Complimenti per l'ottimo articolo... anche se le dolenti note su questo GoW III mi sembrano a grandi linee più legate ad un generale fastidio verso massificazione & serializzazione dell'intrattenimento videoludico che non motivate da concreti limiti del gioco (tolta la ridotta longevità che, se non sbaglio, è comunque influenzata dallo skill level selezionato).Ultima modifica di AlextheLioNet; 02-03-2013, 14:48.
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personalmente mi sono fermato al divertimento offerto dal pacchetto, tutti gli altri discorsi secondo me sono abbastanza inutili . Mi spiego: questa saga in particolare, per qualche motivo a me ignoto, è stata al centro di considerazioni riguardanti la mancanza di idee e di avere la stessa struttura dei precedenti. Ma allora per quante saghe dovremmo ripetere lo stesso discorso?
Street Fighter 2 è campato per decadi intere con la stessa struttura, Super Mario 2D ancora oggi è lo stesso gioco di 25 anni fa. Non capisco però perchè cadere in facili considerazioni simili, è il genere in sè ad essere schematico, ripetitivo (trattasi di affrontare sempre e comunque orde di nemici), personalmente la faccio molto più facile: finchè la struttura diverte...perchè stravolgere?
Anche perchè, a ben guardare, le alternative ci sono. Tra un Bayonetta, il recente Metal Gear Revegeance (questo lo prendo! Demo stupenda), un action con protagonisti scorpioni e tarantole (non ricordo il nome) su Wii, No More Heroes, se vogliamo Red Steel 2 che è in prima persona ma è sempre un hack'n slash...
Non sono d'accordo neanche con la difficoltà limitata, al livello standard è già più impegnativo di altri action ma non solo, alcuni action/adventure si finiscono praticamente da soli. Ai livelli massimi rappresenta una sfida molto molto impegnativa, per finirlo al titano mi sono impegnato almeno quanto con Ninja Gaiden difficoltà ninja.
Certo, God of war è una saga che non credo abbia mai avuto la pretesa di essere impegnativo dal punto di vista dei contenuti, e il terzo capitolo non fa eccezione. Ma di certo non vado a cercare contenuti particolari in quello che è un action truce e ignorante, m'aspetto solo del sano divertimento e dell'ignorantissimo splatter
Sensazione di vuoto? Scandalo? Mah, io vedo che invece che giochi come Batman A. Asylum, del tutto privi di sostanza ludica, vengono osannati neanche fossero i pionieri del game design (completamente assente a conti fatti), secondo me si è perso un pò il senso delle proporzioni. Poi boh eh.
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Condivido il discorso massificazione-serializzazione in generale ma penso che God of war 3 non sia l'esempio migliore da fare, perchè stiamo parlando di un gioco eccellente sotto diversi aspetti (direi quasi tutti gli aspetti: grafica, tecnica, giocabilità, anche difficoltà se si usa un livello di difficoltà elevato) e questi aspetti non possono passare in secondo piano. E te lo dice uno che considera leggermente (sottolineo però il leggermente) sopravvalutata questa saga, ma non per una mancanza di originalità nel gameplay (visto che ciò è insito al genere) rispetto al genere o rispetto ai capitoli precedenti della saga, ma per una mancanza di rifinitura a livello di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi, poco approfonditi per i miei gusti e tendenti allo "stereotipato" piuttosto che al "complesso": si poteva fare di più considerando il materiale pregiato di partenza (la mitologia greca: patrimonio della cultura occidentale) però ovviamente il focus del gioco è un altro e riconosco che il gioco funziona benissimo anche così.Ultima modifica di JoustSonic82; 02-03-2013, 12:09.
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GOW è l'ultima saga che ho divorato nell'era nexgen, e sto parlando delle sole prime due uscite sulla scatoletta nera della Sony... Mi fa piacere, comunque, sapere che anche col terzo capitolo la qualità sia rimasta invariata e, anzi, potenziata. Per quanto riguarda la sensazione di vuoto dovuta alla mancanza d'innovazioni nel gameplay, condivido il parere di Axe nell'affermare che, finché il gioco diverte, perché cambiare?Del resto Konami fece la stessa cosa con SilentHill, cambiandone la struttura quando tutti erano ancora ben felici di girovagare sulle colline nebbiose, risultato?Folla inferocita di utenti affezionati e calo drastico di qualità. Non sempre l'innovazione è ben incastrata nel contesto.
Peacez!
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per non parlare di un certo Resident Evil
io continuo ad essere dell'idea che una saga, quando non ha più nulla da dire, meglio chiudere del tutto o al massimo produrre qualche spin-off di tutt'altro genere.
In questo senso ho apprezzato moltissimo la demo di MG revegeance e appena cala di prezzo comprerò il gioco completo, trattasi però di gioco del tutto diverso appunto.
Stravolgere la struttura di un gioco che ha ispirato tantissimi altri titoli (nel caso di God of war ce ne sono, tra Wolverine, Conan, Castlevania LoS e soprattutto Dante's Inferno) non so quanto possa avere senso.
Di contro, trovo che God of war 3 abbia apportato invece diverse migliorie o comunque aggiunte rispetto ai capitoli precedenti: le combo continue al cambiare dell'arma, la presa e corsa per sbaragliare avversari, gli stivali di Ermes utili contro alcuni nemici in particolare...insomma, tutto ciò che m'aspetto io dal seguito di un gioco di cui il gameplay è stato indovinato fin dall'inizio.
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Originariamente inviato da AlextheLioNetun generale fastidio verso massificazione & serializzazione dell'intrattenimento videoludico che non motivate da concreti limiti del gioco
Originariamente inviato da Axe_N_SwordSensazione di vuoto? Scandalo? Mah, io vedo che invece che giochi come Batman A. Asylum, del tutto privi di sostanza ludica, vengono osannati neanche fossero i pionieri del game design (completamente assente a conti fatti), secondo me si è perso un pò il senso delle proporzioni. Poi boh eh.
Batman AA è un tie in, non esattamente la stessa cosa di God of War. Su Arkham City, invece, non ci sono andato leggero col giudizio.Ultima modifica di Big_Paul86; 04-03-2013, 04:03.
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Originariamente inviato da Big_Paul86Ma sai. La serializzazione del videogioco non è che sia una cosa dei giorni nostri: c'è sempre stata. Il fastidio viene dal fatto che trovo che si sprechino tante energie e risorse per sempre più giochi che non fanno evolvere il settore ma che anzi, lo fanno fossilizzare. Vedi Final Fantasy, vedi l'ultimo Tomb Raider.
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Originariamente inviato da AlextheLioNetSono d'accordo sul fatto che la serializzazione sia più o meno una costante dell'industria videoludica. Va detto, però, che non è poi così strano che che l'ha vissuta senza particolari patemi negli anni '90 o nel decennio successivo cominci a dar segni d'insofferenza nei suoi confronti ritrovandola pari pari (sia pur con numeri e budget moltiplicati) a tutt'oggi...
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Originariamente inviato da Big_Paul86Il problema è appunto in parte citato da te: budget moltiplicati. I budget moltiplicati riducono la possibilità che una concorrenza più efficiente possa nascere o affacciarsi sul mercato.Ultima modifica di AlextheLioNet; 04-03-2013, 19:35.
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Originariamente inviato da Big_Paul86Il problema è appunto in parte citato da te: budget moltiplicati. I budget moltiplicati riducono la possibilità che una concorrenza più efficiente possa nascere o affacciarsi sul mercato.
E' un pò come dire "Titanic che è costato 90.000000000 milioni di dollari preclude la possibilità ad altri con mezzi economici inferiori di poter realizzare un altro film a tema", il cinema indipendente però ci dimostra il contrario (magari non nel caso specifico eh).
Insomma, non credo sia il caso di fare una colpa a GoW 3 se è così prestante dal punto di vista tecnico spingendo al massimo quello che è un sistema di combattimento rodato negli anni.
La sensazione di vuoto secondo me dipende dall'approccio al gioco, idea mia da Gow 3 ci si aspettava qualcosa che il gioco non poteva dare, ogni volta che provo a chiedere "cos'è che avresti cambiato? Come avresti innovato Gow?" la risposta non arriva mai.
Riguardo ad Arkham City per niente d'accordo
Unica premessa: il maggior potenziale esce fuori soltanto dopo 2-3 ore di gioco circa.
Per quanto mi riguarda non fa altro che aggiungere, finalmente, un bel pò di sostanza ludica a quell'involcruo vuoto che è Asylum, già a partite dai combattimenti la differenza è notevole, la maggior varietà di situazioni comporta un'attenta analisi di come dover combattere di volta in volta, nel primo facevo attenzione solo all'icona del contrattacco e via.
I boss si combattono a differenza di Asylum nel quale si affrontava per davvero solo Poison Ivy e l'ultima deludente scazzottata contro il Joker.
Enigmi poco poco più impegnativi, non che ci volesse molto in effetti.
La possiibilità di svolazzare per Arkham aggiunge quelle dinamicità che non guasta.
Maggior libertà concessa al giocatore nell'usare di volta in volta i vari gadget cioè, più che libertà è il giocatore stesso che di volta in volta valuta, il primo era un pò troppo guidato in questo senso.
Insomma, dovessi consigliare io direi di bypassare tranquillissimamente l'inutilissimo Asylum, del tutto privo di spessore, City invece è un gran bel gioco che sfrutta le basi del predecessore aggiungendoci il...gioco..
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Riguardo ad Arkham City per niente d'accordo
Unica premessa: il maggior potenziale esce fuori soltanto dopo 2-3 ore di gioco circa.
Per quanto mi riguarda non fa altro che aggiungere, finalmente, un bel pò di sostanza ludica a quell'involcruo vuoto che è Asylum
Per quanto riguarda GoW3, non posso negare di averlo apprezzato, ma in effetti è stato uno dei portatori di un concetto di serializzazione diverso da quello che era anni fa, mi spiego, è vero che le serie sono quasi sempre esistite, ma difficilmente la loro struttura era "ad episodi", ogni gioco era a sé, apportando magari dei miglioramenti o cambiamenti nel gameplay, i giochi moderni invece si basano su una storia che necessita per forza di proseguire per almeno altri due episodi, e se tutto va bene ci si inventa qualcosa per portarla ancora avanti, ecco, forse è questa la maggior differenza tra allora e adesso...Ultima modifica di Cthulhu; 05-03-2013, 16:33.
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bah, avendoli giocati entrambi la differenza sostanziale è che Asylum coinvolge il giocatore poco e niente, City invece aggiunge un bel pò di sostanza, direi che dal punto di vista ludico il secondo è nettamente più ricco.
Per quanto riguarda il concetto di serializzazione, francamente, me la prenderei maggiormente con gli episodi annuali di un CoD o Assassin's. I tre capitoli principali di God of war si dividono tra due generazioni per dire, non mi sembra eccessiva come cosa.
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Per quanto riguarda il concetto di serializzazione, francamente, me la prenderei maggiormente con gli episodi annuali di un CoD o Assassin's. I tre capitoli principali di God of war si dividono tra due generazioni per dire, non mi sembra eccessiva come cosa.
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Originariamente inviato da Axe_N_Sworde chi lo dice. Non solo esistono alternative validissime e innovative per quanto riguarda progetti ad alto budget ma, al giorno d'oggi, le alternative per la produzione non mancano mica. Hai un ottimo concept ma non hai abbastanza soldi per la megaproduzione? Digital Delivery e comparto tenico "ridotto".
E' un pò come dire "Titanic che è costato 90.000000000 milioni di dollari preclude la possibilità ad altri con mezzi economici inferiori di poter realizzare un altro film a tema", il cinema indipendente però ci dimostra il contrario (magari non nel caso specifico eh).
Originariamente inviato da Axe_N_SwordInsomma, non credo sia il caso di fare una colpa a GoW 3 se è così prestante dal punto di vista tecnico spingendo al massimo quello che è un sistema di combattimento rodato negli anni.
La sensazione di vuoto secondo me dipende dall'approccio al gioco, idea mia da Gow 3 ci si aspettava qualcosa che il gioco non poteva dare, ogni volta che provo a chiedere "cos'è che avresti cambiato? Come avresti innovato Gow?" la risposta non arriva mai.
Originariamente inviato da Axe_N_SwordInsomma, dovessi consigliare io direi di bypassare tranquillissimamente l'inutilissimo Asylum, del tutto privo di spessore, City invece è un gran bel gioco che sfrutta le basi del predecessore aggiungendoci il...gioco..
Originariamente inviato da CthulhuPensa che per me è il contrario... E' vero che Asylum era un pò guidato, ma "l'evoluzione" scelta per Arkham City, l'ho trovata piuttosto inutile, un pezzo di città che ha senso da girare solo per raggiungere i "dungeon" per proseguire la storia tutto il resto è... Qualche scazzottata ed enigmi alla lunga noiosi, in fin dei conti mi sono ritrovato a preferire Asylum, con un ambiente più ristretto ma più sensato.
Originariamente inviato da CthulhuPer quanto riguarda GoW3, non posso negare di averlo apprezzato, ma in effetti è stato uno dei portatori di un concetto di serializzazione diverso da quello che era anni fa, mi spiego, è vero che le serie sono quasi sempre esistite, ma difficilmente la loro struttura era "ad episodi", ogni gioco era a sé, apportando magari dei miglioramenti o cambiamenti nel gameplay, i giochi moderni invece si basano su una storia che necessita per forza di proseguire per almeno altri due episodi, e se tutto va bene ci si inventa qualcosa per portarla ancora avanti, ecco, forse è questa la maggior differenza tra allora e adesso...Ultima modifica di Big_Paul86; 06-03-2013, 05:42.
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ma appunto, essendoci gli indie e portatili non è detto che tocca inflazionarci di cinematografici. Nello specifico, pur potendo contare su un comparto tecnico d'alto livello, GoW 3 offre comunque tantissima sostanza ludica, il caro vecchio gioco nudo e crudo. Tutto ciò che riguarda QTE e cutscene sono solo un'aggiunta, non il piatto principale come in altri titoli di questa generazione.
Per dire, Ascension l'ho prenotato in offerta a 50e ma appena possibile prendo anche MG Rising che, da demo, mi ha straconvinto all'acquisto grazie ad un gameplay frenetico, innovativo (la parata "a tempo" è formidabile!) e soprattutto divertentissimo, tagliare tutto mi gasa parecchio
Che poi ci siano i filmati beh, m' importa zero, pensa che molto probabilmente skipperò il tutto :P (ancora non ho digerito del tutto i filmati infiniti del quarto capitolo, questo sì, troppa troppa troppa troppa cinematica),
Prenderò anche DMC che, contrariamente alle mie aspettative, mi ha divertito veramente MOLTISSIMO da demo, gran gioco anche questo (sembra), divertimento vero e proprio non solo aspetto estetico.
Senza contare un Darksiders 2 con gameplay "vecchio stampo", tantissima sostanza, per nulla "teleguidato", purtroppo le alternative ci sono ma spesso non ce ne accorgiamo preferendo ed esaltando invece prodotti con una gran bella confezione e del tutto privi di sostanza.
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